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Autore: Night Fury96    16/07/2013    10 recensioni
(dal capitolo 1)
- Oh, è tutto il giorno che si comporta come se ci fosse qualcuno che ci segue, ma non c’è nessuno! Ammetto che un po’ mi sta preoccupando..- disse il ragazzo guardando l’amico drago con preoccupazione, mentre questo continuava a spostare lo sguardo da Hic alla creatura invisibile davanti a loro.
- Chi lo sa, magari è Jack Frost!- disse per scherzare l’Immenso tornando ad abbuffarsi.
- Chi?- chiese Hiccup.
- Come, non lo sai? è l’ultima uscita di Skaracchio! Ne parla da quando è tornato dalla Norvegia. Dice che è lo spirito del gelo e che è lui a portare le tormente di neve e le bufere... Bah... per me i fumi del suo Ruba Ossa gli hanno confuso un po’ le idee...- disse l’Immenso ridendo.
Hiccup si voltò nuovamente verso il drago per poi guardare il punto dove esso stava guardando... Rimase un momento a fissare il vuoto... Lo spirito del gelo che perseguitava il suo drago?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 8: Victims of Love (seconda parte)
 
In poco tempo, i tre arrivarono al villaggio.
Per tutta la durata del viaggio, non avevano aperto bocca. Quella situazione era stata shockante, in negativo per uno e in positivo per l’altro. La tensione era palpabile.
Non appena rimisero piede nel villaggio, Hic iniziò a sentirsi più tranquillo. L’aria di casa lo rilassava e scese da Sdentato, dandogli un piccolo buffetto sulla testa.
-         Visto bello? Alla fine hai volato!-
Sdentato annuì sorridente e gli diede una leccata sulla guancia.
Hiccup ridacchiò e insieme si avviarono senza una meta precisa.
Jack li seguì, ma stette  comunque zitto... i due non si rivolgevano la parola, sebbene la cosa li facesse star male entrambi, sopratutto Jack che quasi si sentì invisibile agli occhi di Hiccup... e solo la sensazione di perdere l’unica persona che avesse mai creduto in lui... lo uccideva dentro.
La giornata trascorse così: con Hiccup che faceva le sue commissioni e Jack che lo seguiva come faceva un tempo, senza interagire con lui.
L’accademia dei Draghi era chiusa per le vacanze, sarebbe rincominciata da lì a poche settimane, perciò Hiccup non aveva neanche troppe cose da fare.
Passò un po’ di tempo con i suoi amici di Berk, stando ben attento ad evitare Astrid, anche se in quel momento non gli importò poi molto di lei.
Jack lo seguiva, osservava i suoi movimenti ed ogni tanto faceva qualche battuta sui suoi amici, scatenando un leggero sorriso al vichingo, ma per il resto stava zitto.
La situazione a Jack non piaceva... iniziò a prendere in considerazione il fatto di partire e lasciare che Hiccup vivesse la sua vita senza complicargliela ulteriormente, anche se la cosa gli faceva decisamente male.
Alla fine, Hiccup, quando finalmente i due si ritrovarono soli (eccetto per la presenza di Sdentato, ma oramai il drago era divenuto un tuttuno con il suo amico), riuscì a trovare il coraggio di pargli, dato che comunque gli faceva male vederlo così triste e mogio.. non era da lui.
-         Allora! Cosa ti andrebbe di fare?- gli chiese.
Nel sentire la domanda, Jack s’illuminò.
-         Non saprei... se ti va di volare un po’, oppure un po’ di snowboard sulle montagne! Sarebbe bello, ti pare? Oppure una bella pattinata sul ghiaccio! O una battaglia a palle di neve! Quello che vuoi!- disse Jack super emozionato, tornando il solito spirito allegro di sempre.
Nel vederlo così, Hiccup si fece sfuggire una risata ed annuì.
-         Sono tutte proposte molto allentanti... uhm... vada per lo snowboard!-  disse felice.
Jack si alzò in volo per una capriola, entusiasta!
-         Sì! A chi arriva primo!- disse prima di venir interrotto da una voce roca e tuonante.
-         Hic!!!-
Hiccup alzò gli occhi al cielo.
-         Aspetta un momento Jack...- disse il vichingo voltandosi verso la fonte di quel suono. Jack sbuffò e tornò con i piedi per terra, seguendolo nuovamente.
