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Autore: FindyourLove    16/07/2013    1 recensioni
Amy era una ragazza sempre tranquilla.
Non aveva mai avuto a che fare con niente di tanto pericoloso.
Finchè però non incontrò quel Zayn, che stravolse la sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era appena suonata la campanella. Finalmente quel giorno di scuola era finito.

Io e Jesy facemmo lo zaino, prendemmo i nostri giacchetti e poi uscimmo dalla classe.

Stavamo camminando nel corridoio per uscire quando ad un certo punto sentì prendere il mio braccio.

Mi girai di scatto.

Era di nuovo Lui. Ma cosa voleva oggi quello da me?

Quando me lo trovai davanti alzai gli occhi al cielo, mentre invece Jesy lo salutò.

Quella ragazza stava completamente andando fuori di testa, secondo me.

Zayn: “ Dove vai bimba?”

Io: “ Te la smetti di chiamarmi in quella maniera?”

Zayn: “ Ma come? Di solito alle ragazze piace essere chiamate così, soprattutto se a chiamarcele sono io.”

Sbuffai. Ma veramente cosa si credeva di essere? Neanche fosse stato una star del cinema.

Io: “ Di solito alle ragazze piace, forse è vero se a chiamarcele sei tu. Ma io non faccio parte di quella categoria, quindi per favore smettitela.”

Zayn: “ Secondo me, presto cadrai anche tu nella mia trappola.”

Io: “ Sì, ok. Intanto che pensi questo e ti auto convinci io me ne vado a casa.”

Mi liberai dalla sua presa e mi avviai verso l’uscita. Non sentivo più Jesy vicino a me, girai lo sguardo verso dove me ne ero andata e la trovai lì a sorridere a Zayn come un’ebete.

Gridai il suo nome e lei si girò di stacco verso di me e corse nella mia direzione.

Le presi il braccio e la trascinai fuori insieme a me.

Stavamo camminando per andare a casa, mi sarei fermata direttamente a casa sua quel pomeriggio.

Jesy: “ Hey Amy, posso dirti una cosa?”

Io: “ Sì, certo.”

Jesy: “ Secondo me…tu piaci a Zayn.”

Mi fermai per un attimo a quelle parole poi mi girai verso di lei e cominciai a ridere come una pazza.

Io: “ Ma cosa ti passa per questa bella testolina?”

Le ticchettai con le dita sopra ai capelli.

Lei sorrise e poi continuò a ripetermelo.

Io: “ Scusa, cosa te lo fa pensare? Solamente perché oggi mi ha rotto le palle tutto il giorno?”

Jesy: “ Sì, sennò non l’avrebbe fatto.”

Io: “ Jesy, ma stiamo parlando dello stesso Malik? Quello che rompe i coglioni a tutte le ragazze solo per scoparsele?”

Jesy: “ Senti…dimmi allora che motivo aveva per venirti a scocciare proprio oggi? In tutti gli anni di superiori non l’ha mai fatto, un motivo ci sarà pure, no?”

Io: “ Sicuramente un motivo ci sarà, ma non è di certo quello che dici tu.”

Lei fece spallucce e ricominciammo a camminare.

Arrivate davanti casa sua c’era una macchina che non avevo mai visto prima.

Una range rover nera.

Jesy e io ci guardammo e poi, come sempre, facemmo spallucce e scoppiammo a ridere.

Succedeva sempre quando ci capitava qualcosa di inaspettato.

Arrivammo davanti al portone, Jesy cercò nello zaino le chiavi di casa. Ma se le era dimenticate così suonò. In teoria a casa doveva esserci Liam.

I suoi lavoravano tutto il giorno, fino all’ora di cena.

La madre di Jesy era una pediatra mentre il padre era un avvocato.

La prima volta che suonò, nessuno ci aprì.

Così riprovammo.

Questa volta il portone rosso della casa di Jesy si aprì. Ma a posto di Liam davanti a noi c’era un altro ragazzo.

Di nuovo Lui.

Zayn.

Appena lo vidi la mia reazione fu quella di alzare gli occhi al cielo, ma poi lo guardai meglio e…non portava la maglia.

Era a petto nudo.

Aveva un fisico perfetto e a quella visione il mio cuore perse un battito.

Sbarrai gli occhi, lui se ne accorse e cominciò a ridere.

Io arrossì. Se ne era accorto.

Oh cazzo.

No, no, no. Non doveva accorgersene. Ora la mia vita sarebbe finita davvero.

Zayn: “ Hey bimba, perché quel rossore sulle tue guance?”

Io: “ Levati.”

Provai a spostalo con la mano ma non ci riuscì.

Zayn: “ Cosa ti fa pensare che tu riesca a spostarmi?”

Jesy vide che mi stavo incazzando di brutto, così si intromise nella discussione e molto dolcemente gli chiese di levarsi.

E indovinate? Lui lasciò il passaggio libero.

Dio. Mi dava sempre di più su i nervi, però dovevo ammetterlo.

Era davvero bello.

Appena entrate, posammo lo zaino in sala e poi salimmo le poche scale che c’erano ed andammo nella camera di Jesy.

Adoravo quella camera.

Era tutti azzurra, aveva un letto matrimoniale e dei mobili bianchi che si addicevano alle tende color del cielo.

Metteva tranquillità.

Jesy: “ Amy, se hai voglia puoi metterti sul letto.”

Ma lei non fece in tempo a finire la frase che io già ero spaparanzata nel letto.

Lo facevo sempre, appena mettevo piede in quella stanza.

Così lei quando se ne accorse cominciò a ridere.

