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Autore: Alexiel_Slicer    16/07/2013    0 recensioni
"Signorina Scott è in ritardo di ben quindici minuti!" la rimproverò la professoressa che interruppe bruscamente la sua contemplazione di quel gradevole esemplare di maschio umano che presto avrebbe dovuto riportare su carta.
"Scusi" farfugliò mentre andava a sedersi al suo posto sotto lo sguardo divertito del ragazzo, accortosi della sua insistenza sui suoi piani inferiori.
Hayley sistemò un foglio del suo album sul tre piedi, trepidante di mettersi all'opera e poterlo osservare per tutto il tempo che le pareva, senza che la gatta morta della professoressa la riprendesse.
"Per la seconda volta: lui è Tom, Tom Kaulitz e sarà il nostro modello per tutta la durata del programma di anatomia" annunciò.
(tratto dal prologo)
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Gli camminava dietro e cosa l'avesse spinta dall'accettar un invito in un cafè all'invito in casa sua nel giro di un giorno non lo sapeva. L'unica cosa che poteva dire è che provava una maledetta forma d'attrazione nei confronti di quel ragazzo.
"Ecco, abito qui" disse lui fermandosi davanti al portone di un grazioso palazzo dalla facciata pulita e sobria.
Presero l'ascensore che li depositò al quarto piano. Il pianerottolo era illuminato da due applique in ceramica che infondevano una luce calda. Vi erano due appartamenti per ogni piano e Tom si diresse verso la porta alla loro destra. Tirò un tintinnante mazzo di chiavi e fece scattare la serratura, poi spingendo l'uscio fece segno ad Hayley di entrare. Lui la seguì e mentre si chiudeva la porta alle spalle lasciò cadere sul tavolo del salone d'ingresso il mazzo di chiavi.
"Accomodati pure" le disse indicando i divani di tessuto bianco.
Hayley si spogliò del cappotto che lasciò su una poltrona e si sedette sul cuscino centrale del comodo tre posti.
"Cosa preferisci vino, brandy, birra o una red bull?".
"Ehm facciamo una red bull".
Tom scomparì in cucina e lei intrecciò le dita delle mani. Si sentiva stranamente eccitata, ma anche terribilmente in imbarazzo. In fondo che diamine ci faceva in casa di quel tipo di cui conosceva a malapena il nome?
Fu di ritorno subito e sedendole accanto le porse sorridente un bicchiere di vetro contenente la sua red bull.
Sentiva le mani sudarle e bevve un sorso della bevanda dolciastra.
"Allora" disse per rompere il ghiaccio e il suo stato di disagio "da quando fai la statua greca per l'accademia?".
"Se devo essere sincero questo è il primo giorno" rispose girando e osservando nella mano la sua bottiglia di birra.
"Davvero?".
"Si, mi serviva un lavoro e la tua professoressa me l'ha trovato. Non ho mai fatto niente del genere prima d'ora".
"Siete amici molto intimi tu e lei?".
Tom la guardò ed Hayley arrossì.
"No, scusami hai ragione non sono fatti miei".
"Perchè ti agiti tanto? Non mi hai chiesto niente di così scandaloso, no?" disse ridendo "Siamo solo amici, niente di più. L'ho incontrata per caso in un locale, ci siamo messi a parlare ed è nata un'amicizia".
Hayley prese un altro sorso ed annuì.
"Anche se lei vorrebbe qualcosa di più...ma a me non interessa".
"Strano, è una bella donna..." osservò.
"Si, ma non è il mio genere. Preferisco altro".
"Altro?".
Tom le si avvicinò "Ehi, perchè ti interessa così tanto?" le disse con voce vibrante.
"E-era soltanto per chiacchierare" fu la nervosa risposta di lei.
Lui le si avvicinò ancora di più "Non essere così agitata, rilassati" le soffiò sul viso. Il suo alito sapeva di birra e di sigaretta. "E se ti dicessi che il mio genere sei tu?" le sussurrò all'orecchio, per poi prendere a baciare il suo collo e il tessuto di maglietta sulla sua spalla.
Hayley sentiva le sue labbra umide e morbide sulla sua pelle rovente.
Tornò con il viso su quello di lei. Senza smettere di guardarla le tolse di mano il bicchiere che posò sul tavolino di fronte a loro, poi lasciò scorrere la stessa mano sotto la sua maglia fino ad arrivare al piccolo seno sodo coperto dal reggiseno sotto il quale si infiltrò.
Iniziò a massaggiarlo e a stuzzicare con le dita i capezzoli che diventavano turgidi al contatto con i suoi polpastrelli duri.
Ritirò la mano per spogliarsi. Abbandonò sul pavimento la larga felpa che presto fu raggiunta anche dall'aderente maglietta, scoprendo il torace scolpito, poi si disfò dei pantaloni e dei boxer stretti di un verde militare. Rimase completamente nudo davanti a lei che sentiva il sangue inondarle ogni singolo capillare del suo corpo.
Non era la prima volta che lo vedeva nudo, quella mattina era stata a guardarlo per ore senza nulla addosso mentre lo disegnava, ma nonostante ciò non riusciva a calmarsi.
Le si sdraiò addosso e di rigetto Hayley si adagiò sul divano. La spogliò di ogni singolo pezzo di stoffa che copriva il suo corpo e quando fu definitivamente nuda sotto di lui sentì i suoi muscoli contro la sua pelle. La sua pelle che ardeva di desiderio sulla sua che ardeva egualmente.
Tom prese a baciarle il seno con lentezza micidiale, poi salì sul collo, il mento e scese di nuovo a torturare i capezzoli, stavolta con lingua, mentre Hayley veniva scossa da impercettibili fremiti.
Posò la sua fronte su quella di lei e facendo scorrere una mano sul suo corpo stuzzicò un punto della sua femminilità che le diede un malsano piacere. Si morse il labbro inferiore e lo guardò con occhi profondi e appannati. Lui respirava al ritmo di lei e godeva visivamente del suo godimento.
Hayley reclinò la testa all'indietro e lui le baciò il collo con lunghi baci succhiati.
Terminò la dolce agonia. La ragazza lo guardò; aveva la bocca semiaperta, tentatrice. Il suo membro premeva prorompente sulla sua coscia. Lo sentiva caldo, possente.
Baciò quelle labbra e aprì le gambe facendogli spazio.
Tom fece scorrere una mano sotto la sua coscia e la sollevò, altrettanto fece con l'altra. Si spinse dentro secco e Hayley sospirò per reprimire un brandello di suono che voleva fuoriuscire dalla sua bocca. Si aggrappò alle spalle di lui e chiuse gli occhi.
I loro toraci aderivano l'uno all'altro, l'udiva gemere e sospirare e questo le piaceva. Pensare che la fonte del suo godimento fosse lei in quel momento la faceva sentire innalzata, completa.
Fu contenta di aver accettato quel secondo invito nell'arco di una giornata. Stava provando qualcosa che fino a pochi minuti prima le era stato negato da ogni ragazzo che aveva incontrato. Adesso come poteva biasimare la professoressa?
  
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