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Autore: Nami    26/09/2004    3 recensioni
Ci ho pensato su.. e ho deciso di fare questa ff. Si perchè per chi si sia interessato all'altra mia fic "La ricercata" questa è esattamente il suo seguito. Dopo undici anni Rufy e i suoi amici si sono trasferiti al villagiio Fusha. Ciascuno ha realizzato il suo sogno e finalmente anche Shank e Max fanno ritorno all'isola. Cosa succederà dunque questa volta? Beh.. Rufy & Co., Shank il rosso, Max e la loro figlia di dieci anni saranno alle prese con criminali che vogliono sottrare il tesoro di Gold Roger ritrovato da Rufy, diviso in fine con gli abitanti del villaggio.Ma naturalmente non sarà una storia di sola avventura. L'amore c'è sempre. Il resto lo lascio a voi. Buona lettura e mi rraccomando: GIUDICATE!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 40: Viaggio solitario



Tutto si era cocluso e l'aria si era fatta più fresca. Si sentivano leggeri, trasportare dalle onde caute. Erano forse in paradiso? Stavano così bene.. Aprendo gli occhi, lui notò l'azzurro del cielo, sembrava quasi impossibile che una meraviglia del genere fosse stata fino a poco prima così grigia e cupa. Forse aveva sognato? Non era successo niente di tutto quello?
Si sollevò con fatica, massaggiandosi la testa, doveva averla sbattuta. Si guardò intorno, niente. Silenzio, non c'era nessuno. Che fine avevano fatto i suoi compagni? E soprattutto dov'era il Vento dell'Est? Si erano persi.. Avvertì un dolce calore sulle sue dita, un bel corpo giaceva accanto a lui.

- Ania! -

La squoteva delicatamente cercando di riportarla alla realtà.

- Ania, riesci a sentirmi? Sono io, avegliati! E' tutto passato! -

D'un tratto rammentò ogni cosa. La tempesta, l'onda, i suoi amici che erano caduti addosso al vascello di Shank.. e loro due, attaccati all'albero maestro strettamente a contatto. Erano riusciti a mantenersi stabili sulla nave.. ma l'unico risultato era quella desolazione.

- Zoro! Dove.. dove siamo? -

Con gli occhi ancora appannati, riusciva a percepire la quiete..

- Non lo so.. abbiamo perso tutti.. -

Si alzò agitata.

- No, non è possibile! E adesso cosa facciamo? Mio Dio! Non li troveremo mai! -

Due forti braccia intorno alle sue morbide spalle.

- Stai tranquilla piccola! Andrà tutto bene, non dimenticare che ci sono io insieme a te! -

- Si! Ma come possiamo fare? -

- Innanzitutto dobbiamo vedere se la rotta è quella giusta! Magari ci siamo solo allontanati dal vascello.. -

Ania s'incamminò barcollando in cambusa, dove Nami aveva lasciato la mappa. Non c'era.. quando si catapultò la nave, doveva essere caduta.. la cercò con attenzione, poi la vide, incastrata sotto una cassa.

- Trovata! -

Esclamò uscendo sul ponte.

- Allora.... -

Scrutarono con attenzione la cartina, stabilendo immediatamente il punto in cui si trovavano.

- A me sembra regolare Ania.. la rotta è esatta. Sempre dritto, no? -

- Si.. ma allora.. dove saranno gli altri? -

- Stanno bene! Sono tutti insieme! Se stiamo seguendo la stessa rotta, vedrai che li troveremo presto! -

- Mh! -

Ripiegò la mappa e se la portò nella tasca della gonna.

- Hai paura? -

- Tanta! -

- Ania, io te l'avevo detto di non venire! -

- E cosa pretendevi che facessi? Che restassi li da sola? No, mai! Preferisco di gran lunga avere paura... in fondo.. sono con te! -

Se c'era lui, era felice.

- Sei ferito! -

Disse accorgendosi di una striscia di sangue che scese improvvisamente dalla sua fronte.

- Non me n'ero accorto! -

- Vieni, devo medicarti subito! -

Afferrò la sua mano e lo trascinò in cabina. Aprì una scatoletta e tirò fuori un cerotto e del liquido disinfettante.

- Siediti! -

Zoro si accomodò sul materasso e aspettò di ricevere le cure dovute. Ania ripulì la sua fronte dal sangue e medicò lentamente il graffio, per fortuna non era profondo. Avvertì un leggero bruciore, ma era abituato a dolori ben peggiori. Portò il cerotto nel punto ferito e lo pigiò con attenzione.

- Fatto! -

Ripose la scatoletta medica sotto il letto.

- Grazie! -

- Di niente! E' il mio mestiere! -

Zoro le afferrò la vita e la trascinò verso di sè. La strinse e poggiò il capo sul suo petto morbido e caldo.

