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Autore: underlover    12/07/2013    3 recensioni
«Pronto?» sussurrai.
«Domani alle 17.30 ti aspetto a Bond Street, se non verrai ti verrò a prendere» rispose. Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che il presunto ragazzo mi staccò il cellulare in faccia. Un brivido percorse le mie membra; continuavo a sudare freddo.
-
Lo guardai confusa, mentre altre lacrime continuarono a scendere dai miei occhi.
Sprofondai in un pianto liberatorio e disperato.
Trattenni i singhiozzi per non apparire vulnerabile.
Indietreggiai quando si inginocchiò di fronte a me, ma afferrò subito la mia mano stringendola nella sua. Era calda e rassicurante.
Portò la sua mano destra nel mio viso, afferrando tra l’indice e il pollice il mio mento.
Cominciò ad accarezzare delicatamente le mie labbra, poi cominciò ad accarezzare la mia guancia destra, asciugando le lacrime che continuavano a scendere.
«Tornerai presto a casa, te lo prometto» sussurrò, avvicinandosi e posandomi un lieve bacio nella mia guancia.
Genere: Commedia, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Criminal
Are you ready?

«Prendi questo!» sentii la sua voce rimbombare nella stanza vuota mentre allungava la sua mano dentro l’armadio per afferrare un vestito.
«Cosa?» chiesi intontita.
«Prendi questo per stasera, ti starà bene» le mie guance cominciarono a diventare di una sfumatura rosea, mentre cominciavo a sentire il calore salire alle sue parole.
Aveva in mano un vestito color blu scuro, come la notte, che arrivava quasi a metà coscia. La parte sopra era a decolté, a forma di cuore, ricoperto di un tessuto in pizzo; la parte sotto, la gonna, era invece lenta formato da un tessuto di velo blu e sotto un tessuto più pesante di una tonalità di blu più scura, affinché non trasparisse.  Giudicandolo dal suo gusto, direi che se ne intendeva di quella che è la moda.
Senza dire una parola afferrai il vestito dalle sue mani e lo misi delicatamente dentro la valigia. Sorrise soddisfatto alla mia scelta. Abbinai un paio di decollete blu con un tacco abbastanza alto, una pochette ricoperta con delle paillettes argentate, degli orecchini lunghi color argento e, in caso sentissi freddo, un copri spalle di cotone blu.
Sospirai esausta, dopo aver ripulito il casino che avevamo combinato in bagno e aver preparato le valigie ero tremendamente stanca, un forte mal di testa continuava pure a tormentarmi, quasi non riuscivo a reggermi in piedi. Mi accarezzai delicatamente le tempie, cercando di alleviare il dolore.
«Stai bene?» una voce echeggiò nella stanza. Ritornai in me quando vidi Zayn davanti a me che mi teneva per i bracci, come se mi stesse sostenendo.
«Si» sussurrai, fingendo un sorriso «possiamo andare, ho finito» a malincuore tali parole uscirono dalle mie labbra. Annuì, dirigendosi verso le valigie e cominciando a prenderle.
Mi avvicinai a lui per poterlo aiutare a portare le valigie in macchina, ma non me lo permise, quando allungai la mano per afferrarne una, mi spostò leggermente, impedendomi di prenderla.
«Ci penso io alle valigie, tu pensa a chiudere tutto» con gran forza prese entrambi le valigie che erano poste sopra il letto «ti aspetto in macchina» concluse, uscendo definitivamente dalla stanza.
Rimasi li, in silenzio, dentro quella stanza vuota e notai che quella era la prima volta che Zayn mi permetteva di rimanere sola, senza il suo controllo.
