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Autore: Beautiful Disaster    24/01/2008    5 recensioni
Elo, una ragazza piena di problemi. Un angelo che arriva nella sua vita e lei crede che sia possibile 'ricominciare'. Protagonisti una delle mie band preferite, i MCR.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAP.17 – So This Is Christmas.

Il fiato mi si blocca e la pelle d’oca pizzica il mio corpo. Un brivido. Lo vedo scendere dall’auto e, di una bellezza quasi insopportabile, raggiungere la sua compagna dal lato passeggero prendendola per mano, dal parcheggio si avvicinano pian piano…non riesco a descrivere come il mio corpo si sia paralizzato, tranne le mie mani che ora tremano. Ciao angelo, ben arrivato…colpisci qui, un po’ più a sinistra, ci sei quasi. “Andiamo dentro” Gerard sembra aver perso la vena scherzosa e maliziosa di poco prima quando mi parlava di…sesso…Dio, sembra volermi proteggere. Lo capisco e lo apprezzo ma non servirà a nulla ormai che lui è ad un passo da noi. Stringe la mano di Jamia quasi avesse paura di perderla, ci osserva mentre il suo sorriso, senza volerlo, perde colore. Un ‘ciao’ timido e impacciato, seguito da quello più veemente di lei. “Entrate pure, stiamo arrivando” ecco come Gerard mi salva la vita, mentre la coppia –dannatamente perfetta ai miei occhi- si appresta ad entrare. Cerco di respirare, non voglio entrare in crisi proprio adesso, durante quella che doveva essere la mia serata, la vigilia di Natale…e quel pacchettino che ho in borsa. Si, alla fine li ho comprati i regali…tra i quali uno anche per lui e non so se avrò mai il coraggio di darglielo, di certo non succederà stasera, qui, con il peso di lei sul mio cuore. Gerard mi osserva, cerca di capire se la mia prossima reazione sia piangere, ridere o scappare. Sle labbra mi stanno quasi per sanguinare, continuo a morderle mentre cerco le mani di Gerard per stringerle forte “Stammi vicino, ti prego” gli sussurro presa da un panico arrivato all’improvviso. “Sono qui, non ti mollo un attimo” mi passa i pollici sotto gli occhi, controlla se qualche lacrima ha intenzione di venir giù. “Andiamo”. Respiro, respiro profondamente. Andiamo. Stranamente sento di aver bisogno del Way ‘sbagliato’ stasera…ed è strano visto che sino a quel momento non avevo mai pensato nemmeno lontanamente di ricevere un supporto morale da Gerard e nemmeno ho mai pensato di chiederglielo…prima d’ora. Quello che fa è tenermi tutto il tempo lontana da lui, che per fortuna ha già intavolato una allegra discussione con Ray anche se è inevitabile, ho notato che spesso guarda verso di noi con la coda dell’occhio. Ancora un’ora, poi andremo a cena tutti insieme, io con i ragazzi e le loro consorti e festeggeremo il Natale insieme in un locale non molto distante da qui. No, lui e Jamia non ci saranno, hanno deciso di festeggiare insieme alle loro famiglie e so –qualcuno mi ha detto- che è stata un’idea di Frank…lo ringrazio e lo maledico al tempo stesso per questo. Ed è proprio il mio ‘informatore’ che di lì a poco mi si avvicina mentre sia il fratello che la fidanzata parlano di altro, qualchestarno gruppo musicale credo. “E’ tutto ok?” mi stringe una spalla con una mano “Uhm…potrebbe andar meglio…” gli rivolgo uno dei miei sorrisi amari che conosce molto bene. “Resisti, tra un po’ andiamo a casa…” continua sussurrare. Gli faccio un cenno con la testa e credo che abbia capito quanto gli sono grata, quanto la sua amicizia è importante per me e quanto lui stesso mi sta aiutando ad affrontare tutto ciò.

