Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Forever_Never    15/07/2013    14 recensioni
Laila è una ragazza di 16 anni, la sua vita viene sconvolta dalla morte dell'amica,e tutto sembra volgersi contro la protagonista. Ma ben presto Laila tornerà a vivere.
"Sono le quattro del mattino e da circa un’ora fisso il soffitto bianco della mia camera. Ormai sono otto notti consecutive che mi sveglio e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto odio la mia vita. So che sono fortunata rispetto ad altre persone che non hanno neppure da mangiare, ma quando tutto va male non riesci ad esser grata per qualcosa. E così tutte le notti rimango immobile a fissare il soffitto. Tutte le notti sempre la stessa storia, ma ormai non riesco neppure più a piangere, e come se le lacrime mi avessero lasciato, ho solo una voragine incolmabile dentro. Dipenderà dal fatto che sono incondizionatamente sola? O forse perché come persona faccio schifo. Be' l'una comprende l'altra.Ma procediamo con ordine."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic


Sono passati quasi cinque giorni e di Chris ancora nessuna notizia certa. Alcune voci sostengono che abbia fatto a botte, altre che è stato colpito improvvisamente da un infarto, ma sono state più volte smentite anche dai professori.
E allora che cos’ha Chris?
-Perché non provi ad andare dalla signora McSters? Magari se glielo chiedi con molto garbo riuscirà a darti delle informazioni-. Mi consiglia Violette.
La mia amica non ha tutti i torti, così appena trovo un minuto libero dalle lezioni mi reco in presidenza.
Qui vengo ricevuta immediatamente dalla signora McSters e il suo sorriso a trentadue tenti:-Cara, che posso fare per te?-. mi chiede facendomi accomodare in un divano dal velluto rosso.
-Beh… ecco-. Inizio a balbettare. –Sono molto legata a Christopher…-. Improvvisamente mi sfugge il cognome del mio amico, ma la preside mi aiuta:-Christopher Keen?
-Esatto, ecco mi chiedevo se lei sa darmi delle informazioni sul suo stato di salute. Sono, davvero, preoccupata-. Cerco di impietosirla.
-Oh tesoro, il tuo amico ha avuto un’insufficienza respiratoria. Le sue condizioni sono critiche-. Mi informa la donna con un’espressione triste in volto.
Che significa che le sue condizioni sono critiche?
-La ringrazio-. Dico abbassando gli occhi per paura di scoppiare a piangere da un momento all’altro.
La preside mi poggia la sua mano sopra la mia:-Mi raccomando confido nel tuo silenzio.
Annuisco e proprio quando sto per uscire dalla presidenza la donna mi blocca:-Cara, abbiamo permesso al suo compagno di stanza di andarlo a trovare. Si recherà nuovamente in ospedale questa sera. Mi chiedevo se volessi andare pure tu…
Annuisco davvero felice per questa proposta asciugandomi le lacrime agli occhi. Dopo avermi rilasciato il permesso al Signora McSters mi congeda per la seconda volta.
Ormai seguire le lezioni non è più possibile. La mia testa vaga in un’altra dimensione e quando finalmente arriva la sera non sto più nella pelle: voglio incontrare il mio amico.
Percorro la strada da scuola all’ospedale con il cappuccio calato e gli auricolari nelle orecchie.
Varcando la soglia della sala d’attesa dell’ospedale un piccolo brivido mi percorre il braccio destro sino a calare sul fondo della schiena.
Non mi sono mai piaciuti gli ospedali.
Mi avvicino all’infermiera dietro un bancone con fare indaffarato e chiedo di Chris, lei senza neppure degnarmi di uno sguardo ringhi tra l’addormentato e il scocciato:-Stanza 220 a destra.
Annuisco e affretto il passo senza neanche rendermene conto.
Le pareti grigio seppia danno l’impressione di mormorare e di colpo mi rendo conto la sofferenza e il dolore che si respira in queste mura, tutti i santi giorni.
Di colpo mi ritorna alla mente anche Mya. E non posso evitare a una lacrima di rigarmi la guancia.
-Laila?