- Sono contento che sei qui! -

Se lei non avesse preso il mare insieme a loro, in quel momento si sarebbe ritrovato solo.. senza nessuno accanto. Invece aveva lei.

- Anch'io! -

Avvolse la sua testa, abbracciandolo forte forte.

- Lo vedi che ho fatto bene a venire? -

- Già! -

Se prima non era d'accordo, in quel momento pensò che Ania aveva preso la decisione migliore del mondo.

- Così adesso posso pensare solo a te! -

Disse divertito.

- Non ne sarei così sicura! -

Ribattè lei.

- Dobbiamo pensare a trovare gli altri prima.. -

- Oh, eddai! Li conosci! Staranno benissimo! E poi se la rotta è quella giusta li incontreremo a destinazione! Vedrai! -

- Bah.. -

Anche lei aveva imparato a conoscerli, eppure non era tranquilla. Sentiva qualcosa dentro, nel suo profondo.. qualcosa che ancora non riusciva a spiegarsi.


- Ehi! Vi va un pò di torta? Luis ne ha preparate quattro piuttosto invitanti! -

Shank sbucò aprendo la porta. Loro erano li, seduti, immobili, silenziosi, preoccupati..

- No, grazie! Io non ho fame! -

Rispose Nami.

- Nemmeno io! -

- Io neppure! -

- IO SI! UNA TORTA, CHE BONTA'! -

Rufy si fiondò in cambusa, non appena sentì la parola "torta". Lui era l'unico che sembrava calmo e tranquillo, come al solito del resto. In realtà però sapeva, che era esattamente come lui. Fingeva. Mentiva per guardare avanti, per non tremare di paura.

- Beh.. se ne volete.. sapete dove trovarci! Guardate che vi conviene sbrigarvi, quei caproni le staranno già finendo tutte! -

Sorrise. Come poteva essere così impassibile? Era proprio tale e quale a Rufy.

- No, grazie! Non abbiamo voglia! Se volete dopo vi posso dare una mano a lavare i piatti! -

- Grazie Sanji, ma sei un ospite! Gli ospiti non lavorano! -

Voleva tenersi occupato, ad ogni costo. Altrimenti sarebbe di certo impazzito. Zoro e Ania erano scomparsi. Non c'erano più, non aveva saputo proteggere nè il suo amico.. nè la ragazza di cui era innamorato.

- Ma, dov'è Max? -

Si accorse che lei non c'era.

- Non lo so! Ma se non viene mi mangio anche la sua parte! -

Si offrì felice Lucky.

- Sempre la solita! Continua a non mangiare! -

Sospirando raggiunse la cabina, certo di trovarla ancora li.

- Max! -

Era seduta alla scrivania sorreggendosi il capo con la mano. Era concentrata su un pezzo di carta, di cui lui ignorava il contenuto.

- Ehi? -

Cominciò a massaggiarle le spalle.

- Non vuoi un pò di dolce? -

- No, grazie! Ho una nausea tremenda! -

Rimase in silenzio per un momento, assaperando il terrore.

- Non sarai mica incinta! -

Una figlia bastava e avanzava.. la sua unica figlia.. che per di più non era insieme a loro.

- Impossibile! Sto prendendo la pillola! -

Lo rassicurò lei.

- Ah! Meno male.. -

Sporse lentamente la testa, cercando di curiosare su quel foglio di carta. Vedeva una mappa.

- Cosa fai? -

- Controllo le varie isole.. -

O meglio le contava, erano veramente tante, di quel passo non avrebbero più trovato la piccola Ennie.

- Tesoro, adesso basta! -

Le prese la cartina da sotto gli occhi e la ripose nel cassetto.

- Così ti fai solo del male! -

- Non m'importa! La mia bambina starà soffrendo più di me! -

- Vedrai che starà bene! Dai, vieni a mangiare qualcosa, è da ieri che ti tieni lo stomaco vuoto! -

Scosse la testa.

- Dai! -

- No! Non mi va! -

Era strana, avvertiva qualcosa in lei.

- Max, che cos'hai? -

- Non lo so.. mi gira la testa.. mi sento male! -

La costrinse a staccarsi da quel tavolo.

- Sdraiati! E' solo agitazione piccola! Devi stare calma! -

Di quel passo anche lui sarebbe impazzito.

- Non ci riesco! Perdonami! Non posso mantenere la promessa che ti ho fatto! -

- Stai tranquilla! Quando mi hai promesso di andare avanti a testa alta, sapevo che non eri per niente convinta! -

Desiderava sempre più, essere come lui, essere un uomo, essere più forte.

- Non vuoi proprio una fetta di torta? Piccola piccola? -

- No, grazie! -

- Sicura? -

- Sicura! -

Sperava di non doversi preoccupare anche per lei, invece..