In quel momento avrei potuto scappare via da lui, o avvertire in qualche modo mia madre che ero stata rapita da un pazzo, possibilmente anche maniaco. Ma non lo feci. Sapevo che se l’avessi fatto e l’avrebbe scoperto mi sarei cacciata in guai seri, e sapevo anche che non ero né brava a mentire e né a fare qualcosa di nascosto senza che nessuno se ne accorgesse. In fondo, c’era qualcosa che mi legava a lui. Qualcosa di misterioso e indecifrabile che non mi permetteva di allontanarmi, di andare via, da lui. Qualcosa che nemmeno io stessa ero ancora in grado di spiegare. Qualcosa che probabilmente avrebbe cambiato radicalmente la mia vita.
Mi affrettai ad eliminare ogni traccia che potesse far capire che li dentro c’era stato qualcuno, e chiusi velocemente casa.
Mentre chiusi la porta, il mal di testa si intensificò di più. I miei capelli erano ancora bagnati a causa della lotta con l’acqua che avevamo avuto in bagno, e questo non fece solo che peggiorare la situazione. Il leggero venticello che soffiava mi provocò dei brividi di freddo lungo il mio corpo.
Lungo il tragitto per arrivare in macchina mi strinsi più forte al mio giubbotto.
Salii in macchina e all’interno trovai già Zayn. Lo guardai e, stranamente, il suo ciuffo non era perfetto e ordinato come al solito, i suoi capelli erano scompigliati e arruffati e anche bagnati a causa dell’acqua che gli avevo lanciato.
Accennai una piccola risata, e si voltò immediatamente verso di me.
«Cosa c’è da ridere? » inarcò le sue sopracciglia, evidentemente confuso.
«Il tuo ciuffo» riuscì solo a proferire.
Immediatamente abbassò lo specchietto retrovisore interno della sua auto per poter vedere in che stato erano ridotti i suoi capelli. Un sorrisino spuntò dalle sue labbra.
«E’ colpa tua» bofonchiò.
«Che cosa? » a quelle parole mi raddrizzai nel sedile. Aveva davvero osato dire che era tutta colpa mia se i suoi capelli adesso erano un pasticcio?
«Si, è colpa tua, tu mi hai lanciato l’acqua addosso» brontolò sistemandosi il ciuffo. Non l’aveva detto, vero?
«Ah, si?» chiesi impressionata dalla sua immensa sfacciataggine «e chi è ha cominciato a tirarmi per primo l’acqua addosso, hm?»
«Io» affermò soddisfatto «ma se tu non replicavi allora non sarebbe successo niente» un sorriso beffardo spuntò sulle sue labbra.
Scossi la testa leggermente, incredula di quello che avevo appena sentito. Ma prima di rimettermi composta nel sedile diedi una piccola pacca sulla spalla di Zayn, il quale si girò e mi sorrise.

«Sei sicura di stare bene?» il silenzio che padroneggiava all’interno della sua auto durante il viaggio di ritorno fu rotto dal suono della sua voce roca.
«Si, perché?» non ero attiva come gli altri giorni, ma ero sicura di stare bene. Avevo solo un po’ di mal di testa, e dei brividi di freddo ogni tanto percorrevano il mio corpo, ma questo non mi avrebbe permesso di rimandare la serata con Zayn per poter scoprire, finalmente, per quale incredibile motivo mi avesse rapita.
«Sei strana, hai gli occhi lucidi e…» allontanò la mano dal volante per poi poggiarla delicatamente sulla mia fronte, come per controllare se avessi la febbre «sei tremendamente calda» continuò facendo scivolare la sua mano lungo la mia guancia. Mi irrigidì alle sue azioni.
Allontanai la mano che continuava ad accarezzare la mia guancia sinistra, che pian piano si faceva sempre più calda «sto bene, non ti preoccupare» mi rimisi comoda nel sedile, aspettando che arrivassimo a “casa”.

«Ti aspetto qui alle 20.30, ti porto fuori a cena» affermò.
«Okay» prendendo la valigia dove avevo messo l’abito da indossare «ehm…dove posso cambiarmi?» sussurrai.
«Oh, ma per me anche qui» nonostante avesse la testa chinata, potevo notare che i suoi occhi brillavano e un sorriso lussurioso era stampato sul suo volto «per me non c’è nessun problema» rivolse il suo sguardo verso di me.
