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Autore: kymyit    13/07/2013    2 recensioni
Dopo un incontro ravvicinato con i Dissennatori, Takeru è rimasto molto turbato. Ma Daisuke sarà al suo fianco per consolarlo, a costo d'incorrere nella gelosia del suo quasi cognato.
-Ehi, che c’è?- gli chiese il moro, apprensivo. L’altro rispose con un breve mugugno, prima di vuotare il sacco.
-Beh… hai presente i Dissennatori?-
-E chi non li ha presenti… non si dimenticano facilmente… in sala ne parlano tutti, visto che hanno aggredito Harry. E non solo lui... -
Takeru sbuffò.
-Take, che è successo?- insistette il ragazzo, inarcando il sopracciglio in apprensione.
-Beh… ero nel vagone con i Tassorosso… con Yama… e a un certo punto è arrivato un Dissennatore e… - tremò da capo a piedi. -Ho avuto paura… -
-Io me la sono quasi fatta addosso.- ammise candidamente Daisuke con un sorriso a trentadue denti -Ma c’era Taichi senpai, perciò mi sono sentito più sicuro… -
-Già…- annuì lui, sedendosi sul letto, invidiando la sua schiettezza. Lui aveva provato a ostentare sicurezza, ma non riusciva più a tenersi dentro quel tormento, aveva un’impellente necessità di lasciarsi andare e scoppiare a piangere, come un bambino.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daisuke Motomiya/Davis, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Takeru Takaishi/TK, Yamato Ishida/Matt
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Digimon
Pairing: Takeru/Daisuke
Prompt: AU!Hogwarts
Il prompt mi è stato fornito dalla cara Reicoffee, sul gruppo Fanfiction Challenges.


Il Coraggio della sua Speranza



La notte aveva calato il suo manto di stelle su Hogwarts da poche ore.
Le prime ore del loro terzo anno alla scuola di magia.
Daisuke era evidentemente sovreccitato e, infatti, aveva scaricato le valige sul letto e si era messo a trotterellare per la sala comune dei Grifondoro salutando tutti, curiosando qua e là, verificando che tutto fosse come lo aveva lasciato e se ci fossero novità, considerato che la monotonia in un luogo del genere era bandita.
C’era gran fermento fra la scolaresca visti gli accadimenti recenti: Sirius Black, per non parlare dei terrificanti Dissennatori che avevano seminato il panico fra gli studenti sul treno.
Molti si erano riuniti davanti a Harry per chiedergli spiegazioni, per curiosare… insomma, Potter era la star, c’era poco da fare. Fortuna che lo fosse suo malgrado, perché altrimenti Daisuke non l’avrebbe sopportato.
A lui non piacevano quelli che amavano farsi vedere e si pavoneggiavano fra i corridoi facendosi forti agli occhi degli altri per le gesta del paparino bellicapelli (ogni riferimento a Malfoy è puramente fatto apposta). Potter avrebbe preferito non essere così famoso e si sforzava di vivere da studente comune. Con scarsi risultati, suo malgrado.
Daisuke, guardandolo, riteneva che il motivo di quella fama si potesse riassumere in una sola parola: speranza.
Potter era sopravvissuto al Signore Oscuro.
Qualcuno l’aveva fatto.
Qualcuno poteva farlo.
C’era un ostacolo che il Signore Oscuro non era riuscito a superare.
Sorrise accennando un saluto col capo ai tre dell’Ave Maria e si decise a tornare nella stanza da letto.
Come immaginava, Takeru era ancora lì, intento a sistemare le sue cose con la solita aria pacata che lo caratterizzava. Il moro l’abbracciò alle spalle, beccandosi una gomitata sulla faccia di conseguenza.
-Ahi!- protestò.
-Sei scemo a venirmi dietro così?!- lo aggredì il biondo.
-Beh, scusa, ma potevi dirmelo senza frantumarmi la faccia… ci basta già tuo fratello per quello.-
Takeru Takaishi sorrise debolmente.
-E’ già qui?-
-E’ sempre qui, è un Grifondoro ad honorem. Però è con Taichi, perciò, prima che Capitan Gelosia mi dia in pasto a Fluffy, che ne diresti di darmi un bacino?- gli chiese sporgendo le labbra verso di lui.
Il biondo gli prese il viso fra le mani e lo accontentò. Un bacio veloce, delicato e casto. Si staccò appena da lui con un sorriso triste dipinto sul volto.
-Ehi, che c’è?- gli chiese il moro, apprensivo. L’altro rispose con un breve mugugno, prima di vuotare il sacco.