Una voce familiare mi giunge all’orecchio, ma sono troppo scossa per poter capire di chi si tratti.
Così dopo essermi asciugata la lacrima mi volto lentamente:-Ciao Ian…-. Per un attimo l’afa si fa insopportabile. –Chris? come sta?-. Chiedo mantenendo un certo entusiasmo.
-Beh..-. mormora lui abbassando lo sguardo. –Puoi guardare tu stessa…-. Dice indicandomi il vetro della stanza 220.
Mi affaccio appena, giusto il tanto per vedere il mio amico collegato a troppi fili e con una mascherina sulla bocca.
-Sta riposando?-. Chiedo speranzosa.
Ma Ian scuote la testa:-No. Laila, Chris è in coma.
A queste parole il mondo mi crolla letteralmente addosso e la testa mi gira tanto da dovermi reggere a lui.
Rimango per un po’ senza dire una parola con gli occhi fissi sulla flebo sul braccio di Chris.
Poi quando finalmente riesco a emettere un qualche suono mormoro con voce rocca:-nNn si può andare in coma per un’insufficienza respiratoria-. Dichiaro come se improvvisamente fossi diventata medico.
-A quanto pare si può-. Una voce mi raggiunge alla spalle, voltandomi apprendo la presenza dei genitori di Chris. è stato il padre a parlare con voce spezzata, la donna corpulenta tra le sue braccia si limita a singhiozzare.
Rimango di fronte a quella vetrata per davvero parecchio tempo fino a quando Ian è costretto a portar mici via, quasi con la forza.
Nella via del ritorno sono davvero poche le parole che pronunciamo, ma a pochi passi dall’entrata del collegio Ian mi blocca:-Laila?
Annuisco piano con la testa in un’altra dimensione.
Non posso perdere anche Chris.
-Mi dispiace… insomma per come ti ho aggredito… ero frustrato ed arrabbiato.
Lo interrompo prima che possa aggiungere altro:-Non importa. Ian, l’ho già dimenticato.
Lo vedo annuire e in silenzio ognuno entra nel suo dormitorio. Striscio in camera e senza neppure salutare la mia coinquilina filo a letto ancora con gli abiti addosso.
-Come è andata?-. Sento la sua voce titubante, forse questo è dovuto dal mio comportamento.
-È in coma-. Dichiaro.
-Oh mi dispiace.
Ma è troppo e non riesco più a trattenermi:-Capisci? È in coma per una stupida insufficienza respiratoria.
Violette rimane a fissarmi con gli occhi sbarrati, ma non ho bisogno di false rassicurazioni. Così come una furia esco dalla mia stanza in direzione del dormitorio maschile.
Ma la mia corsa finisce prima.
-Laila dove corri?-. È Hap con la sua immancabile sigaretta in bocca.
Non rispondo alla sua domanda, l’unica cosa che faccio è fiondarmi tra le sue braccia.
Restiamo abbracciati per un po’ fino a quando trovo le forze di staccarmi da lui.
-Ho sentito di Chris…-. Mormora Hap molto tranquillamente.
Annuisco con gli occhi lucidi:-Sai anche che è in coma?
-In coma?-. Rimbecca davvero sorpreso.
Annuisco lasciando cadere delle lacrime. Lui intreccia le sue braccia intorno alla mie spalle. Lo lascio fare.
 
-Novità su Chris?-. Domando speranzosa a Ian tre giorni dopo la mia visita.
Lui scuote lentamente la testa tornando a fare quello che stava facendo.
-Ho intenzione di andare a trovarlo sta sera… tu ci sei?-. Aggiungo.
Lui fa segno di si con il capo allontanandosi da me.
-Laila!-. Sento qualcuno che mi chiama da dietro così lasciandomi alle spalle la figura di Ian mi volto.
-Ciao Hap.
-Hei, che sono quelle cose?!-.Dice passandomi un dito sulle due enormi borse che da giorni sono sotto i miei occhi. –Dovresti venire qualche volta a dormire da me. Magari dormi meglio-. Spiega lui con il suo solito sorrisetto malizioso sulle labbra.