Più passa il tempo e più ho maledettamente bisogno di lui, anche adesso che sorseggia quel cocktail giocando con le labbra sul bordo del bicchiere e sorride appannandolo…è vero, non sorride di felicità e lo noterebbe chiunque come chiunque noterebbe anche il fatto che non ha scambiato una parola con la sua fidanzata e che ogni volta che lei le ha chiesto se è tutto ok –e lo ha fatto almeno quattro volte da quando sono arrivati- lui le ha risposto di si, distrattamente, senza nemmeno guardarla. Sarà per questo che tutta la vitalità che avevo notato in lei sembra essere svanita verso fine serata…è così vana che fatico a riconoscerla mentre si mette il suo cappotto e si aggiusta i capelli. Stanno per andare via. “Dovremmo andare…” “A salutarli” termino la frase di Gerard. Un tacito accordo ha fatto si che nessuno dei quattro si cercasse a vicenda, anche Jamia, ignara di tutto sembra aver aderito a questo ‘patto’. Non ci danno il tempo, rifanno un cenno con la mano e vanno via mentre Frank da lontano gesticola facendo capire a Gerard che lo chiamerà più tardi. Bene, anzi benissimo, un altro peso, un’altra situazione da non affrontare. Ma i miei occhi non si staccano un solo momento da lui che cinge le spalle di Jamia e si volta prima di varcare l’uscita. A presto angelo. Mi siedo quasi sfinita sul divano nella saletta che dovrebbe essere quella del custode, appoggio la testala muro, sento che potrei anche addormentarmi con tutte le notti in bianco che ho passato ma soprattutto con tutta la tensione che ho accumulato in questi giorni, stasera più di tutte le altre dannate volte che l’ho visto dopo aver ‘saputo’. Non riesco a crederci nemmeno io, ma ho una fame tremenda…è il corpo che mi chiede aiuto, ho mangiato davvero poco ultimamente. Sono passate le 10 già da un po’, la galleria sta chiudendo, gli ospiti sono già andati via quando Gerard mi raggiungerà gli dirò che che mi dispiace, che non mi unirò a loro per la cena di Natale, non ho nessuna voglia di buttarmi nella confusione di ristoranti e locali, prenderò qualcosa al take-away, andrò a casa e guarderò un film sul divano. “Non se ne parla, tu vieni con noi” il tono severo è quello di Mikey “Non ti lasciamo sola, non la notte di Natale…scordatelo” è logico che tenga più lui a me che suo fratello anche se da un lato non mi aspettavo una sua reazione così decisa. “Preferisco stare a casa, davvero…” cerco di convincerlo mentre con la coda dell’occhio cerco Gerard, è appoggiatola muro, gambe incrociate, si rosicchia un unghia…mi sento quasi offesa dal fatto che non abbia detto nulla, ma forse ha semplicemente capito. “Ma perché non le lasci fare quello che vuole? Mica è una bambina, non ha bisogno di un baby-sitter guarda…” Alicia si rivolge al suo fidanzato. Potrebbe sembrare una cosa saggia quella che ha detto se non si notasse spudoratamente che lei non desidera altro che liberarsi della mia presenza che non so per quale motivo la turba. E anche tanto…però quel ‘baby sitter’ potrebbe anche garbarmi se non fosse per certe cose che mi portano a non andar oltre e sono contenta così, anzi, siamo contenti così. “Giusto, dai ascolto ad Alicia. Andate,mangiatevi, divertitevi…ci vediamo domani” cerco di dire con un pizzico di allegria, ma ovviamente nessuno cade nella mia rete. Torno a sedermi sfinita dai vari tentativi. Gerard dalla sua nicchia mi sta guardando da almeno dieci minuti ormai quando si schioda dal muro e va a prendermi la giacca “Andiamo a casa”. Mi spiazzi Gerard, cos’hai in mente? Non ti rovinerò il Natale,anche perché non sarò di compagnia…nessun tipo di compagnia. Mi scappa un sorriso perplesso “Non ho secondi fini, sta tranquilla” mi fa all’orecchio. Che impertinente. I due fidanzati ci guardano, poi si scambiano un’occhiata “Ok, allora andiamo tutti a casa” vien fuori Mikey con un sorriso mentre prende per mano la sua ragazza “No no no davvero…” i miei tentavi sono comunque vani, i due fratelli si scambiano un cenno d’intesa e molto presto si uniscono al coro anche Ray e Bob sopraggiunti nella stanza…io non posso fare altro che commuovermi mentre Gerard chiama il ristorante per disdire la loro prenotazione. Cazzo, io non merito tutto ciò.

