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Autore: Night Fury96    14/07/2013    8 recensioni
(dal capitolo 1)
- Oh, è tutto il giorno che si comporta come se ci fosse qualcuno che ci segue, ma non c’è nessuno! Ammetto che un po’ mi sta preoccupando..- disse il ragazzo guardando l’amico drago con preoccupazione, mentre questo continuava a spostare lo sguardo da Hic alla creatura invisibile davanti a loro.
- Chi lo sa, magari è Jack Frost!- disse per scherzare l’Immenso tornando ad abbuffarsi.
- Chi?- chiese Hiccup.
- Come, non lo sai? è l’ultima uscita di Skaracchio! Ne parla da quando è tornato dalla Norvegia. Dice che è lo spirito del gelo e che è lui a portare le tormente di neve e le bufere... Bah... per me i fumi del suo Ruba Ossa gli hanno confuso un po’ le idee...- disse l’Immenso ridendo.
Hiccup si voltò nuovamente verso il drago per poi guardare il punto dove esso stava guardando... Rimase un momento a fissare il vuoto... Lo spirito del gelo che perseguitava il suo drago?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7 : Victims of love (parte 1 )


Il sole splendeva sulla grande isola di Berk e con lui, anche la neve risplendeva come non mai.
Hiccup si alzò dal letto, con un’aria a dir poco stranita ed anche dolorante a causa del post sbornia... ma anche per qualcos’altro...
- Per lo spirito del grande Thor! Ma che razza di sogno ho fatto?- si chiese grattandosi la nuca.
Sdentato, che stranamente non era ancora salito sul tetto, alzò lo sguardo dalla sua piattaforma di pietra, ad Hiccup e lo inclinò con fare curioso.
Hiccup, dal canto suo, non ci fece caso, era ancora troppo frastornato.
Era la prima volta che sognava una cosa del genere, soprattutto con un ragazzo... ma la cosa che più lo scombussolava... era che gli era piaciuto e neanche poco!
Sentire le sue fredde e morbide labbra sulle sue era stato come toccare il cielo con un dito, sebbene fosse stato solo un sogno, ma era talmente dettagliato che gli sembrò di averlo fatto davvero.
Timidamente si portò una mano a sfiorarsi le labbra, come se vi cercasse un qualcosa che gli avesse lasciato il bacio, ma non vi era nulla di strano, anche perché non era mai successo.
- Oh Dei! Ma che mi sta succedendo?- si domandò.
- Come... come può avermi fatto questo effetto? Non... insomma... è un maschio!- si disse scuotendo la testa velocemente, come per cercare di togliersi dalla mente quel desiderio che improvvisamente gli era venuto per Jack. Scelta pessima, poiché gli venne subito una grandissima emicrania a causa del dopo spornia.
Hic si portò le mani alla testa e si coricò nuovamente sul letto, gemendo di dolore.
Sdentato, preoccupato , si avvicinò ad Hiccup cercando di capire che cosa avesse, portando il muso vicino al suo volto ed annusandolo.
- Ah.. tranquillo bello è solo un po’ di mal di testa- disse Hic accarezzandogli il muso. Sentato lo leccò e si diresse verso alla finestra, facendo poi segno ad Hic di uscire anche lui. 
Hic si alzò a sedere e lo guardò con un leggero sorriso – ok Sdentato, andiamo a volare.- disse poi alzandosi e scendendo le scale, mentre il drago uscì dalla finestra.
Sicuramente quella sensazione era a causa del dopo sbornia. Ad Hiccup non piacevano i ragazzi, non gli erano mai piaciuti, perché improvvisamente doveva essere diverso?
Quella mattina Hiccup cavalcò Sdentato come sempre, ma qualcosa mancava... Jack Frost non si era ancora fatto vedere e la cosa lo preoccupava tantissimo.
Per un momento gli balenò in testa che il motivo fosse stato proprio il sogno, ma Hic scacciò via immediatamente quel pensiero. Era assolutamente impossibile che una persona potesse vedere nei sogni della gente... anche se quella persona era uno spirito sovrannaturale, invisibile, che controllava il freddo e il ghiaccio.
Per tutta la durata del volo mattutino, lo spirito del gelo non si fece vedere ed Hiccup non fece altro che ripensare a quel sogno... loro due, uno sopra l’altro, che si fissavano. Neanche una goggia d’imbarazzo perché attorno a loro il mondo sembrava come se si fosse fermato e forse era stato proprio così. 
