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Autore: essellunga1998    12/07/2013    4 recensioni
ATTENZIONE: SOLO IL PRIMO CAPITOLO E' COMPLETAMENTE OOC. DAL SECONDO IN POI NON PIU' DI TANTO.
E se un incontro sconvolgesse la vostra vita quotidiana?
Cosa fareste?
Beh non vi resta che entrare e scoprirlo.
Dedicata ad un mio grandissimo amico e autore in questo sito: Takaji
Beh... buon lettura. Essellunga1998
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 10
 
Eilà!
Salve a tutti! (^^)
Caspita, siamo già al 10 capitolo e non sono accadute cose realmente importanti? 
Sono veramente indietro con il lavoro. Gomen! (>.<)
Bene.
Nel capitolo precedente è accaduto quello che si poteva supporre: Ran è diventata improvvisamente dura con (se devo proprio chiamarlo così) il povero Shinichi.
Perché? Alcuni di voi mi hanno scritto che è per vie di gentilezza, altri perché non lo sanno... 
Pazienza. Cercate di attendere ancora un po' e riuscirete a capire il perché.
Altro? Sì. Nello scorso capitolo non è accaduto nulla di veramente importante (Tralasciando la scommessa).
Bene. In questo capitolo ci sarà un nuovo personaggio (o meglio: due personaggi nuovi) che vi lasceranno senza parole (almeno spero).
Detto questo, non ho altro da aggiungere se non buona lettura.
Come sempre, ci vediamo a fine capitolo. Kiss.
 
