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Autore: iloveDesy    16/07/2013    2 recensioni
Harry sentì una fitta calda nelle viscere. La voce di lei, che gli riempiva la mente, era dolce, musicale, sexy nella sua innocenza.
Harry non provava nulla da secoli: il suo corpo non desiderava una donna da centinaia di anni. ora, nell'udire quella voce, la voce di una femmina umana, era sbalordito dal fuoco che andava accendendosi nelle sue vene. è tratta da un libro ho soltanto cambiato i personaggi , è una storia a dir poco fantastica.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Il Principe Vampiro- L'Attrazione Fatale

Capitolo 1.1

Non c'erano piu donne carpaziane che potessero dare alla  luce compagne per la vita.Le poche rimaste sembrava potessero generare solo maschi. Era una situazione apparentemente disperata.
Le donne umane non potevano essere convertire senza diventare folli. L'esperimento era stato tentato.
Questa ragazza non poteva in alcun modo essere la sua compagna per la vita.
Harry la guardò spegnere la luce e stendersi sul letto.
Sentì la sua mente agitarsi e cercarlo.
Sei sveglio? chiese incerta.
All'inizio si rifiutò di rispondere, contrariato dall'impellenza del suo stesso bisogno.
Non poteva permettersi di abbassare la guardia; non osava. 
Nessuno aveva potere su di lui. Di certo non un'americana qualsiasi, una ragazza con piu forza che cervello.  
So che puoi sentirmi, mi dispiace di essermi intromessa. Sono stata sconsiderata; non succederà piu . ma perchè tu lo sappia: non cercare un'altra volta di mostrare i muscoli con me.
Harry si rallegrò di essere in forma di uccello,così non poteva sorridere.
Lei non aveva idea di cosa fossero i muscoli.Non mi hai offeso ,la rassicurò in tono gentile.
Doveva risponderle, vifu quasi costretto. Desiderava il suono della sua voce, il mormorio che accarezzava la sua mente come dita sulla pelle.
Lei si firò, sistemò il cuscino, si massaggiò le tempie come se le dolessero. 
Una mano si strinse tra le lenzuala sottili. Harry voleva toccare quella mano, sentire quella pelle calda e setosa sotto la sua.
Perchè hai cercato di controllarmi?  La domanda non fu del tutto neutra, come lei avrebbe voluto.
Harry sentì di averla ferita, delusa in qualche modo.Si muoveva inquieta, come in attesa di un amante.
Il pensiero di lei con un altro uomo lo fece infuriare.
Dopo centinaia di anni, dei sentimenti. Forti,chiari e vivi.
Veri sentimenti. Controllare è nella mia natura..Si sentiva invaso dalla gioi, ma allo stesso tempo fin troppo consapevole di essere piu pericoloso che mai.
La potenza aveva sempre bisogno di controllo. 
Meno emozioni provava,piu facilmente riusciva a contenersi. Non cercare di controllarmi.
C'era qualcosa nella  sua voce, qualcosa che percepiva senza poterla definire, come se lei sapesse che lui costituiva una minaccia. 
E lui sapeva di esserlo. Come si può andare contro la propria natura, piccola? Il sorriso della ragazza riempì un grande vuoto in lui, mentre si diffondeva nel suo cuore e nei suoi polmoni, infiammandogli il sangue.
Cosa ti fa credere che io sia piccola? sono grande come una casa.

E dovrei crederti? L'allegria svanì dalla voce e dai pensieri di lei, indugiando ancora un poco nel sangue di lui.
Sono stanca , e ti chiedo di nuovo scusa. Sono contenta di aver parlato ancora con te.

Ma?, chiese lui gentilmente.

