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Autore: justinshopes    12/07/2013    2 recensioni
[Artisti musicali]
" come potevo non fidarmi di lui, di quegli occhi color miele che riuscivano a trasmettermi ogni sua emozione, come potevo non fidarmi di quel sorriso capace di togliermi il fiato ed era vero, Justin Drew Bieber non era come tutti gli altri.. era capace di farti sentire al settimo cielo con un semplice abbraccio "
il mio nome è Becky, ho 17 anni, abito in una piccola città di Chicago e, beh.. se volete conoscere la mia storia.. non vi resta che leggere!
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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Lunedì, ore 7.00:

Aprii gli occhi e mi ritrovai in un letto che non era il mio.. Nel letto di mio fratello, un'altra volta.. La testa mi faceva malissimo.
Mi alzai e barcollando andai in camera mia a cercare qualcosa da mettermi.. Mi infilai un paio di pantaloncini corti di jeans e un top che mi arrivava giusto sopra l'ombellico, andai in bagno a mettermi a posto i capelli e corsi giù a fare colazione.. <> disse avvicinandosi a me e cercando di baciarmi. Puzzava di alcool.. <> <>
<> risposi. <> disse afferrandomi e stringendomi il braccio. <>
<< dammi un bacio e ti lascio andare..>>
<< Lasciami andare.>> urlai.
Cominciò a stringermi il braccio sempre di più.. sapeva di farmi male..sapeva che quello era il mio tallone d'achille, io lo guardai in cagnesco e lui mi baciò.
Ormai era la stessa merda tutti i giorni, ero abituata a quel suo comportamento. Presi la borsa e uscii sbattendo la porta con tutta la rabbia che avevo. Mi infilai le cuffie e a ritmo di 'space bound' mi incamminai verso la scuola, o meglio come lo definivo io, carcere.
Odiavo andare li.. ero etichettata da tutti, venivo discriminata per ogni cosa che facevo, o meglio.. per ogni cosa che gli altri credevano che io facessi.
Per i ragazzi ero quella facile da scoparsi, senza un cuore..
Per le ragazze ero quella da evitare per non avere una cattiva reputazione.
Non avevo molti amici VERI, apparte i miei migliori amici.. Connie e Benjamin (detto Ben), ed erano tutta la mia vita.. Non so cosa avrei fatto senza di loro..
Arrivata a scuola, mi fermai davanti alla grossa entrata la fissai per qualche secondo, feci un grosso respiro e mi decisi ad entrare.. Salii al secondo piano dove c'era il mio armadietto e davanti a esso trovai Ben che mi aspettava, con i suoi soliti capelli a casco di banana che io amavo da impazzire.. Andai verso di lui che mi accolse con un grosso sorriso.. << Come stai Beck? >> disse abbracciandomi forte << non chiamarmi Beck. Lo sai che mi da fastidio.>>
<< ahah okei.. come stai BECKY? >> disse con tono sarcastico << non c'è male grazie..>> risposi io. Dun tratto notai che il suo sorriso si spense.. come quando sei felice perchè hai appena comprato un gelato e questo ti cade in terra.
<< cos'hai sul braccio? >> chiese.
Io mi guardai il braccio e spalancando gli occhi cercai di coprirlo con la mano.. Guardai Ben e feci un sorrisetto..
<< eehm.. haha lo sai che sono impacciata dai, sarò caduta. >>
Dissi aprendo l'armadietto e prendendo i libri. Lui me lo richiuse. << Becky.. Becky guardami..>> disse prendendomi il volto tra le mani. << è successo di nuovo non è vero? >>
<< successo cosa? >> risposi io.
<< Becky... >>
<< Ben, per favore non metterti in mezzo.. è già finita male una volta. Non voglio che finisci di nuovo nei guai per me..>>
<< Becky ma non lo capisci? Non capisci che non puoi continuare cosi? Non mi importa, puo chiamare tutti i suoi amici a raccolta e picchiarmi di nuovo.. è solo un vigliacco >> disse guardandomi negli occhi.
<< Ben smettila.>>
<< NO. >> iniziò ad alzare la voce << NON LA SMETTO. E' SOLO UN COGLIONE, NON PUOI CONTINUARE COSI.. IO NON..>>
<< BEN PIANTALA. NON E' UN COGLIONE.. E' MIO FRATELLO, E GLI VOGLIO BENE.>> lui restò un attimo in silenzio per poi farmi uno di quei 'sorrisi ironici'. << ah.. aaah beene allora, vuoi bene ad una persona che non sa nemmeno apprezzarti e che sa solo farti del male. Becky so che tuo fratello si è ridotto cosi per colpa di ciò che è accaduto anni fa.. Ma non per questo può approfittarsi di te in questo modo. Se vengo a scoprire che succede di nuovo non la passerà liscia, è una promessa.>> Finì la frase chiudendo il suo armadietto, anzi sbattendolo, e andandosene arrabbiato e in quel momento arrivò Connie con un'espressione un po interrogativa..
<< ehi, che gli è successo? Perchè è cosi arrabbiato? >>
<< mio fratello.. >> risposi io
<< Becky.. ancora..>>
<< non mettertici anche tu ti prego.. >>
<< Becky non voglio più vederti cosi, voglio vederti felice lo capisci? Non meriti tutto questo, sei una ragazza spendida e.. >>
<< e niente.. non mi va di parlarne.. Ci vediamo dopo okei? >> risposi.. l'ultima cosa che volevo in quel momento era subirmi una predica. Le schioccai un bacio sulla guancia lasciandole un po di rossetto e zampettai in classe..
La giornata passò, stranamente, veloce.. Quando uscii da scuola trovai due amici di mio fratello ad aspettarmi li fuori. Io nel vederli mi fermai e feci per tornare indietro.. Ma una mano mi si posò sulla spalla e..
<< Beecky.. che fai non mi saluti? >> disse, era Zack.. il 'migliore amico' di mio fratello, o come lo chiamavo io, il suo leccaculo personale.
<< eeehi.. non.. non ti avevo visto.. >> dissi cercando di evitare il suo sguardo.
<< si dai raccontalo a qualcun'altro.. Tuo fratello mi ha detto di portarti al boo bar dopo la scuola, dai vieni..>>
<< e tu ovviamente gli fai da schiavetto non è vero?>> Dissi avvicinandomi a lui con aria provocatoria..
<< ehi, io non sono lo schiavetto di nessuno.>>
<>
<>
<< finire male? Non riusciresti a toccarmi neanche un capello..>>
<< ah no? >> rispose incrociando le braccia
Io mi feci seria.. << No.. Lo so che tu sei diverso.. non sei come lui e lo sai anche tu.>>
<< Senti Becky.. Io odio vederti stare male, mi sono affezionata a te.. Però se non ti porto a quel bar quello mi gonfia.>>
<< quindi hai paura di lui >> risposi.. << povero Zack, mi dispiace per te ma io non vengo da nessuna parte.. >> Feci per andarmene ma lui mi prese a sacco di patate(?) e mi portò in macchina.
<< lasciami andare stronzo.>> urlai.
<> Mi sussurrò..
Sapevo che era un bravo ragazzo, era l'unico tra gli amici di mio fratello a cui volevo un di bene. Non era come lui, si preoccupava per me..
Non dovevo e non volevo davvero andare in quel bar.. Era un bar per soli uomini e già sapevo cosa mi aspettava.. Non volevo andarci. Così, m'inventai qualcosa sul momento..

  
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