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Autore: Snix 95    15/07/2013    4 recensioni
FanFiction puramente Heya ambiantata 4 anni dopo la fine delle riprese di Glee, ispirata al telefilm Pretty Little Liars.
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Heather Morris, Kevin McHale, Naya Rivera, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura! Ci si legge in fondo ;)





Heather
POV



Il viaggio fu corto e silenzioso, entrambi avevano la mente affollata, probabilmente dagli stessi pensieri, ma nessuno dei due si azzardava a condividere i propri con il compagno. E se quello che aveva detto Matt fosse stato vero?
In effetti l'idea di riuscire a trovare qualcosa in quel posto, ora, era inverosimile. Heather si sentiva molto dubbiosa a riguardo, ma dovevano provare comunque, non costava nulla.

Scesero dall'auto trovandosi davanti alla facciata principale di un hotel. Non era proprio l'ideale per passare le vacanze diciamo…
L'intonaco era per la maggior parte staccato o rovinato, vi erano addirittura segni di pedate o di gomme sul muro; l'insegna era l'unica cosa che sembrava intatta.

Zack e Heather si guardarono negli occhi un po' perplessi ed entrarono nell'edificio.
L'interno era un po' più accogliente rispetto alla parte esterna. Davanti a loro trovarono una grande scalinata che portava al piano di sopra, preceduta da un bancone dove un uomo gracile e occhialuto era intento a lavorare al computer.
Sulla destra vi era una grande sala arredata con poltrone e divani rosso acceso abbinati ad un lungo tappeto dello stesso colore.

Heather iniziò ad osservare ogni singola persona nella hall: erano piuttosto strani. Sembravano tranquilli, ma nella stanza aleggiavano un’aria di tensione ed un silenzio quasi surreale spezzato solamente dall'uomo seduto comodamente sulla poltroncina più vicina al televisore, che cambiava canale costantemente, senza però fare attenzione ai programmi trasmessi.
I due si guardarono ancora una volta, ancor più perplessi: quel posto era parecchio strano.

-Posso esservi utile?- si rivolse a loro l'omino dietro il bancone della reception.
-Uhm… Noi vorremmo entrare nella stanza numero 27- disse Heather diretta.
-La 27…?- disse il piccolo uomo controllando sul computer.
-Non è possibile mi dispiace, c'è una disinfestazione in corso-.
-U-una disinfestazione in corso?..- ripeté Zack.
-Già, ma se volete pernottare abbiamo altre camere libere… Per due persone abbiamo la 18, la 24 e la 20 libere- concluse respingendosi gli spessi occhiali sul naso.
-Oh, no la ringrazio...-.
-Heather andiamo…- sussurrò poi Zack notando gli occhi di tutti puntati su di loro.
-Ma è di qualcuno quella stanza? E' stata occupata ultimamente?- disse la bionda poggiando le mani sul banco della reception, senza prestare attenzione al biondo.
-Ovvio che sì signorina, è una stanza come tutte le altre, non vedo perché non dovrebbe essere stata occupata-.
-Allora, ci può dire chi ci stava?- continuò Heather.
-Mi dispiace ma non sono tenuto a dare questo genere di informazioni su chi soggiorna all'hotel-.
-Ah, allora... Arrivederci- concluse la bionda.
-Grazie lo stesso- aggiunse Zack.


-C'è qualcosa di strano la dentro- sentenziò la ballerina.
-Già, non mi piace quel posto, mi sa di manicomio…-.
-E non mi sembra possibile che A si metta in mezzo a dei malati di mente per fare i suoi giochini con noi- concluse il ragazzo.
-Beh, io credo che, chiunque sia, A è un malato di mente a tutti gli effetti, quindi non vedo perché non debba stare lì dentro-.

I due salirono sulla macchina pronti per ritornare a casa.
Dopo qualche minuto di viaggio la bionda sentì il cellulare vibrare nella tasca del giubbotto:


Numero sconosciuto: Voi due giocate a fare i detective, ma non avete dimenticato qualcosa? --A


Vi era allegata una foto di Naya: stava camminando per una via desolata ed aveva ancora il borsone della palestra a tracolla mentre con una mano reggeva l'ombrello.
-Zack... Dove hai lasciato Naya?- la voce di Heather era piatta e apparentemente calma ma lasciava trasparire tutta la paura che provava in quel momento.
-In palestra, perché?-.
-ACCELERA!- gridò la bionda

Sfrecciarono lungo le strade di L.A per raggiungere il più presto possibile la strada da dove era stata scattata la foto.
Heather era impaziente e molto preoccupata; tant'è che scese dall'auto ferma davanti ad un semaforo rosso da troppo tempo e corse. Corse forte, tirandosi su il cappuccio della sua felpa e fregandosene della pioggia che continuava a cadere, rendendola subito fradicia dalla testa ai piedi. Corse forte per trovare Naya, che doveva essere nelle vicinanze. Non doveva essere così lontana… O almeno, Heather sperava fosse così




