Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Veronica Malfoy    14/07/2013    1 recensioni
"Vincere significa fama e ricchezza, perdere significa morte certa; ma per vincere bisogna scegliere tra sopravvivenza e amore, egoismo e amicizia"
Quanto sei disposto a perdere?
CHE GLI HUNGER GAMES ABBIANO INIZIO!
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9
 
Grazie al cielo sono stata abbastanza previdente da legarmi con la cintura. Sono scivolata da una parte della biforcazione e guardo il terreno, trattenuta dalla cintura e da una mano; deve esserci stato un fruscio quando mi sono inclinata, ma i Favoriti erano troppo presi dalla loro lite per accorgersene.
Intravedo Draco illuminato dalla sua bacchetta, ha il viso gonfio di lividi e, dal rumore che fa quando cammina, direi che zoppica un po’…ricordo quando scuoteva la testa perché non mi lanciassi nella mischia, mentre per tutto il tempo aveva progettato di buttarcisi lui! Esattamente l’opposto di quello che Haymitch ci aveva detto di fare!
Bene, potrei anche accettarlo: vedere tutte quelle provviste era allettante, lo era per tutti, ma quest’altra cosa! Mettersi insieme ai Favoriti per dare la caccia al resto di noi!
Avevo pensato che fosse diverso! Ci avevo creduto veramente! Avevo cercato di vedere un ragazzo diverso dal solito Malfoy! E invece lui cosa fa? Si unisce a quelli più forti per ucciderci…non c’è da meravigliarsi se è stato smistato a Serpeverde! Che grandissimo bastardo…
I Tributi Favoriti tacciono finchè Draco non è più a  portata d’orecchio, poi si mettono a parlare a bassa voce tra loro:
“Perché non lo uccidiamo adesso e la facciamo finita?”
“Lascia che ci venga dietro. Che male c’è? E’utile, con quel coltello”
“E poi, con lui abbiamo più possibilità di trovare lei”.
Mi ci vuole un attimo per capire che quel “lei” si riferisce a me.
“Perché, credi che si sia bevuta tutte quelle fesserie sentimentali?”
“Potrebbe, hai visto com’era rossa davanti alle telecamere?”
“Mi piacerebbe sapere come ha fatto a prendere quell’undici”
“Sono sicuro che il Ragazzo Innamorato lo sa”.
Il rumore di Draco che ritorna li zittisce.
Il branco dei Favoriti parte di corsa proprio mentre l’alba comincia a spuntare, io invece rimango ancora nella mia scomoda posizione, sento i muscoli che tremano per lo sforzo prolungato, poi m’isso di nuovo sul mio ramo; ho bisogno di scendere, di andarmene, ma resto lì per un momento, a digerire quello che ho sentito…non solo Draco sta con i Favoriti, ma li aiuta anche a cercare me! La ragazza scema che va presa seriamente per via del suo undici e perché sa usare arco e frecce! Cosa di cui lui è informato meglio di chiunque altro, mi chiedo cosa gli passa per la testa.
 
Gli uccelli tacciono di colpo, una malinconia attanaglia l’aria, segno che ci sono dissennatori in giro, tiro fuori la bacchetta d’istinto e alzo la testa, li vedo poco lontano da me; restano per un attimo immobili nell’aria, poi di colpo si abbassano fino a toccare il suolo e raccolgono qualcosa, o meglio qualcuno…riesco solo a distinguere una ciocca di capelli rossi e lunghi…
Con una delicatezza incredibile il corpo di Ginny viene avvolto e trasportato via e gli uccelli riprendono a cantare.
 
“Muoviti” sussurro a me stessa, faccio un respiro profondo e scendo; mentre ero nascosta dall’oscurità e dai rami dei salici, deve essere stato difficile per le telecamere riprendermi come si deve. Però so per certo che adesso mi stanno seguendo, già dall’istante in cui tocco terra, mi assicuro un primo piano in TV. Gli spettatori saranno stati fuori di sé, sapendo che ero sull’albero, che ascoltavo di nascosto i Favoriti, e scoprivo che Draco era insieme a loro.
Finché non avrò capito esattamente come voglio giocarmela, farò meglio a comportarmi come una che ha il controllo della situazione: non indecisa e di certo non confusa e spaventata…devo sembrare un passo avanti rispetto al gioco, perciò mi fermo un secondo per dare alle telecamere il tempo di puntarsi su di me, piego anche la testa di lato e faccio un sorriso d’intesa, ecco! Che provino a capire cosa significa!
Mi sistemo lo zaino in spalla e mi dirigo nella direzione opposta rispetto a quella dei Favoriti.
Ora è l’acqua, la mia priorità assoluta. Inizio a camminare pensando a come staranno commentando le azioni mie e di Draco, so solo una cosa: ha mandato all’aria la nostra dinamica da innamorati sventurati. O forse no?
 