I due si avvicinarono ad una bottega dalla quale venivano dei suoni metallici. Un Gronkio stava attendendo davanti all’ingresso e si dimenava per il dolore.
-         Hic! Hai un po’ di erba draga?!- domandò Skaracchio da dentro la bottega – Io non trovo la mia! Dannazione!-
Hiccup ridacchiò.
-         Tranquillo! Faccio io!- Hic si avvicinò al Gronkio, iniziò a grattargli la testa, poi la mascella e infine sotto al mento e il drago cadde in un sonno profondo.
-         Skaracchio, è tutto tuo!- disse Hic.
Il vecchio Vichingo uscì dalla bottega e sgranò gli occhi
-         Wow! Non ci avevo pensato!- disse questo grattandosi la testa con l’uncino che aveva al posto della mano.
-         È una tecnica molto efficace, se vuoi strappare un dente ad un drago.- gli fece notare Hic.
-         Eh sì! Hai proprio ragione!- acconsentì Skaracchio aprendo la bocca del Gronkio e infilandocisi dentro fino alla vita.
Hiccup fece delle leggere smorfie per il disgusto, mentre Jack si avvicinò per capire cosa stesse facendo il vichingo dalla mano interscambiabile.
-         Sì.. ah  ah.. eccolo qui! Ah!- detto questo, Skaracchio sbucò nuovamente fuori dalla bocca, tenendo in mano un dente marcio del drago, con fare eroico.
-         Eccolo! Eh! Era guasto! – disse tutto orgoglioso per poi voltarsi verso Hic.
-         È così che bisogna fare quandoooooooooooooooooooo.........- iniziò a dire per poi bloccarsi sulla “o” di “quando” fissando un punto vicino ad Hic... fissando Jack.
L’albino, come primo impatto, si guardò alle spalle per capire cosa stesse guardando il vichingo e non vedendo niente rimase perplesso.
-         Ehm... ce l’ha con me?-  chiese sorpeso.
Hiccup lo guardò un momento, per poi ricordarsi e portarsi le mani tra i capelli.
-         Cavolo! Sì! Lui può vederti!- esclamò.
-         Cosa?!-  chiese Jack shockato.
-         Jakul Frosty?!- esclamò Skaracchio. Jack sgranò gli occhi, felicissimo.
-         Sì! Esatto! Ja... aspetta!- s’interruppe subito sentendo il suo nome detto male.
-         No Skaracchio! Jack Frost!- lo corresse Hiccup.
-         Ah! Sì! Giusto.. mi confondo sempre! Ma... quindi tu... tu esisti davvero! Allora non sono pazzo! Ah! Alla facciaccia di quel vecchio burbero di Stoick!- iniziò a festeggiare. Jack rimase decisamente sorpreso.
-         Davvero riesce a vedermi?- chiese incredulo.
-         Sì! È stato grazie a lui che ho conosciuto la tua leggenda.- rispose Hiccup.
-         Sul serio?! – detto questo, Jack si avvicinò a Skaracchio e fece un inchino di rispetto – Signore... le sono debitore!-
A quell’azione Hiccup arrossì, capendo che Jack lo aveva fatto proprio perché  grazie a Skaracchio, loro due si erano potuti incontrare.
-         Ah! Figurati! ... aspetta... per cosa ti sto dicendo “figurati”?-  chiese il vichingo dai baffi intrecciati.
-         Per aver raccontato ad Hiccup di me.- e detto questo l’albino si avvicinò ad Hic e lo prese sotto braccio, in un gesto che gli venne automatico.
Hiccup arrossì, ma cercò di non darlo a vedere a Skaracchio... nessuno doveva sapere di quello che provava per Jack.
Notando quel comportamento, Jack ritrasse subido il braccio e portò la mano alla sua tasca dei pantaloni.
Skaracchio lanciò un’occhiata indagatrice ai due, ma ben presto fece finta di niente.
-         Oh! Beh allora figurati, di nuovo! Eh eh eh!- disse Skaracchio tutto tranquillo, sistemandosi le braghe, che con il troppo esultare si erano molleggiate.
-         Quindi, alla fine era lui che perseguitava Sdentato!- intuì il vecchio facendo un occhiolino ad Hiccup.
-         Sì! Alla fine era sempre stato lui!- confermò il vichingo accarezzando l’amico drago.