Hiccup ricordava i suoi occhi, che anche se non erano minimamente paragonabili alla bellezza di quelli veri, erano comunque stupendi. Azzurri come il cielo più limpido, caratterizzati da quel fiocco di neve che li rendeva tanto unici e solamente suoi. Il respiro freddo, ma dolce e profumato che gli sfiorava le labbra e poi quel bacio, che nonostante fosse stato freddo, gli sembrò caldo ed oltremodo piacevole. 
Per un momento Hiccup chiuse gli occhi a quel ricordo, come per cercare di coglierne nuovamente ogni dettaglio, ma fu un grande sbaglio, dato che proprio lì davanti si situava un grande pino che si avvicinava pericolosamente a loro.
Sdentato, automaticamente, ruggì e tirò uno schiaffo ad Hiccup con il suo orecchio. 
Hic si risvegliò e fece svoltare Sdentato appena in tempo per evitarlo.
- Scusa amico! Non so che mi sia preso! Fermiamoci un momento ok?- disse Hiccup. Sdentato annuì e i due atterrarono nella foresta.
Hic scese dal drago e cercò di riprendere il lume della ragione. La testa ancora gli girava a causa della grande bevuta della sera precedente e perciò pensò di attribuire tutto quel turbinio di emozioni a quella ragione... ma una parte di lui sospettava che non centrasse nulla il dopo sbornia.
Non era stato il risveglio dall’ubriacatura a causargli quel calore che sentiva ogni volta che ripensava al sogno, agli occhi di Jack e alle sue labbra e di certo non era quello a procurargli quel formicolio sotto alla cintura...
- Ora basta! Basta Hiccup! Ascoltami... tu non sei effemminato. D’accordo? A te non piacciono i ragazzi.- si disse per cercare di autoconvincersi. Intanto Sdentato lo osservava parlare da solo e camminare avanti e indietro, con fare stranito, ma curioso allo stesso tempo. Forse era un nuovo gioco.
In poco tempo, Hiccup si accorse dello sguardo stranito del suo amico drago e cercò di darsi una calmata, portandosi le mani tra i capelli e respirando lentamente.
- Ok... sì, sto bene...- disse più a se stesso che al drago. 
Sdentato inclinò il capo, allargando le pupille, in una muta richiesta di riprendere il volo.
Hic sospirò. Avrebbe veramente voluto accontentare il suo amico, ma era decisamente troppo distratto quel giorno per il volo e non voleva rischiare di fare del male al suo Sdentato.
- Scusami bello, ma oggi sono con la testa per aria... meglio se riprendiamo più tardi... andiamo alla cava, ti va?- gli chiese cercando di non offenderlo.
Sdentato sembrò leggermente scocciato da quella proposta, ma si mise subito in cammino verso la loro cava... tanto non era troppo distante.
La foresta era innevata, ma nonostante ciò, si potevano udire ancora i cinguettii degli uccellini e il sole che filtrava tra le fronde degli alberi, illuminava la bianca neve con dei giochi di luce mozzafiato.
Hic iniziò a preoccuparsi seriamente per la mancanza di Jack... per tutto quel tempo non si era ancora fatto vedere.... ma il fatto che la neve ci fosse ancora, bella fresca e morbida, voleva dire che lui era ancora lì... ma perché non si mostrava?
Fu in quel momento, tra i mille pensieri di Hic, che i due amici arrivarono alla cava e lo videro.
Jack Frost... 
Era sempre stato lì, per tutto il tempo.
Hic fu felice di vedere che il suo amico non se ne fosse andato, ma non ebbe il coraggio di richiamare la sua attenzione. Rimase a fissarlo, mentre pattinava sul ghiaccio... cioè... pattinava sull’acqua, lasciando al suo passaggio una patina di ghiaccio e pian piano stava congelando tutto il laghetto.
Hiccup non riuscì a non notare che Jack aveva un’aria particolarmente assorta e pensierosa, completamente scollegata dal mondo... un po’ come lui quando stava cavalcando Sdentato.
Quest’ultimo, dal canto suo, era leggermente scocciato di stare li a fissare l’albino creare del ghiaccio, così fece un “leggero” sbuffo, che fece sobbalzare Hiccup ed alzare immediatamente il capo a Jack.