Shinichi’s Pov:
“Senti...” Provo con l’ennesimo discorso campato in aria “Hai da fare tra qualche giorno?”
“Vivo con te. Dovresti saperlo, no?”
“Sì, lo so, ma... Volevo sapere se avevi qualche impegno...”
“Dimmi una cosa Shinichi: non siamo neanche entrati nelle strade trafficate di Beika e già mi hai scatenato un terribile mal di testa. Ti pare normale una cosa del genere?”
“No, in effetti no... Scusa.”Ma che accidenti le prende? Mi sta evitando dalla colazione. Ho bisogno di un diversivo per calmarla.
“Shinichi, Ran! Mi aspettate?”
“Misaki!” Gridiamo in coro.
“Sì, è il mio nome. Ditemi un po’: che cosa è quel faccino arrabbiato, Ran? Ed il tuo, misto tra impotenza e tristezza, Shinichi? E’ il primo giorno di scuola e già siete arrabbiati? Suvvia! E’ una splendida giornata di sole, gli uccellini cinguettano ed il cielo è privo di nuvole. Come mai, invece, voi due avete la luna storta? Non accetto “Non sono affari tuoi Misaki!” Come risposta! Su, su! Voglio sapere perché siete neri in volto.”
“Misaki, non sono affari tuoi!” Dico io.
“Ah ha! Lo sapevo che mi avresti risposto così! Dimmi cara, neanche tu vuoi raccontarmi niente?”
“Non azzardarlo a chiedere a lei, sono stato chiaro?”
“Che ti prende? Fai come quella famosa sera, Shinichi? Dove hai difeso Ran da quel lurido verme di Sanjiro? Ti metto in chiaro una cosa: non trattarmi come se fossi un Hirosawa!
Sono una tua amica e come tale voglio essere rispettata! Detto questo, Ran, oggi, alla pausa pranzo mi racconterà tutto. Ok, ragazza?”
“O...ok!”
“Ora dirigiamoci verso scuola, che è meglio.”
Misaki fa paura a volte. Tira fuori questo suo lato, quando si tratta di tirare in ballo la famiglia Hirosawa, ma in particolar modo Sanjiro. Chissà perché...
“Toglimi una curiosità Misaki.” Chiedo, dopo un po’ di tempo “Chi ti ha riaccompagnato a casa?”
“Un certo Shiro Ayuzawa. Hai presente quel tizio che si è presentato a me con un biancospino in mano? Ecco, quello era Shiro. Non mi ha mollato nemmeno un momento, neanche quando siamo venuti a vedere che succedeva tra te e quello scemo di Sanjiro.
Quando poi ti ho visto uscire dalla villa Hirosawa con lei,” indica Ran ”Ho pensato di andarmene anch’io, ma sono stata fermata sia da questo tizio, sia dalla Toyama che da Hattori.
Hanno chiesto se potevo trattenermi ancora un po’, visto che voi due dovevate rimanere un po’ da soli. E mi pare che ora stai meglio, Ran. O mi sbaglio? Con quel faccino arrabbiato, non capisco niente.”
“Devi stare tranquilla Misaki. E’ solo che sono un po’ stanca. Non ho dormito niente stanotte, a causa dell’angoscia da primo giorno di scuola. Sono un po’ emozionata all’idea di entrare in un luogo dove non parlano tedesco.”
“Capisco... E’ un’emozione nuova per te. Andiamo.” Ci dirigiamo sulla strada principale di Beika, la strada trafficata, o strada del via e vai, come piace chiamarla a me.
Beika. Questa è una città che conosco come il palmo della mia mano.
Ci sono cresciuto qui, ho fatto amicizia qui, mi sono innamorato qui. O almeno: credevo di essermi innamorato qui. Ma con Hiromi, ogni mia certezza si è sciolta come un pezzo di cera lasciato al sole. 
Dopo un po’ di camminata, eccoci arrivati al liceo Teitan. Sospiro. Secondo anno, doppia tortura.
La domanda che tutti gli studenti si fanno, è: Questo semestre, con chi sarò?
Questa domanda è un po’ come la tortura cinese: fino a quando non hai letto il tuo nome su quel cartellone enorme, l’angoscia sale momento dopo momento.
“Eccoci arrivati. Andiamo a vedere con chi siamo in classe.” Misaki richiama l’attenzione mia e quella di Ran, prendendo per mano quest'ultima.
Un vociferare assurdo mi arriva alle orecchie.
“Chi è quella ragazza? E’ nuova.”
“Guarda com’è carina. Chissà se è fidanzata.”
“Ho sentito parlare di lei. E’ figlia di un’avvocatessa di successo e di un detective davvero famoso.”
“Secondo voi, in che club s’iscriverà? Spero in quello di atletica, dato il corpo che ha.”
“Io spero in quello di nuoto. Sarebbe bello avere una mascotte come lei.”
Accidenti! Questi commenti mi stanno mandando sui nervi! Ma perché? Perché al vedere una nuova ragazza, i ragazzi diventano subito allupati? Quanto mi danno sui nervi! Meglio non pensarci, va. Altrimenti perdo la pazienza.
“Ehì, amico! Come le hai passate le vacanze?” Una voce a me conosciuta, maschile, ma giunge all’orecchio.
“Ehi Hojo! Che piacere rivederti!” Un abbraccio fraterno ed una pacca sulla spalla. (Se non vi ricordate chi è Hojo, date una ricontrollata al capitolo 5. Shinichi lo cita, quando è in compagnia di Hiromi, mentre mangiano il gelato.)
“Così e così. Diciamo che potevo passarle meglio. Te?”
“Magnificamente. Le ho passate in Cina, a Shangai. Amico: è un posto meraviglioso.”
“Sono contento per te...” Commento, mentre osservo Ran. 
“Vedo che sei attratto dalla nuova alunna, vero? E’ molto carina.”
“Vedi Hojo, quella ragazza si chiama Ran Mouri. E’ giapponese, ma i suoi si sono trasferiti in Germania, prima che nascesse. E’ figlia di un’avvocatessa e di un detective famoso. E’ qui per uno scambio culturale.”
“Accidenti Kudo! Come sei informato su quella ragazza! Che sei? Uno stalker?”
“Nah... Me lo ha raccontato lei. Indovina? Vive in casa mia.” 
“Beh, amico mio, congratulazioni! Sei fortunato ad avere in casa una ragazza carina come lei.
Se ci devi provare, assicurati che non sia come quell’oca di Hiromi...”
“Kimura, guarda che ti ho sentito!”
“Ah... Hirosawa. Che piacere vederti!”
“Lo stesso non vale per me. Vedi di smammare. Devo parlare con Kudo."
"Va bene... Ci vediamo dopo, ok?" E mi fa l'occhiolino.
"Ok. Ciao."
"Ciao Shinichi."
"Vai dritta al punto: che vuoi?"
"Sempre così simpatico, eh..."
"Solo in compagnia tua. Che vuoi?"
 
Hiromi's Pov:
"Solo in compagnia tua. Che vuoi?"
E' arrivato il momento di chiederglielo.
"Quella ragazza..." Indico la bruna " La conosci?"
"Sì, è la figlia dei coniugi Mouri. Perché?"
"Era per sapere... Senti: te con chi sei in classe?"
"Shinichi! Vieni un'attimo a vedere il cartellone con le classi? Ah... ciao Hirosawa..." La voce noiosa di Misaki mi raggiunge alle mie orecchie.
"Kimura... Se cerchi tuo fratello, è appena andato via."
"Non sto cercando Hojo. Volevo solo prendere un'attimo del tempo prezioso di Shinichi che sta sprecando in compagnia tua,"
"Vedi di fare poco la saputella. Shinichi ha acconsentito di parlarmi un'attimo."
"Senti occhetta, vedi di smetterla di crederti superiore, solo perché sei la classica figlia di papà."
 