Il sole si leva alto e luminoso nel cielo, è passato solo un giorno e mi sto disidratando in fretta; la giornata scorre lenta e so che se continua così andrò incontro ai guai.
Anche la fatica sta cominciando a farsi sentire, ma non è la solita stanchezza che segue una lunga camminata: devo fermarmi a riposarmi spesso, anche se so che l’unica cura di ciò che mi affligge richiede una continua ricerca. Provo una nuova tattica: mi arrampico su un albero più in alto che posso per cercare un segno della presenza di acqua, ma fin dove riesco a vedere, in ogni direzione, c’è sempre e solo bosco.
Decido di andare avanti sino al calar della notte, cammino finché non comincio a inciampare nei miei stessi piedi; sfinita, mi trascino su un albero e mi ci lego con la cintura; scende la notte e suona l’inno, nel cielo compare la foto di Gale, un ragazzo alto dai capelli scuri, mi chiedo chi l’avrà ucciso.
 
Il mattino porta sofferenza, sembra che la testa mi debba spaccare a ogni battito del cuore; cado, più che calarmi, dall’albero, dovrei agire con più prudenza, muovermi più in fretta, ma la mia mente è annebbiata e formulare un piano mi riesce difficile, l’unica cosa che posso fare è continuare a cercare, poi però un altro pensiero mi colpisce: Haymitch! Lui potrebbe mandarmi dell’acqua! Gli basterebbe premere un pulsante e farmela consegnare con un paracadute argenteo in pochi minuti. So che devo avere degli sponsor, almeno uno o due, che potrebbero permettersi mezzo litro di liquidi per me, so che costa caro, ma quelli sono pieni di soldi! Forse Haymitch non si rende conto di quanto ne abbia bisogno.
Cosa sta facendo? Malgrado la mia rabbia, l’avversione e i sospetti, nel fondo della mia testa una vocina sussurra la risposta.
Forse ti sta mandando un messaggio. Un messaggio. Che dice cosa?A quel punto capisco…c’è una sola, buona ragione per cui Haymitch potrebbe rifiutarmi l’acqua: perché sa che l’ho quasi trovata.
Stringo i denti e mi tiro su, ogni passo è una sofferenza, ma non voglio fermarmi, ora, però sono una preda facile, qualsiasi tributo, persino la piccola Rue, potrebbe catturarmi e uccidermi. La verità è che mi sento lontana da un milione di chilometri da qualunque altro essere vivente.
Ma non sono sola. No, di sicuro ho una telecamera puntata addosso, infatti, se da qualche parte non c’è un combattimento in corso, sullo schermo ci sono io.
Nel pomeriggio, sento che la mia fine è vicina: le gambe vacillano e il cuore batte troppo veloce, continuo a scordare cosa sto facendo, ho inciampato più volte e sono riuscita a rimettermi in piedi, ma alla fine, cado a terra, incapace di rialzarmi. Lascio che mi si chiudano gli occhi.
Haymitch non ha alcuna intenzione di aiutarmi.
Va tutto bene, penso. Non è poi così male, qui. L’aria è meno calda, il che vuol dire che la sera è vicina.
C’è un profumo leggero, dolce, che mi ricorda i gigli. Le mie dita accarezzano il terreno soffice, scorrendo tutto intorno. Questo è un buon posto per morire, rifletto.
Le punte delle mie dita tracciano piccole spirali sulla terra fredda e scivolosa. Adoro il fango, penso.
Quante volte ho seguito le orme della selvaggina grazie alla sua superficie morbida e leggibile…Fango. Fango. Fango! I miei occhi si spalancano e sprofondo le dita nel terreno. E’ fango! Avanzo carponi per circa cinque metri, ed entro in uno stagno. Con le mani tremanti, tiro fuori la mia bottiglia e la riempio d’acqua, aggiungo la tintura di iodio per disinfettarla. Aspettare mezz’ora è un’agonia, ma lo faccio.
Lentamente, fa ’con calma ora, mi dico. Bevo un sorso e mi costringo ad aspettare, poi un altro, nel corso di due ore bevo tutt’e due i litri d’acqua.
Riempio la bottiglia ancora una volta, prima di ritirarmi su un albero dove continuo a bere a piccoli sorsi, quando risuona l’inno, mi sento notevolmente meglio. Niente volti, stanotte, oggi non è moto nessun tributo.
 
Mi rannicchio nel sacco a pelo tenendo stretta più che posso la bottiglia dell’acqua.
Qualche ora dopo, il rumore di una fuga disordinata mi risveglia, mi guardo attorno confusa e d’istinto tiro fuori la bacchetta. Non è ancora l’alba, ma i miei occhi riescono a vederlo.
Sarebbe difficile non accorgersi del muro di fuoco che mi sta piombando addosso.
 
…….CONTINUA……
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Veronica Malfoy