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Autore: Just Jude    12/07/2013    23 recensioni
"Cosa è uno dei tanti modi con cui conquisti le ragazze?" - borbottai staccandomi di scatto dalla sua presa.
"Oh no" - esclamò guardandomi - "Io con le ragazze ho chiuso!",
"Davvero?" - chiesi incredula - "Sei per caso diventato gay? Perché se così fosse non ci sono problemi" - continuai iniziando a tirare fuori un flusso smisurato di parole - "Insomma non ti giudiche .. Aspetta, dove sono finiti gli altri?" - urlai poi strabuzzando gli occhi non vedendo più nessuno di fronte a noi. Harry si girò di scatto, muovendo il suo sguardo a destra e a manca per poi passarsi una mano tra i suoi morbidi ricci : la sua bocca rimase completamente serrata mentre le sue mani si seppellirono nelle tasche dei suoi jeans scuri. Questa sua indifferenza mi dava davvero sui nervi, possibile che fosse così apatico?
*****
Ecco cos'ero: un pezzo di ferro, un piccola lamina metallica di fianco ad un magnete; per quanto resistenti possano essere le forze che si frappongono però, una calamita riuscirà sempre ad attirare a sé un pezzo di ferro, è matematico.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                Madly 3

Quel giorno Jonah pretese che andassimo a pescare : ovviamente mi rifiutai, il solo pensiero delle esche mi dava il volta stomaco, figuriamoci l'averci a che fare. Ciò nonostante, fui costretta ad unirmi agli altri, d'altronde avevo realizzato che starmene tutta sola in quella sottospecie di giungla sarebbe stato anche peggio di reggere una canna aspettando che qualche pesce abboccasse e poi, mi era detta, nessuno mi obbligava a pescare : avrei fatto supporto morale cioè, me ne sarei stata in un angolo a leggere. Il pontile sul lago era uno dei posti migliori in cui starsene in Santa Pace e rilassarsi magari osservando il tramonto : era come quelli che si vedono nei film, un po' logorati dalle acque e dal tempo, che scricchiolano ad ogni passo. Pescare appariva difficile ma al tempo stesso divertente : vedevo le espressioni allegre sui volti di Jonah e Harry, mentre mio padre, con le sue mani su quelle di Cecile, reggeva la canna da pesca in attesa di qualche risultato. Incuriosita, chiusi il mio libro e decisi di provare a patto che qualcuno maneggiasse l'esca al mio posto.
"Guarda che bell'esserino" - esclamò divertito Harry avvicinando a me un verme,
"Disgustoso" - commentai inorridita - "Allontana quella schifezza da me".
Con la coda dell'occhio vidi un sorrisino beffardo apparire sul suo viso e purtroppo, ci volle un attimo per capirne il motivo : qualcosa di freddo e viscido aveva preso a scivolare lentamente lungo la mia schiena facendomi rabbrividire ed agitare. Non riuscivo a crederci : un verme schifoso stava strisciando sulla mia pelle nuda. Balzai in piedi e, mentre Jonah e l'ometto ridacchiavano, io, in preda ad una crisi di panico, cominciai a dimenarmi cercando di togliermi quella schifezza dalla schiena : non resistetti ed istintivamente mi sbottonai la felpa gettandola di lato. Mi tolsi anche l'altra maglia e nel farlo, non calcolando bene le distanze, precipitai tra le acque gelide del lago. Soltanto quando risalii sul pontile mi resi conto di avere il petto coperto giusto dal mio reggiseno : sentii le guance prendermi fuoco, ero terribilmente imbarazzata e, come se non bastasse, l'ometto, invece di darmi la felpa per coprirmi, se ne stava fermo, fissandomi, con un'espressione da pesce lesso stampata sul volto.
"Che hai da guardare babbeo? Non hai mai visto una ragazza senza maglia?" - urlai avvicinandomi a lui - "Io me ne torno in tenda" - aggiunsi poi, letteralmente strappandogli la felpa dalle mani ed incamminandomi a passo svelto lungo quell'ammasso di legno vecchio. Maledetto, maledetto ed ancora maledetto Styles : mi manderai al manicomio in questi giorni di convivenza forzata. Vuoi la guerra? Sarai accontentato!


