Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: mistressjane    16/07/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Hermione Granger fosse sempre la stessa persona, sempre la stessa Grifondoro, ma se fosse nata 28 anni prima? Esattamente lo stesso anno di Lily, James, Sirius e di Bellatrix Black? Ecco la mia versione dei fatti in questa fanfiction! Alcuni personaggi saranno un po' OOC. Attenzione femmslash!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco il terzo capitolo. Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto questa storia fra le loro seguite/preferite e mando un grande bacio a chi ha lasciato una recensione!
 
Capitolo 3: Le uscite di notte

Era passata un’altra settimana dalla mia conversazione con Andromeda.

La ragazza era sempre più preoccupata per la sorella, ormai passava tutto il tempo da sola e io avevo notato che durante le lezioni non prestava mai attenzione. Sembrava vivere in un mondo tutto suo.

Ero sicura che anche i professori se n’erano accorti ormai. Non che Bellatrix andasse male a scuola, i suoi risultati nella teoria erano buoni quasi quanto i miei e nella pratica superava tutti, persino James e Sirius. Quella è l’unica cosa che non era cambiata nel suo comportamento: la ragazza amava esibirsi.

“Hermione sei ancora qui con me?”

“Eh? Oh, si. Scusa Dromeda… ultimamente tendo a perdermi nei miei pensieri”

Sorrisi alla più gentile delle sorelle Black. Quella sera eravamo ancora in biblioteca a parlare, ormai era diventata quasi un’abitudine. Spesso parlavamo di cose normali, lezioni, professori, tempo e ragazzi… gli ultimi non mi interessavano affatto però non volevo destare sospetti, Andromeda è sveglia. Altre volte parlavamo di sua sorella maggiore. Questa era una di quelle volte.

“Cosa stavi dicendo?” mi sorrise.

“Che questo pomeriggio Bella era nel suo dormitorio da sola, io sono entrata, non penso che si sia accorta subito di me, e stava piangendo. È la prima volta che la vedo piangere, neanche quando eravamo bambine” Dromeda sospirò e il suo sguardo si perse sul cielo nuvoloso fuori dalla finestra.

“Dromeda…” le presi una mano e la strinsi forte.

“Hermione io…” gli occhi le si riempirono di lacrime “Hermione, non la riconosco più! Non so cosa fare, cosa dirle. Non parla più con nessuno, nemmeno con me e Cissy…”

“Ehi, non piangere”

Mi alzai dalla mia sedia e presi posto in quella accanto alla sua. Le misi un braccio intorno alle spalle e la strinsi forte.

“Grazie Hermione. Non so cosa farei se non ci fossi tu…”

“Non devi ringraziarmi. Ora forza! Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo a tua sorella”

Lei annuì e sorrise.

“Pensi che questo abbia a che fare con le sue uscite la notte?”

Dromeda scosse la testa.

“Non lo so. Alcune volte mi sono nascosta in Sala Comune ad aspettarla, non sta mai via più di un’ora, i suoi vestiti sono intatti quindi non penso che vada nella Foresta Proibita…”

“In ogni caso dobbiamo trovare un modo per seguirla. Qualcosa mi dice che queste uscite potrebbero essere la chiave di tutto…”

Dromeda si asciugò le ultime lacrime e mi guardò ma subito i suoi occhi si focalizzarono su un punto dietro le mie spalle.

Madama Pince stava cercando un libro in uno scaffale dietro il nostro tavolo e dietro di lei c’era niente meno che Bellatrix Black.

Stava guardando i libri sullo scaffale ma senza prestargli veramente attenzione. I suoi occhi erano arrossati e si poteva capire che aveva pianto. Era la prima volta quella settimana che la vedevo da così vicino e ho capito subito perché Andromeda era così preoccupata. Era pallida, più pallida del solito. Si vedeva che mangiava poco, ma ciò che faceva più effetto erano i suoi occhi, erano spenti, senza la solita luce misteriosa.

Andromeda mi guardò e le annuii.

“Ehi Bella!”

Bellatrix si girò verso di noi appena sentì la voce della sorella.

“Ciao Dromeda”

Anche la sua voce era diversa. Aveva perso l’arroganza ed era diventata fredda e distante.

I suoi occhi neri si fermarono su di me e con la coda dell’occhio notai la sua mano destra stringersi in un pugno.

“Ecco qui Miss Black” disse Madama Pince porgendole un libro dalla copertina dorata “Non capisco a cosa possa servirle un libro su queste creature magiche, però…”

“Non è per me” rispose Bellatrix prendendo il libro “Sto facendo solo facendo un favore. Arrivederci”

Con questo fece un cenno di saluto ad Andromeda e, evitando di guardarmi, se ne andò.

