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Autore: Dangerina15    17/07/2013    3 recensioni
1759. Alyssa Cortès è la discendente del pirata Cortès e la prima donna capitano dei Caraibi. Il Commodoro Joe Jonas ha una sola ossessione: quella di catturare Alyssa. Tra cannoni, navi pirata, mappe del tesoro e un qualcosa da scovare, i due " eterni nemici" avranno delle incredibili sorprese, magari da un punto di vista sentimentale...spero vi piaccia :) PS: se vi va potete lasciare qualche recensione ;)
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8
 

POV JOE
 
Lasciai riposare Alyssa tranquillamente. Dopo tutto ciò che aveva passato, aveva bisogno di serenità e di recuperare le forze. Per cui uscì silenziosamente dalla sua cabina, in modo da non svegliarla. Uscendo incrociai Gary che volle controllare lo stato della mia ferita.
<< Commodoro, penso che sia arrivato il momento di poter tornare ad utilizzare il braccio, però siate cauto. E' ancora delicato, non fate sforzi esagerati.>> mi disse e mi tolse la fascia; finalmente ero libero da quell'impiccio.
<< State tranquillo, Gary, prometto: niente sforzi.>> risposi ironicamente. Ridemmo e mi allontanai da lui. Era una bellissima notte, dove la luna ci osservava e ci guidava con la sua luce e le stelle brillavano intensamente. Anch'io ero più tranquillo; aver tolto Alyssa dalle mani di mio fratello era già un gran sollievo. Mi sedetti sulle scale vicino al timone e osservai il mare calmo, con poche onde. Cotton, che nel frattempo aveva dato ordine alla ciurma di riposare, si avvicinò e si sedette accanto a me.
<< Commodoro, io volevo ringraziarvi.>> cominciò lui. Mi girai incuriosito dalle sue parole.
<< Perchè Cotton?>> risposi sorridendo.
<< Per aver salvato Alyssa e per aver attuato un piano brillante. Sapete...cominciate ad assumere l'aspetto di un pirata adesso.>> continuò Cotton. Risi divertito; prima di conoscere Alyssa, quell'affermazione mi avrebbe provocato una rabbia incredibile ma adesso, dopo tutte le avventure che avevo affrontato e dopo aver conosciuto lei, cominciavo a sentire che il ruolo da Commodoro non si addiceva più a me. Avrei preferito cento volte rinunciare al mio grado piuttosto che rinunciare a vivere accanto ad Alyssa. Semmai avessi di nuovo messo piede a Los Locos, avrei immediatamente dato le dimissioni.
<< Sapete, Cotton...devo dire che avevo un'idea sbagliata su di voi, pirati. Pensavo che foste tutti come mio fratello: delinquenti assassini che non distinguono un uomo dal proprio fratello. Invece mi sono dovuto ricredere. Per me siete diventati una seconda famiglia...>> dissi timidamente.
<< Addirittura! Commodoro, così ci onorate.>> rispose Cotton ironicamente. Risi nuovamente e guardai il cielo. Ad un certo punto pensai che, per smorzare la tensione di questi giorni, era giunto il momento di fare una sorpresa alla mia delinquente preferita ma avrei dovuto organizzare qualcosa adatto a lei; niente cene romantiche perchè troppo da bambocci; niente dichiarazioni d'amore alla “ Romeo and Giuliet” perchè troppo banali. Così decisi di chiedere a Cotton cosa piacesse ad Alyssa e cosa avrei potuto fare per sorprenderla.
<< E' difficile, molto difficile. Alyssa è una guerriera ma è pur sempre una donna...>> cominciò Cotton pensando a qualcosa da suggerirmi, poi l'idea folgorante gli arrivò alla mente. << Ci sono!>> disse all'improvviso.
<< Cosa aspettate Cotton, ditemi.>> risposi curioso di sapere a cosa aveva pensato.
<< Fatela danzare con abiti eleganti un valzer; lei ama quel ballo ma non lo ha mai potuto ballare a causa della sua immagine di pirata spavaldo e poi, dopo un bicchiere di pregiato vino che abbiamo rubato da un mercantile inglese, leggetele la storia di Lancillotto e Ginevra. Lei ama leggere storie antiche ma se lo faceste voi, rimarrebbe letteralmente folgorata e poi il colpo di grazia: fatela diventare Ginevra e voi siate il suo Lancillotto. Una volta mi raccontò che lei amava profondamente il teatro prima di diventare pirata. Andava spesso con i suoi genitori a teatro, quando ancora viveva come un'aristocratica... .>> disse Cotton sorridendo. Lo guardai ad occhi sbarrati; in quel momento mi resi conto che non conoscevo nulla della vita di Alyssa.
<< Alyssa, un'aristocratica?>> chiesi perplesso. << Sapevo che era nipote di Cortès il pirata ma...>>. Cotton fece cenno di si con la testa.
<< Era figlia di un conte molto in vista in Spagna. Il padre era molto severo con lei, voleva che diventasse come la madre e sposasse un uomo di alto rango per mantenere alto il nome della famiglia e dimenticare gli avi come il suo bisnonno pirata. Ma Alyssa odiava la vita di corte: lei sognava la libertà, la possibilità di scegliere cosa fare della sua vita. E così una sera, decise di fuggire e cercare avventure per i mari.>>.
Rimasi ad ascoltarlo per tutto il tempo; ero stupefatto dal racconto.
<< Non avrei mai immaginato che il suo passato fosse così...>> ma Cotton mi interruppe.
<< Ci sono tante cose che non sappiamo di lei, Commodoro. Chissà, magari col tempo verrà a sapere qualcosa in più...ma non mi ha detto se l'idea vi è piaciuta?>> continuò sorridendo. Mi ricordai solo allora di tutto ciò di cui avevamo parlato prima. L'idea era davvero geniale, ma avrei dovuto cominciare subito a preparare tutto.
<< Cotton, è un'idea a prova di bomba. Grazie amico, grazie tante.>> risposi, gli strinsi la mano poi divenni silenzioso; avrei dovuto chiedergli una cosa di cui mi vergognavo profondamente.
<< Cotton, posso chiedervi un favore?>> cominciai. Lui annuì.
<< Non sono un bravo ballerino, per cui...non è che...insomma, magari solo una volta...>> ma lui mi interruppe ridendo.
<< Non vi preoccupate, Commodoro. Ci penserò io a darvi qualche lezione di danza e...ho una cosa che può fare al caso vostro...>>. Vidi Cotton allontanarsi sottocoperta e tornare poco dopo con un bellissimo abito femminile rosso, con ricami dorati; era un abito di seta, molto prezioso.
<< Dove l'avete preso?>> chiesi stupito.
<< Tortuga...>> rispose e mi fece l'occhiolino, così decisi di non insistere; in fondo era pur sempre un pirata.
 