Shinichi's Pov:
"Senti occhetta, vedi di smetterla di crederti superiore, solo perché sei la classica figlia di papà."
Per tutti i templi shintoisti! Ma queste due devono sempre litigare quando si vedono?
"Ehi, Shinichi." Mi sento tirale la manica della giacca. 
"Ran? Dimmi." Sono sconvolto. Cos'è quel tono di supplica?
"Potresti venire un'attimo? Dovrei farti vedere una cosa..."
"Va bene. Anche perché non ho voglia di stare un secondo di più ad ascoltare quelle due che litigano."
Mentre ci dirigiamo nella direzione di lei, ho come la sensazione di avere adosso le occhiataccie da parte dei maschi. Chissà perché... Ma tornando a noi...
Il cartellone? Come mai siamo qui davanti?
"Scusa se mi sono comportata così con te, prima. Non volevo essere scontrosa. Ma vedi: ieri è succesa una cosa. Me l'hanno raccontata questa mattina al cellulare, dopo che sei uscito dalla stanza. Spero che non ti sia arrabbiato tanto..."
"No, tranquilla. Credevo che ce l'avessi con me."
"Con te? Non potrei mai. Sei troppo buono per prendermela con te. Oh, scusa!" Perché sta arrossendo?
"Tranquilla. Dimmi: perché volevi la mia presenza qui davanti?" Dico, indicando il cartellone.
"Ecco. Ci sono due notizie. O meglio: tre. Due cattive ed una buona. Da quale vuoi iniziare?"
"Dalla buona." Ammetto, senza pensarci sù.
"La notizia buona è che io e te siamo in classe insieme. La prima cattiva è che in classe con noi c'è Hiromi e non Misaki."
"E l'altra cattiva?"
"Beh... prima che tu la sappia, vorrei che guardassi nel cartellone, alla sezione 2°A, lettera M."
"Va bene, anche se non capisco quello che vuoi dire..."
La lista è così suddivisa:
 -----------------------------
|Maeda Tamiyo        
|Maruyama Ayu      
|Maruyama Hisaki
|Morita Ogai
|Mouri Giulietta
|Mouri Ran
 -----------------------------
"Aspetta un momento... Due Mouri in classe? Ma che scherzo è questo?!?"
"Appunto. E' quello che volevo dirti. In classe con noi c'è anche mia sorella Giulietta."
"Come mai di lei non me ne hai mai parlato?" Chiedo con una nota di disappunto.
"Beh... E' un po' imbarazzante parlare della mia famiglia. Ora non ne ho voglia. Quando l'avrò di nuovo, sarai il primo a sapere tutto su di loro, ok?"
"Va bene."
La campanella annuncia il dover entrare in classe.
Un rumorio di odio verso quella campana e già tutti si dirigono verso l'ingresso principale.
Dopo aver preso possesso di quattro armadietti per le scarpe, ci riuniamo tutti al piano terra.
"Bene. La nostra aula dov'è? Chiede Hiromi, accolandosi a me.
"Secondo piano, lato est." Risponde Ran, guardando la piantina dell'edificio.
"Invece la mia è a lato opposto." Ammette Misaki, con un po' di tristezza.
"Meglio. Così non ti devo vedere in continuazione."
"Cosa hai detto, bionda tutta tette, niente cervello?"
"Ho detto che non dovrò vedere il tuo brutto muso da scimmia per i corridoi." 
"Ragazze, se non la smettete, verrete riprese da qualche..." Tento io, invano, di fermarle, ma la mia voce viene sovrastata da una ancora più forte ed acuta.
"Ragazze, la volete smettere di urlare nei corridoi? Non è un comportamento degno di uno studente di questa scuola." Rimprovera la professoressa di Tedesco, la signora Groß, o come la chiamiamo noi, la professoressa grossa, dato il suo cognome. (Groß=Grosso)
"Chi è? La vostra professoressa di Tedesco?" Chiede Ran, sottovoce.
"Sì. Si chiama Astrid Groß. Come fai a sapere che è la nostra professoressa?" Rispondo io, increulo.
"Ho tirato ad indovinare. Si sente dall'accento che è tedesca. Lasciate fare a me." Mi risponde Ran.
"Entschuldigen Sie uns, Frau Groß. Es ist nur so, dass meine Freunde sind ein bisschen rau am ersten Tag in der Schule." Dice con estrema calma Ran. (Ci scusi, signora Groß. E' solo che i miei amici sono un po' agitati al primo giorno di scuola. Se qualcuno di voi sa meglio di me il tedesco, mi corregga pure.)
"Ah, so, eh? Es ist okay." (Ah, è così, eh? Va bene.) "La prossima volta che vi risento litigare, non avrete scampo. Chiamerò i vostri genitori. Questo è disturbo della quiete pubblica. Bin ich klar? (Sono stata chiara?)" Tuona con voce grave.
"Sicherlich. (Certamente.)" Risponde Ran. La vediamo allontanarsi.
"Fiuuu! Per un pelo. Grazie Ran, ci hai salvato la vita." Ringrazia Misaki.
"E' stato un piacere farlo." Manca, però, un "grazie" all'appello.
"Hiromi, non ti conviene ringraziare? Ti ha salvato la faccia." Cerco di farla ragionare.
"Avrei potuto fare da sola, ma non me lo ha permesso."
"Non ti preoccupare. Lo prendo per un grazie." Risponde con voce sconsolata Ran.
"Bene. A questo punto dirigiamoci nelle nostre aule. Ci vediamo per la pausa pranzo Misaki." Dico, mentre accenno un saluto di mano.
"A dopo." Risponde lei, dirigendosi dall'altra parte alla nostra.
La classe è sempre la stessa. I banchi uniti due a due, come l'anno scorso. L'anno prima sono stato con Hiromi. Quest'anno spero vivamente di no.
"Vieni Shinichi." Mi indica Hiromi, con un dito, il banco accanto al suo. Mentre raggiungo i banchi svogliatamente, porgo lo sguardo verso la mia destra. Accanto alla Mouri non c'è nessuno. Meglio sedersi accanto a lei.
"Non pensare di sederti accanto alla bruna. Ci sono io!" Una voce femminile mi giunge alle orecchie.
"E tu saresti..." Chiedo, girandomi di scatto, infastidito da quella richiesta così improvvisa.
"Giulietta Mouri. Piacere." Si presenta, allungandomi la mano. 
Mentre si siede accanto a sua sorella, io prendo il posto per l'ennesima volta accanto ad Hiromi.
"Giulietta! Cavolo, sei appena arrivata e già mi fai fare brutta figura? Insomma, contientiti!" La voce di Ran richiama su di sè e sulla sorella gli sguardi dei miei compagni.
"Schwester! (Sorella!) Finalmente ci rivediamo! Che bello! Sono così felice!"
"Io un pochino meno. Che ci fai qui?"
"Papà." Una sola parola, tanti significati.
 