“Quando si parla del diavolo…” disse Drmoeda “Che libro era quello secondo te?”

“Non ne ho idea. Qualcosa sulle creature magiche, ma a chi potrebbe servire un libro così?”

Dromeda fece spallucce.

“Dobbiamo scoprire cosa fa la notte. Non penso che esca solo per pensare” dissi alzandomi e radunando i miei libri.

“Lo so… ma Hermione, come facciamo?”

“Non lo so ancora, ma non ti preoccupare Dromeda. Troverò il modo” dissi mentre uscivamo.

“Hermione, io apprezzo moltissimo il tuo aiuto ma…” Andromeda sembrava insicura su cosa dire “Posso farti una domanda?”

Mi fermai nel corridoio e mi voltai per guardarla negli occhi:

“Certo”

“Perché?”

“Cosa perché?”

“Perché mi stai aiutando? Insomma probabilmente tu odi Bellatrix, quindi potresti anche non aiutarmi, ma eccoti qui tutta convinta di poter scoprire cosa le sta succedendo…”

Mi avvicinai a lei e le misi le mani sulle spalle, non sapevo cosa dirle, di certo non la verità, però provai comunque a rassicurarla:

“Dromeda, posso vedere come il comportamento di tua sorella ti sta preoccupando. Voglio aiutarti, sono sicura che anche tu faresti lo stesso per me”

Lei annuì.

“Grazie”

“Ci vediamo domani”

Mi diressi a tutta velocità verso la torre di Grifondoro. In biblioteca mi era venuta un’illuminazione. Sapevo cosa mi serviva e a chi chiederla: dovevo trovare James.

Entrai nella Sala Comune e vidi subito Remus che leggeva.

“Remus! Dov’è James?”

Lentamente alzò gli occhi da suo libro.

“Lui e Sirius sono nel dormitorio. Perché li cerchi così di fretta?”

Non risposi neanche alla sua domanda e mi precipitai sulle scale verso il dormitorio maschile del sesto anno.

Appena arrivai fuori dalla porta sentii la voce di Sirius gridare:

“Come hai potuto? E adesso come facciamo?!”

Poi James rispose:

“Non è colpa mia! Gazza è arrivato quando non stavo guardando!”

A quel punto decisi di entrare per scoprire cosa era successo per farli litigare in quel modo.

“Ragazzi cosa è successo? Vi si sente fin dal corridoio!”

Sirius si girò verso di me e fu il primo a rispondere:

“James è stato così furbo da farsi sequestrare da Gazza la Mappa del Malandrino!”

Potevo essere proprio io la persona più sfortunata del castello? Avevo sempre odiato quella mappa e adesso che mi serviva per trovare Bellatrix, Gazza l’aveva sequestrata.

“Ma-Ma come?!” chiesi non riuscendo a credere alla mia sfortuna.

“Chiedilo a James! È lui il genio”

Con questo Sirius uscì sbattendosi la porta alle spalle.

Mi voltai verso James.

“È colpa mia Hermione. Non stavo facendo attenzione e Gazza era proprio dietro di me… Avevo tolto il mantello dell’invisibilità perché mi sembrava di essere al sicuro e ora la mappa è al sicuro nell’ufficio di Gazza. È impossibile riuscire a riprenderla a meno che…” James si fermò per pensare a un piano e così feci anch’io.

La mappa non era l’unico modo per scoprire dove andava Bellatrix, ce n’era anche un altro. Era più rischioso perché la dovevo seguire di persona, ma era anche molto più affidabile perché se lei usciva dai confini della scuola, come pensavo facesse, potevo continuare a seguirla comunque.

“A meno che” continuò James illuminandosi “Un prefetto non vada nell’ufficio di Gazza quando lui non c’è e la prenda per noi”

James mi guardò con gli occhi grandi.

“Hermione, tu sei un prefetto e sei anche nostra amica…”

“No!” risposi subito, non mi volevo cacciare nei guai per colpa loro.

“Ti prego Mione…”

“No! Non lo farò”

“Hermione farò tutto quello che vuoi, per favore!”

Incrociò le mani come in preghiera e in quel momento notai che sul letto era appoggiato ciò che mi serviva.

“Ad una sola condizione…” dissi guardandolo.

“Qualsiasi cosa!”

“Prenderò la Mappa del Malandrino solo se mi presterai il mantello dell’invisibilità” conclusi indicando il mantello che giaceva sul letto.

“Ok, accetto! Ora ti prego, riportami la mappa!”

Annuii e uscii dal dormitorio.

