Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: Dangerina15    12/07/2013    3 recensioni
1759. Alyssa Cortès è la discendente del pirata Cortès e la prima donna capitano dei Caraibi. Il Commodoro Joe Jonas ha una sola ossessione: quella di catturare Alyssa. Tra cannoni, navi pirata, mappe del tesoro e un qualcosa da scovare, i due " eterni nemici" avranno delle incredibili sorprese, magari da un punto di vista sentimentale...spero vi piaccia :) PS: se vi va potete lasciare qualche recensione ;)
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5


POV JOE

 

<< Ti prego, smettila di trattarmi così!>>
<< Ma lo capisci o no che così non farai che rovinarti la vita. Sei la vergogna della nostra famiglia! Almeno io ho deciso di diventarci un pirata, tu invece ti sei innamorato di una piratessa, tu che avevi promesso di catturarli e metterli alla forca.>>
<< Non osare toccarla, Nicholas. Lei non c'entra in questa storia. La questione riguarda me e te.>>
<< Non sono io il debole della famiglia, sei tu che lo hai sempre negato a te stesso ma i fatti dimostrano ben altro.>>
<< Sta zitto, ti prego.>>
<< No che non lo faccio. Sei un perdente, Joe. Guardati Commodoro, sei un mozzo comandato da una donna.>>
<< Hai superato il limite, Nicholas. Tocca di nuovo Alyssa e giuro che questa volta non ti risparmierò la vita perchè sei mio fratello.>>
<< Non hai il coraggio, Joe. Avanti, uccidimi, fratello!>>.
 
 
Sbarrai gli occhi in preda al panico. Ero completamente sudato e il cuore mi batteva a mille. Avevo appena avuto un incubo terribile, uno di quelli che ti rimangono in testa per diverso tempo. Non riuscivo a capire dove mi trovavo,la testa mi girava come una trottola, mi sentivo confuso. D'un tratto sentì una forte fitta alla spalla sinistra, perciò guardai in quella direzione e la trovai fasciata e piccole chiazze di sangue attorno ad essa. Mi guardai attorno cercando di alzarmi, ma ero troppo debole per farlo. Nel tentativo di sollevarmi a sedere, notai qualcosa che aveva dell'incredibile; appoggiata al letto c'era il capitano Alyssa Cortès che dormiva tenendomi stretta la mano. Rimasi a fissarla per diverso tempo stupito, cercando di capire perchè lei fosse li e soprattutto da quanto tempo. Dopo la battaglia contro Nick, doveva essere rimasta come me tutta la notte. Era cosi...bella quando dormiva, un viso angelico. Sarei potuto rimanere li ore ed ore ad osservarla senza mai annoiarmi e ogni volta che la vedevo il cuore mi batteva all'impazzata. Non riuscivo a crederci; era proprio vero, mi ero innamorato perdutamente di un pirata, e che pirata! Non avevo mai conosciuto prima di lei una donna così forte e attraente allo stesso tempo. Mi erano state presentate dame, duchesse, figlie di governatori ma nessuna era paragonabile a lei: una bellissima guerriera e una spavalda delinquente. Ma non potevo dichiararle cosa provavo apertamente, mi avrebbe prima sparato dritto in fronte e poi gettato in mare. Dovevo tenere il mio sentimento per me, lasciare tutto per com'era e tornare nuovamente “ nemici” come prima, cosa alquanto difficile. Così, sorridendo, sfilai lentamente la mano senza svegliarla, le accarezzai dolcemente i capelli e tentai di alzarmi, tenendomi alla parete della cabina. Raggiunsi a fatica il suo tavolo da lavoro, presi la mia giacca e gliela poggiai delicatamente sulle spalle; la vedevo tremare, probabilmente stava gelando. Senza far rumore aprì la porta della cabina e mi diressi fuori, alla luce del sole. Impiegai del tempo per arrivare da Cotton che, vedendomi, mi fece da sostegno.
<< Commodoro, cosa ci fate in piedi? Dovreste rimanere a letto, siete ancora troppo debole.>> mi disse ma io gli sorrisi.
<< Da quanto tempo è li?>> domandai tornando serio. Cotton mi aiutò a sedermi sulle scale che portavano al timone e diede ordine a tutta la ciurma di continuare le riparazioni della nave; aveva subito dei grossi danni, soprattutto nelle due fiancate. Cosi riuscimmo a rimanere soli.
<< Vostro fratello, commodoro, non è un tipo che scherza riguardo alle armi da fuoco.>> mi rispose Cotton, indicando la mia spalla ferita. Aveva deviato la mia domanda.
<< Non avete risposto alla mia domanda, Cotton. Da quanto tempo lei è li?>>
Cotton esitò qualche attimo.
<< E' rimasta con voi tutta la notte, Commodoro.>> mi rispose finalmente Cotton. I miei sospetti erano fondati.
<< Perchè?>> domandai nuovamente. Dovevo saperne di più.
<< Il nostro medico aveva chiesto a uno di noi di restare a sorvegliarvi durante la notte, data la vostra ferita e la febbre che avevate. Ma lei ha insistito che avrebbe preferito restare lei con voi.>> disse Cotton.
<< E non avete tentato di dissuaderla?>>
<< Caro Commodoro, il cuore ha le sue ragioni che la ragione non può intendere.>> rispose filosoficamente Cotton, si alzò e tornò a lavorare, lasciandomi interdetto sulle scale. Non riuscivo a capire il senso di quella frase. Con fatica, decisi che in qualche modo avrei dato una mano a Cotton nella riparazione della nave. Era strano a dirsi, ma qualcosa mi stava portando sempre di più a cambiare idea sui pirati.
 