- Hiccup! Ehi Sdentato! Che fate lì? Perché non scendete?- chiese l’albino, gentile e sorridente come sempre. 
Hiccup nel rivedere quel sorriso, si sentì sciogliere... e dire che era stato lo spirito del gelo ad avergli sorriso.
- N-noi.. ehm... non volevamo disturbarti.- disse Hiccup, un po’ titubante, indicando il lago.
Jack abbassò lo sguardo verso il suo operato e ridacchiò.
- Ah! Questo? Ma figurati! Lo finisco in un secondo.- e detto questo, poggiò il bastone sulla superficie dell’acqua rimasta e la congelò del tutto.
- Ecco fatto!- disse per poi alzarsi in volo e tornare con i piedi per terra.
Hiccup sorrise lievemente e si avvicinò a lui, seguito da Sdentato.
Era ancora scosso dal sogno di quella sera, non sapeva bene come comportarsi, sopratutto quando si accorse che, una volta arrivato da lui, il suo cuore aveva iniziato a battere all’impazzata e le sue guance si erano colorate di rosso.
Entrambi rimasero in silenzio, nessuno dei due ebbe il coraggio di guardare l’altro negli occhi... guardavano ovunque eccetto che il volto dell’altro.
Sdentato li fissò stranito e dopo qualche secondo alzò gli occhi al cielo, per poi andare a giocare con la neve.
- Allora... come va la testa?- chiese improvvisamente Jack ad Hiccup.
- Come?- domandò Hic come se si fosse appena risvegliato.
- La testa... sai, dopo la bevuta di ieri...- disse Jack picchiettandosi la tempia, con un sorriso sghembo. Hiccup capì.
- Ah! Sì! La testa... ehm.. sì, stamattina faceva un male cane, ma sta passando.-
- Immagino...- 
Un altro silenzio.
I due continuarono a non guardarsi in faccia.
Jack si portava ogni tanto una mano tra i capelli, con fare imbarazzato, mentre Hic era rosso come un pomodoro, mentre si teneva le braccia ben strette al petto, picchiettando un dito sul braccio, con fare nervoso.
Hiccup sentiva che c’era qualcosa da parte sua verso l’albino, ma non riusciva ad accettarlo... e sopratutto non riusciva a capire il perché quello strano comportamento da parte di Jack... che lui spasse?
- S-stamattina non ti ho visto...- disse questa volta Hiccup, interrompendo il silenzio. 
Ora era Jack ad essersi risvegliato.
- Cosa?- 
- Stamattina non c’eri.- 
- Ah... sì... io... ho fatto un giro e sono stato un po’ qui.- rispose Jack iniziando poi a guardare il luogo.
- Sei stato tutto il tempo qui?-
- Sì... è un bel posto.- 
- Vero.- disse Hiccup iniziando anche lui a guardarsi attorno, con un sorriso sulle labbra.
- È dove ci siamo conosciuti.- aggiunse Jack. 
- È vero... ed è anche dove io e Sdentato abbiamo fatto amicizia.- disse guardando l’amico drago che saltellava.
- Allora questo posto è davvero speciale...-
- Già.- 
Detto questo, finalmente, i due si voltarono a guardarsi.
Per un momento attorno a loro sembrò come se si fosse formata una scarica di elettricità. I loro sguardi si persero in quelli dell’altro. Uno azzurro come il cielo sconfinato, l’altro verde come le terre rigogliose.
Tutto attorno a loro sembrò scomparire e inavvertitamente i due iniziarono ad avvicinarsi, senza staccarsi gli occhi di dosso.
Fu in quel momento, che Sdentato alzò lo sguardo verso di loro e nel vederli imbambolati, decise di fargli un picolo scherzetto e con la coda alzò una valanga di neve che li colpì in pieno, seppellendoli in parte e soprattutto risvegliandoli.
- Sdentato!- lo richiamarono in coro. Il drago nero si mise a ridere, nella sua risata da drago, strafottente e provocatoria.
Jack non se lo fece ripetere due volte.
- Hiccup... temo che il tuo drago voglia proporci una sfida.- disse Jack con un sorriso sghembo.
