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Autore: thexchromosomee    13/07/2013    3 recensioni
Amelie Perry è il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, e gioca per vincere. Riuscirà a far vincere la coppa di Quidditch alla sua Casa e a dimostrare a chi la deride per aver scelto soltanto ragazze, che queste possono essere avversarie temibilissime?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Welcome back!

Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei ringraziare GinnyW e Cissy Lightwood, che hanno recensito, Lucy MaryAnne, che ha inserito “The Gardenton Waltz” tra le preferite e, naturalmente, chi spende qualche minuto del proprio tempo per leggere!

Girls always win

Capitolo 3: Il piano di Amelie

Amelie

Tempo un giorno e, purtroppo, la mia sicurezza nella squadra vacilla, probabilmente a causa dell’incontro avuto questa mattina con Klause McLaggen.

Perry!– ha tuonato mentre uscivo dalla Sala Grande, salutandomi con la mano; dietro di lui l’onnipresente Cercatore, Rhet Davies. –Mi è giunta voce che hai messo su una squadra di femminucce, quest’anno.

E con ciò, McLaggen?– gli ho chiesto.

E con ciò… Non puoi fare sul serio!– ha risposto. –Potresti almeno prendere Carter, è piuttosto bravo.

Perché, noi femminucce no?– ho replicato provando una strana, snervante sensazione di deja-vu. –Stammi bene a sentire, McLaggen: siamo brave quanto voi Tassi, anzi, quasi certamente migliori, perciò lascia in pace me e le mie ragazze!

Ti avverto, Perry: non ce la farete mai se non prendi in squadra dei veri giocatori– ha asserito rivolgendomi un’occhiata incendiaria, poi ha fatto cenno a Rhet di seguirlo e si è allontanato, lasciandomi lì impalata a fumare di rabbia.

Per merito suo adesso mi ritrovo a sbuffare nell’aula di Pozioni, ripensando a quel che mi ha detto.

Uno sbuffo particolarmente sonoro suscita la curiosità di Nell, che mi rivolge un’occhiata perplessa, cui rispondo con un cenno del capo, a indicare che è tutto ok, poi torno a copiare le istruzioni per la preparazione della Pozione Pepata, accorgendomi che i miei compagni hanno già iniziato a prepararla.

Mi distraggo di nuovo: la mia Cercatrice si è diretta all’armadietto delle scorte (un vero genio, la ragazza: frequenta il corso avanzato nonostante sia del sesto anno); Rose è alta, ma l’ingrediente che le serve è posto sullo scaffale più alto e, nello sforzo di raggiungerlo, la camicia esce dalla gonna, scoprendo la pelle candida del fianco.

Ora, non consideratemi una maniaca che guarda le compagne di squadra, perché non è stata la pelle di Rose a distrarmi, bensì la reazione dei ragazzi seduti lì vicino: quattro sono rimasti a bocca aperta, e almeno altri tre la fissavano di nascosto.

In quel momento ho capito in che modo avremmo potuto ottenere del vantaggio rispetto alle altre squadre.

Rose

SEX. APPEAL.

Queste due parole sono scritte sulla lavagnetta a lato del letto a baldacchino di Amelie, e mi fanno sorgere parecchie domande su cosa abbia in mente il nostro capitano.

Che?– chiede la Affey.

Domanda eloquente, Mariah– risponde Amelie battendo le mani, in volto un sorriso radioso. –Sapete cosa? Oggi, durante Pozioni, ho avuto una rivelazione… grazie a Rose.

A… me?– pigolo. –Cosa ha a che fare il sex appeal con… me? Cosa stai dicendo?

Rose, sei una calamita per ragazzi!– replica Amelie, facendomi quasi sputare il mio succo di zucca. –Oh, andiamo, non dirmi che non te n’eri accorta! Sei talmente carina, peccato ti nasconda in vestiti larghi e sformati. Oh, pensa che distrazione saresti, se mostrassi di più quel bel fisico. Tutte voi dovreste!

Sottolinea le parole scritte sulla lavagnetta con tanta forza da spezzare il gessetto.

Porca miseria, Amelie– esclama Ruth. –È per questo che ridacchiavi sotto i baffi, oggi pomeriggio? Credevo fosse per qualcosa di buono!

Questo è qualcosa di buono. Anzi, è qualcosa di geniale! Le altre squadre saranno troppo prese a correrci dietro per concentrarsi sul Quidditch; poi, quando saranno cotti a puntino, saranno talmente impegnati ad azzuffarsi tra di loro per noi da non essere più in grado di collaborare sul campo!– dice battendo le mani una seconda volta. –È una fortuna che siamo tutte carine, ma ci serve comunque qualcuno che sappia valorizzarci nel modo giusto: non vogliamo certo che pensino a noi come a delle sgualdrine. Ok, abbiamo bisogno di una persona capace di destreggiarsi tra trucchi, vestiti e ragazze recalcitranti senza perdere la pazienza.

Ho chi fa al caso nostro– asserisco con voce sicura.

Dieci minuti dopo, mia cugina Dominique si è seduta sul letto di Amelie, tenendo le gambe accavallate e le sopracciglia sollevate.