- E va bene, non ti posso costringere! -

- Dove vai? -

Gli domandò spaventata vedendolo alzarsi.

- Di la! Vorrei una fetta di torta! Al contrario di te io ho fame! -

- No! Non andare! -

Si gettò verso di lui, stringendogli la vita con le gambe ancora comodamente piegate sul materasso.

- Non lasciarmi sola! Questa nave mi sembra già abbastanza vuota senza Ennie.. non lasciarmi sola! -

Perchè se lei restava in quella stanza, senza nessuno, avrebbe cominciato a pensare.

- Torno subito.. sono veloce a mangiare! -

- No! Ti prego! -

Si, una bambina. Sembrava proprio una bambina, ma non se ne vergognava.

- Scusami! Lo so, mi sto rendendo insopportabile! -

- Non devi neanche pensarlo tesoro! Mai! -

Si distese accanto a lei, avvolgendola, proteggendola.

- Prova a dormire un pò! -

- Non mi va! -

Voleva solo stare insieme a lui, su quel letto, in silenzio. Con lui e nessun altro.


Erano passate parecchie ore da quando il Vento dell'Est e la Going Merry si erano separate. Il viaggio proseguiva calmo e costante.. e terribilmente silenzioso. Zoro pensò che l'unico modo di far passare il tempo fosse quello di allenarsi con i suoi preziosissimi pesi, anche se a dirla tutta, non ne aveva poi molta voglia.

- Zoro, non sei stanco? -

Lo aveva osservato tutto il tempo, persa di quei suoi bicipiti e pettorali che si gonfiavano ad ogni contrazione delle braccia. Quei pesi.. si domandava come poteva anche solo sollevarli da terra.. lei sarebbe sprofondata.

- Sono due ore ormai che ti alleni così.. ti faranno male tutti i muscoli! -

Non si era mai allenato così tanto.

- No! Ci sono abituato e poi il mio fisico è robusto! -

- Si, ma sono un medico! Sarebbe meglio che la smettessi! -

- Non preoccuparti! -

Lei si preoccupava eccome per i suoi pazienti.

- Fa come vuoi! Io ti ho avvertito eh? -

Si ritirò in camera. Pensò di leggere qualcosa.. ma non aveva le idee ben chiare. Curiosò fra i libri di Nami. Tutti volumi di navigazione, come un tempo. Non aveva mai posseduto romanzi o cose del genere.

- Uffa.. -

Sentiva gli occhi pesanti, magari avrebbe potuto fare un pisolino.. tanto finchè Zoro era sul ponte ad allenarsi, cosa avrebbe potuto fare lei?

- Ah! Può bastare! -

Ripose i pesi al loro posto e afferrò l'asciugamano che Ania gli aveva sistemato sulla ringiera in legno. Si asciugò per bene il viso, poi si recò al bagno per farsi una bella doccia rinfrescante.
L'acqua scorreva veloce sul suo corpo, delineandone ogni piega, ogni muscolo. Come stava bene, era così rilassante.. Si insaponò con cura, sciacquò via il sapone e chiuse il getto della doccia. Ora si ragionava.. Ma Ania dov'era? Sentiva una quiete strana.. come se ci fosse solo lui su quella nave. Per un attimo rabbrividì.

- Ania? -

La chiamò, senza ricevere risposta.
Sollevò il portoncino della cabina e scese le scale.

- Ah, sei qui! -

Per un momento aveva pensato di averla persa.. non sapeva perchè. Che stupido era stato.
Si mise accanto a lei, sulla parte libera del letto e solo dopo essersi disteso, si rese conto che stava dormendo. La guardò in silenzio, poi sorrise spontaneamente nel vedere quegli occhi chiusi, quelle labbra serrate.. nel sentire il suo caldo respiro su di lui. Scostò i capelli dal suo viso, portandoli indietro. Preferiva di gran lunga il suo bel faccino, quando era libero. Com'era bella. E per più di trecentosessantacinque giorni, l'aveva avuta lontana. Come aveva fatto a non impazzire del tutto? Con Max davanti agli occhi poi.. soffriva, certo. Non la poteva vedere. Però andava avanti. Si chiedeva ancora come ci fosse riuscito.


Sbadigliò ancora mezza addormentata, si strofinò gli occhi impiastricciati e sospirò. Immediatamente sentì un dolce calore su di lei, il calore di un corpo a lei famigliare. Zoro era li accanto, dormiva mentre le cingeva la vita con il braccio.

- Che dolce! -

Era così sereno, con quell'espressione diversa dal solito.. un amore.

- Cucciolo! -

Disse strofinandogli i capelli in quella cabina tutta per loro, in quel viaggio solitario.
  
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