- Non sa contro chi si sia messo!- aggiunse Hiccup, alzandosi e raccogliendo delle neve per poi lanciarla addosso a Sdentato che iniziò a saltellare felice, correndo di qua e di la, per evitare le palle di neve.
Jack si alzò in volo, munito anche lui di palle di neve e seguì Sdentato dall’alto, lanciando in modo preciso ed impeccabile le sue sfere bianche.
Sdentato, con un rapido movimento di coda, alzò dell’altra neve, sommergendo nuovamente Hiccup, mentre per Jack riuscì a fare un salto abbastanza alto per raggiungerlo e trascinarlo con se a terra, per poi sommegere anche lui di neve e scappare tutto contento.
Jack rideva a crepapelle, liberandosi molto più in fretta di Hiccup dalla neve, che al contrario del vichingo, non pativa se questa s’ infiltrava sotto i suoi vestiti. 
- È una furia il tuo drago!- disse Jack per scherzare.
- No! È una Furia Buia!- lo corresse Hiccup, che una volta liberatosi, lanciò una palla di neve a tradimento, sul collo dell’albino, che s’irrigidì, non per la temperatura della neve (che comunque non era neanche troppo diversa dalla sua), ma per la sorpresa.
Si voltò con gli occhi sgranati.
- Oh no... non dirmi che lo hai fatto...- disse con un finto tono minaccioso, sfoggiando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
Hiccup giocherellò con un’altra palla di neve, passandosela di mano in mano.
- E invece sì.- lo prese in giro Hic.
Jack sghignazzò e passò il bastone sulla superficie della neve, creando per magia una serie di palle di neve.
Hiccup impallidì
- Oh... ehm... ripensandoci... no! Non sono stato io! Era stato Sdentato!- 
Quest’ultimo si sentì chiamato in causa ed alzò lo sguardo con fare offeso. 
Jack rise e fece segno di no con la testa, per poi battere il bastone due volte sulla neve e le palline si alzarono in aria pronte all’attacco.
- Un ultimo desiderio?- domandò Jack con fare sadico.
Hiccup si fece scivolare dalle mani la pallina, che si smontò e si unificò con la neve del terreno.
- Dì a Sdentato che gli ho voluto bene.- disse Hiccup.
Jack ridacchiò e lanciò le palle addosso ad Hic.
Il Vichingo, sebbene cercasse di difendersi con le braccia, non poté fare molto e in poco tempo, si ritrovò steso a terra, a causa dell’ultima pallina che precisamente, lo aveva colpito in fronte.
Jack e Sdentato risero a crepapelle, quest’ultimo si coricò per terra, contorcendosi per il troppo ridere.
L’albino cercò di calmarsi e si avvicinò ad Hiccup che da lì ancora non si era mosso e teneva gli occhi chiusi.
- Hic?- gli chiese leggermente preoccupato, ma ancora sorridente.
- Non posso parlare, mi hai ucciso.- rispose Hic. Jack rise e si avvicinò ulteriormente.
- E da quando i morti rispondono?- chiese con fare sbruffone, portandosi il bastone sulla spalla.
Hic all’inizio non rispose, ma dopo poco riaprì gli occhi ed afferrò velocissimo la caviglia di Jack, facendolo cadere sulla neve.
- Da oggi!- disse mettendosi sopra di lui ed iniziando a coprirlo di neve.
Jack scoppiò a ridere, ma non si fece sottomettere.
Lo afferrò per le braccia e con un colpo di reni invertì le posizioni, iniziando a fare lo stesso.
- Ah! No! Non vale!- si lamentò Hiccup invertendole nuovamente, sfortunatamente i due arrivarono in un punto in pendenza ed iniziarono a rotolare, uno sull’altro, tra la neve fresca e ricoprendosi a vicenda.
Sdentato ormai, stava morendo dalle risate... di lì a poco lo avrebbero perso.
Quando la loro corsa si fermò, ormai i due erano sfiniti per il troppo ridere e rimasero così, Hic sdraiato sopra Jack, ricorperto di neve, e l’albino sotto di lui, anch’ esso non messo meglio.
Dopo poco, i due alzarono gli sguardi e per la seconda volta in quella giornata, si persero l’uno in quello dell’altro.
Tutto attorno a loro, sembrò annullarsi. Le risa di Sdentato si fecero ovattate e niente vi fu se non gli occhi dell’altro.
