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Autore: katyjolinar    14/07/2013    4 recensioni
Il Ponte interuniversi venne chiuso nel 2012. Tempo dopo l'equilibrio viene minato da una nuova minaccia. La Divisione Fringe dovrà affrontare un pericolo mai affrontato prima, mentre il nuovo membro del team cerca di ambientarsi nel nuovo mondo. [Lincoln/AltLiv]
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi voltai istantaneamente verso Olivia, sorpreso.

"Conosci quest'uomo?" domandai. Lei annuì.

"Cosa sta cercando lo S.H.I.E.L.D. in un evento di nostra competenza?" chiese, senza togliere gli occhi dall'uomo.

"Lo S.H.I.E.L.D. non c'entra. Sono qui per conto di altri." rispose l'altro, ignorandomi.

"Lo S H.I.E.L.D.?" domandai. Avevo già sentito quel nome prima, ma non riuscivo a ricordare dove.

"Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistic Division." mi rispose la Rossa "È l'equivalente della C.I.A. nell'altro universo."

Cominciavo a capirci di più, ma ancora c'era qualcosa che non mi tornava. Quell'uomo lo avevo già visto prima.

"Senti, Rossa," continuò Logan "noi non vogliamo intralciare le indagini della Divisione Fringe, ma sappiamo chi è stato, e vogliamo fermarlo."

"Sapete chi è stato?" domandai, intromettendomi nella discussione.

Logan mi squadrò, fulminandomi con lo sguardo.

"Tu devi essere il tizio dell'altro universo, vero?" domandò.

"Sì, è lui." tagliò corto Olivia "Ora dicci tutto."

Logan annuì, spense il sigaro e si guardò intorno.

"Non qui." disse "Troppa gente."

Senza dire altro si incamminò verso un vecchio pick-up; noi lo seguimmo in silenzio. Pensai che, se l'equivalente della C.I.A. in questo lato era coinvolta negli Eventi Fringe, allora c'era in ballo qualcosa di grosso.

Ci fermammo davanti al pick-up. Logan infilò la mano nel finestrino e diede una pacca sulla schiena a un grosso cane accucciato sul sedile, il quale si alzò e saltò giù dal veicolo, facendogli le feste.

Guardai meglio l'animale: non era un cane, ma una lupa bianca, zoppicava vistosamente dalla gamba anteriore destra ed era incinta.

"Puoi parlare ora?" domandò Olivia, spazientita. Io restavo in silenzio e continuavo a fissare quell'uomo, cercando di capire dove lo avessi già visto.

Logan fece cenno di attendere ancora e prese il suo palmare, attivando la videochiamata.

"Professore? Ci sono due agenti della Divisione Fringe che vorrebbero conoscere le informazioni che abbiamo sul loro caso." disse, rivolto allo schermo.

"Chi sono?" domandò una voce maschile dal palmare.

"Il Capitano Dunham e il Tenente Lee. Allora che faccio, Chuck?"

"Accompagnali qui. Parleremo con calma." concluse l'altro, chiudendo la videochiamata. Logan alzò gli occhi e guardò Olivia, la quale si allontanò per chiamare la base e ottenere tutti i permessi.

Logan mi fissava, serio, mentre il suo lupo annusava l'aria intorno a lei.

"Quindi tu saresti la nuova ragazza della Rossa?" domandò.

Non risposi alla provocazione e analizzai il pick up, in cerca di altri indizi su chi fosse quell'uomo; Olivia tornò accanto a me quasi subito.

"Ho ottenuto tutti i permessi, possiamo andare. Logan, ti seguiamo." disse, facendomi un cenno.

Tornammo alla macchina e mi misi alla guida; seguimmo il pick up di Logan per circa un'ora, e quando fummo in vista di un'enorme villa con un grosso parco circondato da un robusto muro, rallentammo.

"Mh... deja-vu." dissi, osservando la villa, man mano che ci avvicinavamo.

"Cosa?" domandò Olivia, incuriosita.

"Questo edificio, l'ho già visto nell'altro universo, ma non capisco dove." risposi, parcheggiando di fronte all'ingresso.

