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Autore: ale e franci    12/07/2013    1 recensioni
"Il biondino si avvicinò per chinarsi a raccoglierli e me li porse gentilmente. Mentre ci alzammo le nostre teste si scontrarono leggermente, picchiai la testa contro la sua, il suo cappello cadde per terra e i suoi occhiali scivolarono sul naso.
'Oh, grazie..' dissi distratta recuperando l'ultimo libro da terra.
Rimango meravigliata nel vedere un paio di occhi luminosi azzurri davanti a me, non è possibile, quel ragazzo è..è Niall Horan!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Harry è diventato così gentile e carino con me in questi giorni, quando ho qualcosa che non va lui se ne accorge subito e vuole sapere a tutti i costi che cosa è anche se per una sciocchezza. Lui è sempre lì che mi ascolta, a darmi consigli e a supportarmi, si è creato come un forte legame tra di noi e sembra si sta rafforzando. Mi fa dimenticare i brutti ricordi di Niall e Allison, ma non lo considero una distrazione. Passiamo le giornate insieme ai ragazzi uscendo o stando a casa a guardare film, giocare e rimpizzarci di cibo e schifezze varie che i ragazzi tengono a casa. Qualche volta, quando il tempo non è tanto brutto usciamo a farci un giro per la città.
Niall si è distaccato in questo ultimo periodo, non ha lo stesso umore di quando lo avevo conosciuto, so che dovrei stargli più vicino ma, quell’episodio di lui e Allison che si baciano non mi è ancora andato giù. Non so se essere ancora arrabbiata con lui, non ci parliamo come prima da troppo tempo, solo qualche parola spiccicata e ogni volta che cerca di chiedermi che cosa ho non ce la faccio a rispondergli. So cose i miei occhi hanno visto e non c’è bisogno di un dio per capirlo. Sarà che sto diventando gelosa di? Gelosa, io? Di Allison? So solo che non voglio più rivedere una scena del genere, o almeno sotto i miei occhi. Ho visto tante volte Louis baciarsi con Eleanor, ma fa tutt’altro effetto vedere Niall con una ragazza. Perché deve essere tutto così difficile.
 