Avevo i nervi a fior di pelle, l'odore di salmastro dei miei capelli iniziava a darmi il voltastomaco e la sensazione di quella schifezza che strisciava lungo la mia schiena non mi mollava un attimo : dovevo rilassarmi, era chiaro, e perciò niente meglio di una doccia mi avrebbe aiutata a ritrovare la mia pace interiore. Frettolosamente indossai il mio bikini azzurro, racimolai tutto ciò che mi sarebbe servito e mi avviai verso le docce, o meglio verso ciò che doveva sembrare tale : nel bel mezzo di un prato infatti, erano state costruite una serie di cabine rivestite da pannelli colorati un po' sbiaditi, sotto le quali erano stati istallati dei rubinetti.
"Maledizione" - mi dissi a denti stretti iniziando a combattere con uno di quest'ultimi che non voleva proprio obbedirmi.
"Aspetta" - disse improvvisamente qualcuno, un ragazzo per l'esattezza - " Ti aiuto io" - aggiunse ed in un baleno un paio di braccia muscolose presero ad invadere il mio spazio vitale facendo finalmente funzionare quello stupido aggeggio. Victoria complimenti - mi dissi - sei così brava a metterti in situazioni imbarazzanti, non mi stupirei se ti premiassero con un Nobel! Pronunciai un flebile 'grazie' giusto per non sembrare maleducata e cercai di mostrarmi il più disinvolta possibile, concentrandomi sulle gocce d'acqua tiepida che precipitavano e scivolavano sul mio corpo. Con la coda dell'occhio però, sbirciai il volto del mio 'salvatore', in realtà mi vergognavo fin troppo per potermi girare e guardarlo come si deve, ma, mi bastò un'occhiatina per capire che Dio aveva deciso di ricompensarmi per il 'simpaticissimo' scherzetto del nido di uccelli ambulante: carnagione chiara, capelli castani di media lunghezza e leggermente scombinati, labbra carnose e profilo perfetto; non tutti i mali vengono per nuocere - pensai accennando un sorrisino.
"Io sono Josh" - disse di punto in bianco tendendomi la sua mano gocciolante; senza pensarci due volte l'afferrai, gli dissi il mio nome contornandolo con un 'piacere di conoscerti' e ne approfittai per scrutarlo ancora un po' : aveva un'espressione simpatica, delle spalle larghe che terminavano in braccia muscolose e gli occhi di un bel verde scuro. Disse di avere diciassette anni, di essere di Leicester ed anche lui, come me, era lì con la sua famiglia : parlare con Josh mi calmò completamente, iniziai a ridere alle sue battute divertenti e così, dimenticai cosa era successo poco prima, o almeno finché qualcuno non ci interruppe rinfrescandomi repentinamente la memoria.
"Vicki ti ho cercata ovunque" - disse la solita voce irritante dell'ometto,
"Ora mi hai trovata!" - risposi ironica, fingendo un sorriso di soddisfazione.
"Asciugati ed andiamo" - disse poi con tono autoritario; non gli risposi, d'altronde se l'avessi fatto sarei passata per una psicopatica di fronte al mio nuovo 'amichetto' e così gli lanciai giusto un'occhiata fulminante per poi tornare a parlare con Josh: sapevo che ignorarlo l'avrebbe mandato in escandescenza e l'idea era di mio gradimento. Per di più, chi era lui per spuntare dal nulla ed ordinarmi di andarcene? E senza neanche scusarsi, tra l'altro, dopo quello che aveva combinato: meritava decisamente di essere ignorato.
"Hai sentito cosa ho detto Vicki?" - chiese poi stizzito - "Avanti muoviti, tuo padre ti sta cercando" - aggiunse iniziando a guardarmi in cagnesco,
"Puoi dire a mio padre che tornerò tra poco e tu puoi andartene" - cominciai guardandolo - "Sai, ho imparato a comminare da sola" - aggiunsi lanciandogli strani segnali per fargli capire che volevo rimanere lì. Sembrò aver capito, o meglio questo fu ciò che pensai dal momento che smise di parlare, ciononostante però rimase lì, con le braccia incrociate al petto ed una strana smorfia stampata sul viso : cercai di non dargli peso, fingendomi disinvolta ma al tempo stesso percependo il disagio di Josh, il quale evidentemente non capiva il motivo di tutta quella scenata dell'ometto.
"Ti prego di scusare mio cugino" - dissi titubante pensando di mettere così un po' più a suo agio il moro muscoloso  - "Sai é un po' svitato" - aggiunsi poi abbassando il tono della voce e mimando ciò che avevo detto : Josh accennò un sorriso, mostrando i suoi denti perfettamente dritti e bianchi e poi, approfittando dell'istante in cui la testa di insalata si era voltata a guardare chissà cosa, mi chiese se una sera di quelle mi andava di fare un giro con lui. Esaltata dalla richiesta, feci per rispondere, ma, non ne ebbi il tempo in quanto qualcuno parlò prima che potessi farlo io : "L'hai voluto tu Collins" - sbottò Harry ed in un baleno si infilò al mio fianco sotto la doccia, armeggiando con il rubinetto per chiudere il getto d'acqua; afferrò poi il mio asciugamano buttandomelo addosso e borbottando che la gentilezza con me non serviva a nulla e, senza neanche darmi il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, cinse i miei fianchi con le sue braccia per poi sollevarmi e poggiare il mio peso sulla sua spalla destra.
"È stato un piacere amico" - disse poi rivolgendosi verso Josh - "Ma noi ora ce ne andiamo" - aggiunse e così facendo, si incamminò con passo svelto lungo il sentiero che portava alle nostre tende.