Ran's Pov:
"Papà."
"Papà? Perché?" Chiedo sconvolta.
"Chiedilo a lui, stasera. Non me lo ha voluto dire il perché. Mi ha solo chiesto comprare un biglietto per il Giappone, invece che per l'Inghilterra. Ah, se te lo chiedi: anche mamma è d'accordo."
"COSA? Anche mamma? Ma sono in combutta contro di me?"
"Ah, non lo so. Ti ripeto: non chiederlo a me." Dice Giulietta, mentre alza le mani in maniera da "non sono stata io!"
"Guten morgen, ragazzi." La voce della signora Groß richiama l'attenzione di tutti. 
"Guten morgen, frau Groß." Ci alziamo in piedi, un inchino e ci risediamo.
"Bene. Prima di iniziare a discutere del programma di quest'anno, vorrei presentare due nuove alunne. Vengono dalla Germania, ma sono giapponesi a tutti gli effetti. Date il benvenuto alle gemelle Mouri." Due figure alte e magre si alzano.
"Buongiorno a tutti!"
"Bene. Dato che sono gemelle, diamo la precedenza alla maggiore. Signorina Ran Mouri: potrebbe venire qui alla cattedra, a presentarsi meglio?" 
"Certamente signora Groß. Salve a tutti! Il mio nome è Ran Mouri, ho 16 anni e sono giapponese. Pratico Karate da sempre e spero che il mio soggiorno qui sia il migliore della mia vita. Grazie a tutti." Un applauso generale si alza.
"Bene. Ora tocca alla minore. Signorina Giulietta Mouri?"
"Eccomi qua! Salve a tutti quanti voi! Il mio nome è Giulietta Mouri, ho 16 anni e sono la sorella gemella della timidona di prima. Non pratico Karate, ma ho una base di pugilato. Guai a chi osa mettere le mani adosso a mia sorella: sono guai per tutti. Spero che il mio soggiorno a Beika sia un vero e proprio sballo. Grazie a tutti!" Un applauso ancora più forte, principalmente dalle ragazze (mi chiedo il perché... PSme), rimbomba in tutta l'aula.
"Silenzio, grazie. Bene, ora che si sono presentate le alunne nuove, è arrivato il momento di passare al programma di quest'anno. Siete ragazzi molto intelligenti e pieni di iniziative. Date il meglio di voi anche quest'anno scolastico, va bene?"
"Ya!" Gridano in coro.
"Ottimo!"
 