In parole povere vorreste un cambiamento drastico?– domanda accomodandosi dietro un orecchio una ciocca di lisci capelli argentei.

Amelie fa una smorfia. –Non un cambiamento drastico, un cambiamento e basta. Di look. Per attirare l’attenzione dei giocatori di Quidditch.

Dom alza gli occhi al cielo e annuisce. –Ok… Ma a una condizione.

Sentiamo.

Ehm– esala Domi, assumendo una decisa tonalità “rosso Weasley” che non le dona affatto. –Ecco… Dovreste mettere una buona parola per me con… Eli.

Eli Thomas?– esclama Amelie, illuminandosi all’istante. – Il Caposcuola di Corvonero? Ma dai! Sono sicura che tu, Miss Veela, puoi conquistare benissimo quel gran… bel figliolo… senza il nostro aiuto. Oltretutto, passate molto tempo insieme a svolgere i vostri doveri di Capiscuola, no?

Beh, sì, ma spero non crediate che passi il tempo a flirtare, invece di fare il mio dovere. C’è molto di cui occuparsi: Halloween, Natale, le gite a Hogsmeade…– pigola coprendosi il viso rosso. –E poi, se devo essere sincera… non credo di interessargli.

Ti aiuteremo, Dom– intervengo io, prendendole le mani. –A patto che ci ricompensi adeguatamente.

Dominique riacquista immediatamente il sorriso. –Ma certo! Non puoi immaginare da quanto aspetto questo momento, Rosie! Saresti uno splendore, se soltanto abbracciassi la tua femminilità!

Se avessi avuto un minimo di buon senso, sarei fuggita da lì alla velocità della luce.

Dominique

Sono un genio.

Sì, proprio io, me stessa medesima: Dominique Weasley, autrice di miracoli.

Rose sta fissando contrariata la sua gonna, anche se ha smesso di provare a toglierla, perciò credo che stia cominciando ad abituarsi alla lunghezza ridotta. Si sta guardando allo specchio, e con lei le sue compagne di squadra, tutte decisamente più femminili rispetto a un’ora fa.

Rose passa una mano tra i ricci ramati, ormai domati, mordicchiandosi il labbro. Per la prima volta da quando è diventata una ragazza sta indossando abiti che mettono in evidenza le sue curve, invece di nasconderle, e, a giudicare dal modo in cui tenta ripetutamente di tirarsi giù la gonna, direi che non ne è troppo felice.

Piantala, Rose– la rimbecca il suo capitano, che sembra ugualmente a disagio per la (non) lunghezza della gonna. –Il fine, la coppa di Quidditch, giustifica i mezzi.

I capelli castano scuro della ragazza, in precedenza opachi ed elettrici, sono ora lucenti e setosi, lunghi fino al fondoschiena.

Come la prenderà James, quando scoprirà che hai fraternizzato con il nemico?– mi chiede l’amica di Rose, Coraline, gettandosi dietro le spalle la lunga chioma bionda.

Le ho sorriso; è quella apparentemente più contenta della trasformazione da teenager anonima a vera bellezza: la gonna corta pone l’accento sulle gambe snelle, e il trucco babbano sui suoi occhi azzurri.

James non lo scoprirà, chiaro?– le rispondo. –Se dovesse venirlo a sapere gli verrebbe un coccolone!

All’improvviso la più giovane della squadra scoppia a ridere, facendo sobbalzare i boccoli scuri.

Scusate– dice, una volta ripreso fiato. –È solo che… Mi è passata davanti agli occhi questa orrenda immagine dei ragazzi di Grifondoro conciati come noi.

Si scatena il caos.

Ooh, James sembrerebbe un deficiente in gonna!– ridacchia Rose, per poi calmarsi inaspettatamente. –Che idea stupenda!

Rose! Che mente contorta che hai! Forse avrebbero dovuto smistarti a Serpeverde, non a Corvonero!– esclama Ida, che ha gli occhi verdi lucidi di lacrime ilari; scosta una ciocca di capelli bruni dal viso prima di scoppiare nuovamente a ridere.

Verde e argento mi sarebbero stati bene, vero Domi?– mi domanda Rose. –Ma poi sarei stata costretta a fare amicizia con quelle odiose Serpeverde, giusto?

Sì, e sappiamo bene che non le sopporti– replica Ida.

Una volta calmateci tutte, Amelie si rivolge a me.

Grazie dell’aiuto, Dominique, o devo tornare a chiamarti Weasley? Forse sì. Comunque, non appena lo vedo, farò due chiacchiere con Eli, ok?

Questo ed altro, per la mia cuginetta preferita– rispondo io, arruffando i capelli di Rose. –Se dovesse servirvi altro, non esitate a chiedere!

Raccolgo la borsa e imbocco la porta, scendendo la scala a chiocciola silenziosamente. Spero di andarmene senza essere notata, ma la fortuna non è dalla mia parte.

Dominique?– mi chiama qualcuno. Mi giro e vedo un paio di occhi blu e una massa di ricci scuri.