 
POV ALYSSA
 
Mi svegliò una carezza delicata sulla guancia. Aprì gli occhi lentamente e li strizzai più volte per prendere consapevolezza della luce che mi circondava; sapevo benissimo chi era l'uomo accanto a me.
<< Capitano, ben svegliata...>> mi sussurrò Joe delicatamente. Gli presi la mano dalla guancia e la incrociai con la mia. Lui mi sorrise ed io ricambiai.
<>
<< Come sta la mia guerriera?>>
Ero ancora indolenzita ma, avendo dormito per tutta la notte precedente e la mattina, avevo recuperato le forze.
<< Meglio, devo dire, grazie...mi aiuteresti ad alzarmi?>> gli chiesi dolcemente. Lui si avvicinò a me, mi prese da un braccio e mi aiutò ad arrivare in piedi; mi fece da sostegno ma lo allontanai.
<< Fammi provare da sola...>> dissi e cominciai a zoppicare, ma riuscì a stare in piedi e, tenendomi alle pareti, a camminare. Lui sorrise e si avvicinò a me, mi strinse dai fianchi da dietro e mi costrinse a poggiare la testa sul suo petto. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare a quel momento così delicato; lui mi baciò la guancia e mi strinse la mano, poi mi ritrovai in un attimo a pochi millimetri dalle sue labbra.
<< Ti amo...>> gli sussurrai.
<< Più della mia stessa vita...>> rispose e le sue labbra si unirono alle mie, con una dolcezza da fare invidia anche ad un quadro di Raffaello.
<< Alyssa, ascolta, avrei un favore da chiederti...>> mi sussurrò dopo il bacio. Gli sorrisi e aspettai la sua proposta. << Mi insegneresti a diventare un pirata?>> mi disse lui tutto d'un fiato. Rimasi spiazzata; non avrei mai potuto immaginare una proposta del genere da lui.
<< Cosa? Stai dicendo sul serio?>> gli risposi incredula.
<< Si, dico sul serio. So che dobbiamo cercare quel tesoro ma non so neanche come si fa a leggere una mappa, perciò...accetti questa mia proposta?>> mi chiese ancora. Mi guardava con occhi sinceri; non potevo rifiutare una proposta così allettante.
<< Si, accetto con piacere, mio caro. Ma preparati, avra a che fare con un osso duro!>> risposi e cominciai a ridere.
<< Non temete, ce la farò, Capitano!>> rispose lui e si unì alla mia risata.
 