***



Naya POV


Naya, si riportò la tracolla del pesante borsone sulla spalla, sbuffando. Come aveva potuto Zack lasciarla andare a casa a piedi? Con quel tempo poi! Non l'avrebbe passata liscia; per di più doveva passare per tutte quelle vie strette che la spaventavano e non poco.
Sentì dei passi in lontananza, veloci e sempre più vicini. Naya si voltò, guardandosi le spalle, continuando a camminare sempre più velocemente, soprattutto quando vide sbucare dal nulla una figura. Era incappucciata e decisamente più alta di lei.


Sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Il suo primo pensiero andò a quello sconosciuto che la tormentava. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi; quello era un maniaco. Si chiedeva continuamente cos'avesse fatto per essere così tormentata da quella persona, ma non aveva mai trovato risposta.              


Non sapeva che fare, i suoi pensieri si fecero sempre affollati e confusi non aveva proprio idea di cosa fare: se correre, continuare a camminare normalmente, o gridare aiuto? Continuava a rimanere lì immobile a fissare la figura senza fare niente. Cercò di tranquillizzarsi immaginando di poterlo aggredire con l'ombrello, o col pesante borsone, ma non contò molto.


Nel frattempo la figura si fermò per un paio di istanti a guardarla, consentendo a Naya -che ormai era voltata completamente verso la misteriosa ombra- di indietreggiare, allontanandosi da essa maggiormente e cercando di non cadere all'indietro.
Lo sconosciuto riprese a camminare verso di lei lentamente, come se già fosse sicuro di averla in pugno.
La mora iniziò a correre, lasciando cadere il borsone e l'ombrello, gesto che pochi secondi dopo le sembrò da stupida ochetta, perché se mai doveva aggredirlo, quelle erano le sue uniche armi.


Purtroppo però non fece altro che qualche metro di corsa, dando una terribile storta causata da un buco sull'asfalto della strada, che la fece cadere rovinosamente a terra, con una caviglia dolorante. Ormai era spacciata, lo sapeva.


La figura si avvicinò alla ragazza. Teneva il cappuccio sulla testa, il che rendeva impossibile identificare chi fosse, soprattutto con la sola luce della luna che illuminava solamente i contorni della felpa nera. Naya cercò di strisciare per allontanarsi dall'altro, gemendo di paura e dolore per la caviglia, ma venne fermata.
Lo sconosciuto si piegò su di lei, facendo rabbrividire la latina che era pronta a sferrare un calcio; ma lui la sorprese tendendole la mano.

Naya strinse gli occhi facendo una smorfia confusa. Non capiva quello che stava succedendo: le stava porgendo un aiuto?

La mora sentì una risata cristallina provenire da sotto il cappuccio. Una risata che forse conosceva. Ancora confusa su chi fosse quella persona decise di afferrare la mano e si fece aiutare a rimettersi in piedi.

Passarono pochi secondi di silenzio e poi la figura sconosciuta  si abbassò il cappuccio, liberando la folta chioma bionda.

Naya spalancò occhi e bocca, incapace di credere a quello che aveva di fronte.
-Oh mamma- furono le prime parole che uscirono dalle sue labbra.
La bionda rise nuovamente sentendo quelle parole, poi si fiondò tra le braccia della mora che rimase impietrita.
-Heather...- era più un sussurro quello di Naya. Non sapeva nemmeno se fosse una domanda o un'affermazione. Forse lo stava dicendo più a se stessa, per realizzare.
-Naya…- rispose l'altra sulla sua spalla.
La mora si lasciò sfuggire un piccolo sospiro, mentre finalmente portava le mani sulla schiena zuppa d'acqua della bionda. Sentire quella voce, dopo quattro anni, beh, fu inspiegabile. Provò un misto di gioia e dolore assieme, accompagnati da una sensazione allo stomaco che non sentiva da molto, molto tempo.
-E' meglio toglierci da qui, piove e non mi piace questa strada- sentenziò Heather guardandosi attorno.
Naya annuì ancora sotto shock, incapace di smettere di fissare la bionda in tutta la sua bellezza.
-Andiamo da me, non manca molta strada tanto- disse finalmente la Rivera.
Heather sorrise e andò a recuperare il borsone e l'ombrello della mora prima di dirigersi assieme a lei verso casa.




