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Autore: _fly on the road_    17/07/2013    3 recensioni
"Perchè si chiama amore se poi riesce solo a lasciarti ferite indelebili nel cuore?"
"Perchè possa arrivare qualcun'altro a curare quelle ferite"
"E se non esistesse un "qualcun'altro" per certe persone? E se fossero destinate a rimarginarsi da sole quelle ferite?"
"Per tutti esiste un qualcun'altro..basta saperlo riconoscere"
"E se io non lo sapessi riconoscere? E se non avessi un qualcun'altro?"
"Lascia che sia io il tuo qualcun'altro"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti questa è la mia prima ff, spero vi piaccia il primo capitolo. Ah, le parti in corsivo riguardano i flashback. Buona lettura:)

Delusione: ecco tutto quello che provava in quel momento. Allyson era stata delusa per l’ennesima volta, dall’ennesima persona in cui aveva creduto, a cui si era affidata e ormai nessuno avrebbe più potuto rimediare a quell’enorme cicatrice che si era già aggiunta alle altre, che era andata ad accumularsi alle ferite ricevute nel corso della sua esistenza. Che senso ha vivere? Si trovò a chiedersi per un momento e arrivò alla conclusione, come faceva molte volte, di essere semplicemente una di quelle a cui il destino aveva detto “no” rendendogli così la vita impossibile. Dopo la madre, anche il padre sembrava averla abbandonata e adesso l’unica persona a cui era riuscita ad aprire il suo cuore l’aveva tradita, finendo così per tritare quel poco di fiducia che le era rimasto.  

Pov. Allyson

*il volo per Londra sta per partire* una voce rimbombava nella mia testa. Mi alzai, presi quelle poche cose che ero riuscita a recuperare nel trambusto di ieri sera e mi avviai verso la porta d’imbarco, sperando così di riuscire a lasciarmi tutto alle spalle, non volevo più ricordare nessuno in questo posto, non di certo dopo quello che era successo.

Stavo tornando a casa dopo una giornata di lavoro dal mio Mike e questo non mi poteva rendere più felice. Io e lui eravamo fidanzati ormai da 2 anni e gli dovevo tutto, era stato lui a salvarmi dal mondo in cui vivevo prima. Dopo una camminata di due isolati intravidi finalmente la casetta che eravamo riusciti a tirar su con tanta fatica, mi avvicinai fino a riuscire a scorgere il tappetino alla porta d’entrata che riportava la scritta “welcome”, ma mi bloccai. Un immagine orribile si posò davanti ai miei occhi, una ragazza ben poco vestita era avvinghiata a Mike, il quale la stringeva a sé con foga, mentre si scambiavano un bacio che di casto non aveva proprio niente. Singhiozzai, lui si girò e per un attimo mi volli sotterrare. I miei occhi passarono da lui alla ragazza per almeno qualche minuto e ora erano sommersi da goccioline salate e silenziose. Il mio sguardo era pieno di odio, rancore e amarezza e l’unica cosa che riuscii a fare in quel momento fu sorpassarli entrando così in casa, tra le parole di Mike che non sentii perché ovattate dal pianto. Presi qualche indumento e lo gettai in una borsa a caso, uscii di nuovo a passo svelto e riuscii solo a decifrare qualche sua parola –sei tu la donna della mia vita- disse, non lo ascoltai. Di certo in quel momento non volevo comprendere niente, volevo solo fuggire. Mi aveva fatto male e solo lui sapeva cosa potessi provare in quel momento, ma questo sembrava non importargli dato che l’aveva fatto comunque. Tutte promesse buttate al vento –non ti farò mai del male- era quella che adesso ardeva di più e l’unica che volevo rispettasse veramente. Adesso, l’unica cosa che volevo fare era scappare via da lui e da quel posto che ormai riusciva solo a trasmettermi tristezza, ero troppo debole per sopportare anche questo, troppo debole per sopportare qualsiasi cosa, così decisi di andare dall’unica persona che mi aveva sempre capita, con il solo sguardo.

Vagavo per quella città ormai da un’ora come una turista sperduta, una cartina in mano e un indirizzo che mi vagava per la mente, quello che mi avrebbe portato da lui. Tirai un altro sospiro frustrato per il mio tremendo senso dell’orientamento, ero già stata a Londra qualche volta, ma in quel momento mi trovavo davvero in difficoltà. –stai cercando qualcuno?- una voce alle mie spalle mi face girare di scatto –come?- risposi ponendogli un’altra domanda. La persona che mi trovai davanti fu una ragazzo di almeno una spanna più alto di me, con i capelli castani e due occhi nocciola tremendamente profondi che in quel momento erano accesi da una leggera curiosità nei miei confronti, era davvero molto bello…ma poco importava in quel momento. –ti posso dare una mano. Dove devi andare?- io annui sollevata e mi feci portare nella via che tanto avevo cercato –sei nuova di qui?- ruppe il silenzio –si, beh…non so nemmeno se rimarrò a lungo- -ah, capisco- vagai con lo sguardo e finalmente vidi quello che cercavo. –ehm..grazie per avermi accompagnata, io sono arrivata- -è stato un piacere, ci vediamo allora!- -si, ciao-

Detto questo andai alla porta e suonai il campanello, notando con felicità che almeno da fuori quel posto non era cambiato proprio per niente. La porta si aprì –ti ho detto che non voglio comprare nien..- la sua voce si bloccò –Ally- sospirò –Harry- dissi di rimando

  
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