Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lollipop 2013    12/07/2013    3 recensioni
Due giovani costretti a sposarsi, riusciranno ad appianare le loro divergenze e vivere un matrimonio felice?
"Emi e Ken... tra di loro era un litigio continuo.
Su molte cose non erano mai d accordo, anzi di rado erano d accordo su qualcosa.
Ma nonostante il loro essere così diversi, avevano una cosa importante in comune: Erano pazzi l'uno dell'altra."
P.S= Ringrazio di cuore per la spettacolare copertina la mia adorata cugina (foreverwithyou). ♥
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Nota Autrice: In questo capitolo parlerà anche Chira, era essenziale per il proseguo della storia, giuro che non parlerà più. Buona lettura.
 
 
HER:
 
Il mio compleanno… che giorno orribile, invecchiare mette l’ansia.
Sono tra i miei bambini, disegniamo, cantiamo canzoncine e saltelliamo su e giù per l’aula.
Avvolte continuo a sentirmi una bambina…
Quanto vorrei avere la loro età…
Vent’un anni… mi sento davvero vecchia.
Passo a casa dei miei genitori per ricevere gli auguri che non vorrei…
Chira mi salta al collo felice..
< Auguri sorellona. > fatela smettere vi prego…
Mi alzo dal tavolo imbandito e sento le domande pressanti dei miei genitori, che continuano a chiedermi di Ken, come un eco lontano…
Sento la testa girarmi vorticosamente…
< Emi tesoro, stai bene? > mia madre si avvicina a me preoccupata…
< Si mamma sto bene, sono solo un po’ stanca… torno a casa… > prendo le mie cose e mi dirigo verso la porta di ingresso…
Sento le mie gambe cedere… emetto un sibilo e svengo aggrappandomi alla porta di ingresso semi-aperta.
Sento rimbombare intorno a me le voci incessanti dei miei familiari, prima di non udire più nulla.
Mi risveglio in un letto d’ospedale…
< Cosa ci faccio qui? > chiedo alla figura appoggiata alla finestra, guardandomi intorno.
< Sei svenuta tesoro… non ricordi? I medici dicono che il forte stress ha indebolito il tuo corpo, hai anche la febbre… > la figura alla finestra si volta chiudendo la tenda alle sue spalle, ora la riconosco… l’immagine è più nitida è la mia bizzarra madre, mi si avvicina parlandomi con fare amorevole.
< Devi stare a riposo, ti tratterranno qui per la notte… > la cosa più brutta del festeggiare il fatto che stai invecchiando è doverlo fare in un ospedale.
< Non se ne parla, io voglio tornarmene a casa… >
< Ma tesoro, devi riposare… >
< Riposerò nel mio letto. >
Contro il parere dei medici e quello dei miei genitori, firmo la mia cartella medica ed esco
dall’ospedale.
Mia madre ha tanto insistito perché andassi a casa loro ma non ho voluto… sto già male non mi va di sentirmi oppressa dall’ingombrante apprensione dei miei genitori.
Torno nella mia vuota casa, Chira si offre di restare per farmi compagnia, fingo di avere sonno e la mando via… Mi sento piuttosto triste oggi e mi va di stare da sola.
< Non voglio lasciarti qui da sola, non c’è neanche quella sottospecie di marito che ti ritrovi. Ma dov’è… quando serve non c’è mai. > non ho mai visto Chira così arrabbiata con Ken, di solito prende le sue difese, gli è piuttosto simpatico…
< Sarà ancora a lavoro, vedrai che tornerà presto… va a casa Chira. > mento spudoratamente a mia sorella… so già che Ken non tornerà, starà fuori tutta la notte a far festa con Aki.
Mi infilo sotto le coperte e chiudo gli occhi, cerco di dormire anche se non ho molto sonno.
 
 
CHIRA:
 
Faccio per uscire dalla casa di mia sorella, sono dubbiosa non vorrei lasciarla da sola.
Penso a Ken, dovrebbe essere qui ad accudire sua moglie, dovrebbe esserci anche solo per festeggiare il suo compleanno.
Mi avvicino al telefono vedo che c’è un messaggio in segreteria, di impulso lo ascolto…
“Hey Emi, sono con Aki all’Open Bar in centro. Non credo che tornerò stanotte, sono interessato a qualcosa… tu puoi capirmi. Ci vediamo domani mattina. Mi raccomando divertiti un po’ anche tu.”
Il frastuono della musica di sottofondo quasi non mi fa capire le parole di Ken.
Riascolto il messaggio un paio di volte per riuscire a capire ogni singola parola.
< Ash, questo idiota! > sono indignata.
Tentenno un po’ per poi decidermi.
Infilo il cappotto e filo fuori. Devo andare ad ammazzare qualcuno.
 
 
HIM:
 