"Maledetto idiota" - sbottai non appena fui in piedi di fronte a lui - "Quale dei mille segnali che ti ho lanciato per farti capire che volevo restare lì non ti era chiaro?" - aggiunsi gesticolando nervosamente,
"Quale parte della frase 'dobbiamo andare' non ti era chiara?" - rispose lui a tono,
"Non si risponde con una domanda, non te l'hanno insegnato a scuola?" - gli domandai stizzita mentre nel frattempo iniziavo a sentire il sangue che mi ribolliva nelle vene : questo suo volersi imporre su di me non lo tolleravo minimamente.
"E a te non hanno detto che si obbedisce a chi è più grande?" - disse indicandomi ed aggiunstandosi la sua chioma leggermente scombinata dal vento - "Soprattutto ai cugini" - aggiunse con una forte vena ironica.
"Sei un guastafeste Styles" - affermai cominciando a camminare,avevamo parlato fin troppo per i miei gusti, - "E un idiota",
"E tu sei una bambina presuntuosa e petulante" - mi rispose seguendomi a ruota,
"Mi dai l'orticaria, allontanati" - conclusi per poi rifugiarmi in tenda e provare a rilassarmi leggendo un po'. Sei una bambina presuntuosa e petulante - dissi tra me e me facendogli il verso - qualcuno ha ingoiato il vocabolario; come si permetteva di dirmi una cosa del genere? Soprattutto alla luce del comportamento estremamente maturo e lodevole che aveva avuto per tutto il giorno :mi irritava, mi infastidiva e mi mandava in escandescenza e, ciliegina sulla torta, quella 'vacanza' mi stava procurando un grave esaurimento nervoso, avrei resistito per altri due giorni?