-         Chiedo ancora scusa ad Hiccup per avergli fatto mettere in dubbio la sanità mentale di Sdentato, ma è stato più forte di me, era l’unico drago che non mi voleva mangiare.- disse Jack ridacchiando.
-         Tranquillo Jack.- gli rispose subito Hic.
-         Quindi Sdentato non è l’unico drago che può vederti!- constatò Skaracchio.
-         No! Mi possono vedere tutti, solo che gli altri draghi sono un po’ più aggressivi...-
-         È perché sei un estraneo, non sei del loro territorio e non riconoscendo il tuo odore automaticamente vieni calssificato come una minaccia.- spiegò Hiccup.
-         Ma perché Sdentato non lo ha fatto?-
-         Sdentato è una Furia Buia... i Furia Buia sono molto intelligenti.-
Sentendo quella frase, Sdentato si gonfiò con fare vanitoso. Hiccup e Jack scoppiarono a ridere.
-         Ma una cosa ancora non mi è chiara...- intervenne Skaracchio attirando nuovamente l’attenzione.
-         Come fanno i draghi a vederti?!-
-         Non saprei.. credo dipenda dal fatto che sono creature leggendarie. Come mi vedono gli Yeti, possono vedermi anche i Draghi.-
-         YETI?!- esclamò Skaracchio facendo sobbalzare Hic, Jack e Sdentato.
-         Parli degli abominevoli uomini delle nevi?!- continuò ancora il vichingo.
-         Ehm... sì?- disse Jack un po’ intimorito.
Nel sentire questo, Skaracchio scoppiò in una fragorosa risata per poi prendere sotto braccio Jack e stritorarlo in un potente abbraccio.
Jack rimase senza fiato, oltre al fatto che si sentirono anche le sue ossa scricchiolare.
-         Skaracchio! Gli fai male!- gli disse Hiccup preoccupato, ma Skaracchio lo ignorò
-         Ahaha! Tu ed io amico mio, abbiamo molto di cui parlare! Stasera siete entrambi invitati da me a cena! Forza, venite!- urlò l’anziano vichingo lasciando poi andare la presa su Jack, che barcollò verso Hiccup, massaggiandosi un braccio, indolenzito.
-         Pacche sulla spalla, eh?- fece notare Jack riguardo al “contatto fisico Vichingo”, visto l’abbraccio di Skaracchio.
-         Non so te, ma a me più che un abbraccio mi è sembrato un placcaggio. – sottolineò Hiccup.
-         .... sì, in effetti è vero.-
-         Allora?! Coraggio lumache! Da questa parte!- tuonò Skaracchio che iniziò ad incamminarsi verso una piattaforma in legno che dava sul mare, a pochi metri di distanza dalla sua bottega*.
Hiccup e Jack si lanciarono uno sguardo stanco, ma lo seguirono assieme a Sdentato.
Ben  presto calò il buio e Jack, Hiccup e Skaracchio iniziarono a cuocere la carne sul fuoco, che si situava nel mezzo della piattaforma in legno.
Sdentato se ne stava seduto al fianco di Hiccup, mangiando i suoi adorati pesci, come anche Hiccup che ne stava arrostendo uno sul fuoco.
Jack cercava di cuocere un’aletta di pollo, aveva poggiato il suo bastone su di una trave alle sue spalle, che reggeva la costruzione.
L’albino guardava Skaracchio con fare stranito, dato che sul suo braccio mancante aveva messo al posto dell’uncino, un enorme spiedo di metallo e vi aveva infilzato un pollo gigante, ancora più grosso del suo stesso cranio e lo stava sbranando con brutalità e ferocia.
Jack si avvicinò lentamente ad Hiccup e senza farsi sentire dall’omone, gli disse.
-         Ammetto che m’inquieta e non poco...-
Hiccup mangiò un po’ di pesce e gli rispose.
-         Ci si abitua.-
-         Allora Jack!- intervenne a gran voce Skaracchio, facendo sobbalzare l’albino.
-         Parlami degli Yeti!-
Jack venne preso in contropiede – ehm... non so... cosa vuole sapere?-
-         Dammi pure del tu e dimmi tutto quello che sai!-
-         Ehm... ok...- iniziò Jack.
-         Sono.. ehm.. grossi, pelosi, fanno stranissimi versi... poi... ehm...sono appiccicosi, antipatici, scorbutici, ridicoli e... puzzolenti!- terminò Jack.