Gli occhi di Jack, gli occhi di Hiccup.
Cielo e terra.
Mare e alberi
Freddo e caldo. 
Hiccup non riuscì a non pensare che quella situazione era maledettamente uguale a quella del sogno... gli occhi di lui, belli come non mai, azzurri e profondi come il cielo più splendente, caratterizzati da quel fiocco di neve che li rendeva unicamente suoi... 
Il suo volto, così vicino a quello di Jack da riuscire a sentire il respiro freddo e profumato dell’albino, solleticargli le labbra.
Per un momento ad Hic sembrò di sognare nuovamente, sebbene quello fosse un sogno molto più dettagliato  e realistico.
Jack era immobile, lo fissava negli occhi verdi come le foreste incantate del nord, quegli occhi che aveva imparato ad amare.
“Fallo” pensò l’albino.
Hiccup non sentì il pensiero di Jack, ma sembrò reagire di conseguenza, dato che finalmente annullò le distanze tra i due e lo baciò.
Come primo impatto al tocco con le sue labbra, Hic percepì come una scarica elettrica che partì dalle labbra e gli attraversò il corpo.
Erano fredde, leggermente umide, ma morbide e in un qualche modo accoglienti.
Non riuscì a sentire altro che le labbra di Jack e timidamente iniziò a passare la lingua su di esse, come a chiedere il permesso di entrare.
Jack, che mai in tutta la sua vita aveva ricevuto un bacio, era rimasto paralizzato sotto di lui, ma la cosa gli piaceva molto.
Sentire le calde e morbide labbra di Hiccup sulle sue era una sensazione meravigliosa e quando percepì la lingua di questo, gli venne automatico schiudere le labbra ed accoglierla dentro di se, per poi farla incontrare con la propria. 
I due rimasero a baciarsi, incantati da quel momento, intrecciando le loro lingue in quel gioco dolce, ma passionale allo stesso tempo.
Sdentato nel vedere i due coricati e baciarsi, smise immediatamente di ridere ed alzò lo sguardo sull’attenti.
Li guardò perplesso, con un orecchio alzato ed uno no, non tanto perché si stavano baciando, ma perché avevano interrotto il gioco per unire le loro labbra!
Sdentato abbassò le orecchie con fare scocciato e si alzò sulle zampe, allontanandosi di qualche passo, con lo sguardo che sembrava dicesse “gli umani... e chi li capisce”.
Hic si sentì in paradiso. Il cuore gli batteva come un pazzo ed iniziò a percepire un calore mai provato prima, mentre tutto il suo corpo veniva percosso da brividi di piacere.
Mai aveva provato una sensazione simile, nemmeno con Astrid... forse perché Astrid era una ragazza....
Un momento... STAVA BACIANDO UNMASCHIO!!!
Hic spalancò gli occhi e si staccò immediatamente da Jack, che ne rimase deluso, ma anche frastornato, dato che per un momento gli era sembrato di vivere in un’altra dimensione e un ritorno così brusco alla realtà lo aveva scombussolato.
- Ma che sto facendo?!- si disse Hiccup portandosi le mani alle labbra.
Jack si alzò a sedere.
- Cosa?- chiese confuso. 
- J-Jack io...- iniziò Hiccup. Non sapeva che cosa gli fosse preso, era confuso e spaventato. Come aveva potuto baciare una persona del suo stesso sesso? Lui non poteva! Era sbagliato! Era contro natura!
- N-non so cosa mi sia preso... io... per favore, scusami!- continuò Hic, ma dato che ancora non sapeva come spiegarselo, preso dal timore si alzò e corse verso Sdentato.
- Hic! – lo richiamò Jack alzandosi e correndogli dietro. 
Raccolse il bastone che gli era caduto e si librò in volo bloccando la strada appena in tempo ad Hic.
- Tu non vai da nessuna parte.- gli disse Jack deciso.
- Lasciami andare!-
- No! Adesso noi due parliamo normalmente e pacificamente, ok? Non è successo niente.- gli disse Jack con calma, poggiandogli una mano sulla spalla.
- Niente?! Tu quello lo chiami niente?! Jack! Tu ed io ci stavamo...-
- Lo so e non succederà più se ti ha dato fastidio.- 
- Non è tanto il fatto che mi abbia dato fastiodio... il vero problema è che NON mi abbia dato fastidio.- ammise Hiccup per poi dargli le spalle, imbarazzato e confuso, ma sopratutto spaventato.