-Beh… hai presente i Dissennatori?-
-E chi non li ha presenti… non si dimenticano facilmente… in sala ne parlano tutti, visto che hanno aggredito Harry. E non solo lui... -
Takeru sbuffò.
-Take, che è successo?- insistette il ragazzo, inarcando il sopracciglio in apprensione.
-Beh… ero nel vagone con i Tassorosso… con Yama… e a un certo punto è arrivato un Dissennatore e… - tremò da capo a piedi. -Ho avuto paura… -
-Io me la sono quasi fatta addosso.- ammise candidamente Daisuke con un sorriso a trentadue denti -Ma c’era Taichi senpai, perciò mi sono sentito più sicuro… -
-Già…- annuì lui, sedendosi sul letto, invidiando la sua schiettezza. Lui aveva provato a ostentare sicurezza, ma non riusciva più a tenersi dentro quel tormento, aveva un’impellente necessità di lasciarsi andare e scoppiare a piangere, come un bambino.  -Con me c’era Yama, ma… io… io in quel momento ero terrorizzato… lui mi rassicurava ma quel… quel coso mi si è avvicinato… - Takeru si mise le mani fra i capelli e li scompigliò violentemente. -Sentivo la mia felicità scomparire, come risucchiata. Ero contento di venire qua a Hogwarts, perché sarei stato con voi, con Yama… ma in quel momento non riuscivo che a pensare al divorzio dei miei, ai miei incubi, alle mie paure… più tentavo di scacciare quei brutti pensieri, più mi sentivo opprimere e risucchiare… e i loro volti… spaventosi… io… -
Daisuke gli posò la mano sul capo e lo strinse a sé. -Tranquillo, se ne sono andati, non avere paura.-
-Ma sono qui… - protestò il biondo, in un misto di rabbia e paura, un piagnucolio sommesso per il quale Daisuke avrebbe pagato oro.
Fare piagnucolare Takeru Takaishi era una gran bella soddisfazione, ma la cosa valeva solo se era lui a farlo, non un maledetto lenzuolo stropicciato.
-Non sono qui per noi. Son qui per Sirius Black. Take, ascolta, non ti faranno del male. Ci sono io con te.- lo abbracciò di nuovo, teneramente, e posò la testa sulla sua spalla -E c’è anche Capitan Gelosia. Possiamo portarcelo appresso, vedrai che se un Dissennatore cerca di sbaciucchiarti gli strappa via la faccia lui.-
-Adesso sono diventato un cane da guardia?- riecheggiò, minacciosa, una voce alle loro spalle. Daisuke sussultò e, dopo essersi staccato dal fidanzato in un modo quantomeno comico, si voltò tremante verso il biondo che lo fissava con le braccia incrociate e un sorriso maligno da far paura ai Mangiamorte.
-Ehm… Ciao Yamato senpai…- balbettò salutandolo, ostentando un tono da come se nulla fosse.
E come se nulla fosse, il fratellone lo spinse giù dal letto per sedersi accanto al fratellino.
Daisuke si raggomitolò sul pavimento, indispettito, ragionando su quale incantesimo scatenare contro il perfido quasi cognato senza compromettere la propria carriera scolastica.
Una bella vomitata di lumache?
Crescita selvaggia di peli su tutto il corpo?
E se invece gli avesse dato una gelatina al vomito di drago?
-Daichaaan… - lo riprese bonariamente Taichi, con le mani sui fianchi e un sorriso disperato dipinto in volto.
-Quante volte ti ho detto di star fuori dalla portata del Take-segnale?-
-Senpai, ti prego, riprenditi Yamatoooo!-
-Tsk.- il diretto interessato schioccò la lingua contro il palato -Stai tranquillo, testa di porcospino, me ne vado da solo.-
Come cosa?
Yamato Ishida, Capitan Gelosia, il Terribile Lui, si levava dalle scatole di sua spontanea volontà lasciandolo da solo con l’amato fratellino?!
I Dissennatori gli avevano risucchiato il cervello?!
Lo fissò basito come si guarderebbe un povero pazzo. Il maggiore del duo Ishida-Takaishi si frugò fra le tasche dell’uniforme e gli porse una tavoletta di cioccolato.
-Ecco qui, mangiatene un po’, dovrebbe tirarvi su.-
Annuì, senza parole e rimase a guardare i due amici più grandi andare via. Yamato si era comportato in maniera piuttosto strana. Ma forse era stato Taichi a mettere qualche buona parola su di lui, altrimenti, al pari dei due anni scorsi il Tassorosso si sarebbe trasferito nel loro dormitorio pronto a folgorarlo con la sua bacchetta magica nel caso avesse solo osato sfiorare il suo adorato fratellino.