Calò momentaneamente il silenzio dove Skaracchio cercò di capire se lo spirito si stesse prendendo gioco di lui o meno.
-         Un po’ più nel dettaglio, ragazzo?- lo invitò nuovamente l’anziano.
Jack fece uno sbuffo rassegnato ed iniziò a raccontare degli Yeti e quindi del Polo Nord e perciò anche di Nord stesso ed ovviamente anche dei Guardiani e di Manny e di tutte le altre leggende, per poi dover parlare della sua esistenza stessa.
Gli raccontò del suo risveglio nel lago ghiacciato, del fatto che le persone non potessero vederlo, del suo stato di confusione, ma anche dei lati positivi. Gli raccontò dei suoi viaggi, del nuovo mondo, gli descrisse dettagliatissimamente quest’ultimo e gli parlò della sfericità della terra.
Gli parlò di tutti i posti che aveva visitato, delle creature magiche che aveva incontrato e Skaracchio sembrava illuminarsi sempre di più ad ogni sua parola.
Skaracchio Ruttans era sempre stato un sognatore, fin da quando era un ragazzino. Si cimentava in leggende e gli piaceva l’idea di andare a cercare tutte le creature magiche esistenti al mondo. Era solito recarsi dall’anziana Gothi, per chiederle informazioni dettagliate sulle leggende e sui miti, per questo divenne l’unico capace a saper interpretare i suoi strani disegni.
Purtoppo, nel villaggio, erano ben pochi a saper apprezzare le sue storie strampalate sugli spiriti, Yeti, Fuochi Fatui e chi più ne ha, più ne metta e ben presto, nonostante l’amicizia con Stoick L’Immenso, il povero Skaracchio venne classificato come lo scemo del villaggio, che credeva che ad aver appiccato un incendio alla sua casa fosse stato un Ruba Ossa, invece che le sue stesse mutande vicino alla stufa.
Fortunatamente, il più delle volte, Skaracchio era riuscito a far ricredere gli scettici, ma c’erano ancora parecchie persone che dubitavano di lui e con il passare del tempo aveva iniziato anche lui stesso a dubitare delle sue conoscenze, ma ora che dinnanzi a lui vi era niente poco di meno che lo spirito del gelo, che non stava facendo altro che confermare tutte le sue storie, tutto ciò in cui lui credeva, finalmente si sentì felice e soddisfatto.
A fine racconto, Skaracchio aveva un sorriso che arrivava fin alle orecchie e quasi gli venne da piangere.
-         Jack.. tu non lo sai che mi hai appena reso cinquant’anni di vita qualcosa di SIGNIFICANTE!- eslamò Skaracchio esultando e facendo così partire dallo spiedo il rimanente del pollo che si era mangiato, che per poco non finì addosso a Jack, ma fortunatamente lo schivò prontamente.
-         Figurati!- disse Jack gentile, ormai abituato alle sue azioni improvvise.
-         Almeno uno di noi ha trovato un significato alla sua esistenza...- aggiunse con un po’ di malinconia Jack, scatenando uno sguardo dispiaciuto da parte di Hiccup, che per tutta la durata del discorso di Jack era stato zitto ad ascoltare.
Skaracchio spense l’entusiasmo e si avvicinò a Jack con fare paterno, poggiandogli la mano buona sulla spalla.
-         Non ti preoccupare Jack... sei un ragazzo in gamba, un giorno troverai la tua via, ne sono sicuro. – gli disse gentile.
Jack fece un sorriso di gratitudine ed annuì.
-         Grazie Skaracchio.-
-         Figurati! Grazie a te per le tue perle di saggezza! Ah! Non sai che soddisfazione sapere che dopo tutti questi anni, io avevo ragione e gli altri avevano torto! È qualcosa che ti sfama più del pollo ed è ancora più buono!-  disse l’uomo levando la mano.
Jack ed Hiccup ridacchiarono.
-         Ora andrai in giro a raccontarlo a tutti, immagino.- disse Hiccup.
-         Cosa?! Scherzi?! Perché andare a condividere le mie perle con quei bifolchi che non saprebbero apprezzarle?! No, no, no! Io le terrò per me fino a quando non troverò qualcuno di degno al quale raccontarle e fargliele diffondere!- disse con fare solenne.
