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Autore: kogarashi    25/01/2008    7 recensioni
Una sirena e un essere umano...due creature completamente diverse s'incontrano, e il loro destino sembra essere inesorabilmente segnato, legandosi attorno a sentimenti contrastanti che diverranno con il passare del tempo sempre più profondi...può un amore distruggere anche simili barriere volute dal destino e rimescolare tutte le sue carte?
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IF YOU ONLY KNEW

_IF YOU ONLY KNEW_

 

You let go of my hand

You say you have important things to do

In search of something

Knocking in a faint sound

 

 

L’oceano…una distesa di acqua cristallina che riflette la luce del sole, risplendendo di mille luci colorate e di mille tonalità, che con i suoi fondali marini e la sua acqua limpida danno sostegno all’intera Terra. Patria di una miriade di creature.

 

In un luogo misterioso e oscuro, lontano da sguardi indiscreti si ergeva uno splendido palazzo di cristallo, con miliardi di luci calde che rischiaravano gli abissi circostanti. In quel luogo vi si trovava una civiltà che nessuno al mondo poteva credere reale. Tutto ciò che riguardava quel popolo infatti era stato pensato come una stupida e sciocca fantasia di qualche narratore che per fare addormentare i suoi figli ebbe l’idea di creare una favoletta…ma forse in fondo non era tutto frutto di una dolce bugia…

 

“Misty! Ma dove si è cacciata quella benedetta ragazza? Tra poco dovrà celebrare il rito alla maggiore età!” disse una ragazza dai capelli rosa, sfoggiando una splendida coda dello stesso colore.

 

Una sirena.

 

“Sarà di nuovo in giro a giocare con i pokèmon d’acqua” ipotizzò una ragazza un po’ più grande con i capelli e la coda di un colore simile al grano.

 

Le due sirene sospirarono, ormai per loro cercare anche solo di tenere a freno il caratterino della ragazza era davvero un’ impresa.

 

Nel frattempo molto lontano da quel palazzo una giovane e stupenda sirena dai capelli rossi e la coda verde con una stella sul fianco stava nuotando felice giocando e ballando insieme ad un piccolo Horsea.

 

“Che bello nuotare senza dover rendere conto alle mie sorelle di quello che faccio” disse sfoggiando uno splendido sorriso e irradiando con la sua risata argentina quel luogo silenzioso che sembrò riflettere l’allegria della sirena.

 

Horsea le nuotava intorno come se invece che un piccolo cavalluccio marino azzurro fosse una trottola alquanto vivace.

 

Improvvisamente l’oceano s’incupì e la sirena alzò lo sguardo sorpresa, vedendo sopra di essa, appena sopra la superficie dell’oceano una stranissima sagoma scura, che galleggiava sulle acque.

 

“Che cosa può essere?” chiese curiosa e al tempo stesso spaventata.

 

Horsea decise di andare a controllare, contro il volere della ragazza che si mise ad inseguirlo con velocità per poter stare dietro al pokèmon d’acqua.

 

In quel momento una prossima rete da pesca fu gettata in mare, catturando con la sua furia qualsiasi essere vivente e no che si trovasse sulla sua strada.

 

“HORSEA ATTENTO!” gridò Misty lanciandosi a proteggere il pokèmon e finendo lei stessa nella rete, cercò di liberarsi con tutte le sue forze ma non fece altro che aggrovigliare quella trappola attorno alla sua coda rimanendo bloccata da essa.

 

La sirena si guardò attorno, cercando qualcosa, qualche pesce o qualche pokèmon che potesse aiutarli, ma non si vedeva in giro nessuna anima disposta a salvarla, era da sola con Horsea stretto fra le braccia a sperare che la situazione non degenerasse. Stava salendo in superficie…

 

 

*

 

 

“Ohoh abbiamo catturato qualcosa di grosso oggi eh? La rete fa fatica a salire, probabilmente è qualche pesce marino ingrassato!” disse un uomo grasso e orribilmente sfigurato dalle cicatrici sputando selvaggiamente sul pavimento in legno del piccolo peschereccio.

 

Poco distante un ragazzo dai capelli corvini e dagli occhi scuri e profondi stava giocando con un piccolo pokèmon giallo, un dolce e vivace Pikachu che si divertita a correre da una parte all’altra del bordo della nave per fare correre il suo allenatore che si divertiva un mondo in quello strano gioco.

