Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: Infinite Sky Driver    17/07/2013    2 recensioni
{Dal Capitolo 1}: "La luce era talmente poca che a stento distingueva i contorni delle cose, non che gli servisse molto, [...] Si passò una mano fra i capelli, impaziente.
Come poteva aspettare ancora? Quanto attendeva quell’incontro? [...]
“Non dovrai aspettare molto”
“Aspettare molto? Per cosa?”
“Vedrai. Ma sarai molto felice”
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Quasi tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
INFINITESKYDRIVER
Eccoci al quarto capitolo de "La Verità"! Voglio come sempre ringraziare chi ha recensito e inserito  questa storia tra preferite, seguite e ricordate. Non sapete che gioia mi date, sono felicissima davvero ç_ç Ma ringrazio anche chi semplicemente legge!
Ieri ho visto "The Hunger Games", perciò dedico un Non-ringraziamento a quel film che mi è piaciuto un sacco. Avrei scritto tutto questo ieri, ma avendo viso il film, sono entrata nell'ottica avventura/foresta/giochi omicidi, quindi il capitolo sarebbe venuto fuori totalmente di un altro genere, rispetto alla trama della storia.
Perciò.. il mio Non-ringraziamento va al mitico film "The Hunger games" <3









_______________________________________________________







Il mare era relativamente calmo, quella notte, così come il suo animo.

Se ne stava seduto sugli scogli, com’era ormai sua abitudine, nell’attesa della venuta del suo amante.

Osservava ammirato i giochi delle onde che sovrapponendosi creavano sfumature bianche e azzurre, splendenti sotto la luce chiara della luna.

Nell’attesa, il tempo sembrava infinito e lo sguardo di Jonghyun volava sull’orizzonte, a volte sul bagnasciuga, nell’attesa di veder spuntare quella chioma bionda che con il passare dei giorni aveva imparato ad amare.

Aspettò qualche ora, perso in visioni improbabili, fino a quando una mano si adagiò sulla sua spalla, delicata.

Jonghyun girò il capo, incontrando subito gli occhi blu di Kibum.

Aprì la bocca per salutarlo, ma la voce non venne fuori, troppo emozionata per uscire allo scoperto e farsi udire da una creatura tanto sublime. Fu infatti Kibum a rompere il silenzio, con un sorriso.

Un sorriso non può rompere il silenzio, voi direte.

Ma quello di Kibum, lo rompeva eccome. Così tanta era la dolcezza e la comprensione del suo sguardo, assieme alla piega sorridente delle labbra, che il silenzio si crepava, come una pallottola cerca di sfondare un vetro infrangibile, per poi dare il colpo di grazia con due fossette createsi accanto alle guance.

Jonghyun rimase folgorato da quella visione, sentì il cuore estremamente simile a quel vetro infrangibile, mentre la pallottola di Kibum era stata capace non solo di frammentarlo in innumerevoli schegge trasparenti, ma anche a farlo cadere al primo colpo, permettendo così alla luce di entrare a fondo nella sua anima.

Ogni incontro era così, per loro. Sensazioni, emozioni, amore puro, incantamento, estasi.

Visto l’improvviso mutismo di Jonghyun, il più piccolo parlò, con la sua voce bassa e gentile.

“Hai visto, Jonghyun? Non ti avevo mentito”

Il maggiore rimase perplesso, senza capire, probabilmente il suo cervello doveva rimettersi in moto dopo gli ultimi minuti di inattività.

“Mentito su cosa?”

“Sul fatto che saresti stato molto felice”

Jonghyun ricordò in un secondo quella mattina della settimana precedente, in cui aveva visto un ragazzo dai capelli biondi così simili ai suoi.

“Eri tu, Kibum? Eri davvero tu?” Gli occhi scuri si illuminarono, assumendo un colorito insolito, marrone argentato.

Kibum sorrise ancora, questa volta per prenderlo in giro.

“Jonghyun…tu sei sempre troppo distratto. Finchè non sarai tu a fare il primo passo, io non potrò fare nulla, capisci?”

Jonghyun non capiva. Perché non rispondeva mai alle sue domande? Perché gli rispondeva con altre domande? Non ci stava capendo nulla!

“Kibum, sii meno sibillino e parlami con chiarezza.”

Il biondo rise, divertito.

“Vediamo se riesci a farmi parlare..”

Detto questo si alzò, correndo verso la spiaggia.

Mentre si allontanava, il maggiore sentì continuare il suono acuto della sua risata e si decise ad inseguirlo. Li aspettava una notte di puro piacere.

 

 

 

“Kim Jonghyun!”

“Si?! Presente!” E balzò in piedi, trovandosi in classe, di fronte al professore di biologia.

I ragazzi della classe sogghignarono divertiti dalla scena.