Olivia annuì e scese dall'auto. Era l'alba, e non c'era anima viva in giro. Raggiungemmo Logan e attendemmo che finisse di fumarsi il suo sigaro, mentre guardava preoccupato il suo lupo, che era agitato e era agitato e girava attorno a noi, annusando ovunque.

"Che ha?" chiesi, indicandola.

"Sta per partorire." rispose l'altro, sospirando, quindi si abbassò e la fermò "Ora ti porto in infermeria, piccola. La Palla di Pelo si occuperà di te e dei tuoi cuccioli. Starete bene lì."

"Palla di Pelo?" domandai, mentre il portone d'ingresso si apriva e una giovane donna con la pelle scura e i capelli bianchi veniva ad accoglierci.

"Oh, buongiorno! Vi stavamo aspettando. Entrate pure." disse la donna.

La fissai a bocca aperta, mentre seguivo Olivia e l'albina: stavo cominciando a collegare gli indizi, ma non poteva essere che... era impossibile...

Camminammo in silenzio lungo i corridoi deserti dell'edificio che, apparentemente, sembrava essere adibito a collegio, e mano a mano i miei sospetti si fecero sempre più fondati, ma non osai parlare per non essere preso per pazzo.

Incrociammo nuovamente Logan davanti a una massiccia porta in legno; doveva essere l'ufficio del loro capo e, se i miei sospetti erano fondati, sapevo già chi poteva essere.

Logan bussò, attese qualche secondo, quindi aprì la porta e ci fece entrare.

L'ufficio era elegante e ordinato, una grossa scrivania in legno era posta davanti all'ampia finestra. Di fronte ad essa c'era un uomo calvo su una sedia a rotelle elettrica.

Si mosse verso di noi per stringerci la mano.

"Benvenuti agenti." ci salutò "Io sono il Professor Charles Xavier, e questi sono..."

"Logan e Ororo Munroe" lo interruppi "Alias Woverine e Tempesta. Gli X-Men. Sì, so chi sono."

Olivia si voltò verso di me, sorpresa.

"Li conosci? Come? Li hai conosciuti dall'altra parte?" domandò.

"Più o meno." risposi, guardandola negli occhi.

La Rossa mi fissò per qualche secondo; sapevo cosa stesse pensando: lei conosceva solo Logan, e neanche tanto bene, io sembravo conoscerli tutti, o almeno conoscevo le loro versioni alternative. Stava valutando se lasciarmi il comando dell'operazione o meno; alla fine sospirò e annuì.

Era quello che stavo aspettando; le sfiorai la mano con la mia e tornai a rivolgermi al Professore.

"Okay, ora che le presentazioni sono state fatte," esordii "diteci cosa sapete degli Eventi Fringe."

Il Professore sorrise e si avviò verso la porta.

"Certo, ma lo faremo davanti a una tazza di tè. È quasi ora di colazione."

Io annuii e, insieme, lo seguimmo lungo i corridoi dell'edificio, che cominciava ad essere popolato: bambini e ragazzi di ogni età camminavano in varie direzioni, chiacchierando animatamente tra loro; ebbi un'ulteriore conferma dei miei sospetti quando un uomo più o meno della mia stessa età ci superò salutando il Professore: aveva due enormi ali da angelo; mi voltai verso Olivia e la vidi confusa.

Continuando a camminare le afferrai delicatamente la mano per tranquillizzarla. Lei la strinse e non la mollò.

Entrammo in quella che doveva essere la mensa della scuola, che cominciava ad essere affollata.

Stavamo per sederci a uno dei tavoli quando sentimmo un'esplosione all'interno della sala; mi buttai istintivamente su Olivia per proteggerla.

"Scusate, colpa mia" si scusò un uomo dall'accento francese.

"Remy Lebeau..." sospirai, tirandomi su e aiutando Olivia.

Subito non ci feci caso, ma poi notai la sorpresa nei suoi occhi.

"Lincoln, guardati!" esclamò.
   
 
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