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Autore: _Nancy_    13/07/2013    1 recensioni
Fred non è mai morto nella Battaglia di Hogwarts.
Harry, Ron e Hermione insieme a Ginny tornano ad Hogwarts per finire l'ultimo anno di scuola, ma non saranno soli!
Anche i terribili gemelli Weasley torneranno, cosa accadrà?
Leggete e scopritelo :)
Recensite in tanti :D
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia, Weasley, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Flashback
<< Manca solo una settimana e finiamo questo inferno >>
<< E avremo tutto il tempo del mondo, ci sposeremo >> Si avvicinò a lei, e con delicatezza si posizionò sopra di lei scivolando dentro.
<< E tu non sei mai sazio >> Ridacchiò lei guardandolo, mentre gli accarezzava le braccia.
Avevano conseguito quasi tutti i M.A.G.O l’ultimo sarebbe stato il lunedì e avevano deciso di prendersi una pausa, una gran lunga pausa nel letto di Fred, nel dormitorio maschile.
<< Ti amo >> Sussurrò lei, tirandolo verso di sé per baciarlo.
<< Io di più >> Disse con voce roca, mentre iniziava a dare piccole spinte dentro di lei.
<< Avremo tanto tempo per noi, per farlo ancora >> Disse con voce roca lei, mentre buttava la testa all’indietro dalle scariche di piacere che le annebbiavano la mente.
<< Avremo tanti bei bambini con i capelli rossi >> Ridacchiò lui, e aumentò la velocità delle spinte lentamente mentre il piacere lo faceva gemere sempre di più.
 
Il vento gelido di novembre che gli solleticava il viso lo riportò alla realtà.
<< Devo andare a casa >> Dissi con voce bassa, e ripresi a camminare per poi svoltare in un angolo buio e smaterializzarmi.
<< Fred, fratello! Dove sei stato? >>
<< Charlie! Come mai qui? >> Mi avvicinai alla soglia della porta dove mi aspettava con un sorrisetto.
<< Mi sono preso una piccola vacanza, dopo domani torno a casa >>
<< Oh, bè entriamo dai, qui si congela! >> Sorrisi, e chiusi la porta dietro le spalle << Ciao papà, ti ho comprato il computer >> Lasciai il sacchetto sul tavolo, e tornai a parlare con Charlie che stava seduto sul divano.
<< Allora come va la vita? Il negozio? >>
<< Bene bene, tu? Ti sei trovato una donna o fai la corte ancora ai draghi? >>
<< Spiritoso! >> Mi diede uno scappellotto sulla testa e continuò il discorso << No, ho avuto qualche storiella in questi mesi ma niente di importante. Io sono un uomo libero! >> Si pavoneggiò lui.
<< Sei peggio di Percy >>
<< Guarda che ti ho sentito >> Urlò dalla cucina Percy.
<< Ops >> Scoppiai a ridere.
<< Charlie! >> Urlò Ginny, e si avventò sul fratello << Quanto mi sei mancato! >> Lo strinse forte.
<< Anche tu sorellina mia! E il tuo ragazzo? >> Si guardò intorno.
<< Eccomi! >> Spuntò dalla cucina e corse a stringergli la mano amichevolmente.
<< Oh ragazzo, come va con mia sorella? La tratti bene, vero? >> Lo guardò.
<< Si, si .. è in buone mani! >>
<< Buon per voi .. allora da quanto voi fate sesso? Orecchie indiscrete mi hanno detto di avervi sentiti più di una volta! >>
<< Noi .. >> Sbiancò il Ragazzo Sopravvissuto.
<< Te l’avevo detto che bisognava insonorizzare la stanza! >> Sussurrò la fidanzata all’orecchio del ragazzo, ormai rossa di vergogna, per poi prendere parola e guardare male il gemello che entrava in salotto in quel momento << A qualcuno piace origliare un po’ troppo >> Guardò truce George.
<< Sei tu che non insonorizzi la stanza e io sento >> Si giustificò lui.
<< Certo, vogliamo parlare di te e Angelina? >> Rimbeccò lei con un sorrisetto << Sai l’altro giorno ho sentito Angelina dire .. >>
<< Stai zitto o ti uccido! >> Ridacchiò lui, coprendo con una mano la sua bocca.
<< Ragazzi a tavola! >> Urlò Molly dalla cucina.
 
Non riusciva a dormire neanche quella notte. Da cinque mesi non riusciva più a farlo, era impossibile, aveva in mente ancora la sua voce, la sua bocca, il suo corpo, tutto.
Perfino il suo profumo.
Non riusciva neanche a dormire tranquillamente quelle poche volte che lo faceva, gli veniva in mente quel maledetto giorno, quella puttana maledetta che gli aveva rovinato la vita.
Eppure continuava ad amarlo, a pensarlo, e non riusciva neanche a farsi più una vita.
Aveva chiuso con il Mondo Magico da cinque mesi, aveva rinchiuso la bacchetta nel comodino insieme alla collana che gli aveva regalato, aveva smesso di sorridere sempre tanto che i genitori si erano preoccupati.
“Tutto bene Hermione?”
“Si mamma, non preoccuparti. Sono stanca perché stanotte ho fatto il doppio turno, vado a lavoro che mi aspettano”
E scappava sempre in quel locale babbano dove lavorava da cinque mesi, da quando tutto era precipitato.
Da quando Fred aveva spesso di vivere nella sua vita.
Da quando lei aveva rinunciato a sposarlo alla fine della scuola, scelta affrettata ma comunque meravigliosa, una meravigliosa vita con lui, voleva solo questo.
Si rigirò nel letto per l’ennesima volta e si addormentò, rivivendo i ricordi.
 