Tacque per pochi secondi, il tempo di realizzare con chi fosse in compagnia.
-         Hiccup! Do a te il compito di diffondere le mie perle!-
-         Così daranno a me del pazzo?-
-         Esatto!-
Hiccup lo fulminò con lo sguardo, mentre Jack si scompisciò dalle risate.
-         Sei fantastico Skaracchio!- disse tra le risa.
-         Lo so, grazie Jack!-
I quattro rimasero lì a parlare ancora per qualche ora, fino a quando Jack non vide in lontananza le spire di sabbia di Sandman.
Era l’ora che lasciasse svolgere il compito dell’omino dei sogni.
Lo spirito del gelo si alzò e con educazione disse.
-         Scusatemi se vi abbandono così, ma per me è arrivato il tempo di congedarmi. Ho passato una bellissima serata, grazie per avermi invitato Skaracchio.- disse gentile allungando una mano verso di lui.
-         Figurati Jack! Grazie a te per aver avuto la pazienza di raccontarmi tutto!- disse il vecchio stringendogli la mano... o meglio.. stritolandogli la mano. Jack trattenne i gemiti di dolore.
-         Di... niente...- disse a denti stretti.
Il vichingo dai baffi intrecciati, lasciò la presa e Jack ritirò immediatamente la mano che iniziò a pulsare.
Cercando di ignorare il dolore, prese il bastone e si avvicinò a Sdentato, dandogli una serie di carezze sul capo e salutandolo.
Il drago rispose al saluto con una leccata sulla guancia e Jack rise, intenerito.
Venne il turno di Hiccup.
I due si guardarono negli occhi, non sapendo che cosa dirsi.
Ci fu un breve momento di silenzio, che venne interrotto da Jack.
-         Allora... ci vediamo domani.- disse dolcemente il ragazzo dai capelli bianchi come la neve.
-         Certo.- rispose Hiccup.
Jack gli sorrise e prima di andare gli accarezzò una guancia, provocando in Hiccup una serie di brividi lungo la schiena.
Fu automatico per il vichingo, stringere la mano dell’albino, come a volergli chiedere di restare. Questo scatenò in Jack un sorriso dolce e mozzafiato che fece girare la testa al giovane Hic.
Nonostante Jack avesse voluto mantenere quel contatto per tutta la notte, dovette desistere e separò la sua mano dalla guancia e dalla presa di Hic, alzandosi in volo verso la foresta di Berk.
Hiccup rimase a guardarlo con gli occhi sognanti, incantato da tutta quella meraviglia che effettivamente era... Jack Frost.
Non si accorse, però, dello sguardo furbetto di Skaracchio.
-         Carino, vero?- disse improvvisamente il vichingo.
-         Bellissimo...- rispose Hiccup con fare sognante.
Skaracchio inarcò un sopracciglio e proprio in quel momento Hic si accorse di quello che aveva detto e sobbalzò.
-         Sì! Insomma.. ehm.. per essere un ragazzo, s’intende...- disse facendo il sostenuto, ma non riuscendogli molto bene dato che divenne rosso come un peperone.
-         Sì... certo...- disse Skaracchio con fare divertito.
-         Non capisco proprio a cosa tu stia alludendo Skaracchio!- disse un po’ più indispettito.
-         Invece lo sai benissimo Hiccup.- disse l’uomo un po’ più serio.
Il colorito di Hiccup cambiò nuovamente, da rosso pomodoro a bianco come un lenzuolo.
-         C- che cosa vuoi dire con questo?- domandò intimorito.
-         Che a te Jack piace.- disse infine Skaracchio con fare spaventosamente normale.
Hiccup sgranò gli occhi con fare shockato.
-         Cosa?! Jack! Ma... ma figurati! Lui! Lui è un maschio!-
-         E allora?-
La risposta di Skaracchio lasciò Hiccup senza parole per qualche secondo.
-         Ehm.. a-allora? L-lui è un maschio! Anche io sono un maschio!-
-         Lo so. Cosa c’è di male?-
-         Cosa c’è di male?! Skaracchio! Mi prendi in giro?!-
-         No Hiccup, io non ti prendo in giro, sei tu che prendi in giro te stesso.-
Calò il silenzio. Hic rimase con gli occhi sgranati e il respiro bloccato in gola.
