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Autore: Infinite Sky Driver    12/07/2013    2 recensioni
{Dal Capitolo 1}: "La luce era talmente poca che a stento distingueva i contorni delle cose, non che gli servisse molto, [...] Si passò una mano fra i capelli, impaziente.
Come poteva aspettare ancora? Quanto attendeva quell’incontro? [...]
“Non dovrai aspettare molto”
“Aspettare molto? Per cosa?”
“Vedrai. Ma sarai molto felice”
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Quasi tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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INFINITESKYDRIVER
Benvenuti al nuovo capitolo di..."La verità"! Vi ringrazio, chiunque legga, e pure chi ha messo questa storia fra seguite, ricordate e già (quanta felicità mi date, non avete idea.) tra le preferite! *piange*
Visto che l'ispirazione per questa storia è prepotente, mi vedo costretta ad aggiornare già con il terzo capitolo, ma non mi dilungo in spiegazioni inutili.
AVVERTIMENTI PRE-CAPITOLO: Non abbiate paura se non capite di cosa parlano i personaggi in certi punti. Tutto sarà spiegato -u-
Detto questo, Buona lettura <3
(Non ho in mente ringraziamenti particolari, perciò salto al prossimo capitolo :'D)









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Kibum si diresse a passo svelto verso la biblioteca.

Jinki era stato molto gentile con lui, indicandogli la posizione di ogni classe, ogni luogo d’informazione, conosceva quel posto alla perfezione, quasi ci fosse nato. Doveva essere portato per il ruolo di leader, pensò mentre varcava la soglia dell’edificio.

Una ragazza dietro il bancone sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo e gli sorrise affabile, notando fin da subito l’espressione alquanto sbalordita del biondo.

“Posso aiutarti?”

La sua voce giunse flebile alle orecchie di Kibum, che si guardò intorno un paio di volte prima di capire da che direzione arrivasse quel suono. Appena la notò arrossì, imbarazzato.

“Si, hem, cerco qualche libro di mitologia”

“Mitologia..” Digitò qualche tasto al pc sottile e moderno che aveva di fronte a sé, sulla scrivania, per poi tornare a guardarlo.

“Mitologia di che tipo?”

“Mitologia greca”

“Bene” Passarono alcuni istanti nei quali Kibum abbassò lo sguardo sul legno del bancone d’ingresso battendovi su ritmicamente le dita con un movimento leggero e delicato e mordendosi distrattamente le labbra.

“Secondo piano, a destra” Gli sorrise la commessa, guardandolo.

“Grazie mille” Ancora con le gote arrossate si inchinò, prendendo poi la strada che gli aveva indicato la giovane donna.

Quest’ultima, attratta dal giovane uomo che aveva appena aiutato, continuò a seguirne la figura, rapita e sbalordita dalla grazia con la quale posava i piedi a terra, senza nemmeno far rumore. Non le era capitato spesso, nella vita, di incontrare individui del genere, conosceva solamente una persona che rispecchiasse in qualche modo le stesse qualità;  i ragazzi che vedeva abitualmente erano sempre stati alquanto grezzi e virili in ogni gesto, parola o sguardo, per questo era rimasta attonita dal rossore che aveva imporporato le guance di quell’individuo che era prossimo alla soglia dell’età adulta. Per di più era la prima volta che lo vedeva da quelle parti, era sicuramente un nuovo studente.

“Layla? Mi stai a sentire?”

Si riscosse dai suoi pensieri trovandosi davanti l’alta figura del rappresentante d’Istituto accompagnato dal fratello minore. Non aveva appena confermato di conoscere solamente una persona che rispecchiasse le qualità rare del giovane che aveva appena aiutato?

Ebbene, eccolo lì, sorridente e affabile come sempre da quando l’aveva conosciuto: Lee Taemin, fratello più piccolo del leggendario Lee Jinki, ovvero il migliore studente dell’intera scuola fin dal primo anno.

Proprio quest’ultimo le sventolò una mano davanti agli occhi ridendo, appena si perse nuovamente, questa volta però nel dolce sorriso del ragazzo più giovane.

“Layla Collins, ti pagano per rimanere qui a guardare il vuoto? Se l’avessi saputo avrei fatto domanda anche io alla biblioteca” La voce calda e spiritosa del rappresentante invase le orecchie della ragazza, che una volta per tutte si decise a tornare alla realtà.

“Jinki! Che posso fare per te?”

“In realtà dovresti consigliare qualcosa a mio fratello, si sta lamentando del fatto che la nostra casa non è abbastanza colma di libri, che li ha già letti tutti almeno cinque volte e che dovremmo averne molti di più e di molti più argomenti” disse gesticolando in una specie di parodia del discorso che probabilmente gli era stato fatto dal più piccolo.