 

“Ash! Piantala con quello stupido pokèmon e vieni a darmi il cambio! Devo andare nella stiva a preparare i coltellacci per ammazzare la bestia che abbiamo preso!” disse senza ritegno l’uomo, provocando nel ragazzo un’ondata di disprezzo.

 

Odiava quell’uomo che si era invaghito di sua madre e che lo usava solo ed esclusivamente per arrivare a lei un giorno. Se non fosse stato così dannatamente buono con il prossimo l’avrebbe volentieri preso a calci e mandato in fondo all’oceano insieme al suo maledettissimo peschereccio.

 

Appena l’uomo se ne fu andato Ash prese il controllo del macchinario adibito alla pesca, controllando che tutto procedesse come dovuto, non voleva obbedirgli, eppure non voleva neppure mancargli di rispetto…non ora almeno.

 

“Pikachu, tu vedi qualcosa?” chiese, appoggiando le mani sul bordo della nave e protendendosi verso l’acqua, cercando di vedere cos’avesse catturato quel pazzo.

 

Solo quando l’uomo tornò la rete venne totalmente a galla, rivelando il magnifico tesoro al suo interno.

 

“Oh madre di Dio” disse l’uomo facendo cadere a terra i coltellacci che caddero a terra con un terribile suono metallico “Una sirena…”

 

Ash era rimasto a bocca aperta mentre quella ragazza, facendo scorrere veloce lo sguardo su di lui e su quell’uomo, tremava di paura.

 

Ragazzo sbrigati! Avvicina la rete! Oddio una sirena! Me la pagheranno a peso d’oro!” gridò in estasi l’uomo facendo saltare Pikachu dal disprezzo che iniziò a mandare scosse d’avvertimento dalle gote rosse.

 

Riluttante il ragazzo seguì gli ordini, prendendo con le mani la rete e avvicinandola all’imbarcazione, ma alzando lo sguardo i suoi occhi incrociarono quelli della sirena, rimanendo totalmente rapiti da essi. Nella sua vita non aveva mai visto un colore simile. Occhi talmente belli che gli mozzavano il respiro. Un colore verde tendente al blu che rendeva il suo sguardo ancora più magnetico e stupendo.

 

“VUOI MUOVERTI?” ordinò l’uomo pestando un piede a terra e avvicinandosi con foga a lui “Ho capito, faccio da me!” disse spingendolo via e facendolo sbattere contro il portellone della stiva.

 

Avvicinò il grosso viso a quello della ragazza che istintivamente di ritrasse indietro con disgusto, era la prima volta in vita sua che vedeva un umano, e la cosa non le piaceva.

 

“PIKA…CHUUUU!” gridò il piccolo roditore elettrico dando la scossa all’uomo che si voltò verso di lui con fare minaccioso.

 

“Che diavolo vuoi razza di topo uscito male? Vuoi che ti butti a mare e che ti lasci marcire nelle profondità dell’oceano?”

 

Il pokèmon elettrico non abbassò lo sguardo a quella minaccia. Voleva che quella creatura marina tornasse libera, e anche Ash lo intuì, annuendo e correndo verso l’uomo, dandogli un forte spintone con tutto il suo corpo, nonostante fosse abbastanza esile e basso per la sua età.

 

L’uomo barcollò appena, ma in quel momento un’onda colpì il peschereccio mandandolo a gambe all’aria.

 

Il ragazzo cogliendo l’attimo favorevole corse verso la rete, prendendo uno dei coltellacci ancora a terra e iniziando a tagliare la corda della rete che teneva imprigionata quella ragazza che ora lo guardava con sorpresa.

 

Che la volesse aiutare? Lui? Un essere umano?

 

“Tranquilla, fra poco sarai libera” disse il ragazzo dando prova alla sirena che le sue supposizioni era esatte.

 

Mentre era intento a tagliare le corde l’uomo rimasto disteso alle sue spalle si alzò, brandendo una spranga di ferro presa da chissà quale aggeggio e corse contro il ragazzo di spalle, pronto a ferirlo e ad ucciderlo, se fosse stato necessario. Una volta tornato a terra avrebbe detto alla madre che il figlio era morto a causa di uno spiacevole e terribile incidente, e così avrebbe potuto consolare quella donna, che ormai bramava da troppo tempo per lasciarsela sfuggire così miseramente.