Quella notte mi addormentai presto, o meglio, finsi di farlo : "la vendetta va servita fredda" mi ero detta e così, attesi in silenzio, rannicchiata nel mio sacco a pelo, che arrivasse il momento giusto per mettere in atto il mio piano. Mi accertai che i miei compagni di tenda dormissero e così, presa la mia inseparabile torcia portatile, con passo felpato sgattaiolai fuori : qui, barcamendandomi leggermente e, cercando di fare il meno rumore possibile, raggiunsi l'auto di mio padre. Afferrai frettolosamente un bicchiere e, aperto il mini frigo portatile, presi quanto più ghiaccio possibile:
"Vediamo come te la cavi con questo Styles" - mi dissi accennando un sorrisino malizioso ed immaginando già la scena. In un baleno tornai in tenda e, calibrando ogni mio singolo movimento, aprii delicatamente il sacco a pelo dell'ometto : facendo attenzione a non svegliarlo, misi dei cubetti di ghiaccio in ciascuna delle sue tasche e, dal momento che ne avevo ancora un po' a disposizione, pensai di andarci pesante quella volta, così che capisse finalmente che doveva lasciarmi in pace e che non doveva trascinarmi via quando stavo parlando con qualche ragazzo carino. Delicatamente sollevai il bordo dei pantaloni della sua tuta e vi feci scivolare dentro il ghiaccio rimasto : ti pentirai di avermi istigata Styles.
"C-che intenzioni hai?" - urlò lui svegliandosi e trovandomi con le mani un po' troppo vicine al bordo del suo pantalone - "C-cioè avresti potuto dirlo e ti avrei accontentata, non è un problema, ora c'è Jonah .." - aggiunse per poi interrompersi ed urlare; muovendosi infatti, aveva fatto collidere il ghiaccio con il suo corpo, il che gli aveva ovviamente provocato una sorta di sensazione di dolore:missione compiuta - mi dissi sghignazzando. Il suo sguardo malizioso mutò improvvisamente, lasciando spazio all'espressione di chi si trovava in una morsa e non sapesse come uscirne: prese a lamentarsi e a muoversi convulsamente, cercando una posizione che gli impedisse di percepire il gelo sulla pelle, ma, siccome l'arma del delitto era ben sparpagliata, gli fu impossibile sottrarsi a quella crudele tortura. Sfoderando un sorrisino beffardo gli chiesi se ci fosse qualcosa che non andava, giusto per dargli sui nervi ancora di più: lui infatti, continuò a borbottare e blaterare cose senza senso alzando di tanto in tanto il tono della voce così, mi catapultai al suo fianco per chiudergli la bocca con la mia mano; "Smettila di urlare pappamolle" - sussurrai - " sveglierai mio fratello così" - aggiunsi mentre lui di tutta risposta mi morse il palmo facendomi sussultare.
"Vicki sei una stro.." - cominciò a dire ma lo interruppi pressando nuovamente la mia mano contro le sue morbide labbra,
"Non si dicono queste parole Styles" - gli sussurrai delicatamente nell'orecchio - " Non si addicono ad un perfetto damerino come te!" - aggiunsi con fare ironico. Infilò freneticamente le mani nelle tasche della tuta cercando di togliersi il ghiaccio dai pantaloni o per lo meno di farlo scivolare via dal suo corpo ma ebbe scarsi risultati dal momento che ormai era quasi tutto sciolto; nel frattempo io, trattenendo una risatina, mi sistemai nel mio sacco a pelo e dopo avergli gentilmente augurato una buona notte con un 'Ora dormi babbeo', cominciai a rilassarmi fiera del mio operato. Ogni suo gemito, lamento e movimento, accrescevano in me la soddisfazione; forse avevo esagerato, o forse no, d'altronde lui non si era fatto scrupoli a buttarmi nel lago oppure a mettermi quel vermaccio nella maglia : basta, se l'era cercata!





- My Corner -
Ciiiao cari! Come prima cosa vi chiedo scusa per l'attesa ma sono stata un po' impegnata con lo studio in questi giorni ma ora eccomi qui con il quarto capitolo : Yeeeee AHAHAHAAH! Come prima cosa, che ne pensate del nuovo amichetto di Vicki?! Si, avete intuito bene, Josh è proprio Josh Devine, fortunata Vicki, vero? :D E poi, secondo voi riusciranno mai lei e Harry ad andare d'accordo? Non fanno che battibeccare, come finirà la storia? D'altronde mancano solo due giorni di campeggio ._.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno letto ma soprattutto recensito la storia fino ad ora ed in particolare vorrei ringraziare AghyDirectioner, CrazyForMyIdols_1D, Flox_93, H115, LaGiulietta_, lisalik27, Loryn, NiallerForeverAndAlways, sophieylokxseo, zeinab per aver inserito la storia tra le preferite e, AghyDirectioner, Infinity_Hopeful, JavaadMalik, miriambattaglia_1294, M__, R_Stardust95, zeinab, _Miss_Styles_Forever_  per aver inserito la storia tra le seguite!
Beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando, lasciate una recensionciiiiiina *_*
A presto belli!


Jude


PS: come immaginate voi   Vicki? Fatemi sapere!

                             
                               



  
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