Taemin sorrise compiaciuto, spostando il peso da un piede all’altro, guardando prima uno poi il suo compagno.

“Beh, non posso dargli torto!” Rise Layla. “Abbiamo aggiornato di recente il reparto gialli, ma anche la narrativa, la poesia e l’epico.” Continuò.

“Daremo un’occhiata allora, grazie” Taemin parlò per la prima volta da quando erano entrati, la sua voce rilassò istantaneamente i muscoli della ragazza dietro il bancone, che non riuscì a smettere di sorridere e si diede della stupida per quel comportamento infantile.

Si salutarono, poi, mentre si dirigevano tra gli scaffali della biblioteca.

Taemin liquidò quasi subito il fratello, dicendogli che aveva voglia di gironzolare da solo fra tutta quella moltitudine di pagine stampate, Jinki non fece poi troppe storie, dopotutto era già maggiorenne e diventava sempre più autosufficiente, anche se Taemin sarebbe per sempre rimasto il suo fratellino minore bisognoso di protezione.

“Ci troviamo all’ingresso fra dieci minuti, ok?” il maggiore gli disse quelle parole mentre vagava già con gli occhi sui vari titoli dei tomi di storia che gli aveva chiesto il professore per l’indomani.

“Certo, come vuoi.”

Taemin incrociò le mani dietro la schiena e cominciò a camminare tra i corridoi, senza davvero essere interessato ai volumi sugli scaffali. Aveva già letto moltissimi di quei libri, li conosceva a memoria e voleva controllare se fosse arrivato qualche nuovo acquisto nelle sezioni indicategli dalla bibliotecaria.

Salì le scale, constatando che a quell’ora tarda del pomeriggio non c’era nessuno all’interno della libreria.

Arricciò le labbra infastidito da quel pensiero. Per lui un libro era come un pasto principale della giornata, non capiva come facessero alcune persone ad ignorare la lettura in quel modo.

Passò distrattamente le dita sul dorso dei libri che trattavano di racconti fantastici, all’inizio del secondo piano. Forse era troppo duro con i suoi coetanei, o meglio, compagni di classe.

In realtà lui non era davvero il ragazzo che tutti conoscevano.

Lee Taemin aveva un grandissimo segreto custodito molto bene agli occhi della gente; non ne aveva mai parlato con nessuno, nemmeno con i genitori ed il fratello. Era un segreto più grande di loro, che non erano pronti a capire, comprendere ed accettare. Quindi perché dare loro una preoccupazione inutile? Sarebbe andato avanti con la sua vita fino a quando l’avrebbe ritenuto necessario, poi, un giorno, avrebbe finalmente parlato con la sua famiglia. Quel giorno, aveva sempre pensato dovesse arrivare in un futuro molto, molto lontano, anche se da qualche tempo, sentiva una strana sensazione – proprio su questo argomento- affiorargli alla bocca dello stomaco: quasi agitazione, leggera ansia, un misto di felicità e sorpresa.

Nell’ultima settimana questa situazione non era cessata nemmeno durante la notte, mentre dormiva. Il sonno era leggero, la sera prima di dormire si sentiva vagamente eccitato per qualcosa che non era nemmeno successa e la mattina si ripeteva che “Quello sarebbe stato un giorno memorabile”.

Rise di sé stesso. A volte si sentiva ancora un bambino, nonostante i suoi diciannove anni. A volte, per fortuna casi isolati, gli saliva in gola un groppo troppo potente per essere celato. Doveva quindi chiudersi nella sua stanza, a piangere, a scrivere, a meditare, a ricordare.

La nostalgia era tanta. A volte non pensava davvero di riuscire ad andare avanti.

Ogni volta, però, dopo qualche ora passata a sfogarsi, Jinki bussava dolcemente alla sua porta, entrando solo dopo il suo consenso. Gli sorrideva caloroso, andandosi a sedere proprio accanto a lui. Lo abbracciava, lasciando che le lacrime tornassero a scorrere copiose sulle sue guance da bambino, mormorandogli parole di conforto, che solo un fratello può dare.

“Tu sei speciale, Taemin. Non c’è motivo perché tu ti senta triste e solo. Ci sono io con te e non ti abbandonerò mai.”

Taemin si stringeva nel suo abbraccio, ritrovando quella serenità perduta.

Sono speciale, fratello. Nemmeno immagini quanto hai ragione.

 

 

 

Kibum non ci mise molto a trovare i libri che gli interessavano. Fin da piccolo era stato colpito dalle leggende europee, dell’Irlanda, dei Paesi Nordici, della Grecia!