 

“Horsea!!!” gridò il piccolo pokèmon catturando l’attenzione di Ash che si voltò appena in tempo per scansarsi dal colpo che quasi sicuramente non si sarebbe limitato a tramortirlo.

 

“Che accidenti?”

 

“QUELLA SIRENA E’ MIA!!!” urlò l’uomo fiondandosi come una furia sul ragazzo che seppur esile compensava con una straordinaria agilità nei movimenti.

 

Pikachu si mise davanti al suo allenatore scaricando una massiccia dose di elettricità contro l’uomo che stramazzò a terra privo di coscienza. Nessuno però fece caso al fatto che a causa della lotta in corso il peschereccio gia leggero di suo aveva iniziato ad ondeggiare pericolosamente e Ash, trovandosi proprio vicino al bordo fu sbalzato in acqua, seguito a ruota da Pikachu che cercò invano di aiutarlo a risalire a galla.

 

Anche le corde che tenevano unita la rete si spezzarono aprendo uno squarcio abbastanza largo da permettere a Misty e a Horsea di poter fuggire e tornare in acqua.

 

La sirena e il pokèmon si stavano allontanando da quel pericolo, quando la ragazza si ricordò improvvisamente della fine che aveva fatto il ragazzo, e questa volta fu Horsea a tentare di farla desistere dal suo intento di cercare quel ragazzo e se necessario di portarlo in salvo.

 

Nuotò nuovamente verso il peschereccio, notando il piccolo pokèmon giallo che con estrema fatica cercava di riportare a galla il suo allenatore, svenuto a causa del contatto con l’acqua gelata dell’oceano e per via della botta presa cadendo.

 

“Vieni Horsea! Dobbiamo aiutarlo!” disse la sirena ignorando le lamentele del pokèmon d’acqua.

 

“Mi ha salvata! E io devo fare lo stesso con lui” disse voltandosi verso il pokèmon e guardandolo con sguardo fiero, zittendolo in men che non si dica.

 

Misty si rimise a nuotare verso il ragazzo e il suo pokèmon, avvicinandosi a loro e prendendo il ragazzo per la vita, riportandolo in superficie e lottando con tutte le sue forze contro quell’ondata di sensazioni che stava provando. Mai nella sua vita si sarebbe immaginata di avere un contatto simile con una creatura così diversa da lei.

 

Lo riportò a riva in pochi istanti, nuotando controcorrente e cercando di non fare bere ulteriore acqua al ragazzo che iniziava a riprendersi e a tossire a causa della prolungata apnea alla quale era andato suo malgrado incontro.

 

Lo portò fino alla terraferma, fermandosi in una piccola e segreta baia che solo lei conosceva e dove la sabbia finissima era quasi bianca. Con immensa cura e gentilezza lo posò sulla sabbia, appoggiando il suo viso sul petto del ragazzo, come per assicurarsi che il suo cuore gentile battesse ancora.

 

Quando si rese conto che era ancora vivo e che non avrebbe rischiato nulla sorrise, allontanandosi da lui quel poco che bastasse per non essere vista da lui una volta svegliatosi.

 

Il ragazzo tossì ancora alcune volte prima di aprire debolmente gli occhi e guardarsi intorno disorientato. Come aveva fatto a tornare a riva sano e salvo?

 

Si tirò su appoggiandosi sui gomiti e guardando Pikachu che lo fissava terribilmente spaventato.

 

“Pikachu…dove…come ho fatto a tornare sulla terraferma?” chiese.

 

Il pokèmon indicò l’oceano e quando lo sguardo di Ash si volse verso il punto indicato dall’amico non notò altro che una pinna verde inabissarsi nelle acque che andavano via via agitandosi.

 

“E così…è stata lei a salvarmi…non è stato un sogno…lei…esiste davvero…” disse quasi sussurrandolo, come per auto convincere se stesso di non essere pazzo.