Cosa voleva dire Skaracchio con quella frase?! Cosa sapeva Skaracchio che Hiccup non sapeva?!
-         Hiccup, te lo dico non perché voglio scandalizzarti, te lo dico perché ti conosco meglio di chiunque altro, mi dispiace dirlo, ma anche meglio di tuo padre, tu per me sei sempre stato come un figlio ed ho notato da subito in te delle... differenze.- disse con fare dolce e comprensivo.
-         D-differenze?- riuscì a dire Hiccup.
-         Sì! Insomma... penso che le abbia notate anche tu. In tutto il villaggio sei quello che non è mai stato portato per la battaglia e la violenza. Sei sensibile, intelligente, caparbio, delicato, talentuoso! Insomma! Sei così!- disse indicandolo.
-         Hai appena indicato tutto me...-
-         Esattamente! Sei tutto te e solo te sei così.-
-         Non so se reputarla una cosa positiva...-
-         È positivissima Hiccup! Guarda chi è seduto lì vicino a te! È una Furia Buia! E guarda un po’ chi ti stava mangiando con gli occhi prima? Uno spirito del Grande Odino!-
-         Ho capito, ma è uno spirito del Grande Odino del mio stesso sesso!-
-         E con questo?-
-         A me non piacciono i maschi! Non.. non mi sono mai piaciuti!-
-         E grazie agli Dei! Avrei preferito vederti insieme a Sdentato, piuttosto che con un Bifolco come quelli!-
-         Sono serio Skaracchio!-
-         Ed io più di te.-
-         E che mi dici di Astrid?! Eh? Sono stato con lei e lei è una femmina!-
-         Per favore! Ho più femminilità io nel mio dito alluce!-
A quella frase, Hiccup non seppe come ribattere.
Skaracchio aveva maledettamente ragione... ad Hiccup piacevano i maschi, anzi... ad Hiccup piaceva Jack... era cotto perso di lui e finalmente lo aveva ammesso a se stesso...
-         Sarò... sarò la rovina per Berk...- disse iniziando a singhiozzare.
-         No, non è vero! Non sarà assolutamente così, anzi! Tu sei proprio quello di cui Berk ha più bisogno!- disse Skaracchio con orgoglio.
-         Che cosa vuoi dire?- domandò Hic con una guancia rigata da una lacrima
-         Voglio dire che in tutti questi anni Berk ha avuto dei capi che non sapevano fare altro che depredare, saccheggiare, raziare... e mi dispiace dirlo, ma anche Stoick non è tanto diverso.. ma tu Hic! Con le tue idee geniali, con il tuo talento, porterai Berk ad una nuova era! Solo tu puoi farlo! Perché solo tu sei così...-
-         Femminile?- tentò di finire Hic, con disprezzo.
-         No.. tutto te.- terminò Skaracchio con dolcezza.
Hiccup alzò lo sguardo, con una nuova luce negli occhi e con il cuore che batteva all’impazzata.
Quindi il fatto che fosse diverso non era un lato negativo, era qualcosa di positivo che avrebbe portato solo beneficio alla sua isola...
Hiccup si fidava di Skaracchio con tutto il cuore, è stato il suo mentore fin da quando era un bambino ed anche per lui è stato come un padre. Il fatto che Skaracchio lo avesse accettato per com’era e che avesse fatto accettare lo stesso Hiccup, gli riempì il cuore di felicità e il vichingo si alzò dal posto correndo incontro al suo tutore, per abbracciarlo.
-         Grazie, grazie davvero Skaracchio!- disse Hiccup commosso.
L’anziano sorrise e restituì l’abbraccio ad Hic.
-         Di niente piccolo.- gli disse dolcemente.
I due sciolsero l’abbraccio e si guardarono un momento.
-         Un’altra cosa hai di positivo rispetto agli altri del villaggio... profumi!-
Detto questo Hiccup scoppiò a ridere trascinandosi dietro anche Skaracchio.
Dopo un po’ di risa, l’uomo tornò “serio” e gli disse.
-         Lo sai che tu gli piaci?-
Hiccup cadde dalle nuovole, per quell’improvviso cambiamento di argomento.
-         A chi?-
-         A Jack! A chi altro?-
Nel sentire questo, il cuore di Hiccup iniziò a battere all’impazzata e le sue guance si colorarono di rosso.
