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Autore: nande no ai    17/07/2013    1 recensioni
Un'amore senza inizio ne fine; due anime destinate dal tempo a stare insieme. Questa è la storia di due ragazzi, che condividono un sentimento che in pochi avranno la fortuna di provare nella vita, anche se, le emozioni più intense sono quelle più letali.
Una storia a cui non sono ancora riuscita a dare una fine, ma spero comunque che grazie al vostro aiuto, tramite commenti (sia positivi che meno) possano portarmi ad essa.
Spero di riuscire a suscitare in voi tutte le emozioni più disparate, come succede a me ogni volta che mi perdo in questo sito !!! Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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                                                               XII


POV KAITO
La sigla dei Griffin comincia, e mi sistemo bene sul letto alzando i cuscini sulla testiera.
I personaggi non fanno in tempo a parlare, che io già rido, piegandomi quasi in due, e saltando giù dal letto se non ci fosse Hitomi sdraiato sulla mia pancia il cui peso non mi permette di cadere.
Attentissimo al cartone, sento all’improvviso il respiro di Hitomi sulla pelle, e abbassando lo sguardo, lo vedo dormire sulla mia pancia scoperta. Mentre con una mano mi stringe la schiena e l’altra la tieni molle su una delle mie cosce.

Ma quando mi ha tirato su la maglietta ?!

La schiena si muove al ritmo del suo respiro. Gli guardo la bocca leggermente socchiusa; sono fini e rosate. Mi sembra un bambino piccolo, e non posso non sorridere e portare una mano ad ccarezzargli i capelli morbidi, per poi scivolare sulla guancia, le labbra, il collo liscio e scendere sulle braccia forti con movimenti lenti.
Godendomi ogni muscolo, ogni singolo pezzo di pelle dipinto da piccoli segni che raccontano tutti una lora storia. Come la voglia chiara che gli macchia la spalla sinistra, o la cicatrice bianchissima alla base del collo, quella quasi invisibile di fianco al pollice e qualche piccola lentiggine che gli ricoprono le guance.
Tutto. Ogni centimetro della sua pelle è ben impressa nella mia mente.
Assaggiandolo con gli occhi; mi sento il corpo surriscaldarsi, quando involontariamente penso a quella sera di poco tempo fa.
La mia prima volta.

Quella volta è stata probabilmente una delle più belle che abbia mai avuto; lui è stato fantastico. Ha avuto tutta la pazienza del mondo, ha fatto tutto con estrema calma, facendomi impazzire ad ogni nuova tortura che si inventava.
Ma quello che mi ha stupito di più: è stata la dolcezza che metteva ad ogni singola carezza, bacio o sguardo.
Era tutto perfetto .
Avrei tanto voluto che qual momento non finisse mai; ma non è forse vero che, siamo nati per rincorrere i nostri sogni ?! io credo di sì, altrimenti non potrebbero essere definiti tali.
 Così, per questo esilarante scherzo del destino, ho deciso di rinunciare al l’unico ragazzo che tuttora amo, per mantenerlo uno dei miei sogni e non rischiare che diventi una di quelle pallide realtà senza significato o sapore, che col tempo perdi o semplicemente ti dimentichi che esistano.
Lui è troppo importante perché io mi decida a rinunciarvi non ce la farei proprio.

Mi sistemo meglio al suo fianco, accoccolandomi a lui che, ancora dormiente, mi stringe a se, facendomi appoggiare alla sua spalla. Mentre il suo respiro caldo mi penetra le narici a pochi centimetri dalle mie labbra, socchiudo gli occhi stanco, cullato dalla sua presenza.
Sono settimane, che non mi stringe mentre dormo, se fosse stato sveglio infatti, non lo avrebbe mai fatto; non più.
Il nostro rapporto si sta sgretolando lentamente. Pensavo che fosse solo un momento passeggero, che sarebbe tornato presto tutto come prima; ma invece stiamo scivolando inesorabilmente in un baratro senza fine. E tutto per colpa mia.
Per aver scelto Keiji. Per non averti detto Sì quella mattina, e aver deciso invece di fare quella sceneggiata da quattro soldi.

Fingevo.
Quando ti dissi che mi sarei visto con Keiji quel pomeriggio; fingevo.
Mentre non mi rendevo conto dello sguardo che avevi negli occhi, lo stesso che ho io quando guardo te, quello di un ragazzo innamorato.

Fingevo.
Mentre mi autoconvincevo del fatto che se fossimo stati insieme ti avrei rovinato solo la vita, avrei peggiorato i rapporti con tuo padre, con tutta la scuola; non potevo farlo.

Mi sento le guance bagnarsi di calde lacrime. Con lo sguardo un po’ appannato ti guardo con occhi socchiusi, e ti accarezzo una guancia, soffocando i singhiozzi per non svegliati.
Non ho mai voluto farti soffrire; avrei dovuto starmene zitto, non confessarti mai i miei sentimenti; sarebbe stato tutto più facile.
Ma è inutile piangere sul latte versato; ormai ti ho spezzato il cuore e tu non mi potrai mai perdonare, lo so.
Ma non sai quanto anche io stia male.
“Chiodo, scaccia chiodo” dicevano.
Cazzate.
Perché sei ancora l’unico che sogno la notte, che nell’arco della giornata è sempre in un angolino della mia mente; l’unico da cui vorrei farmi toccare.
Keiji è un ragazzo fantastico, davvero. Mi da tanto amore, non mi fa mancare niente; c’è sempre per me; ma ce un problema: Non sei tu.
E io e te che voglio.

- Kacchan ?!
Sento la tua voce chiamarmi, e colto in fragrante apro gli occhi traboccanti di lacrime.
Riesco a guardarti solo per pochi secondi, poi non reggo il tuo sguardo e scoppio a piangere, liberando i singhiozzi e alzandomi dal letto cercando di allontanarmi, che mi blocchi stringendomi più forte che puoi a te.
- Lasciami – ti sussurro, senza un minimo di convinzione.
Non mi devo mostrare debole davanti a te; ho tenuto saldamente viva la mia maschera fino ad ora, non posso permettermi che crolli un’altra volta.
Ma nonostante i miei pensieri mi stringo forte nel tuo calore , sentendo la bruciante mancanza  del tuo profumo, delle tue carezze, di te.
Mi mancavi da morire.

Con una mano ti stringo il viso, passando lo sguardo su ogni centimetro di pelle.Come un ceco che vede il sole per la prima volta.
Ti passo il pollice sulle labbra morbide, prima di appoggiarci su le mie, in un veloce bacio; traboccante di bisogno.
Hitomi. Mi dispiace .. io- mi dispiace – ti singhiozzo sulle labbra, continuando a baciarti, portandomi su di te. Non capace di fermare la scia di baci che ti sto dando; ti stringo a me, assaporo le tue labbra, la tua lingua.
Dopo un momento di indecisione, mi avvolgi forte i fianchi e ribalti le posizioni, rendendo più vorace il bacio.
Ti tiro i capelli con entrambe le mani, facendoti alzare. Ti metto in ginocchio, mi siedo sulle tue gambe, riallacciando velocemente le nostre bocche. Sento che mi tiri su leggermente la maglietta, ma poi subito cambi idea; così ti tolgo la tua e ti vedo guardarmi un po’ confuso.
Non sai se interpretare il mio gesto come un invito o no; così mi tolgo velocemente anche la mia, e sbattendoti sul letto porto le mie labbra sul tuo collo, mentre con il bacino compio movimenti inequivocabili.
Il tuo cavallo si indurisce con una velocità che ha dell’incredibile e in un attimo ci troviamo senza vestiti.
  
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