 

 

*

 

 

La sirena nuotava veloce verso gli abissi dell’oceano, pronta a tornare al palazzo dove ogni sirena e tritone soggiornava sin dalla nascita. Non avrebbe mai raccontato a nessuno di quel giorno e di quell’incontro, avrebbe tenuto per lei tutte le emozioni e le sensazioni che aveva provato venendo salvata e salvando anch’essa qualcuno diverso da lei…un essere umano.

 

Sapeva fin troppo bene che se solo avesse confidato a qualcuno di lui le sue sorelle e l’intero sacerdozio che controllava il regno delle sirene le avrebbe precluso la possibilità di uscire ancora dai confini del regno, non permettendole più di poter incontrare un altro essere umano.

 

Di non poter più incontrare lui…eppure qualcosa le diceva che forse un giorno non troppo lontano si sarebbero rivisti…nonostante sapesse da sola che la cosa era sbagliata…che anche solo pensando di volerlo rivedere almeno un ultima volta sarebbe andata incontro alle ferree leggi che governavano quel luogo magico.

 

 

*

 

 

Ash era tornato a casa, bagnato come un pulcino e suscitando la preoccupazione della madre che corse subito a prendere degli asciugamani puliti per poter permettere al figlio di asciugarsi, sperando con tutta se stessa che non si prendesse un malanno.

 

“Mi vuoi dire com’è successo?” chiese la donna fissando ansiosa il figlio che sospirò, era la quarta volta che gli faceva la stessa identica domanda, e lui continuava a ripetere sempre la stessa identica solfa, quasi l’avesse imparata a memoria lungo la strada.

 

“Te l’ho detto, mi sono avvicinato troppo alla rete per pescare i pesci e sono caduto in acqua, tutto qui!”

 

“Non ci credo! Mi stai mentendo…altrimenti perché non mi guarderesti negli occhi Ash?” disse la donna prendendolo alla sprovvista.

 

Era vero, non riusciva a guardare negli occhi una persona e mentire spudoratamente. Ma cosa poteva fare? Raccontare a sua madre che quel pazzo lo aveva quasi ucciso per la sua sete di denaro dopo aver pescato una sirena? No, non poteva permettersi di dire una cosa del genere, in primo luogo perché non gli avrebbe creduto e in secondo luogo…perché voleva che quel segreto rimanesse celato e protetto.

 

L’uomo del peschereccio infatti a causa della forte scosse subita da Pikachu aveva completamente dimenticato gli ultimi avvenimenti. E la cosa andava bene così.

 

Il ragazzo dai capelli corvini abbassò il suo sguardo, incrociandolo con quello del suo Pikachu che lo ricambiò quasi simultaneamente.

 

“Sai…mi piacerebbe rivederla un giorno…e poterla ringraziare per avermi salvato la vita”

 

Non sapeva ancora che quel giorno non troppo lontano la sua vita sarebbe cambiata per sempre…non poteva neppure immaginare che quell’incontro avesse segnato un qualcosa d’inspiegabile e d'incredibilmente limpido in quelle due anime così diverse tra loro ma che in un qualche modo alla fine sarebbero state destinate ad intrecciarsi indissolubilmente…

 

 

CONTINUA…

*____* lo ammetto e non me ne vergogno…questa fic mi piace un casino! Un po’ perché erano mesi che sognavo di scriverla…e un po’ perché la situazione irreale di Misty sirena e Ash umano mi garba enormemente…è una situazione completamente diversa…xDD insomma…non sono neppure creature lontanamente uguali xDD una vive in mare ed è un semi pesce e l’altro invece è un essere umano normale…xDD spero solo di non rendere tutto OOC…per il momento non mi pare…eheh…il tizio…l’uomo non ho la minima idea di che nome dargli…quindi mi sa che resterà semplicemente “l’uomo che ama la madre di Ash” xDDD va bhe…*çç* spero che piaccia anche a voi come piace a me xDD eheh…il titolo e il testo provengono dalla canzone di Olivia Lufkin…che poi il titolo è anche il titolo della sua canzone…sinceramente volevo metterla in jap…ma ci stonava…indi ho deciso di lasciarla così…xDD eheh… bhe…chissà cosa succederà nel prossimo cap…e chissà come avverrà il loro prossimo incontro…ciao e al prossimo capitolo di “If You Only Knew”!!!

 

 

 

 

 

  
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