 
POV ALYSSA
 
Aprì gli occhi lentamente, colpita dai raggi del sole. Mi sentivo tutta indolenzita, in fondo avevo dormito tutta la notte in ginocchio. Quando riuscì a focalizzare bene cosa c'era attorno a me, notai il letto vuoto, così pensai che Joe doveva essersi alzato e d'un tratto sentì uno strano calore provenire dalla mia schiena. Mi accorsi che, appoggiata alle mie spalle, c'era la giacca del Commodoro. Un brivido mi percosse la schiena, un brivido di emozione. Nessuno aveva mai fatto un gesto così per me. Quell'uomo era così strano: riusciva ad essere odioso e impertinente ma allo stesso tempo affascinante e attraente. Non riuscivo a smettere di pensare a lui. Ma non potevo dimostrargli che sentivo qualcosa per lui, ero pur sempre il suo più acerrimo rivale e in più anche il suo capitano. I “ nemici” non potevano diventare qualcos'altro. Così decisi di tenere celati i miei pensieri e di mantenere il mio comportamento abituale, cosa alquanto complessa. Cosi, posata la giacca sulla sedia, notai nel frattempo che Nick era riuscito a rubare la mia preziosa mappa. Avrei dovuto riprenderla immediatamente, era questione di onore. Uscì fuori dalla cabina e trovai tutta la ciurma, compreso il Commodoro,darsi da fare per rimettere in sesto le parti distrutte della nave. Accorse vicino a me Cotton.
<< Buongiorno, Capitano.>> mi disse sorridendo. Risposi con un cenno di sorriso e cominciai a guardarmi intorno.
<< Si è alzato circa un'ora fa e da allora, pur ferito, continua a lavorare duramente. Forse è il caso che andiate a parlargli, Capitano.>> mi suggerì Cotton. Nel frattempo all'orizzonte, vidi un'isoletta solitaria dove, senza disturbi esterni, i miei uomini avrebbero potuto velocemente riparare la nave.
<< Jack, da ordine di sbarcare in quell'isolotto. Li potrete lavorare meglio e più velocemente. Và.>> ordinai al mio amico fidato.
<< Signor sì, signore.>> rispose lui e diede ordine di sbarcare. Nel frattempo mi avvicinai lentamente al Commodoro che, vedendomi, smise di sistemare la cima che aveva in mano.
<< Non dovreste affaticarvi, Commodoro. Avete subito una ferita grave, dovreste riposare.>> dissi titubante. Era difficile far finta di niente dopo quello che era successo.
<< Capitano, vi ringrazio della vostra preoccupazione ma state tranquilla, so badare a me stesso.>> rispose lui accennando un mezzo sorriso. Ricambiai e rimasi li, fissando il mare in silenzio. Riuscimmo ad arrivare all'isolotto solo verso il tramonto. Riuscimmo a portare la nave a riva e a sbarcare tutti. I miei uomini continuarono il loro lavoro mentre io mi allontanai dalla nave, passeggiando sulla spiaggia osservando il sole che si nascondeva dietro l'orizzonte. Mi sedetti su una rupe proprio di fronte al mare, lontana da tutti. Avevo troppi pensieri e troppe responsabilità; ero confusa. Ad un tratto una voce mi distrasse.
 