-         Dici davvero?-
-         Certo! Ma lo hai visto prima come ti guardava? Hiccup, è cotto!-
-         D-di me?-
-         No! Di Mildew! –
-         CHE SCHIFO!-
-         E meno male!-
-         Ma.. scherzi a parte... come fa un ragazzo così... perfetto come lui ad innamorarsi di uno come me?-
-         Hiccup... tu hai davvero poca fiducia sulle tue potenzialità...-
-         Che vuoi dire con questo?-
-         Voglio dire che se non lo raggiungi entro dieci secondi, ti riempio di sessioni di allenamento che ti farò pentire di essere nato!- tuonò Skaracchio, ma senza abbandonare il suo sguardo comprensivo.
-         E cosa gli dico?!-
-         Cosa mai gli dovrai dire? Che la neve è bianca? Perché scommetto che se glielo dici, ti risponde che sei un cretino! -  
-         Grazie di questa sintesi illuminante...-
-         Digli i tuoi sentimenti! A te piace lui, no?-
Hiccup rimase momentaneamente in silenzio, ma alla fine rispose
-         Sì...-
-         Bene! Allora diglielo!-
-         Come faccio a sapere che non mi rifiuterà?-
-         Non puoi saperlo, ma... a me pare che tu sei uno che ama rischiare o sbaglio?- disse lanciando uno sguardo a Sdentato.
Hiccup capì subito l’antifona e allora si fece coraggio.
-         Grazie Skaracchio!- disse facendo segno a Sdentato di alzarsi, per poi salirgli sopra.
-         Di niente Hiccup! Tutto per te! E fammi sapere come va a finire!-
Hic annuì e insieme al suo amico partirono alla ricerca di Jack.
 
Lo spirito del gelo non si era allontanato poi molto... era nuovamente lì, in quella cava a camminare sul ghiaccio, con il bastone sulle spalle, la luce della luna che lo investiva e lo sguardo basso.
Stava ripensando a quella mattina... alle labbra di Hiccup, a quanto fosse stato bene sotto il suo tocco caldo e delicato...
Jack non ne era rimasto scandalizzato, neanche quando aveva visto il sogno di Hic, per lui è stato sempre tutto bellissimo.
In tutta la sua vita non aveva provato niente del genere e prima ne era leggermente spaventato, ma dopo il sogno e dopo il bacio, iniziò ad esserne più attratto.
Era attratto dalla sensazione che provava verso Hiccup ed era attratto da Hiccup stesso.
Che fosse stato proprio quello il famoso amore di cui parlavano sempre gli esseri umani?
Improvvisamente un urlo familiare catturò la sua attenzione.
-         Jack!-
Conosceva bene quell’urlo e nel sentirlo si preoccupò immediatamente.
-         Hiccup! Sono qui!-
Nel sentire la risposta, Hic atterrò insieme a Sdentato nella cava.
Jack corse immediatamente verso di loro.
-         Che succede? Sei ferito? Tutto bene?- domandò preoccupato.
-         Sì, sì! Tranquillo! Sto benissimo!- disse Hic scendendo da Sdentato – volevo parlarti.- disse con il fiatone e con le farfalle nello stomaco.
Jack lo guardò stranito, ma almeno fu contento che non gli fosse capitato niente.
-         Ah... ok! Dimmi!- disse Jack con curiosità.
Hiccup fece per parlare, ma non riuscì a trovare le parole e per qualche secondo non fece altro che dire una serie di “ehm... i-io... ehm.. sì, insomma... puff.. ehm....”
Jack portò pazienza per i primi venti secondi, ma quando questi iniziarono a dilungarsi, ridacchiò.
-         Vuoi provare a scrivermelo?-
Hiccup alzò lo sguardo ed arrossì.
-         No, no! Insomma.. io...- Hic fece un respiro profondo e alla fine prese coraggio ed iniziò.
-         Ascolta... tu... tu hai presente la parola amore, no?-
Jack fece finta di pensarci un po’ e alla fine annuì, con un sorriso sghembo.
-         Ok.. ehm... e che definizione daresti a questa parola?- continuò Hic.
Questa volta Jack ci pensò veramente ed iniziò a guardare in alto, come se cercasse una risposta dal cielo, mentre picchiettava ritmicamente le dita sul suo bastone.