Ore 13.10
Giardino sul retro del liceo
Shinichi's Pov:
 
"A voi com'è andata?" Chiede Misaki, curiosa.
"Bene. Vero Shinichi?" Risponde euforica Ran.
"Magnificamente. Se non fosse stato per il professore di storia, il signor Tanaka, sarebbe tutto perfetto."
"Oh, andiamo Shinichi. Non è così antipatico come tutti dicono. E' solo un uomo laureato che sta per andare in pensione e che vuole vedere i suoi studenti prendere la maturità con i voti alti."
"Sei una santa, Ran. Io non avrei mai pensato una cosa del genere riguardo il professor Tanaka, davvero." Si intromette Misaki.
"Guarda, quando andavo ancora a scuola in Germania, avevo una professoressa che stava antipatica a tutti, persino a me. Era la professoressa di Artistica. Diceva che i disegni dovevano essere tutti uguali, secondo i suoi canoni e dava i voti bassi a chiunque si permettesse di sgarrare un suo ordine. Ora è andata in pensione. Quando l'abbiamo saputo, abbiamo fatto finta di niente e ci siamo messi ad esultare, ma quando si è presentata in aula, anche quelli che non hanno mai versato una lacrima, sono scoppiati a piangere e l'hanno pregata di non andarsene. Insomma, anche quelli che sembrano i professori più odiosi, alla fine sono quelli a cui teniamo di più."
"Discorso commuovente Mouri. Ma non ti porterà a niente emozionare i MIEI compagni con discorsi filosofici." Attacca con cattiveria Hiromi.
"Hiromi, non..." Provo a farla zittire, ma la mano di Ran non mi permette di continuare.
"Lascia fare a me. E' la MIA battaglia. Non cercare mai di tenere ferme le ali di una farfalla: non imparerà mai a volare. Ricordalo."
"Hai ragione. Almeno io, però, provo dei sentimenti. Chi, al contrario di me, non prova niente, non si può definire umano." 
"Mouri 1, Hirosawa 0." Grida con esultanza sua sorella.
"Siete tutti contro di me! Ma non lo sarà ancora per molto. Ti farò espellere da questa scuola, anche a costo di rimetterci. Parola di Hiromi Hirosawa!" Grida, mentre si allontana e raggiunge il suo gruppo di "amiche".
"Beh, a quanto pare la Mouri maggiore è riuscita cucire la bocca di un'oca di primo ordine. Io, con questo, direi che è arrivato il momento di mangiare, no?" Conclude con felicità quella pazza di Misaki.
"In effetti ho una fame da lupi." Dico io, mentre tiro via il coperchio del mio bento.
"Vedi di non abbuffarti. Dopo ti potresti sentire male. Ricordati che hai la partita con i tuoi compagni delle medie, Shinichi." Mi ammonisce Ran.
"Ma guardali: non ti sembra che siamo marito e moglie, Giulietta?" Sento vociferare Misaki con Giulietta.
"Già. Pensa che una cosa del genere non l'aveva mai fatta con i nostri compagni. Ne l'hanno scorso, ne alle medie. Che mi dici, Misaki? Secondo te Ran è innamorata di Kudo?"
"Voi due! La volete smettere di prendere in giro Shinichi e la sua amica?" La voce di Hojo giunge alle orecchie di tutti.
"Fratellone! E te che ci fai qui?" Chiede sconvolta Misaki.
"Lui sarebbe?" Chiede con una nota di noia nella voce Giulietta.
"Mio fratello maggiore. Si chiama Hojo Kimura. Tra me e lui ci sono 11 mesi di differenza. E' il fratello che ogni ragazza vorebbe."
"Smettila di lusingarmi così. Finirò con l'imbarazzarmi troppo! Vabbè, dato che mia sorella ha iniziato la mia presentazione, continuo io. Sapete già il mio nome, sapete che ho 17 anni. Quello che non sapete è che ho praticato 10 anni di pugilato e sono il capitano della squadra di questa nuova disciplina, introdotta l'anno scorso in questa scuola. Insomma: so come proteggermi!"
"Capisco... Sai chi mi ricordi?" Dice con voce strafottente, Giulietta.
"No. Chi?" Risponde con lo stesso tono, Hojo.
"Un mio compagno delle medie. Era un galletto come te. Non faceva altro che vantarsi di come era bravo a basket. Tutti lo lodavano e tutte le ragazze gli sbavavano dietro. Sai, ci ha anche provato con mia sorella e successivamente con me. Con mia sorella si è beccato un calcio in faccia e con me un pugno. Da quel momento non si è più permesso di fare il galletto con nessuna ragazza."
"Intendi insinuare che sto facendo il falso modesto SOLO per accapparmi le lodi di voi ragazze? Mi sa che hai sbagliato persona, Mouri. Se pensi questo, sei totalmente fuori strada."
Cos'è questa aria di rabbia?
"Suvvia! Non attaccare briga ogni volta che uno si permette di vantarsi un attimo con te, Giulietta. Dopo un po' sei noiosa."
"Scusami Ran. Oh? Questo deve essere il mio cellulare. Vogliate scusarmi un attimo..."
 