La serata passa velocemente, e più passa e più mi rendo conto di quanto tutti questi ragazzi siano nel loro piccolo un po’ speciali. Ho preparato degli spaghetti al peperoncino per tutti, per secondo abbiamo ordinato della roba dal ristorante cinese…non un granchè ma quando si è in compagnia, con le luci di Natale cheti entrano dentro casa e le risa degli amici che ti mettono allegria non hai bisogno di cibi prelibati per apprezzare questa Santa Notte. Ridiamo, scherziamo qualche birra di troppo ci permette di arrivare allegri alla mezzanotte che è alle porte. Guardo fuori dalla finestra, mi sento tanto piccola rispetto quel cielo pieno di stelle, rispetto quelle strade deserte e rispetto tutta questa meravigliosa gente alle mie spalle. Mi sento tanto piccola rispetto a Frank, il suo pensiero mi tortura, non mi da pace specialmente mentre sono qui, e mi sento quasi felice…penso che con lui avrei davvero toccato quelle stelle che vedo e che sembrano tanto lontane, ma nulla è impossibile per un angelo e con te ce l’avrei fatta. Mi volto perché un dito sta insistentemente battendo sulla mia spalla “Auguri” caspita, è già mezzanotte “Grazie Gerard…” prendo il pacchetto che mi porge. “Cos’è?” gli chiedo curiosa… “Se non lo apri non lo saprai mai…” un taccuino con una penna. Non è una cosa semplice, per nulla…è rifinito a mano e.. “L’ho fatto io, con le mie mani” mi guarda quasi imbarazzato “non so perché ma l’ho capito subito…” lo appoggio sul marmo freddo della finestra e mi appresto ad abbracciare il mio amico, si, perché adesso mi viene naturale chiamarlo così…ed è una sensazione talmente bella che non riesco a staccarmi dal suo collo e riesco a farlo preoccupare “Sei già ubriaca?” mi chiede sorridendo. “Non troppo…direi” … “Allora tieni, butta giù” mi riempie il bicchiere “ma sentilo…” lo guardo stupita mentre Mikey e Alicia si avvicinano, lei sarà avvinghiata al suo collo da almeno un’ora “Non credo a ciò che vedo…” sorride il fratello minore mentre fa un’espressione stupita…ed è tremendamente dolce. Ricambio il suo sguardo “Si, perché a Natale bisogna essere più buoni!” scoppiano in una risata. C’è un’atmosfera talmente bella che potrei vivere per sempre con loro in questa casa da ora in poi, ma sono già convinta che non sarà così. “Aspetta…” Mikey si stacca da Alicia, vanno a cercare qualcosa nella borsa di lei. Mentre Gerard mi fa cenni e smorfie strane “Che ti prende? Sei tu quello ubriaco adesso…” sorride sornione “No… guarda in alto” alzo la testa e quello che vedo è davvero divertente, un rametto di vischio appeso in alto in alto, che scende per il bordo della finestra. Lo guardo ad occhi sbarrati “…non ci pensare nemmeno…” …però stavolta sorrido “uhm…questa frase mi sembra di averla già sentita…” mi accarezza il volto…e so che non ha nessuna intenzione di baciarmi, è solo un siparietto simpatico che è riuscito in qualche modo a scaldarmi il cuore. “Questo è per te” un altro pacchetto, questa volta portomi dalle mani di Mikey “Da parte mia e di Alicia” ma come da parte tua e di Alicia?? Ok, sorriderò facendo finta di essere piacevolmente sorpresa “Ma graaazie…non dovevate”. Profumi e bla bla… è comunque un pensiero e se c’è di mezzo Mikey è comunque un bellissimo pensiero…uhm.

E mi manca, mentre torno a guardare fuori. Mi manca. Un telefono squilla, è quello di Gerard. Un brivido improvvisami percorre la schiena mentre ricordo il gesto eloquente che gli ha fatto Frank mentre se ne andava dalla galleria. Gerard si tappa un orecchio “Si, siamo tutti qui, ti aspettiamo”. Riaggancia e mi guarda dritto negli occhi “Sta arrivando”.
   
 
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