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Autore: Evelyn Doyle    16/07/2013    3 recensioni
C’è Edoardo De Santis, nuovo alunno del terzo anno al liceo scientifico Manzoni.
Definito “particolare”, “strano” o addirittura “pseudo nerd” per le sue folli passioni per la letteratura classica, per i videogame, per le saghe fantasy e fantascientifiche.
Un po’ pignolo e orgoglioso e, come se non bastasse, anche asso nello studio e con un’ossessiva collezione di sneaker fluo e di maglie con stampato “Star Trek” a caratteri cubitali.
E poi c’è Natalia Mari, terzo anno liceo scientifico Manzoni.
Un uragano di ironia e sarcasmo, bassa, bionda, cinica, saccente, schietta, orgogliosa e pungente. Ben dotata per le materie scientifiche, ma anche per quelle linguistiche e artistiche.
Due anime completamente differenti.
Tra i due vige odio sin da quando si sono visti e parlati la prima volta, ma un destino un po’ avverso li farà stare molto vicini.
Tra colpi di scena, amici, nemici, amori e non amori, lezioni e intervalli la “guerra fredda” fra i due potrà trasformarsi in altro?
* * * * *
Una storia pensata in un momento di noia e, chissà, magari anche di follia, un po’ diversa da quelle che ho scritto (e che non ho terminato xD) fin ora, senza troppe pretese ma, spero, di vostro gradimento.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Così lontani eppure così vicini

By PoppyAnnie

Capitolo 5: Che sia gelosia?


In fondo noi non ci sopportiamo, siamo come l’URSS e gli USA al tempo della guerra fredda.
{Cit. dal testo}


[Dal capitolo precedente:]
“Aspetta... ti chiami De Santis di cognome?” chiedo con un filo di voce
“Sì, perché?”
“Per caso hai, che so... un parente di nome Edoardo De Santis?” vorrei non averlo mai chiesto
“Sì, mio fratello si chiama Edoardo, ha due anni in meno di me” cosa?
Com’è possibile che sia suo fratello?
Ma, cosa più importante, com’è possibile che in ogni cosa che io faccia, lui sia sempre in mezzo?



*Natalia*

“Fammi capire: tu alla festa di Liliana hai conosciuto questo ragazzo, Mattia, e salta fuori che è parente del tuo amico nerd?”
“No, non hai capito” dico rassegnata “Punto numero uno: il nerd e io non siamo amici. Punto numero due: non è semplicemente un parente. È suo fratello” continuo mettendo le mani sulle gote stile “Urlo di Munch”
“Non è poi così grave, insomma, non si assomigliano nemmeno tanto a dir la verità e che male c’è se sei sua amica?” mi chiede alzando le spalle
“Cosa vuol dire ‘che male c’è ad essere sua amica?’ Tu non hai ancora compreso appieno che io non voglio avere a che fare con Edoardo. Per niente” sbotto irritata.
Siamo in classe, aspettando che tutti i compagni di classe e la prof. arrivino.
Quando entra l’individuo di cui stavamo parlando, facciamo finta di nulla e mi volto verso la lavagna.
L’ora passa felicemente, mentre la prof. parla della guerra fredda fra URSS e USA... aspetta: guerra fredda? Mi ricorda un po’ quella tra me e Edoardo... sto iniziando ad odiare tutte queste coincidenze.
Mi volto verso di lui e vedo che è tutto preso a leggere qualcosa per non ascoltare la prof... ma, aspetta è un fumetto? Avrei dovuto immaginarlo! Quale nerd non legge fumetti?
“Capitan America?” dico io ridacchiando
“Sì, hai qualche problema in merito?” risponde senza staccare gli occhi dal fumetto
“No, affatto...” rispondo “...ma i problemi li avrai tu se ti vede la prof” aggiungo a bassa voce. Non sono una spiona, ma l’idea di vedere la prof. prendersela a morte con il suo pupillo prediletto mi alletta non poco.
Meglio lasciar perdere per questa volta, mi dico scuotendo la testa.
Suona la campanella, finalmente.
Al bar della scuola prendo il solito cappuccino, poi mi dileguo dato che inizia a diventare parecchio affollato.
Ad un tratto vedo Mattia e poco più lontano Edoardo che fa la fila al bar.
Il mio cervello non resiste e fa 2+2... quale migliore occasione di far prendere un colpo al ner... ehm, a Edoardo?
Mi dirigo verso Mattia, facendo rumore con i miei passi in modo che Edoardo mi senta... anzi mi veda.
“Ciao Mattia” quasi lo urlo in modo che Edoardo mi senta ben bene
“Ciao anche  a te, Natalia” mi saluta con una faccia strana: probabilmente pensa che sono malata, dato che ho quasi urlato
“Sai... c’è confusione e magari non sentivi” mi giustifico cercando di individuare Edoardo con la coda dell’occhio: accidenti, non ha sentito!
“C’è troppa confusione, non credi? Perché non andiamo lì ad esempio?” indico un punto tremendamente vicino a dove si torva Edoardo, il biondino che ho davanti annuisce
Parliamo per un po’ e quando perdo quasi la speranza Edoardo si volta per un nano secondo verso di noi: inizialmente non presta attenzione a chi sta parlando con suo fratello, poi lo vedo strabuzzare gli occhi e sbiancare mentre mi guarda con i suoi occhi verdini: distolgo lo sguardo in modo che non capisca che l’ho fatto apposta.
Prevedo grasse risate per me, stento già a trattenermi vedendo la faccia da pesce lesso di Edoardo.
Improvvisamente mi scappa una risata e Mattia mi guarda in modo strano.
“Perché ridi?” mi chiede
“Non preoccuparti... mi è tornata alla mente una cosa” cerco di ricompormi, mentre Mattia mi guarda preoccupato
“Non sono matta, non preoccuparti” lo tranquillizzo ridendo.
L’intervallo passa diciamo in modo normale, anche se avrei tanto voluto fotografare la faccia del caro Edo mentre vedeva il suo fratellino (o meglio, fratellone) parlare con la sua peggior nemica.