Giulietta's Pov:
"Scusami Ran. Oh? Questo deve essere il mio cellulare. Vogliate scusarmi un attimo..."
Mi allontano velocemente dal gruppetto. Sul display del cellulare appare la parola "Vecchio".
"Ciao vecchio. Com'è la vita lì?" Domando con non chance.
"Vedi di chiamarmi papà, non vecchio. Tralasciando questo, com'è la situazione tra Ran e quel moccioso di Kudo?"
"Nessun problema vecchio. Non sta succedendo niente. Anzi: questa mattina Sebastian ha chiamato mia sorella per avvisarla che ci sono anch'io con lei e sicuramente deve averla turbata molto, al tal punto di litigare con il Kudo."
Sento un sospiro di sollievo dall'altro capo del telefono.
"Ora mi spieghi perché hai scommesso contro i coniugi Kudo. E' una follia quella che hai fatto! Anzi: AVETE fatto. Se Ran venisse a sapere una cosa del genere, si arrabbierebbe moltissimo!"
"Lo so. E' una follia, ma ti racconterò tutto, quindi preparati. Ci vorrà un po' prima di arrivare in fondo."
"Sono tutta orecchie, vecchio!" Rispondo io euforica.
Flashback
 
*9 anni prima*
 
Eri's Pov:
"Tesoro, vieni a leggere questa notizia sul giornale di stamattina." Kogoro richiama la mia attenzione, mentre sto vestendo le gemelle.
"Sì, arrivo!" Dico con un po' di preoccupazione. Di solito non mi chiama mai per leggere il giornale, se non per qualche notizia bomba.
"Di cosa parla l'articolo?" Chiedo, mentre prendo in mano il giornale.
"Del figlio della tua amica Yuk..." Mio marito non fa in tempo a finire di parlare, che caccio un urlo.
La notizia è riportata così:
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|Ieri mattina, intorno alle ore 7:41, un bimbo di 7 anni è stato investito da un'automobilista ubriaco.                                    
|Il bimbo in questione è il figlio dell'attrice di successo Yukiko e del marito scrittore, Yusaku Kudo.                                        
|Quanto riportato dai testimoni che hanno assistito la scena, il bambino stava giocando con la palla, quando gli è 
|scappata di mano, finendo con cadere in strada.                                                                                                                            
|L'uomo alla guida, non accortosi del regazzino che attraversava la strada sulle striscie, è passato con la macchina ad  
|alta velocità.                                                                                                                                                                                   
|Shinichi Kudo, è questo il nome del bimbo che è stato investito, è tuttora ricoverato in gravissime condizioni presso   
|la clinica del dottor Ikeda. 
|La madre, in lacrime, reclama: "Vogliamo assolutamente giustizia per nostro figlio. E' vero che non è ancora morto,  
|ma vogliamo che quel pazzo paghi per aver strappato la vita di un bambino innocente." 
|L'uomo alla guida si presume che sia Jurou Harada, un ex impiegato, licenziato per aver avuto una lite violenta con il  
|suo capo e con dei precedenti penali.
|"La polizia giapponese sta facendo del proprio meglio per sbattere in gabbia quel pazzo e spero che questa volta sia          
|quella buona." Risponde, con rancore, alle interviste il padre del bambino.
|Ma sarà veramente la volta buona? Tutti si augurano di sì.
|Nagato Kyo
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"Mio dio, vecchio! Davvero il figlio dei coniugi Kudo è stato investito? E mi dici che ci facevamo in Giappone?"
"Giulietta, fammi finire!"
"Scusa, continua pure." 
 