Jack rimase immobile a fissarlo... neanche a lui aveva dato fastidio, ma la cosa non lo spaventava, anzi, ne era attratto. Non gli interessava il fatto che Hiccup fosse un maschio... a lui Hic piaceva per com’era dentro e quel bacio era stata la prova... quindi fosse stato per Jack, lo avrebbe rifatto ancora, ancora e ancora... ma Jack non era Hiccup e quel pensiero era solo egoista, così si fece coraggio e disse.
- Possiamo fare finta che non sia mai accaduto.- 
- Però è accaduto e fare finta non serve a niente.- intervenne subito Hiccup, senza voltarsi.
- Invece sì, continueremo la nostra amicizia come se niente fosse e piano piano ci dimenticheremo di questo fatto...-
Calò il silenzio tra i due e Jack lo interpretò decisamente male.
- Sempre se... tu voglia ancora la nostra amicizia...- 
Altro silenzio. Hiccup non riuscì a trovare il coraggio di girarsi. Continuava a tenere le braccia incrociate sul davanti, stringendole forte e lottando per non piangere.
Non voleva perdere Jack, lo voleva tenere sempre con se, ma questa cosa lo spaventava.
A quell’epoca, l’amore tra due dello stesso sesso era interpretato come un abominio, uno scherzo del diavolo, una malattia ed Hiccup non voleva assolutamente esserne malato. 
Jack attese con pazienza la sua risposta, non volendo saltare a conclusioni troppo affrettate che lo avrebbero fatto stare solo male, ma non riuscì a ad impedire l’arrivo qualche nuvola grigia ed una nevicata più fitta del solito. 
Hiccup non faticò a notarla e capì che l’idea di separarsi da lui faceva stare male anche l’albino e così prese il coraggio per girarsi e rispondere.
- Sì! Certo che la voglio ancora.-  
Jack, nel sentire questo, fece un sospiro di sollievo e la nevicata si fece più leggera e felice.
- Seguirò il tuo consiglio... faremo finta di niente e continueremo ad essere amici.-  disse Hiccup sfoggiando un sorriso, anche se forzato.
Jack restituì il sorriso.
- Va bene.- 
I due rimasero ancora un po’ in silenzio, non riuscendo a trovare il coraggio di guardarsi negli occhi.
Dopo poco, Hic ruppe nuovamente il silenzio.
- Forse... è il caso che io torni a casa.-
- D’accordo... vuoi che ti accompagni?- 
Hiccup salì su Sdentato, che era rimasto in disparte a guardare la scena preoccupato.
Hic ci pensò un po’, ma alla fine annuì.
- Ok.- 
Jack annuì e i tre si avviarono verso l’uscita della cava, per tornare al villaggio, con mille domande in testa e nessuna risposta.
 
 
 
NOTE DELL’AUTRICE:
Grazie per essere ancora qui!! Lo so che vi avevo promesso questo capitolo qualche mese fa... ma... lo so, sono troppo lenta!!!! SONO TERRIBILE!!! NON HO SCUSANTI!
Per questo ho voluto scrivere le mie scuse direttamente qui!
Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi nonostante questa mia lentezza e spero vivamente di finire questa storia, anche perché finalmente ho tutto chiaro in testa :3
Che dire di questo capitolo? A dire la verità lo avevo in testa da un bel po’ e non vorrei averlo fatto troppo corto, perché in realtà sarebbe MOOOLTO più lungo, ma farlo tutto in un capitolo solo... eh! Ci sarebbe da spararsi XD perciò ho deciso di dividerlo in due, ma state tranquilli che mi sono già messa al lavoro per scrivere la continuazione, mentre voi state leggendo questo capitolo, io già sto scrivendo la seconda parte, quindi... DON’T WORRY, CHE QUESTO PROSSIMO CHAP ARRIVERà IN FRETTA :D
Spero che non vi abbia delusi il capitolo e spero di non essere stata troppo noiosa con le descrizioni delle pare mentali di Hiccup... a volte temo di esagerare.
Inoltre... beh detto questo direi che ho finito 
Grazie ancora per non avermi abbandonata!
Un bacione,
Night Fury
  
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