Quanta magia, in quei racconti, quante creature straordinarie.

A volte si immaginava tra quei Dei così altezzosi e superbi. Si diceva sempre che avrebbe insegnato a tutti cosa voleva dire la modestia, la saggezza, l’aiuto verso il prossimo, la nobiltà. Lui si, che sarebbe stato un buon Dio.

Avrebbe avuto i suoi templi, avrebbe fatto visita ai ragazzi che più gli piacevano e più devoti.

Eh già. Dai ragazzi.

Perché si, Kibum era omosessuale.

Certo non l’aveva e non l’avrebbe mai detto a nessuno.

Si vergognava di questo.

Non tanto perché si vergognava di se stesso, ma si vergognava della reazione delle persone. Ogni volta che faceva nuove conoscenze continuavano a ripetergli che la sua bellezza andava ben oltre i normali canoni dei giovani della zona, che di sicuro aveva molte ragazze candidate al fidanzamento.

Lui si limitava a sorridere, distogliendo lo sguardo, dicendo qualche parola di circostanza. Sapeva che se avesse parlato dei suoi gusti sessuali le persone avrebbero iniziato a guardarlo in modo strano, a giudicarlo, a disprezzarlo. E lui, in tutta sincerità, non aveva voglia di sentirsi al centro dell’attenzione.

A lui piacevano i ragazzi, l’aveva capito già  da molto tempo, da quando aveva visto per la prima volta un film alla tv.

____

 

“Kibum, cosa guardi di bello?”

“Un film, mamma! Vieni anche tu, dai!”

“Non spingere, non spingere, arrivo” La mamma ride, amo quando ride con me.

Ci sediamo sul divano, io sulle sue gambe, lei mi carezza i capelli in un movimento lento e pieno d’amore.

Le immagini sullo schermo hanno come protagonista una giovane ragazza, più giovane della mamma ma bella quanto lei. Ma la storia non si incentra su di lei, bensì su un ragazzo, che sfida innumerevoli nemici pur di salvare la persona che ama.

“Vedi Kibum? Il ragazzo farebbe di tutto per la persona che ama, un po’ come papà fa con me” E sorride.

Io la guardo, poi torno a fissare lo schermo.

Guardo l’uomo. Affascinante, bello, coraggioso. Anche io mi sento solo, come la ragazza. Anche io voglio trovare qualcuno che mi ami proprio come lei. Anche io voglio essere salvato.

___

 

Kibum aveva nove anni quando capì che qualcosa era diverso, in lui.

Di certo, formulando quei pensieri, non si era mai chiesto se fosse sbagliato o giusto, semplicemente si era fidato del proprio cuore, perché i suoi sentimenti erano così, e mai li avrebbe forzati.

Si accorse di aver viaggiato con la fantasia quando si ritrovò per la quinta volta sulla stessa riga della pagina.

Decise che avrebbe preso quel libro per portarlo a casa e leggerlo, quando il suo sguardo fu tentato da un particolare che spuntò alla fine del corridoio.

Kibum stava seduto a terra, con la schiena contro l’alto scaffale. Girò la testa alla sua destra, osservando il ragazzo che aveva appena imboccato quella stradina senza uscita.

Il suo stomaco fece una giravolta su se stesso, appena i loro occhi si incrociarono, il biondo giurò di aver visto una scintilla color oro attraversare quelle iridi tanto profonde.

I due si fissarono, sentendo le viscere contorcersi e dimenarsi. Ogni fibra del corpo di Kibum lo invitava ad alzarsi e correre da lui, perché finalmente si erano incontrati! Dopo così tanto tempo!

Naturalmente Kibum non ascoltò quest’intimo desiderio e con estrema difficoltà distolse lo sguardo dall’altro.

Si sentiva andare a fuoco mano a mano che sentiva i passi avvicinarsi, anch’essi ora più decisi e netti sul parquet del pavimento.

Quando Taemin si trovò di fronte a lui, si chinò, raggiungendo l’altezza del suo viso.

Ora era impossibile impedire a se stesso di guardarlo. Appena incrociò di nuovo i suoi occhi, ecco che il colore mutava, dal nocciola quasi all’oro, con un baluginio misterioso.

Di sicuro era più piccolo di lui, osservando bene le fisionomie ancora in cambiamento del suo viso.

“Ci conosciamo?”

Le parole del ragazzo gli attraversarono il corpo come una scarica elettrica e lo colpirono come una doccia fredda.

“Ah..ehm…si…no..non credo”

“Io sono Taemin” Disse quello, con un largo sorriso splendente.