POV JOE
 
<< Non è prudente una donna da sola su una roccia, lontana da tutti.>> cominciai attirando la sua attenzione. Dovevo trovare una scusa per stare vicino a lei.
<< Non siate ridicolo, Commodoro. So cavarmela meglio di voi uomini tutti messi assieme.>> mi rispose lei fredda. Mi sedetti accanto a lei, rischiando di beccarmi una seconda ferita, stavolta fatale. Invece lei non si mosse, restò ad osservare il mare. Ad un tratto decisi di parlare.
<< Io...>> dicemmo insieme, sovrapponendoci. Sorridemmo e lasciai che fosse lei a parlare.
<< Volevo...ringraziarvi, Commodoro, del vostro gesto, stamane.>> disse lei timidamente e sinteticamente ma fu già un primo passo.
<< E io volevo ringraziare voi, Capitano, per essermi stata accanto tutta la notte. So che non deve essere stato facile per voi.>> risposi ironicamente.
<< Sempre questo tono ironico, Commodoro.>> disse lei ridendo. La sua risata era la migliore medicina per me. Poi il silenzio.
L'uno di fronte all'altro ci guardavamo dritto negli occhi.
Tutti e due non riuscivamo a parlare, il silenzio regnava sovrano.
 
POV ALYSSA
 
Ero immersa nei suoi occhi, non riuscivo quasi a respirare. Ci avvicinavamo lentamente l'uno verso l'altro, sempre più vicini.
 
POV JOE
 
Eravamo così vicini che riuscivo a sentire il suo respiro farsi affannoso e il suo profumo delicato, soave. La vedevo titubare, come se in quel momento il coraggio le venisse a mancare.
 
POV ALYSSA
 
<< Cosa sto facendo?>> sussurrai delicatamente, titubando. Ero agitata, respiravo affannosamente. << Non posso farlo...>> continuai ma lui si avvicinò ancora e arrivò a poggiare la sua fronte con la mia.
<< Si che puoi, Alyssa...>> mi rispose lui sussurrandomi. Tenevamo entrambi gli occhi chiusi, lo sentivo così vicino che non avevo bisogno di osservarlo.
 
POV JOE
 
<< Siamo troppo diversi, un soldato britannico e una delinquente non possono...>> ma io la interruppi.
<< Sei così bella, Alyssa. Non mi importa se tu sei un pirata...>> risposi e cominciai a sfiorarle le labbra.
 
POV ALYSSA
 
Mi sfiorò delicatamente le labbra. Tremavo per l'agitazione ma sentì presto la sua mano sfiorarmi la guancia, accarezzarla delicatamente così decisi che era giunto il momento di abbattere le frontiere.
 
POV JOE
 
La baciai. Di nuovo.
 
POV ALYSSA
 
Mi baciò. Di nuovo.
 
POV JOE
 
La strinsi forte a me e le accarezzai la guancia. La baciai intensamente, avevo capito di amarla come non avevo mai amato nessuna fino ad allora. Non mi importava più se lei fosse un pirata o meno, lei ormai era parte di me e non potevo vivere senza di lei. Le strinsi la mano e la incrociai alla mia, volevo che lei mi sentisse vicino a se. L'amavo, l'amavo così tanto che l'avrei difesa contro tutto e tutti. Non avrei permesso a nessuno di farle del male.
 
POV ALYSSA
 
Mi strinse la mano e mi baciò intensamente. Lo amavo, lo amavo davvero. Avrei fatto qualsiasi cosa per lui, avrei lottato fino alla morte per stare con lui. Non mi importava che fosse un soldato, ormai mi apparteneva e io appartenevo a lui, così, il nostro incanto venne accompagnato da quello splendido tramonto che si immergeva nei mari dei Caraibi.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: Dangerina15