"Mi conviene chiamare Yukiko per chiederle cosa è successo e se ci sono stati dei miglioramenti. Tu, intanto, porta le bimbe a scuola."
"Va bene. A dopo. Ran? Giulietta? Andiamo. La scuola vi aspetta!" Richiama a rapporto la ciurma.
"Eccoci papà!" Gridano all'unisono le bimbe.
"Noi andiamo. A dopo."
"Ciao."
Prendo il cellulare e scorro nella rubrica, sino alla lettera "Y".
"Pronto?" Risponde una voce incrinata dalle lacrime.
"Yukiko, sono io."
"Eri! Quanto tempo!" Cerca di nascondere la tristezza velocemente.
"Ho letto il giornale. Evita di recitare. Ti conosco bene. Ce la fai a venire qui, a parlare con me, mentre mio marito non è presente?" Chiedo, cercando di non accumularle altre cose. E' già troppo presa dal suo bambino.
"V...va bene. Ar...arrivo."
Dopo neanche 20 minuti, è sulla soglia della mia porta. 
"Yukiko, quanto tempo!" Cerco di tirarla su.
"E..ehi! Come stai? E come mai sei qui, in Giappone, piuttosto che essere in Germania?" Domanda, cercando di non tirare fuori subito l'argomento che riguarda suo figlio.
"Sto bene grazie. E per quanto riguarda l'essere in Giappone, mio marito è stato trasferito qui a tempo indeterminato. Quindi, fino a quando non ce lo diranno, staremo qui. Dimmi: vuoi qualcosa? Un caffè? Oppure una camomilla, così stendi un po' i muscoli?"
"Vada per la camomilla. Sono troppo tesa." 
Dopo circa una mezz'oretta, le porto la camomilla pronta.
"Eccola. Ti va di parlare un po' di questa faccenda?" 
"Va bene. Il dottor Ikeda non è molto fiducioso. Dice che Shinichi potrebbe avere una morte celebrale, se non da segni di vita entro la fine del mese. In caso dia segni, invece, potrebbe non camminare più da solo."
"In che senso"da solo"?" Chiedo sconvolta.
"Dice che potrebbe avere una paralisi non completa, ma che prendi dai fianchi in giù." Inizia a singhiozzare. 
"Mio dio! E' terribile! Come si può spezzare le ali ad una vita così giovane?"
"E'... e' quello che m..mi sto chi...chiedendo anch'io!" Grida, tra le lacrime. Ormai non sa più che fare, se non piangere.
"Ti auguro di avere tutta la felicità che meriti Eri e spero che la fortuna sia dalla tua. Ora vado. Il mio piccolo Shin ha bisogno della mamma." Cerca di scherzare, nonostante il momento terribile che sta passando.
 
"E dimmi: come è andata, poi?"
"Ci arrivo adesso."
"Ok."
 
*1 mese e mezzo dopo*
Eri's Pov:
 
DRIIN!
"Chi diavolo è a quest'ora?" Grugna mio marito, appena sveglio.
"Vado a vedere." Gli rispondo.
Mi alzo dal letto, mi metto la vestaglia e vado ad aprire la porta.
Sull'uscio mi trovo una Yukiko al settimo cielo.
"Oh Eri! Ciao!" Grida euforica, per poi accorgersi che sono in tenuta da notte.
"Scusa, vi ho svegliato?" Chiede.
"In effetti... sì. Ma tanto avevo messo la sveglia tra mezz'ora. Entra e dimmi. Come mai sei così felice, anche se immagino il perché..."
"Oh sì. Shinichi ha dato segno di miglioramento nell'arco di questo mese e mezzo. E' uscito dal coma ed il medico ha detto che non ha una paralisi permanente. Deve solo riposare i muscoli per due mesi e poi potrà iniziare a camminare con un tutore, fino alla completa guarigione. Non sai quanto sono felice!" 
Si vede che è al settimo cielo.
"Cosa intendi, però, con "deve riposare i muscoli per due mesi"?" Chiedo dubbiosa.
"Significa che dovrà andare a scuola su una sedia a rotelle per due mesi e farà la fisioterapia, poi potrà finalmente iniziare ad usare il tutore."
 
"E Ran c'entra in questa storia, vecchio?" Chiedo con un po' di gelosia.
"Ovviamente sì. Il rientro a scuola è stato duro per lui. Non potendo muoversi e giocare e per di più su una sedia a rotelle, venne deriso ed umiliato, ma non ha mai mollato. Solamente che si sentiva solo.
Tua sorella è stata l'unica persona che gli è stata vicino, nonostante il suo "hendicap". Lo ha accudito e gli è stato accanto per tutto il tempo della guarigione ed alla fine, prova ad indovinare coosa ha combinato quel moccioso dei Kudo?"
"Non lo so. Dimmelo te, vecchio."
"Ha finito con l'innamorarsi di Ran. Non si è mai dichiarato a tua sorella un po' per la vergogna ed un po' per la mancanza di tempo, dato che il mio contratto in Giappone era scaduto e dovevamo tornare a tutti i costi in Germania."
"E mia sorella? Si è mai innamorata di lui?" Domando speranzosa.
"No. Lo ha sempre reputato il suo migliore amico, ma mai oltre questa amicizia."
"E scusami una cosa: cosa c'entra questa storia con la scommessa?" Chiedo un po' confusa.
"Lascia che ti spieghi..."
 