Kibum si sentì piccolo di fronte a quell’espressione. Una nostalgia mai provata affiorò dal petto e si sentì sul punto di piangere dalla commozione.

Cosa diavolo gli prendeva?!

“Io sono..”

“Kibum, si, lo so” E il suo sorriso si allargò ancor di più. “Sono il fratello di Jinki, Lee Jinki. L’hai conosciuto vero?”

“Si…Jinki..” Ora che ci pensava, era quello il nome del rappresentante d’Istituto tanto gentile con lui.

Aveva scordato ogni particolare della sua vita in pochi secondi? Terra chiama Kibum, terra chiama Kibum!

“Si, Jinki, lo conosco” Disse finalmente senza balbettare.

Doveva ritrovare un minimo di lucidità se non voleva sembrare un idiota. Osservò ancora un poco il volto di Taemin, rosso, sembrava agitato quanto lui.

“Stavi andando via? Ti posso accompagnare!” Balzò in piedi e porse una mano al biondo, ancora seduto, che l’accettò forse troppo in fretta.

“Con piacere Taemin”

Si diressero a grandi passi verso le scale che davano sul piano inferiore, sui loro volti era stampato un enorme sorriso e incredibilmente, dopo anni, sentirono che il vuoto che sentivano dentro era diminuito.

Jinki stava conversando con Layla quando vide il fratello in compagnia del nuovo studente.

“Oh..Kibum, giusto?” Jinki, seppur l’avesse accompagnato per tutto il giorno qua e là, non seppe nuovamente cosa dire di fronte a tanta bellezza genuina.

Kibum sorrise, inchinandosi brevemente.

“Ho incontrato Taemin di sopra, e mi ha detto di essere tuo fratello” Sorrise.

Jinki guardò perplesso entrambi.

“Perché, vi conoscevate già?”

“Si!” Risposero all’unisono i due, per poi sembrare confusi.

“Cioè..no.” Corresse Taemin per entrambi. “Però ora ci conosciamo!”

Jinki si grattò la mascella, alzando le sopracciglia, guardò Layla che invece fece spallucce, nella sua stessa situazione.

“Beh, comunque ora dobbiamo andare Taemin, su, ci aspettano a casa”

“Si, vado anche io” Kibum guardò fuori dalla porta mentre Layla tamburellava le dita sul pc in attesa della conferma del noleggio del libro.

Fuori, le nuvole che prima erano fortunatamente lontane, avevano raggiunto la città e una leggera pioggia cadeva ora sulla terra secca. I tre salutarono la bibliotecaria e uscirono, prendendo dagli zaini i rispettivi ombrelli.

“Ci vediamo, è stato un piacere Taemin. Jinki-hyung.” Kibum si lanciò sotto la pioggia con grazia, dopo che si furono salutati.

“Allora Taemin, trovato qualcosa?” Jinki aprì l’ombrello camminando sotto la pioggia, pensando che il fratello lo seguisse, ma Taemin rimase al suo posto, ancora intento a studiare la figura del ragazzo che si stava allontanando a passo spedito. Rammentò lo sguardo che si erano scambiati: gli occhi di Kibum avevano brillato d’azzurro intenso, e la spiegazione poteva soltanto essere una.

Le sue non erano sensazioni infondate. Era “Quello”, il giorno tanto speciale, ora lo sapeva.

“Beh? Taemin?”

Il giovane sorrise, correndo sotto l’ombrello del fratello, sotto la pioggia.

“Oh si. Ho trovato finalmente ciò che cercavo da tanto tempo.”


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::INFINITESKYDRIVER CORNER::

Una new entry nel capitolo! Taemin! 8D (si, si, non potevo non inserirlo, eddai.) E' misterioso, il ragazzo.
Cosa vuol dire che è speciale? Tutti siamo speciali. Ma scommetto che lui risponderebbe "Beh, io sono MOLTO speciale". Direi che..lo scopriremo solo vivendo.  Cit. CanzoneFamosa
Sono già al terzo capitolo......incredibile. L'ispirazione non mi ha abbandonata! *_* Devo festeggiare! Perchè se alla fine questa storia viene fuori sputata sputata a come l'ho immaginata, beh, viene fuori una bella cosa ewe
Kibum incontra Taemin e sembrano conoscersi? Ma prima non si conoscevano....vi è mai capitato? Scommetto di si. Incontrare una persona e dire "Ma io ti conosco!" E invece non vi siete mai visti in tutta la vita xD
In seguito le cose si faranno più interessanti, ora che i personaggi sono legati tra loro...non mi resta che darvi l'appuntamtno al prossimo capitolo.
Come sempre, se avete pareri, idee, o qualunque cosa, recensite °u°
Haloa! <3

  
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