Addio. Un tono che non ammetteva repliche.
Harry spiccò il volo, innalzandosi sopra la foresta. Non era un addio.
Non lo avrebbe permesso, non poteva. La sua sopravvivenza dipendeva da lei. 
Qualcosa, qualcuno aveva risvegliato il suo interesse, la sua voglia di vivere. 
Lei gli aveva ricordato che esistevano le risate, che c'era qualcosa di piu nel puro esistere. Si librò alto sopra la foresta, meravigliandosi per  la prima volta dopo secoli del paesaggio sottostante.
La volta di rami ondeggianti, i raggi della luna che colpivano gli alberi e inargentavano i ruscelli.
Era così bello.
Aveva ricevuto un dono inestimabile. 
Una femmina umana era riuscita in qualche modo a fare tutto questo per lui.
Ed era umana. se fosse stata una della sua razza,lo avrebbe saputo all'istante. 
La sua voce poteva fare altrettanto per altri maschi sull'orlo della disperazione? 
Al sicuro nella sua casa, camminò avanti e indietro con un'inquietitudine da tempo dimenticata. 
Ripensava a quella pelle morbida, alla sensazioneche gli avrebbe dato sotto le dita, sotto il corpo, al suo sapore.
Il pensiero di quei capelli setosi che scfioravano il suo corpo accaldato, della sua gola vulnerabile ed esposta, lo eccitò. Il suo corpo si tese improvvisamente. Non era la delicata attrazione fisica che aveva sentito quando era nella forma di un uccello,ma un tormento imperioso e implacabile.
Turbato dall'improvviso erotismo dei suoi pensieri, Harry si impose una discipplina rigida. Non poteva permettersi un simile trasporto. 
Aveva scoperto di essere  un individuo possessivo, letale nella sua furia e protettivo fino all'eccesso. Questo genere di passione non poteva essere condiviso con un'umana: era troppo pericoloso.Quella donna era indipendente, forte per essere una mortale, e avrebbe combattuto la sua natura ad ogni occasione
. Lui non era umano.
La sua era una razza di esseri dagli istinti animali, radicati prima ancora dalla nascita.
era meglio tenersi a distanza e soddisfare la sua curiosità a  un livello puramente intellettuale. Chiuse meticolosamente ogni porta e ogni finestra, sigillo ogni spiraglio con incantesimi impenetrabili prima di scendere nella camera in cui dormiva. La stanza era protetta da minacce anche piu grandi. Se proprio doveva smettere di vivere,sarebbe stato per sua scelta. Si distese sul letto. 
Non c'era bisogno del potere curativo della terra; poteva godersi gli agi dei mortali. 
Chiuse gli occhi e rallentò il respiro.
Il corpo di Harry si rifiutava di obbedirgli.
La sua mente era piena di immagini di lei, di scene erotiche e seducenti.
La immaginava distesa sul letto, il corpo nudo sotto il pizzo bianco, le braccia tese ad accogliere il suo amante.
Imprecò a bassa voce. 
Invece di immaginare il suo corpo che la possedeva, immaginò che sopra di lei ci fosse un altro uomo. Un umano.
Fu scosso da una rabbia pura e letale.
Pelle come velluto, capelli come seta. 
La sua mano si mosse. 
Creò l'immagine mentalecon precisione e determinazione.
Contemplò ogni dettaglio,perfino il frivolo smalto sulle unghie dei piedi.
circondò la sua caviglia sottile con dita forti, godendo del contatto con la sua pelle.
Il respirò gli morì in gola, il suo corpo si irrigidì nell'attesa.

Fece scivolare il suo palmo lungo il polpaccio, massaggiandolo, solleticandolo, salendo fino al ginocchio e alla coscia. Harry avvertì l'istante preciso in cui lei si svegliò, con il corpo in fiamme. Sentì l'urto della sua agittazione della sua paura. Deliberatamente, per farle capire con chi aveva a che fare, raggiunse l'interno della coscia, e lo carezzò.
Smettila! accidenti a te!!  le lacrime luccicarono come gioielli tra le sue ciglia. 

Volevo solo aiutarti. Ho detto che mi dispiace
La mano di lui si mosse piu in alto,irresistibilmente, trovò seta e calore, minuscoli ricciolia guardia di un tesoro. 
La sua  mano coprì avidamente il triangolo e si spinse nel calore piu umido. 
Tu mi risponderai ,piccola. Ho ancora tempo per venire da te, per lasciare il mio segno su di te, per possederti, la ammonì seducente.Rispondimi perchè mi fai questo?

Non sfidarmi. ora la voce di lui era roca, piena di desiderio. Le sue ditta si mossero,sondarono, trovarono il suo punto piu sensibile. 
Ti sto trattando in modo eccezzionalmente delicato. Sai già che la risposta è No!, mormorò lei, sconfitta.

Harry chiuse gli occhi,riuscì a placare i demoni furiosi che inferivano sul suo corpo come tante pugnalate.
Dormi piccola, stanotte nessuno ti farà del male. Interruppe il contatto e trovò il proprio corpo rigido,pesante,madido di sudore.Orma eratroppo tardi per tenere la bestia dentro di lui.
  
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