Scuoto leggermente la testa:-Scusami. Non sono in vena di battute.
-No-. Dice lui grattandosi il naso. –Sono io. Volevo solo tirarti un po’ su il morale.
Annuisco:-Lo so. Ma…-. Prima che possa aggiungere altro lui mi domanda:-Ti va di fare qualcosa sta sera? È da giorni che non passiamo un po’ di tempo insieme.
Annuisco nuovamente:-Voglio andare a vedere come sta Chris.
-Ah, d’accordo-. Sta volta è lui ad annuire e senza dire una parola fa per dirigersi verso la sua classe ma prima si volta dicendomi:-Capisco che tu sia preoccupata, ma…
-Ma?-. Domando sulla difensiva.
-Ma non puoi lasciare la tua vita indietro.
-Chris è mio amico-. Affermo con una smorfia stampata in faccia.
-Lo so-. Fa lui girando l’angolo lasciandomi così sola davanti al mio armadietto.
Quando mi reco all’ospedale, ormai il sole è calato da parecchio e il freddo della sera si fa pungente attraverso il mio piumino.
La Signora Kenn è ormai nella stessa posizione da giorni, con addosso sempre quell’espressione truce.
La saluto con un sorriso e mi informo sulle condizioni di salute del mio amico, sua madre sbuffa come se non volesse più sentire questa domanda e mormora:-C’è stato un lieve miglioramento… ma…
Lieve miglioramento. A me basta questo è già qualcosa. È qualcosa in cui credere.
Io e Ian siamo raggianti e non capisco perché i genitori del nostro amico non lo sono altrettanto. Forse si aspettavano il suo risveglio dal coma…
Restiamo un po’ in ospedale ma presto ci accorgiamo che è troppo tardi per trattenerci ancora.
Il viaggio di ritorno trascorre abbastanza tranquillamente e riesco anche a scambiare qualche parole con Ian. Niente di che, ma è già un passo avanti.
Sono davvero felice e niente potrebbe farmi sparire questo sorriso da idiota che mi ritrovo stampato in faccia.
Credo che Hap non avesse tutti i torti, forse dormire da lui non mi farà male.
Ma prima devo inventarmi una scusa plausibile in modo che Ian non mi faccia troppe domande:-Vengo con te-. Faccio mentre ci dirigiamo verso il dormitorio maschile.
Lui alza le sopracciglie dubbioso.
-Devo prendere dei compiti da Hap. Ha promesso che mi avrebbe fatto lui la relazione di biologia-. Mi affretto a spiegare.
Ian annuisce sorridente:-Ma certo! Una relazione di biologia-. Ironizza lui entrando nella sua stanza.
Non posso evitare di sorridere.
Io continuo ancora per un paio di metri sino a trovarmi davanti alla porta della stanza di Hap.
Busso ripetutamente, ma senza avere risposta, così faccio per andarmene quando la serratura della porta schiocca.
-Ciao-. Faccio ritrovandomi davanti le pozze nere di Hap.
-Ciao… sei stata da Chris?-. Mi domanda con non curanza.
Annuisco forse con troppa voga:-C’è stato un lieve miglioramento.
Non vedevo l’ora di dirglielo. Ma lui non sembra esserne eccessivamente entusiasta.
Annuisce lentamente:-Scusami, ma sono occupato…-. Fa lui passandosi una mano tra i capelli.
-Ah-. È tutto quello che riesco a mormorare.
-C’è Caroline.
Di colpo l’espressione nel mio volto si spegne.
Ha davvero la faccia tosta di dirmelo?
Annuisco ma non riesco a dire nulla perché lui mi precede:-Ci vediamo in giro.
Annuisco nuovamente vedendo la porta che mi si chiude in faccia.



Eccomi qua <3
Questo capitolo è leggermente più corto rispetto agli altri, ma credo che sia ricco di di avenimenti.
probabilmente mi sarei potuta soffermare di più in certe parti... ma..
Mir acocmando fatemi sapere che ne pensate <3
Grazie mille Laila <3
P.S. Per qualsiasi eventualità io sono @LailAriel su twitter :*
  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Forever_Never