Heather POV




Arrivarono in pochi minuti a casa della latina. Heather fu felice di notare che non era cambiato praticamente nulla dall'ultima volta in cui era stata lì.
C'era ancora la foto dell'intero cast sul tavolino davanti all'ingresso, e notò la propria felpa rossa, che aveva lasciato volutamente a casa di Naya, ancora lì nell'attaccapanni, senza nulla affianco.
Solo quella felpa.
Sorrise impercettibilmente, ma era un sorriso amaro.
Sapeva che non era stato facile per l'altra sopportare quella lontananza.


I mobili erano esattamente nella stessa sistemazione di quattro anni prima; sembrava che il tempo lì dentro non fosse mai passato. Come se quello che in realtà era successo, lì dentro non fosse accaduto. Fu come tornare indietro nel tempo.

Naya le passò davanti, regalandole un timidissimo sorriso prima di accennarle di seguirla in cucina.
-Preparo una cioccolata, ne hai voglia?-.
-Ci vorrebbe proprio- rispose sedendosi davanti all'isolotto della cucina. Naya la osservò un istante.
-E ti porto dei vestiti asciutti- aggiunse poi.



Naya POV



Sparì oltre la porta della cucina e andò in camera da letto, chiuse la porta della stanza dietro di se, lasciandosi scivolare giù fino al pavimento. Che cosa stava succedendo? Non poteva ancora credere a quello che stava accadendo.
Heather.
A casa sua. Di nuovo.
Sperava solo che non fosse l'ennesimo sogno ad occhi aperti.
Si passò una mano sul viso, reprimendo un sorriso: era veramente lì quella volta. Poi si fiondò nell'armadio alla ricerca di una maglia che le potesse andare e un paio di pantaloni.
Quando tornò in cucina trovò la bionda alle prese con i fornelli, intenta a mescolare la cioccolata.
-Si stava attaccando- disse accorgendosi del ritorno della mora.
-Ops-. Naya si grattò la testa imbarazzata, poi accorse ai fornelli per dare il cambio alla bionda.
-Scusa se ti ho spaventata prima, non intendevo-.
-Ma niente, credevo che tu fossi un maniaco pervertito.. .Ma non è niente- disse ironica la mora.
-Mi spiace- ripeté la bionda, sorridendo.
-Però in effetti non dovresti seguire le persone… Da incappucciata soprattutto... Sai somigliavi tanto ad un'assassina, sei andata bene che sono piccola e indifesa e non avrei potuto farti male- scherzò Naya facendo ridere la ballerina.
-Non sei cambiata per niente- disse Heather poggiando una mano sulla guancia dell'altra. Entrambe persero un battito a quel semplice contatto.
-Nemmeno tu, HeMo- sussurrò Naya.



Heather POV



Heather sorrise, ma leggeva nello sguardo della mora quella tristezza infinita, che non aveva intenzione di rivelarle ma che sapeva esattamente a cosa fosse dovuta. L'aveva abbandonata; nel peggiore dei momenti, senza darle nemmeno un valido motivo. Lasciandola sola con se stessa. Heather sapeva cosa provava un tempo Naya per lei, ed era tutto ricambiato. Ma le cose erano più complicate di quello che sembravano. Nessuna delle due aveva mai parlato esplicitamente dei propri sentimenti verso l'altra, per non complicare le cose. Heather era impegnata in una relazione con Taylor, non poteva mandare tutto all'aria, sarebbe stato un gran casino. Almeno questo era quello che pensava Heather un tempo…



Naya POV



Naya dal canto suo rimase immobile ad osservare i bellissimi occhi di Heather, che in quel momento le sembravano ancor più infiniti e azzurri. Era stata molto arrabbiata con la ballerina per quello che aveva fatto. Lo era stata per 4 lunghi anni, senza mai una tregua, ma in quel momento era come se si fosse scordata del motivo.
Guardarla negli occhi, dopo tanto tempo la fece confondere a tal punto da dimenticare il perchè della sua rabbia.



Heather POV



Heather passò nuovamente le dita sulla guancia calda della cantante con un gesto lento e delicato. Era stata durissima abbandonarla, non avrebbe mai immaginato di poter sentire così tanto la mancanza di una persona.
Sarebbe voluta tornare indietro nel tempo per cancellare tutto quanto…



Naya POV



Ma, nonostante la voglia che avesse di mettere una pietra sopra a questa storia, Naya si costrinse ad abbassare lo sguardo, per cessare a quella piacevole tortura, costringendo Heather a ritrarre la mano.
-Mi sei mancata…- disse Naya.
-Anche tu…- si affrettò a dire l'altra.
-Ma non capisco... che ci fai qui?-.
-Lo so che non sono più la benvenuta qui dentro... Credimi. Ma volevo dirti che mi dispiace- disse sincera la bionda.
-E' passato tanto tempo… Sono passati quattro anni, Heather. Mi hai lasciata da sola, senza farmi sapere dov'eri, con chi o semplicemente come stavi...-.
-Lo so e ti prometto che ti racconterò tutto, veramente, lo prometto-.
La ballerina notò nello sguardo della mora, esitazione e dubbi sulle sue parole… E come poteva biasimarla?
-Ma non ora, giusto?-.
-Io... Dovrei andare...-. Naya chiuse gli occhi, afferrando il concetto.
-Non c'è problema- rispose poi, fredda come il marmo. Heather continuò a fissarla dispiaciuta, come poteva raccontarle TUTTA la verità in quel momento?
-La strada la sai- disse la cantante indicando la porta d'ingresso.