< Brindiamo! > guardo Aki con area perplessa…
< Brindare?!? A cosa vuoi brindare? >
< A noi, alla nostra libertà. Siamo giovani, belli e ci godiamo la vita. > scoppiamo in una risata complice…  Ah, povero Aki è già ubriaco.
Ballo e bevo in compagnia di splendide ragazze..
Ad un tratto mi sento colpire dietro la schiena, mi volto e resto sconcertato nel vedere Chira, la sorellina di Emi. La trascino nel privè…
< Cosa ci fai tu qui, come sei entrata sei minorenne… > inveisco contro di lei.
Mi guarda con un sorrisetto per poi incupirsi in un espressione seria e vagamente irritata.
< Mi è bastato fare il nome Mori e mi hanno spalancato le porte. > la guardo stizzito.
< Comunque… cosa ci fai qui? > si avvicina a me, sembra che il suo viso prenda fuoco, inizia a diventare rossa.
< Sono venuta ad avvertirti che mia sorella, nonché tua moglie è stata portata all’ospedale. > alla parola ospedale sobbalzo…
< Cosa? >
Mi guarda con area di sufficienza…
< Ora è a casa vostra, non ha voluto restare da noi… > prendo la giacca dal divanetto, faccio per metterla ed uscire di corsa per raggiungere Emi.
< Vado subito da lei… >
Chira mi afferra un braccio e si avvicina a me…
< Non fingerti preoccupato per lei… > la guardo con area interrogativa.
Io sono davvero preoccupato per Emi.
< Sai che oggi è il suo compleanno? > mi dice con occhi gonfi di lacrime…
Abbasso il capo imbarazzato… Non sapevo fosse il suo compleanno.
Aki si avvicina a noi…
< Hey Ken, dove vai? >
< Aki puoi farmi un favore? > mi fa cenno di si col capo col suo solito sorriso stampato sulle labbra.
< Puoi riaccompagnare Chira a casa, subito. Se si accorgo che è una minore finiamo nei guai… > mi fa cenno di si col capo…
< Nessun problema… Ma tu dove vai. > gli faccio segno col capo per ringraziarlo e poi vado via, senza rispondere alla sua domanda…
Piove a dirotto su Seoul, l’auto fa i capricci, sono costretto a farmi a piedi un tratto di strada.
Arrivo alla porta di casa mia, cerco invano le chiavi nelle tasche dei pantaloni e nel giubbotto ma niente…
< Cavolo, le ho lasciate in auto… >
Busso alla porta, sperando che Emi non dorma.
 
 
HER:
 
Sento bussare alla porta, guardo l’ora, l’orologio segna le 23.30…
Chi sarà a quest’ora?
Scendo le scale e mi dirigo alla porta, fa freddo. Mi cingo il corpo con le braccia e vado ad aprire.
< Ken… > mi ritrovo Ken fuori dalla porta, è bagnato come un pulcino… Prende in mano un accendino facendone uscire la fiamma…
< Buon compleanno… > guardo la sua espressione, sembra mortificato… gli occhi mi si riempiono di lacrime, mi chiudo per far scomparire quella patina di lacrime che cerca di uscire per bagnarmi il viso.
Mi scosto dalla porta per liberargli il passaggio e farlo entra in casa.
< Dovresti asciugarti, potresti  prenderai un malanno. > gli porgo un asciugamano, mentre lui continua a guardarmi con quell’espressione da cane bastonato.
< Sei stata all’ospedale, avrei voluto che mi chiamassi… > già, avevo detto alla  mia famiglia di averlo fatto, di aver chiamato Ken, ho mentito… non mi andava di chiamarlo.
Gli accenno un sorriso senza rispondergli.
Mi racconta di Chira, di quello che aveva fatto…
Piccola impicciona…
< Come ti senti ora? > gli sorrido facendogli un cenno con la testa…
< Meglio. >
< Bene, perché dobbiamo uscire a festeggiare il tuo compleanno. > lo guardo con area stranita…
Ken si alza, prende la mia mano e mi trascina fuori di casa…
< Per fortuna a spiovuto… > sospira, sembra quasi felice.
Camminiamo per un po’ fino a raggiungere la metro…
< Ma dove stiamo andando? > non ricevo risposta…
Scendiamo dalla metro in una zona a nord di Seoul… Non sono mai stata da queste parti.
< Hey, cosa fai? >
Vedo Ken sfilarsi la cravatta, si avvicina a me e mi benda gli occhi… si avvicina al mio orecchio e mi intima uno “Shh” camminiamo per un po’, fino a fermarci.
Finalmente!
< Aspetta… > sento sussurrarmi in un orecchio..
Ken si allontana da me, lo sento parlare con qualcuno ma non riesco a capire cosa si stiano dicendo.
Ken ritorna da me e mi trascina su per delle scale.
< Pronta? > gli faccio segno di si col capo.
La “benda” che mi copre gli occhi pian piano svanisce… Sono su un terrazzo?!?
< Che ci facciamo qui? > Ken mi sorride dolcemente, ad un tratto una luce si accende…
< Guarda… > mi indica di guardare in basso, c’è un capanno di legno…
Oh, mio Dio… ci sono dei cavalli.
Ken si avvicina a me, poggia un braccio intorno al mio corpo…
< Questo è il maneggio di un amico. Ti piacciono i cavalli e ho pensato ti facesse piacere vedere la nascita di uno di loro… > quasi mi commuovo mi volto verso di lui e gli accenno un “grazie”.
Un brivido freddo mi sale su per la schiena, mi strofino le braccia con le mani per riscaldarmi. Fa freddo e non ho neanche il mio cappotto con me.
Ken guarda i miei movimenti, si sfila la sua giacca e me la appoggia sulle spalle.
Restiamo per più di un ora su quel terrazzo ad ammirare la nascita di una nuova creatura.
Sono stupita dal comportamento di Ken, è riuscito a rendere il mio giorno “dannato” meraviglioso.
Sono distesa nel mio letto e accanto a me c’è lui.
Lo guardo dormire e non mi sento a disagio, mi fa quasi piacere che lui si qui accanto a me.
Ho sempre desiderata avere un fratello maggiore che si prendesse cura di me, forse potremmo portare il nostro rapporto in questa direzione.
Volerci bene, quasi amarci, come due fratelli….
E possibile?
 


Chira


 Ken 


Emi & Ken


Salve a tutti, scusate il ritardo...
Spero che il capitolo vi piaccia...
Come al solito attendo i vostri commenti.


 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lollipop 2013