15 dicembre
 
E’ un freddo tardo pomeriggio di dicembre, i ragazzi sono in soggiorno a guardare la televisione, tutti? No, manca Niall. Louis si accorge che sono in piedi di fianco al divano che lo cerco: “Se lo stai cercando è uscito qualche minuto fa non so dove” dice.
“Chi è che starei cercando?” dico presa alla sprovvista. Harry alza la testa dal televisore inarcando le sopracciglia accorgendosi della mia presenza. “Niall, appena hai messo piede nel soggiorno non hai fatto altro che girare per tutto il divano chiedendoti dove è quel biondino” ironizza Louis.
“Veramente stavo per dirvi che sto andando da una mia amica” dico, con addosso mille occhiate dei ragazzi.
“Vuoi un passaggio?” mi chiede Harry.
“No, andrò a piedi, tanto non sarà lontano” rispondo a Harry che si era alzato alla proposta di prima. Prendo la giacca e la borsa dirigendomi alla soglia della porta d’ingresso, Harry non si era mosso di un muscolo ed era rimasto li dove lo avevo lasciato.
“Non fare tardi che dobbiamo fare la nostra rivincita” dice Zayn. Riferendosi alla precedente partita di Mario Kart a cui io avevo vinto e lui perso.
“Tranquillo, non ci metterò molto” dico uscendo dalla porta. Sta piovendo, non tanto, ma l’acqua aumenta di volta in volta, non tornerò asciutta. Sono quasi arrivata alla casa di Agnese, la mia vecchia compagna inglese di scuola che si era trasferita qui con la sua famiglia per lavoro. Busso qualche volta alla porta bianca della sua casa ma non mi risponde nessuno, non sono in casa. Decido allora di ritornare indietro. Il vento è aumentato ed il piccolo ombrellino è troppo fragile per sopportare questa bufera in arrivo, è più comodo se lo chiudo restando con il cappuccio del giubbotto per evitare di tornare tardi per cena. Cammino a bordo del marciapiede per qualche vialetto, sotto vari tetti delle case, attraversando l’angolo andando contro qualcuno. Inciampo sbattendo il fondo schiena con l’asfalto freddo e bagnato del marciapiede, sento un dolore alla gamba la quale è andata a scontrarsi più bruscamente contro quella di una sconosciuto. Do un gemito di dolore cercando di rialzarmi da terra. Il ragazzo incappucciato che era caduto dall’altro lato raccoglie l’ombrello che era finito per strada e si affretta a ricomporsi: “Hey ma stai più attenta” dice non guardando chi ha davanti. Non dico parola se non per scusarmi e intravvedere una figura familiare nella poca luce della sera. Solo dopo riconosco quella persona, Niall.
Alza la testa riconoscendo la mia voce: “B-Bella! Che ci fai qui?” dice in tono sorpreso.
“Sono venuta a trovare un’amica” rispondo. Mi aiuta a rialzarmi porgendomi una mano fredda. La pioggia aumenta, mi sto infradiciando tutta. Niall non pretendendo altre spiegazioni senza pensarci due volte mi dice: “Sali in macchina, ti porto a casa”.
“No, Niall, vado da sola” dico poco convinta.
C’è silenzio, la pioggia di sottofondo, non passa una macchina, sembra che si sia fermato l’istante. Rimaniamo io e lui sotto la pioggia.
“Perché mi fai questo?” mi chiede.
“Cosa?”
“Se diversa, ti comporti come se non mi volessi vedere. Cosa ti ho fatto per essere odiato?”
“Niall io non ti odio” come può pensare una cosa del genere. Iniziano a pizzicarmi gli occhi, tutti i pensieri che mi trafiggono il cuore in piccole schegge. Fa male.
“Perché mi tratti così? Cosa ho fatto?” I suoi occhi blu chiaro fissi su di me che pretendono delle spiegazioni. Scendono le prime gocce ch erigano il mio viso bagnato dalla pioggia: “Vi ho visti” queste parole mi fanno ancora bruciare il petto.
Niall non capendo di cosa stia parlando corruga la fronte: “Chi?”
“Non sono così stupida Niall, tu e Allison…vi ho visti” le lacrime mi impediscono di continuare a parlare, sorgo il suo viso che cambia, ha capito. Il vento è troppo forte, i miei capelli mi volano davanti alla faccia e con tentativi cerco di togliergli per vedere Niall davanti a me, adesso sembra rimasto colpito dalle mie ultime parole, immobile dopo che gli ho nominato Allison. Non saprei descrivere la sua espressione, è indecifrabile, abbassa la testa quasi dispiaciuto.
Cerco di rallentare le lacrime e continuo: “.. non mi sarei mai dovuta trovare lì” le mie ginocchia tremano, non sopporto più questa situazione. Mi volto, e inizio a camminare in senso opposto.
“Bella dove vai!” Niall che mi chiama da dietro il marciapiede, non lo sento più, la mia camminata veloce è diventata una corsa, non so dove sto andando. Continuo a correre, le mie lacrime diventano un pianto coperto dal suono della pioggia che mi bagna i vestiti, non avevo avuto il tempo di rimettermi il cappuccio che i miei capelli sono passati da umidi a bagnati, sento freddo. Non ci penso, sto solo correndo, correndo via da quello che era diventato il mio incubo e ora è realtà, più ci penso più piango. Sono finita dal lato opposto verso casa, non so dove andare, inizio a rallentare cercando di prendere fiato. Non mi giro ma sento un tocco che mi prende il braccio destro, riconosco quella mano fragile con la paura di ferirmi di nuovo: “Bella aspetta” dice Niall avendo paura di perdermi.
“Tra me e Allison..” stacco il braccio dalla sua presa tentando di non ascoltarlo.
“Ascoltami ti prego, io non l’ho mai voluto”
“Se non l’ho hai mai voluto perché lo hai fatto” il mio tono di voce inizia ad alzarsi.
“E’stata lei credimi, ho cercato di evitarlo..” mi giro guardandolo con gli occhi rossi immersi nelle lacrime. Perché dovrei credergli.
“Era una promessa ti ricordi?. La promessa che mi aveva fatto la prima sera che ci eravamo conosciuti, pensavo che si poteva fidare di me, forse mi sono sbagliata.
“E’ ancora una promessa Bella, non l’ho mai rotta perché so quanto è importante per te. Non sono stato io a baciarla, non avrei mai voluto, non è Allison quella che voglio” la sua voce torna normale. Si avvicina a me, mi abbraccia: “Mi dispiace” rimaniamo così, abbracciati, sento del calore provenire dal suo petto, sembra un angelo, mi sta proteggendo, sì è così, lui mi ha sempre protetto solo che io ero troppo distratta da non accorgermene. C’è silenzio.
Il mio pianto si calma, ho un senso di leggerezza da quando l’ho abbracciato: “Non mi lasciare” dico con voce spezzata.
“Mai”.
  
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