Heather POV



Heather si alzò dallo sgabello ed uscì dalla cucina. Stava sbagliando ad andarsene.
E lo sapeva, ma non poteva fare altrimenti, non era pronta ad affrontare una cosa così grande. Come avrebbe spiegato a lei di A?
In un certo senso avrebbe risolto le cose, perché avrebbe spiegato il motivo del suo allontanamento. Ma se Naya pensasse che fosse colpa della bionda se A avesse iniziato a tormentarla? Se non avesse più voluto vederla né sentirla?



Naya POV



Naya appoggiò i gomiti sull'isolotto della cucina, sorreggendosi la testa con le mani.
Aveva appena cacciato di casa Heather.
L'ultima persona che si aspettava di dover incontrare. Ma allo stesso tempo la persona che più sperava di rivedere.
Ed ora l'aveva cacciata fuori.
I passi della ballerina rimbombavano ancora nel corridoio e il battito di Naya accelerò notevolmente, ricordando l'ultima volta che li aveva sentiti.
Non sapeva nemmeno se avesse fatto la cosa giusta. L'avrebbe rivista? Doveva darle tempo per spiegare la sua assenza? O forse doveva fare finta di non averla mai incontrata?
Aveva tante domande in testa, ma solo una cosa ora era chiara: non voleva perderla di nuovo.




Heather POV



I passi della bionda rimbombavano nel corridoio di casa Rivera, e rallentavano sempre di più; fino a fermarsi.

Non poteva perderla di nuovo. E se fosse uscita da quella casa in quel momento sicuramente non l'avrebbe mai più rivista.
Si voltò sentendo un movimento brusco dietro di sé.
Fu questione di nemmeno un attimo e si ritrovò sommersa tra i capelli della mora.
Heather non riuscì a collegare subito.
Le braccia di Naya si allacciarono strette attorno al collo della bionda, rimasta immobile nella sua posizione.
La ballerina assaporò ancora una volta il profumo di Naya prima di ricambiare la stretta. Stava coronando un sogno, il suo sogno più grande negli ultimi quattro anni.
Solo dopo qualche minuto si accorse delle lacrime che le stavano bagnando il collo.
Naya stava piangendo.
E la stringeva come se non volesse mai più allontanarsi.
Heather le prese il viso tra le mani, allontanandola dalla sua spalla per poterla guardare dritta negli occhi, già rossi di lacrime.
-Ehi, va tutto bene- disse per tranquillizzarla.
-No, non va bene- singhiozzò la mora.
-Non hai idea di quello che ho passato in questi anni, di quanto tu mi sia mancata... Ti ho odiata per quello che mi hai fatto. Ma ora sei qui e, non lo so, non ci capisco più niente. Non so quello che devo fare, non so che dire. Vorrei davvero tanto dimenticare tutto, ma non ci riesco- continuò tra le lacrime e i singhiozzi. Heather la guardò abbattuta e la ristrinse forte tra le sue braccia, stimolando in Naya un altro pianto liberatorio.
-Capisco...- si limitò a dire la bionda. Ci sarebbero state tante altre cose che avrebbe voluto dire, ma decise che quello non era il momento adatto.
-Non voglio che tu te ne vada-.
-Non lo farò- rispose la bionda accarezzando piano la schiena della più piccola.





Angolo autrice: Ebbene sì, sono ancora qua u.u dopo mesi e mesi di assenza (perdonatemi D:). Passando al capitolo:
Cosa c'entrerà quell'hotel con -A? E' tutta una messa in scena creata dal nostro anonimo o hanno veramente trovato qualcosa? Anyway.. Finalmente HeMo e Naya si sono incontrate, riusciranno a ritornare allo stesso rapporto di prima? Vi lascio a queste domande.
Come sempre GRAZIE a tutti quelli che seguono, recensiscono, preferiscono, ricordano o leggono in silenzio questa storia, grazie davvero!!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, accetto consigli e critiche ;) .
Detto questo me la svigno prima che mi tiriate pomodori per l'assenza D:
A presto
-Snix 95
  
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