“Signor Kim, vedo che la mia lezione è molto noiosa e complicata per lei. Vorrà dire che oggi pulirà tutta la classe fino alla chiusura.” L’ometto alzò un sopracciglio soddisfatto, annunciando la fine della lezione proprio sul suono della campanella.

“Dannazione..” Jonghyun si lasciò cadere sulla sedia passandosi le mani sul viso, ancora rilassato per la bella dormita appena interrotta.

“Hei, si può sapere che ti succede? E’ da una settimana che arrivi presto e ti addormenti sul banco”

Minho sembrava davvero preoccupato. Prese lo zaino in spalla e si avviò alla porta, con un sospiro liberatorio.

Jonghyun non gli rispose, aveva la mente altrove, ancora impegnata a coordinare le gambe nella corsa per la cattura di Kibum.

“Beh, vedi un po’ tu se hai voglia, alle sei vado agli allenamenti, ti aspetto li”

“Si, si, certo..” Mugugnò il moro, appoggiando la fronte al banco.

Nell’ultima settimana, ogni sogno aveva sempre lo stesso protagonista: Kibum, e il luogo era sempre lo stesso. Che dormisse di giorno, o di notte, si trovava sempre in quella spiaggia, illuminata dalla luce della luna.

Non riusciva a capire. Quel ragazzo sul marciapiede era davvero lui? Perché non gli forniva qualche informazione in più, dannazione!

Kim Jonghyun, devi andare a mangiare e smettere di pensare a lui.

Proprio mentre usciva dall’aula, si scontrò con un altro ragazzo, che perse solamente l’equilibrio per un attimo.

“Scusa, non ti avevo vist-, oh.” Jonghyun si ritrovò nuovamente di fronte il rappresentante d’Istituto, questa volta accompagnato da uno studente che aveva visto raramente.

“Dobbiamo smetterla di finirci addosso in questo modo” Scherzò Jinki, ridendo. “Comunque io sono Lee Jinki, piacere” E gli porse una mano gentilmente.

Jonghyun si inchinò riconoscendo in lui un ragazzo più grande, per poi stringergli la mano.

“Jonghyun, Kim Jonghyun”

Jinki lo squadrò mantenendo la sua aria spensierata, poi gettò uno sguardo al compagno alla sua destra.

“Lui è Taemin, mio fratello”

Taemin gli sorrise, ma non si inchinò, mantenendo un contatto diretto con il suo sguardo.

“Piacere!”

Jonghyun rimase impalato a fissare come si estendeva il sorriso di quel ragazzino, in un modo che giurò di aver già visto.

“Oh, p-piacere..mio”

Il fratello di Jinki lo osservò per un momento, sorridendo poi furbescamente, come se fosse stato a conoscenza di un segreto che solo lui in tutto il mondo sapeva. Per un attimo i suoi occhi furono attraversati da un lampo dorato, ma un secondo dopo, erano tornati scuri, furbi.

“Stai andando a mangiare?” Jinki irruppe nei suoi pensieri con violenza, strappandolo da quello stato di semi coscienza in cui era caduto alla vista degli occhi del più giovane dei tre.

“Si, oggi..oggi devo lavorare qui”

“Ahi ahi, eccolo qui il dormiglione della lezione di bio”

“Come lo sai?” Jonghyun aggrottò le sopracciglia, visibilmente sorpreso.

“Mentre venivo qui, ho incrociato il professore che, per caso, si lamentava di un alunno che da una settimana si addormenta durante la sua lezione”

“Oh, beh, si…è una noia”

Jonghyun non poteva dire che lo faceva apposta a svegliarsi presto e a dormire in classe. A scuola arrivava con i primi studenti proprio per scorgere una faccia conosciuta, che però non era mai arrivata, ma dopotutto non poteva nemmeno essere sicuro che l’avrebbe incontrato a scuola; durante la lezione dormiva per vedere Kibum almeno in sogno.

Si sedette al tavolo tra questi pensieri, senza notare che Jinki e Taemin gli si erano posizionati di fronte, con il loro pranzo.

“E’ così noiosa?”

La voce di Taemin lo sorprese.

Gli entrò nei padiglioni auricolari calda e dolce come il miele d’estate, si ritrovò a fissare quegli occhi scaltri con una tale intensità che quasi si dimenticò di parlare.

Che diavolo gli succedeva? Era come se i suoi sensi divenissero più lenti nella loro risposta, come entrare in uno stato di rilassamento. Sentì di poter parlare liberamente, che sarebbe stato capito, che loro erano le persone giuste.

Senza pensare, gli rispose.

“E’ che sogno una persona. Una persona che non conosco. Io e.. questa persona siamo amanti, e che amanti. Tutte le notti ci incontriamo sul mare e parliamo, e ci guardiamo e…” Si perse tra i mille ricordi di Kibum, ma si riprese in fretta.