L’ufficio di Gazza era lontano dalla torre di Grifondoro, ma dato che ero un prefetto e al coprifuoco mancava ancora un’ora, mi avviai per i corridoi.

L’ufficio era una piccola stanza, piena di scaffali e con una scrivania in centro. Per mia fortuna Gazza non era all’interno.

“Accio mappa!”

Uno dei cassetti si aprì e ne volò fuori la Mappa del Malandrino. La presi al volo e mi affrettai a uscire.

Mentre attraversavo il cortile d’ingresso vidi Hagrid fare ritorno alla sua capanna con un libro in mano.

“Ehi Hagrid!”

Il gigante si fermò e si voltò verso di me con un sorriso.

“Ciao Hermione. Tutto bene?” nel suo tono notai qualcosa di strano, come se sapesse qualcosa che non voleva dirmi.

“Si si, tu invece?”

“Bene… scusa ma ora devo andare. Ci vediamo” si girò e continuò a camminare verso casa sua.

Non feci molto caso al comportamento di Hagrid e ritornai al dormitorio.

“Grazie Hermione! Sei un angelo!” esclamò James quando mi vide tornare con la Mappa del Malandrino.

“Sirius! Sirius! Hermione ha ripreso la mappa!”

“Grande Mione! Cosa faremmo senza di te!”

I due amici mi abbracciarono fino a che non riuscii quasi più a respirare.

Era quasi il coprifuoco e sapevo che se volevo seguire Bellatrix dovevo sbrigarmi.

“Ok, ok. Adesso James mi presti il mantello?”

“Si certo, vado a prenderlo” e si affrettò su per le scale.

“A che cosa ti serve il mantello?” chiese Sirius.

“Devo prendere un libro dalla sezione proibita” mentii.

“Sempre la solita” disse Sirius e fui certa che si era bevuto la mia piccola bugia.

“Ecco qui. Usalo quanto vuoi”

Il coprifuoco era iniziato da dieci minuti così mi misi il mantello e mi diressi al cortile d’ingresso. Mi sedetti vicino al portone e aspettai.

Dopo circa mezz’ora sentii il rumore di passi leggeri, veloci. Subito dopo una figura apparve nell’oscurità, riconobbi Bellatrix solo quando usci dalla porta e la bianca luce della luna le illuminò i ricci e il volto, facendola sembrare ancora più pallida.

Le restai dietro di circa venti metri e iniziai a seguirla.

Finalmente scoprirò dove vai tutte le sere.

Camminammo velocemente, pensai che fossimo dirette verso la foresta proibita, ma ebbi quasi un infarto quando Bellatrix si fermò davanti alla capanna di Hagrid e bussò.

Pochi secondi dopo il mezzo-gigante apparve e la fece entrare.

Non sapevo più cosa pensare, Bellatrix avrebbe dovuto odiare i giganti, invece eccola lì in casa di Hagrid tutte le sere.

Decisi che avrei dovuto parlare con Hagrid, quindi trovai un posto comodo e mi sedetti ad aspettare che Bellatrix uscisse.

Dopo quasi un’ora guardai dentro la piccola finestra e vidi lei e Hagrid seduti al tavolo con due enormi tazze di the davanti a loro.

Bellatrix stava parlando e potevo vedere che aveva le lacrime agli occhi, Hagrid si alzò e si inginocchiò di fronte a lei. Le portò una mano al viso e leggermente le accarezzò una guancia mentre le parlava.

Hagrid che conforta Bellatrix?

A quel punto lei si alzò e si diresse verso la porta, salutò Hagrid e uscì. La vidi asciugarsi le ultime lacrime mentre si dirigeva di nuovo verso il castello.

Aspettai che sparisse dalla vista prima di avvicinarmi alla porta della capanna. Mi tolsi il mantello e bussai.

Dall’interno sentii la voce di Hagrid mentre si avvicinava per aprire.

“Che c’è Bella? Hai dimenticato qualc…” aprì la porta, mi guardò e impallidì “Hermione? Che ci fai qui?!”

“Hagrid! Perché Bellatrix Black è appena uscita da questa porta?!”

“Tu-tu l’hai vista… lei non ti ha visto, vero?”

Scossi la testa:

“No ma io so che viene qui tutte le sere!” Hagrid, capendo che non me ne sarei andata, alzò una mano per fermarmi.

“Entra”

Entrai nella capanna e mi sedetti al posto che Bellatrix aveva appena lasciato libero.

Guardai Hagrid sedersi di fronte a me e incrociai le braccia aspettando delle spiegazioni.

 
Angolo autrice:

Ecco il terzo capitolo, dal prossimo inizieremo ad entrare nel vivo della storia! Scusate il leggero ritardo e a presto!
 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: mistressjane