-         Uhm... direi... un casino.- concluse infine
-         Sì! Esatto! È proprio la definizione giusta! È un grandissimo, enorme, colossale casino!- disse Hiccup iniziando a gesticolare con le braccia. Jack ridacchiò nel vederlo così preso da quel suo strano discorso.
-         Quindi... devo immaginare che tu non voglia averci niente a che fare, no?- concluse Hiccup con fare normale.
Jack ci pensò ancora sopra.
-         Uhm... non vedo il perché.-
-         Beh... perché... perché è un casino, come hai detto te.-
-         Fanno bene un po’ di casini ogni tanto. Sconvolgono la routine ed io ho un enorme bisogno di venire sconvolto.- disse facendogli un occhiolino.
Per un momento Hiccup perse un battito. Skaracchio quindi aveva ragione... Jack era veramente innamorato di lui!
-         E... e tu... avresti un’idea con chi... con chi condividere questo... casino?- domandò Hiccup il quale respiro iniziò a farsi sempre più corto dall’emozione.
-         Penso proprio di sì.- rispose Jack sorridendogli.
Hiccup arrossì e tentò di mantenere la calma, era fin troppo felice, aveva voglia di saltargli addosso e baciarlo fino al mattino, consumare il loro amore lì, in quella bellissima cava, sotto la luna e le stelle, immersi nella neve, ma aveva ancora dei dubbi da mettere a tacere.
-         C-come fai?- chiese.
-         A fare cosa?-
-         A... a non provare ribrezzo per me! Come fai a non schifarmi! A non mandarmi via! Io... io sono un ragazzo! Sono un ragazzo e mi sono innamorato di te! Come fai a non provare disgusto verso di me? Come fai a non respingermi?- domandò confuso.
-         Tu provi ribrezzo verso di me?- domandò con calma Jack.
-         Ma certo che no!-
-         E come mai?-
-         Beh, perché io ti....- non terminò la frase... lo sguardo di Jack era già la risposta.
La verità era che lo spirito del gelo non lo disprezzava, perché era come Hiccup e glielo aveva fatto capire senza rispondergli, perché la risposta l’aveva già Hic, dentro di se.
-         Oh...- disse infine Hiccup capendo.
-         Già.- annuì Jack.
-         Quindi anche tu mi...-
-         Sì.-
Calò il silenzio. I due si guardavano negli occhi. Hiccup rosso come un pomodoro, Jack tranquillissimo, con il bastone poggiato sulle spalle e le braccia poggiate ad esso per sorreggerlo.
-         Oh! Capito! Forte! N-non me lo aspettavo!- continuò Hic imbarazzato.
-         Vero.-
-         Sì, insomma! Poi mi hai veramente fregato con quella risposta, a volte mi dimentico di stare parlando con qualcuno con il mio stesso Quoziente Intellettivo.-
-         No Hic, il mio Quoziente è nella media.-
-         Anche il mio.-
-         No.-
I due si guardarono nuovamente e calò di nuovo il silenzio.
Ancora una volta Jack lo aveva zittito.
Hiccup sbuffò e fece per parlare nuovamente, ma qualcosa lo interruppe.
Jack aveva levato il bastone dalle sue palle e con la parte ricurva aveva “agganciato” Hic per la vita e lo aveva tirato a se per baciarlo nuovamente.
Hiccup sgranò gli occhi nel risentire quelle morbide e fredde labbra sulle sue.
Ancora una volta il mondo attorno a se sembrò fermarsi e sentì soltanto Jack...
In poco tempo, Hiccup chiuse gli occhi e portò le braccia attorno al suo collo, stringendosi a lui ed approfondendo il bacio, facendo intrufolare la lingua tra le labbra di Jack, che l’accolse di buon grado, stringendo anche lui a se Hiccup.
I due rimasero così, a baciarsi sotto le stelle, i cuori che battevano frenetici contro i loro petti, uno caldo e l’altro freddo, eppure insieme erano perfetti...
Sdentato, che era a pochi metri di distanza da loro, li guardò con fare annoiato e sbuffò coricandosi sulla neve, aspettando che si fossero staccati.
Chissà cosa ci trovavano gli umani a toccarsi con le labbra! Tsk! Chi li capiva era bravo!



*una piattaforma in legno che dava sul mare, a pochi metri di distanza dalla sua bottega: Quella stessa piattaforma nel film dove Hic ha l’illuminazione dell’aletta di Sdentato.
  
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