Ghiacciai. Scossi la testa. Lui e la sua mentalità pervertita.
«No, grazie» abbassai lo sguarda «non ci tengo» portai le braccia al petto, infastidita.
«Allora puoi andare al piano di sopra, la prima stanza a sinistra» fece cenno con il pollice alzato verso sopra.
«Grazie» cominciai a camminare verso le scale che portavano al piano di sopra.
«Di niente» sentii in lontananza. Non soffermandomi ancora, cominciai a salire le scale di legno. Notai che al piano di sopra si trovava un lungo corridoio con tre stanze, due a sinistra e una a destra. Entrai nella prima che si trovava a sinistra, esattamente come mi aveva detto Zayn.
Cercai, passando la mano sulla parete fredda e liscia, l’interruttore per accendere la luce, e quando finalmente lo trovai, una luce gialla si accese da sopra il tetto.
All’interno della stanza c’erano solo un letto matrimoniale, coperto con un lenzuolo verde chiaro, un armadio in legno, posto di fronte al letto matrimoniale e un comò sempre in legno messo accanto al letto, con sopra una lampada.
Era un semplice stanza, e avrei potuto giurare che quella fosse la stanza di Zayn.
Portando a fatica la valigia sopra il letto, la aprii e istintivamente mi portai le braccia ai fianchi, confusa. La testa continuava a pulsare, e mancava poco che avrebbe cominciato a girare vertiginosamente. Era come le forze mi stavano abbandonando in quel preciso momento. Scuotendo la testa, cercando di distrarmi da dolore, mi chinai per prendere il vestito e tutto ciò che mi serviva per prepararmi a questa misteriosa serata.
Dopo aver sistemato tutto l’occorrente sopra il letto; togliendomi le scarpe, sobbalzai quando poggiai i piedi nudi ed entrai in contatto con il pavimento freddo. Cominciai a sfilarmi i vestiti di dosso, lasciandoli disperdere in giro per la stanza. Controllando bene che non ci fosse nessuno, o che non ci fosse qualche telecamera che riprendesse nella camera; sfilai dal mio corpo la mia biancheria intima, lasciandola cadere a terra nel freddo pavimento. Afferrai dalla valigia un paio di mutandine in pizzo blu e un reggiseno abbinato, sempre in pizzo blu, ma senza bretelle.
Trasalii quando sentii scricchiolare il legno delle scale, segno che qualcuno stava salendo al piano di sopra ed io ero nuda con solo mutandine e reggiseno all’interno della stanza. Immediatamente afferrai il vestito e, il più veloce possibile lo indossai, cosicché se qualcuno fosse entrato non mi avrebbe trovata nuda. Preferii camminare scalza, piuttosto di indossare subito le scarpe, così andai verso la porta che si trovava nella stanza, immaginando che all’intero si trovasse un bagno. E fu proprio così.
Raccolsi i miei lunghi capelli in un perfetto chignon, lasciando qualche ciocca ondulata scendere intorno al mio viso.
Passai uno strato di matita blu negli occhi, e un leggero strato di ombretto blu, applicai del mascara per rendere più visibili le ciglia e passai un po’ di lucida labbra. Dopo aver finito con il trucco, mi diressi nuovamente nella camera da letto. Misi gli ultimi accessori, preparai la pochette mettendo dentro solo un pacco si fazzolettini e qualche soldo, visto che non avevo a disposizione neanche il cellulare, dato che era sotto sequestro nelle mani di Zayn, e infine misi le scarpe e presi il copri spalle.
Guardando l’orologio e vedendo che ero in anticipo, decisi di gettare tutto quello che c’era in giro nel pavimento, dentro la valigia. Dopodiché mi sedetti nel letto, appoggiando i gomiti nelle gambe e affondando la testa sopra le mie mani.
Cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo? Perché proprio io, che ero una semplice ragazza casa e chiesa – o quasi –, anziché qualcun’altra? E perché mi aveva presa? E per qualche motivo non sono scappata quando ne avevo la possibilità? Non riuscivo nemmeno a capire me stessa. Ero come un enigma irrisolvibile. Indecifrabile. Così sono io. Non riesco mai a capire ciò che faccio, non riesco mai a capire il perché delle mie azioni, non riesco mai a capire ciò che voglio veramente. Ero un enigma irrisolvibile e indecifrabile, che nessuno mai sarebbe riuscito a risolvere.
Scossi la testa confusa, una lacrima scese dal mio occhio, ma soffocai il mio pianto disperato affinché il trucco non si rovinasse. Mi alzai in piedi, notando che erano appena le 20.30. Uscendo dalla stanza realizzai che, alla fine, non c’era nessuno, nessuno era salito quando sentii il legno delle scale scricchiolare. Confusa cominciai a scendere le scale, lentamente, per non inciampare e cadere.
Notai che Zayn era davanti alla porta, che controllava continuamente l’orologio per controllare che ore fossero. Indossava un paio di jeans neri aderenti, una camicia bianca infilata dentro i jeans, una cravatta nera, e una giacca semplice neri. Sbarrai gli occhi, era incredibile. Riusciva ad essere sempre affascinante e tenebroso. Non potevo non ammetterlo: era attraente e seducete. Notai i suoi capelli perfettamente ordinati. Una risatina uscì dalle mie labbra, ricordando la precedente discussione avuta in macchina.
«Eccomi» parlottai, impacciata.
I suoi occhi si spostarono velocemente, cercando i miei. Non appena mi vide, accennai un piccolo sorriso. La testa cominciò a girare vertiginosamente, come avevo previsto.

Zayn’s pov.
Era fottutamente splendida. Tutto in lei era perfetto. Non appena la vidi la mia bocca si schiuse leggermente, alla vista di quella ragazza stupenda. La voglia di prenderla e sbatterla delicatamente contro il muro per ammirarla in tutto il suo splendore, e per baciare quelle labbra carnose e perfette, era incontrollabile.
Dire che era meravigliosa era dire poco, e potevo giurarlo.
Deglutii, stranamente nervoso. «S-Sei stupenda» balbettai.
«Oh…» le sue guance cominciarono e prendere colore «grazie» abbassò lo sguardo, evidentemente imbarazzata.
Mi avvicinai a lei e tutto ciò che riuscii a fare fu solo accarezzarle la guancia e lasciare un leggero bacio su di essa. Non riuscii a fare tutto ciò a cui avevo pensato prima. Ero come…bloccato. Non riuscivo a controllarmi con lei. Era come se fosse una farfalla all’interno delle mie mani. Se avessi chiuso troppo le mani probabilmente l'avrei uccisa, ma se avessi tenuto le mani troppo aperte, essa sarebbe volata via da me. E non potevo permetterlo.
Afferrai la sua mano, e mi diressi verso la porta d’ingresso, per poi fermarmi davanti essa.
«Andiamo» sussurrai, avvicinandomi al suo orecchio «diamo inizio alla nostra serata».

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Ciaaaaaaaaaaao
belli :)
Perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi, per il tremendo ritardo. Sono stata impegnata con la scuola e gli esami, e non ho avuto modo di scrivere il capitolo, mi dispiace tanto çç
Adesso che è estate spero di poter aggiornare più velocemente!
Comunque, parlando del capitolo, spero tantissimo che vi piaccia e che vi faccia rimanere con il fiato sospeso!
Nella parte di Zayn si comincia a percepire qualcosa...uu
Volevo farvi notare, anche, che ho cambiato banner fdkj. L'ho fatto io, spero vi piaccia c:
Ringrazio tutti quelli che hanno continuato a seguire la storia, a recensirla, a metterla tra le preferite, ricordate e seguite, grazie davvero :)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto, byeeeeeeeeeeeee. 

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