Sorrise sospirando sollevato per lo scampato pericolo e divertito per il lato buffo di quella situazione.
-Ehi, Take, banchettiamo?- propose sventolandogli sotto il naso la barretta succulenta di cioccolato alle nocciole. Takeru annuì, ancora giù di morale, ancora spaventato, ma pronto ad affrontare quella paura.
Odiava la magia oscura, non ne parlava quasi mai, ma aveva subito un trauma da bambino e da allora studiava quasi con foga tutte le arti e le pratiche necessarie per ostacolarla. A volte era quasi come se ne fosse ossessionato.
La odiava, appunto, la temeva, desiderava combatterla per scacciare il terrore di quel giorno terrificante.
Era quello che Daisuke amava di lui: Takeru era un ragazzo forte.
Potevi dirgli che era un cocco di suo fratello, che era un po’ fighettino e che se le faceva girare un po’ troppo facilmente dai Serpeverde, potevi trovare su di lui mille mila lati negativi, ma era una persona che non si lasciava abbattere, che portava con sé un’incrollabile fiducia nel futuro, una speranza sempre, prepotentemente, accesa nel cuore.
Quando si erano conosciuti, Daisuke si era quasi immediatamente scontrato con lui e, pugno dopo pugno, battibecco dopo battibecco, aveva scoperto il Takeru sotto tutta quella scorza da duro e l’aveva adorato.
Si era lasciato travolgere da lui e l’aveva desiderato.
Lo desiderava ogni momento, stentava a trattenersi dal solo abbracciarlo perché occhi indiscreti non potessero giudicare, né vedere ciò che lui amava di più al mondo.
Alla fine poteva essere definito un degno concorrente al titolo di Capitan Gelosia.
-Dai… - disse piano il biondo, impacciato -Grazie, per prima… -
Lui gli passò il braccio intorno alle spalle e gli offrì il primo morso della barretta.
-Di niente. La prossima volta che uno di quegli straccetti neri si fa vedere, ci penserò io a farlo volare a largo.-
Takeru rise, per un attimo considerò l’idea e la ritenne fattibile. Solo il pensiero di tutti i momenti felici e oltremodo divertenti passati col suo ragazzo bastò ad allontanare la paura, a riempire il vuoto dei ricordi e delle sensazioni stupende defraudate.
-Va bene.- rispose addentando il cioccolato e offrendone a sua volta un pezzo all’altro, da labbra a labbra.
Sirius Black, Dissennatori, Signore Oscuro, tutti quegli spiacevoli pensieri furono momentaneamente accantonati.
Takeru possedeva la Speranza.
Daisuke il Coraggio e l’innata capacità di dare anima e corpo per i suoi Amici.
Quando erano insieme, che ne fossero o meno consapevoli, allacciavano un’intesa appena percettibile agli occhi dei più, eppure tremendamente forte.
Ritennero che se avessero incontrato di nuovo i Dissennatori, insieme si sarebbero sentiti al sicuro nonostante tutto.
Ne erano certi.
Takeru ci sperava.





Note: Come suggerito da Reicofee nella sua fic "Videogiochi e dopocena", Yamato è un Tassorosso, perché ha tanta pazienza, mentre per gli altri personaggi della fic ho pensato possano essere tutti Grifondoro. Takeru mi da quell'impressione. Non è un Serpeverde, non è un Corvonero e non mi pare un Tassorosso. Ho voluto inserire comunque un richiamo al suo odio per il potere delle tenebre, senza specificare cosa gli sia accaduto. Altrimenti diventava PottaH due la vendetta u.u Inutile dire, ma lo dico lo stesso, che la sua antipatia per i Serpeverde è data, secondo me, proprio dal fatto che il loro modo di essere li rende incline a scendere a patti o a cercare la magia oscura o a usare la magia nel modo sbagliato, a fare alleanze sbagliate, a non curarsi delle conseguenze delle loro azioni (diciamo che questo vale per i Serpeverde più infidi). E inutile aggiungere che Take prenderebbe Malfoy per le orecchie e lo riempirebbe a calci, ma sono dettagli.
Questo è stato un esperimento con una situazione che non avevo mai usato, una coppia che trovo carina ma su cui non ho mai riflettuto e con un personaggio (il Takeru) verso cui provo sentimenti discordanti. Anche se ultimamente lo uso per suscitare il lato coccoloso di suo fratello o^o
Infatti, perdonate se il sanguinario Tassorosso è così geloso X°D L'idea mi fa morire dal ridere X°D
Ok, vi lascio, alla prossima fic!
   
 
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