Io: “ Jesy…”

Jesy: “ Sì?”

Io: “ Se ti dico una cosa…mi giuri che non lo dirai a nessuno e non riderai di me?”

Jesy: “ Da brava migliore amica non lo dirò a nessuno. Ma sul ridere non ci contare tanto.”

Io: “ Ehi.”

Jesy: “ Dai dimmelo.”

Prima di dirglielo, mi sedetti sul letto, legai per bene i miei capelli…presi un bel respiro e provai a dirglielo tutto di un fiato.

Io: “ Zayn ha un fisico che mette paura.”

A quelle parole vidi la mia migliore amica sbarrare gli occhi e poi alzò gli occhi al cielo sorridendo.

Jesy: “ Dici davvero?”

Io: “ Sì, ma…calmati. Non arrivare sempre a conclusioni affrettare. Non mi piace.”

Jesy: “ Sì come no.”

Io: “ Lo sapevo, dovevo farmi gli affari miei.”

Lei sorrise e mi fece una linguaccia.

Ad un certo momento sentimmo bussare alla porta. Jesy gridò che chiunque fosse poteva entrare.

Era Liam.

Ci disse che i loro genitori non sarebbero tornati per cena e che i ragazzi si sarebbero fermati lì e mi chiese se volevo rimanere anche io, gli dissi che avrei dovuto sentire mia madre.

In realtà non ne avevo molta di voglia di rimanere lì.

Ancora altre ore con quello stupido ragazzo. Non so se ce l’avrei fatta.

Jesy mi guardò con uno sguardo pieno di speranza.

Capì che non voleva rimanere sola con cinque ragazzi.

Così mi alzai dal letto sbuffando e scesi di sotto per prendere il telefono e chiamare mia madre.

Scesi le scale per recarmi in sala, appena entrai cercai se ci fosse Zayn, ma non c’era.

Tirai un sospiro di solievo e mi piegai per prendere il cellulare nel mio zaino.

Mentre lo stavo cercando sentì la porta della sala sbattere.

Mi fece prendere un colpo e mi alzai di scatto.

Ma non feci in tempo a girarmi che sentì delle braccia cingermi la vita.

Cominciai a tremare. Avevo paura.

Così lentamente cercai di girare il viso e mi accorsi che era Zayn.

Appena me lo vidi a due centimetri di distanza il mio cuore cominciò a tamburellare nel mio petto.

Era così…perfetto.

Jesy aveva ragione.

Ma poi strizzai gli occhi per levarmi quel pensiero dalla testa e lui mi sorrise.

Io: “ C-cosa vuoi?”

Zayn: “ Voglio che tu ammetta che io ti piaccia.”

Io: “ N-non lo farei mai.”

Zayn: “ Non lo faresti per non darmi la soddisfazione, ma io so che è vero.”

Io: “ N-non lo farei…solamente perché non è vero e non per…per non darti la soddisfazione.”

Cercai di liberarmi dalla sua presa ma non ci riuscì. Mi teneva troppo stretta a sé.

Zayn: “ Cosa hai intenzione di fare?” Mi sussurrò nell’orecchio e le mie gambe cominciarono a tremare.

Io: “ Lasciami Zayn.”

Zayn: “ Lasciami fare una cosa…e poi ti lascio.”

Mi sussurrò di nuovo nell’orecchio.

Lasciò dei baci umidi nella mia guancia fino ad arrivare al collo, arrivato in quel punto sentì le sue labbra appoggiarsi delicatamente per poi succhiare un po’ la mia pelle.

Non riuscivo a muovermi. Ero rimasta immobile.

Sentì un leggero bruciore su quel punto in cui stava tirando.

Poi mi lasciò in un secondo.

Mi toccai nel punto in cui c’erano le sue labbra qualche tempo prima e sentì un po’ di pizzicore.

Zayn mi guardò ammirato e poi sorrise.

Io: “ C-cosa mi hai fatto?”

Zayn: “ Niente. Ma ora il mondo saprà che sei mia.”

Marcò l’ultima parola.

Mi avvicinai allo specchio che c’era nella sala e vidi un segno rosso sul mio collo.

Mi aveva fatto un succhiotto.

Io: “ Ma…ma cosa ti passa per la testa?”

Mi girai e lui non c’era più.

Ma cosa cavolo mi aveva fatto? Ora ero marchiata. Odiavo quel segno.

Con che cosa l’avrei nascosto? E poi che significava che ora tutto il mondo sapeva che ero sua?
Io non ero di nessuno e soprattutto sua.

Lui era quel tipo di persona che odiavo e che non avrei mai voluto vicino.

Continuavo a guardami allo specchio e a pensare a cosa c’avrei messo sopra per non farlo vedere a Jesy. Ma soprattutto mia madre non doveva vederlo.

Visto che tardavo a salire Jesy scese nel salone e appena sentì la sua voce chiamare il mio nome, cercai di coprire quel segnaccio con i miei capelli.

Jesy: “ Amy, ma cosa stai facendo? Sono dieci minuti che sei qui.”

Io: “ N-niente. Non stavo facendo niente.”

Le dissi non tanto convinta. Lei se ne accorse e mise gli occhi a fessura.

Jesy: “ Cosa stavi facendo?”

Io: “ Niente. Davvero.”

Jesy: “ Tu non me la racconti giusta, comunque ora chiama tua madre. Liam deve ordinare la pizza.”

Si girò e tornò su nella sua camera.

Quindi ora dovevo chiamare mia madre e dovevo trovare un modo per non farle vedere quel coso che marchiava la mia pelle.

  
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