*Un paio di mesi prima*
 
Yukiko's Pov:
"Caro, tra poco arriveranno i coniugi Mouri. Te li ricordi, vero?"
"Ovvio che sì. Te ed Eri eravate a scuola insieme. Come posso dimenticare un'avvocatessa di successo come lei, con una figlia con un cuore grande?" 
"Già."
 
"Come si è svolto il discorso, esattamente?"
"La madre di Shinichi ha iniziato a rimembrare quel brutto episodio di 9 anni fa ed ha iniziato a dire che il figlio non ha mai potuto dichiararsi apertamente a tua sorella.
Tua madre ha messo in chiaro che Ran non ha mai provato niente per Shinichi che non andasse oltre l'amicizia profonda. Ora non ricordo bene, ma sia io che Yusaku ci siamo ubriacati e abbiamo scommesso che tua sorella e quel buono a nulla di Kudo si mettano insieme. Io, invece, ho scommesso che non sarebbe mai accaduta una cosa del genere e se vincevano loro, noi avremmo pagato il matrimonio. Se invece avessimo vinto noi, loro ci avrebbero pagato la cena in uno dei ristoranti più "in" dell'America."
"Vecchio, è una cosa folle fare una cosa del genere! Stai scommerciando tua figlia!" Gli rispondo, sconvolta. 
"Mi dispiace tanto. Non sai di quanto mi penti di questo. Ti chiedo solamente di non raccontare nulla ne a tua sorella ne al giovane Kudo, chiaro?"
"Certamente. Ora se vuoi scusarmi, vado dai ragazzi. La pausa pranzo sta per finire e devo andare a vedere Ran per l'ingresso al club di karate. Vado. Ciao e salutami tutti, vecchio!"
"Non chiamarmi vecch..." Non finisce il discorso, che gli chiudo in faccia la telefonata.
Meglio andare. Sicuramente si staranno chiedendo che fine ha fatto.
 
Salve a tutti! (^^)
Finalmente siamo arrivati alla fine di questo interminabile capitolo.
Avete avuto le risposte che cercavate, come ad esempio come è nata questa stupida scommessa ed il perché Ran se l'era presa con Shinichi.
Ma nuove domande sorgono: chi è veramente Hojo Kimura? I discorsi tra la minore delle gemelle Mouri ed il maggiore dei fratelli Kimura, sono discordi di odio oppure questo sentimento potrebbe sfociare in qualcos'altro? E perché Misaki odia così tanto la famiglia Hirosawa, ma in particolar modo Sanjiro? 
Beh, anche queste nuove domande avranno le loro risposte a tempo debito.
Comunque grazie ancora a chi segue le mie storie e le recensisce, chi invece mi segue in silenzio, chi è entrato per sbaglio, ma poi l'ha letta tutta e un ringraziamento speciale anche a chi ha messo questa storia la le preferite, le ricordate e le seguite. Grazie ancora.
Come avete potuto notare, ho fatto tornare i nostri eroi sedicenni. Vi state chiedendo il perchè? Per una semplice motivazione: secondo quello che ho letto (se sbaglio, avvisatemi), i giapponesi finirebbero la scuola in 3° superiore e poi passerebbero all'università. Ora, a me da un po' fastidio scrivere una cosa del genere, quindi ho decido di rimandarli indietro di un anno, in modo che avessero la stessa età della trama originale di Gosho-sensei.
In più ho un'annuncio da farvi: sospenderò, purtroppo, fino a data non prestabilita, l'altra mia FF. Non è per mancanza di ispirazione (ok, forse anche un po' quella), ma non riesco ad aggiornare due FF contemporaneamente. Ci sono troppi eventi che finiscono con il confondermi le idee. Ora vi chiederete: come mai hai voluto sospendere "L'ultimo giorno della mia vita" invece che "Quando la vita ti riserva qualcosa di meraviglioso"?
Per due motivi ben precisi: il primo è che tra le due FF, la più "vecchia" è questa e quindi mi conviene farla finire prima dell'altra. L'altro motivo è che questa FF mi ha messo più carica che in quell'altra. Ci sono più "tra le preferite, le ricordate e le seguite" e più recensioni. Quindi ho come la sensazione che apprezzate di più questa che l'altra.
Detto ciò, passo ai ringraziamenti.
No, ok. I ringraziamenti li ho fatti prima, quindi evito di ripetermi.
Detto questo, vi auguro delle vacanze fantastiche ed incrocio le dita per i maturandi che devono aspettare i risultati degli esami. (Ok, non sono esperta in queste cose, dato che il mio esame di maturità è ancora un po' lontano, quindi non so come rigirarmi in questo discorso. Scusate se ho detto qualcosa di sbagliato.)
Happy holiday 2013! Kiss
Essellunga1998
  
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