*  *  *

Finita la scuola, dopo altre due estenuanti ore di chimica, mentre stiamo uscendo dal cencello principale Edoardo spunta fuori da chissà dove: “Ti vista all’intervallo parlare con... uno di quinta. Come fai a conoscerlo?” sembra un interrogatorio il suo
“Ciao anche a te. Lascia che ti risponda con quattro parole: non sono affari tuoi” faccio io fingendomi irritata, quando in realtà vorrei scoppiare a ridere.
Si dilegua molto “gentilmente”,ma ritorna dopo cinque secondi netti trascinando un ragazzo, più precisamente Mattia.
“Che vuoi Dedo?” sbotta Mattia sistemandosi la maglia stropicciata. Aspetta... come accidenti lo ha chiamato? Dedo?
“Non chiamarmi in quel modo, e rispondi: tu la conosci?” chiede “Dedo” indicandomi
“Sì, hai qualche problema?” risponde lui non capendo assolutamente nulla
“Non è possibile...” ci liquida borbottando qualcosa di incomprensibile, con il viso arrossato e io scoppio a ridere improvvisamente
“Ma che aveva? Non l’ho mai visto così” dice Mattia guardandomi quasi divertito
“Forse è il momento che ti spieghi come stanno le cose” dico tornando seria.
Così gli racconto del primo giorno, del nostro “odio al primo impatto”, di quel qualcuno che si trova lassù nel cosmo e che ce l’ha con me eccetera.
“Ora capisco tutto, capisco la tua reazione di ieri al mio cognome... e io che ti credevo matta!” quest’ultima frase la dice con ironia e poi si mette a ridere. È una risata cristallina e vivace, non è una presa in giro come inizialmente ho pensato.
All’improvviso un pensiero mi passa per la testa: l’autobus! Chiacchierando me ne sono dimenticata...
“No, maledetto autobus!” sbotto lagnosa
“Ti accompagno a casa io se vuoi” mi dice alzando le spalle
“Guarda che sono abbastanza grande da andarci da sola” incrocio le braccia
Alla fine mi lascio dissuadere e mi accompagna a casa.
“Credo proprio che oggi Edo mi farà una bella sfuriata a casa. Sai, non si direbbe, ma a volte diventa isterico quando s’arrabbia così” mi dice poco prima che arriviamo a casa mia
“Un buon calmante gli farebbe bene” sbotto ironica
“Però, se vuoi il mio modesto parere... non so, secondo me è... geloso” cosa cosa? Geloso? E di chi? Come? Perché?
“Geloso di chi? Perché?” chiedo io disorientata
“E’ una mia supposizione e basta... mi è parso un comportamento dettato dalla gelosia, da come ci ha trattato... insomma, non è successo nulla e lui era così nervoso invece” il suo ragionamento non fa una piega... ma una domanda mi sorge: perché mai dovrebbe essere geloso?

In fondo noi non ci sopportiamo, siamo come l’URSS e gli USA al tempo della guerra fredda.
 

*Note autrice*

Salve a tutti :)

Allora, vi è piaciuto il capitolo? *-*

Oggi abbiamo visto un Edoardo un po’ nervosetto... che Mattia abbia ragione dicendo che era geloso? E se anche lo fosse stato, quale sarebbe il motivo?

Dopotutto, come ha detto Natalia, loro non si sopportano...

Vedremo cosa accadrà più avanti...

Intanto ringrazio chi legge la storia e spero sempre in qualche piccola (o grande xD) recensione :D

Vorrei anche fare una domanda a chi legge: non so se mettere o meno un POV Edoardo... cosa consigliate?

Al prossimo capitolo!

Annie

   
 
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