POV JOE
Avevo trovato proprio una scusa convincente. Non solo avrei imparato qualcosa in più sui pirati, ma avrei avuto anche il modo di distrarre Alyssa e lasciare che Cotton agisse indisturbato per aiutarmi nella realizzazione del mio piano. Cotton lavorava di giorno, mentre io la notte.
I giorni trascorrevano serenamente e di Nick fino ad allora nessuna traccia; fu difficile per me accettare nuove regole, imparare cose nuove, insomma diventare un vero pirata. Alyssa mi insegnò tutto, da bere una bottiglia di rum, giocare a dadi imbrogliando e barando, a leggere e decifrare una mappa. Nel frattempo la notte, nel silenzio più profondo, Cotton mi istruiva su come si ballasse un valzer. La mia ballerina? Lo straccio e un manico di scopa.
<< Un, due, tre, un, due, tre...Commodoro, su quella testa, schiena dritta e...no non ci siamo, come fate a sbattere contro il manichino. Siete un pessimo ballerino!>> rispose Cotton ridendo. Lui aveva rinunciato ad essere il mio manichino perchè su tre lezioni, gli avevo pestato tre volte i piedi. Ero un caso disperato ma per rendere felice Alyssa avrei sopportato anche l'umiliazione di essere un ballerino di serie D.
Finalmente arrivò la sera predestinata alla sorpresa. Alyssa si era ripresa completamente ed era tornata a comandare la ciurma come solo lei sa fare. Nel frattempo avevo perfezionato il mio valzer e imparato a recitare la parte di Lancillotto; tutto doveva andare per il meglio. La ciurma era già stata avvisata e, quella sera, tutti andarono prima a dormire, lasciando la nave solo per me e la mia dama. Cotton mi augurò buona fortuna e mi strizzò l'occhiolino.
<< Non temete, Jack, non le pesterò i piedi.>> risposi ironicamente. Avevo lasciato il vestito di nascosto nella cabina di Alyssa con un biglietto. Io ero vestito elegante e dentro morivo dall'agitazione. L'aspettavo fuori dalla cabina, il tavolo col vino era pronto e i musicisti della ciurma erano nascosti, pronti ad aprire le danze. Adesso mancava solo lei: la mia Ginevra.
 