Cosa ci fai qui?– mi chiede.

Ho sentito la testa vuota: cosa ci facevo lì?

In tutta onestà, a volte penso che sia lui la Veela ammaliatrice e io la debole che si lascia ammaliare.

Io, ehm, stavo… aiutando Rose con… della roba– balbetto.

Oh, uhm, ok– risponde lui. –Siamo d’accordo per domani? Ci troviamo in libreria? Ho alcune idee per la festa di Halloween, e vorrei il tuo parere.

Oh, sì. Sì, certo. Libreria. Sì– squittisco, mordendomi la lingua subito dopo.

Bene. A domani, allora.

Mi oltrepassa e sparisce al di là della porta.

Ciao, Eli– replico con voce flebile, realizzando solo dopo un minuto che se n’è andato.

Amelie

Bene– esordisce Nell dopo che Dominique è uscita. –E adesso?

Ah, boh. Non ho idea di come procederà il piano.

Credo ci convenga vedere come va domani e discutere dopo l’allenamento delle reazioni dei nostri obiettivi– le rispondo, mordendomi il labbro.

Dici?– chiede Nell, per poi attorcigliare intorno a un dito una ciocca di capelli.

Non ho ancora deciso cosa faremo da qui in avanti, ok?– mi difendo. – Per stasera è tutto. Dormite e fatevi belle per domani, abbiamo dei ragazzi da lavorarci!

Mentre le più giovani escono, ognuna intenta a ispezionare il kit di make-up ricevuto da Dominique, Ruth si butta sul letto, i lunghi capelli neri e ondulati a circondarle la testa come un ventaglio.

Io non mi “lavoro” nessuno, Amelie– dichiara, togliendosi la gonna. –Neanche per la Coppa di Quidditch.

Non intendevo in senso letterale; dovremo lavorarci le loro menti– replico. –Infatti, se prima li attraiamo e poi facciamo le preziose, saranno troppo frustrati per prestare attenzione al Quidditch!

Ricordi, Amelie, che tempo fa avevo espresso il desiderio di sapere cosa passa per la tua bella testolina?– bofonchia Nell, infilandosi sotto le coperte. –Beh, ho cambiato idea.

La fulmino con un’occhiataccia: la mia testolina è insuperabile.

Quando si svegliano, la mattina successiva, le ragazze si sono già pentite del cambio di look, ma faccio loro indossare a forza le gonne (terribilmente) corte e le scorto giù in Sala Comune. Luthe ci sta aspettando, un sorrisetto soddisfatto stampato in faccia. Gli do una gomitata quando mi accorgo che sta fissando il sedere di Nell.

Per quanto adori le tue tattiche, sono felice di non essere entrato in squadra– dice. –In gonnella non sarei nemmeno lontanamente superlativo come voi ragazze!

Forse Rose riuscirà a fartene mettere una, come ai suoi cugini– mormora Nell, in lotta con la sua gonna. –Una risata ci farebbe bene.

Hai coinvolto anche Rose Weasley in questa storia?– esclama Luthe, al settimo cielo. –Grandioso! Ha certe gambe…– commenta schivando la mia borsa e continua a parlare. –Quando potrò vedere il resto della squadra?

A colazione faremo un ingresso trionfale, perciò niente sbavamenti, ti nomino responsabile della sicurezza: sarà compito tuo assicurarti che nessuna delle mie ragazze si faccia male– gli ordino mentre scendiamo in Sala Grande. Avanti a noi, Mariah è sulla soglia della Sala Grande, e in parecchi l’hanno notata.

Qualunque cosa per te, tesoro– dice Luthe, dandomi un amichevole colpetto di fianco.

Entriamo a far colazione, io tenendo lo sguardo sul pavimento, Luthe guardandosi intorno, per saggiare “l’opinione pubblica”.

Fischia, tra il sorpreso e l’ammirato. –Ok, quattro stanno fissando Ruth, sei Nell e sette te, per la precisione l’intera squadra di Quidditch di Grifondoro.

Ehi! Come mai soltanto quattro per me?– abbaia Ruth, terrorizzando alcuni primini che si dileguano immediatamente, quindi sorride e si siede. –Fa niente, almeno ho i miei muffin. I muffin mi amano!

Potter non sembra affatto contento– mi informa Luthe, ignorando Ruth, intenta a impilare una montagna di muffin nel suo piatto. –Oh, aspetta, ha spostato la sua attenzione da un’altra parte… E adesso sembra furioso!

Divorata dalla curiosità, mi giro verso il tavolo di Grifondoro.

Wow– ridacchia Nell, –non ho mai visto Potter con la faccia tanto rossa!

Effettivamente, Potter è diventato rosso. Di un rosso vivo, identico a quello che colora i drappi dei toreri.

Poi scopro cosa lo ha fatto arrabbiare.

Note della traduttrice:

Andale, andale, toro! Olè!

Scherzi a parte, cosa avrà trasformato James in un esemplare da corrida? Per scoprirlo, non vi resta che attendere il prossimo capitolo!

Besos,

Serpentina


 



 

   
 
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