<< Hermione >>
<< Si? >>
<< Pensi che si affrettato sposarsi dopo la scuola? >>
<< No, perché tu pensi di si? >> Si alzò appena dal petto per guardarlo meglio in viso.
<< No, però .. che penseranno gli altri? Insomma stiamo insieme da pochissimo e sei giorni dopo che stavamo insieme ti ho chiesto di sposarmi, non credi davvero sia affrettato? >> La guardò.
<< No. Ti amo da quando avevo quattordici anni, e sono sicura di quello che voglio, okay? Voglio Fred Weasley >> Lo guardò dolcemente.
<< Vederti quella volta con Krum è stato .. non so spiegarmi, penso di essermi innamorato lì di te >> Rispose imbarazzato guardandola.
<< Ti amo >> Mi avvicinai per baciarlo, e sorrisi.
<< E’ stato scritto nelle stelle che dovevamo innamorarci così giovani e sposarci! >> Imitò la voce della Cooman, e rispose al bacio stringendomi.
 
Si risvegliò con la luce del sole che spuntava dalla finestra, la stava accecando! Si alzò lentamente, e chiuse le tende, un altro po’ di ricordi e avrebbe voluto andare a lavoro.
La faceva sentire meglio quando li sognava, quando li riviveva, si sentiva felici, gli rallegravano la giornata, lui gli rallegrava la giornata con quei sorrisi .. quei sorrisi così lontani ormai.
<< Hermione? >>
<< Si, mamma? >> Si accostò alla porta.
<< E’ arrivato questo per te >> Aprì la porta e la madre gli porse una lettera marcata con la W.
Weasley.
Fred.
Ginny.
George.
Fred.
Fred.
Fred.
Doveva essere sua, no?
La aprì lentamente e lesse:
Cara Hermione,
Ti scrivo come ogni anno, e spero che questa lettera ti arrivi al più presto, sperando anche di non aver messo pochi francobolli.
Ti aspetto come ogni anno alla nostra cena di Natale e di Capodanno, fammi sapere entro il 20 dicembre se ci sarai, ne sarei molto felice.
Con affetto Molly Weasley.
 
Natale e Capodanno. Voleva dire di nuovo Fred, di nuovo vederlo, di nuovo soffrire.
<< Tutto apposto tesoro? >>
<< Si mamma, non preoccuparti >> Prese la lettera e la buttò dentro il cassetto dove teneva la bacchetta e la collana << Vado a fare una passeggiata, torno per cena, okay? >> Le sorrise, non aspettò risposta e si precipitò in bagno a cambiarsi, una doccia fredda le avrebbe fatto bene.
 
<< Mamma l’ha invitata >>
<< Hermione? >> Lo guardò da dietro il bancone.
<< Si >> Gli passò una fattura e aprì la cassa del negozio << Magari .. >>
<< Non penso >> Accostò la fattura alle altre che tenevano legate con un fermaglio << Cercherò di essere il meno .. oppressivo, al massimo non verrò alla Tana >>
<< Mm, non farlo >>
<< Si vedrà >> E sparì dietro al retro, aveva bisogno di pensare.
L’avrebbe rivista, e a dicembre sarebbero stati sei mesi, sei mesi che non la toccava, che non la vedeva, che non l’aveva sposata.
Mentre il gemello era stato più fortunato di lui, aveva sposato Angelina tranquillamente e lui era andato al matrimonio con il cuore a pezzi, aveva visto lui e Hermione, aveva visto quel si tanto atteso.
Era solo illusione.
 
Non aveva mai visto così giù di morale il fratello, era una tortura, lui aveva tutto, mentre il suo gemello pativa le pene dell’inferno.
Soffriva in silenzio, soffriva pensando a Hermione che ormai era sparita completamente.
Doveva fare qualcosa, doveva convincerla dell’innocenza di Fred, e doveva farlo ora.
<< Fred, io stacco prima. Ci vediamo a cena, okay? >>
<< Va bene >> Rispose con un filo di voce il rosso.
E si smaterializzò.
Attraverso il lungo tratto di giardino enorme che stava intorno alla casa, arrivò sulla soglia e bussò.
<< Desidera? >> Un uomo con i capelli bianchi e la barba aprì la porta al rosso, lo guardò dall’alto in basso.
<< Vorrei parlare con Katherine Peace >>
<< Venga >> Lo incitò a entrare.
<< Preferisco aspettarla qui >>
<< Va bene >>
 
La passeggiata non le aveva fatto per niente bene, aveva riportato a galla altri ricordi, troppi ricordi che ora diventavano dolorosi, atroci.
Il parco a quell’ora era deserto, i bambini che prima giocano felici erano andati via mano nella mano con le loro mamme, e lei in quell’occasione aveva rivisto Fred che mano nella mano camminava con lei nei corridoi, che le baciava la mano, che le diceva “Ti amo” mentre si avviavano a fare lezione.
Aveva rivisto le braccia di Fred stringerla, farla sua, farla sentire protetta.
Era solo un'altra illusione.
Illusione.
Illusione.
Illusione che da quel giorno fino ai cinque mesi che erano passati la perseguitavano.
<< Avanti, valle a dire la verità! >>
<< Non toccarmi, levami le mani di dosso!
<< Muoviti! Hai combinato il danno, ora aggiustalo! >>
Si voltò di scatto e trovò a pochi passi dalla panchina su cui era seduta due ragazzi: uno molto alto, capelli rossi, e una ragazza più bassina che veniva trascinata dal rosso.
Per un attimo perse il battito il cuore di Hermione, ma non era Fred, era George.
  
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