 
POV ALYSSA
 
Trovai un vestito meraviglioso poggiato sul letto della mia cabina. Sopra un biglietto alquanto bizzarro: “ Indossalo, Miledy.” c'era scritto. Sorridendo e immaginando chi avesse potuto scrivere una cosa del genere, seguì l'indicazione e uscì dalla cabina.
<> chiesi curiosa. Due mani si poggiarono sulle mie spalle delicatamente.
<< Lasci che la conduca verso i suoi sogni, madamigella.>> rispose una voce calda e soave. Mi girai e lo guardai a fondo: era così bello! Era vestito davvero elegante, un viso così perfetto, i suoi occhi risaltavano con quell'abito. Era un incanto, il mio incanto.
<< Sei bellissima...>> mi sussurrò lui dolcemente.
<< Mai quanto te...>> risposi e ricambiai il suo sorriso. Mi prese per mano e, come un vero gentiluomo, mi portò sulla parte più alta del ponte, dove c'era un tavolo con sopra una bottiglia di vino pregiato e due calici d'oro. Ad un tratto cominciò una musica, una musica che io amavo moltissimo: un valzer.
<< Vuole questa adorabile fanciulla concedermi l'onore di questo ballo?>> mi chiese, facendomi un inchino e chiedendomi la mano.
<< Assolutamente si, mio signore...>> risposi e, poggiando una mano sulla sua spalla e una incrociandola alla sua, cominciammo a danzare quel valzer. Per un attimo pensai alla mia vita precedente, alla mia vita da nobile che avevo rifiutato. Se avessi conosciuto Joe prima di diventare un pirata, forse la mia vita avrebbe assunto un'altra piega ma...così mi piaceva di più. Due eterni nemici, due innamorati l'uno dell'altra. Lo strinsi forte a me e continuammo a ballare: era un ballerino molto in gamba, dovevo ammetterlo.
 
POV JOE
 
Ero così in tensione per quel valzer che riuscì a mantenere la calma e a danzare come un provetto ballerino. Lei era così delicata, più di una farfalla. Improvvisamente si strinse a me e chiuse gli occhi. Lasciai che la danza la cullasse come una libellula.
 
POV ALYSSA
 
Quando la danza finì, gli feci un inchino e gli sorrisi.
<< Perchè hai fatto tutto questo, Joe?>> gli chiesi.
<< Perchè ti amo e perchè volevo che, dopo tutto quello che è successo, una sera fosse dedicata solo a noi.>> rispose lui, offrendomi il calice con vino. Brindammo.
<< A te...>> disse lui.
<< A noi.>> lo corressi.
Poi mi portò sul ponte del timone e mi fece sdraiare su una coperta, lui si allontanò e ritornò declamando versi del mio libro preferito: la storia di Lancillotto e Ginevra. Sorrisi e una lacrima mi scese sulla guancia. Nessuno aveva mai fatto una cosa così per me. Ero così emozionata che lo guardai ancora più emozionata. Poi ad un tratto prese il libro e cominciò a leggerlo, sdraindosi accanto a me. Mi avvicinai a lui e mi strinsi al suo petto, lui mi abbracciò dai fianchi e continuò in modo incantevole a leggere. Poi posò il libro e mi tirò su, cominciando a recitare la parte di Lancillotto.
<< Mia adorata, siete così bella stasera, ma cosa ci fate qui? Voi siete la moglie di Artù, io non posso...>> ma io lo interruppi, come da copione. Avevo sempre amato il teatro e sognavo da bambina di interpretare una volta la parte di Ginevra. Adesso quell'occasione era arrivata.
<< Non dite così, Lancillotto. So che quello che sto facendo è orribile, ma non posso stare lontana da voi. Io vi amo, Sir Lancillotto...>>
<< Anch'io, mia Ginevra. Ma è pericoloso stare qui, le guardie potrebbero trovarci e potrebbero metterci alla forca entrambi...>> continuò Joe con un modo di recitare davvero sbalorditivo. << E non posso permettere che vi accada qualcosa, Miledy.>>
<< Lancillotto, ve ne prego...non mi importa della mia vita da nobile, non mi importa di mio marito, non mi importa di nulla...l'unica cosa a cui tengo siete voi, amatemi, Lancillotto. Promettete di amarmi per il resto della vostra vita.>> recitai guardandolo neglio occhi. Sembrava tutto vero perchè tutto ciò che dicevamo ricalcava i nostri sentimenti.
<< Tutte le stelle sono più luminose quando ci siete voi, Ginevra. Io prometto di amarvi, dovessero uccidermi e gettare le mie ceneri al vento. Ma qualunque cosa mi accada, sappiate che voi sarete sempre mia, il mio cuore apparterrà sempre a voi. Sempre...>> disse Joe e mi baciò con passione, accarezzandomi la guancia. Ricambiai il gesto e mi lasciai trascinare.
Eravamo noi adesso Lancillotto e Ginevra, eravamo noi adesso ad amarci come nessuno aveva ancora fatto prima.
  
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