“Ma..ma non capisco! Mi aveva detto che sarebbe successa una cosa importante e che sarei stato felice. Mi dice che non sono attento, che sono distratto! Ma cosa dovrei vedere di così importante?!” Alzò la voce di molti toni, esasperato, attirando l’attenzione delle persone accanto.

Jinki si guardò attorno arrossendo lievemente per quella scena cui non era abituato. Le persone li stavano guardando circospetti, alcuni in piedi, alcuni ai tavoli. Proprio mentre Jonghyun diceva di essere distratto, dietro di lui passò il nuovo studente, Kibum, con il suo vassoio in mano, diretto all’uscita della mensa che dava sul giardino.

Il biondo guardò la schiena di Jonghyun con un sorriso sarcastico in volto, poi si accorse della presenza di Jinki e Taemin al tavolo di quel ragazzo. Sorrise ad entrambi, in un modo più caloroso al più piccolo, e i fratelli lo corrisposero. Poi se ne andò fuori a mangiare.

“…e cosa dovrei fare? Io non lo so davvero!” Jonghyun si prese la testa fra le mani.

Taemin lo guardò mentre addentava il suo panino. Aspettò di mandare giù il boccone e parlò.

“Per me vuole dire che sei semplicemente distratto. Che dovresti fare attenzione alle più piccole cose. E’ ovvio che stia aspettando te. Quindi forse vuole dirti che lui non può venire da te in prima persona, ma tu devi trovare lui. Non credi?”

Le parole del più giovane furono di una tale semplicità che gli altri due lo guardarono stupiti. Sembrava aver capito tutto del discorso insensato di Jonghyun, anche se non aveva ascoltato più di mezza frase. Come aveva capito che si trattava di un “lui”? Non aveva nessun problema a riguardo? Non si sentiva in imbarazzo a trattare quell’argomento?

Il moro sussurrò un “hai ragione” appena accennato, poi finalmente si decise a cambiare discorso, evitando possibili discorsi sui suoi gusti sessuali.

“E voi? Dai, raccontatemi qualcosa, io nemmeno so perché vi ho parlato di questo mio gran segreto..”

Fu Jinki a prender parola.

“Beh, io sono all’ultimo anno e sono rappresentante, i miei genitori sono persone semplici, mia mamma è una pittrice, mio papà è musicista. Lavorano spesso assieme, chiamano mia madre per alcune mostre in gallerie d’arte, mentre mio papà offre sottofondo musicale, che sembra una cosa semplice, ma ti assicuro che suonare ininterrottamente il pianoforte per mezza giornata, è stancante”

Taemin lo guardò complice, avvicinandosi di più a lui, e il fratello maggiore lo notò.

“Questo nanerottolo qui, invece, i miei lo hanno adottato quando io avevo quattro anni. Siamo una famiglia e per me è davvero mio fratello di sangue.” Si guardarono negli occhi sorridendo.

“Non so nemmeno com’è successo, in realtà. I miei erano tristi, in quel periodo. Io ero sempre malato. Avevo quattro anni quando mi venne la febbre peggiore della mia vita, durò quasi un mese. Un giorno però, mi sono svegliato e stavo bene. Nella mia mente avevo inciso un indirizzo. Mia madre e mio padre sono rimasti senza parole, visto che andavo avanti da parecchio con quella situazione, così siamo andati nel luogo dell’indirizzo. Magari ci avrebbe dato una risposta.” Jinki si fermò un istante, forse ricordava quel giorno con tristezza, forse ancora stentava a crederci.

“Fatto sta che una volta arrivati, ci trovammo di fronte l’orfanotrofio di Seoul. Entrammo e, appena fummo accolti dalla proprietaria, tutti e tre andammo verso una culla, dove dormiva un bambino. Taemin”

Taemin sorrise felice, quella storia doveva piacergli molto.

“Io dico sempre che è stato lui a chiamarci” Lo prese in giro suo fratello, e Jonghyun non poté fare a meno di pensare che forse era proprio così. Che era stato Taemin a chiamarli, allo stesso modo in cui Kibum aveva chiamato lui.

“E’..una storia sensazionale” Disse Jonghyun semplicemente.

“Da quel giorno, Taemin è diventato la mia speranza. Ho imparato da lui che non bisogna mai arrendersi, ma continuare a lottare per ciò che si vuole, anche se tutti ti danno contro e ti ritrovi da solo. Taemin mi ha insegnato che non si è mai soli.” Jinki guardò avanti a sé, commosso dalle sue stesse parole.

Nel suo sguardo si poteva vedere la forza e la perseveranza di chi non ha mai mollato e mai mollerà.

Il moro lo guardò ammirato. Voleva essere come lui. Si sarebbe impegnato ogni giorno.

Taemin l’aveva chiamato a sé, anche Kibum ci stava provando, ma lui non era mai stato in ascolto.

Prese un respiro e chiuse gli occhi.

Quando li riaprì, puntò lo sguardo sicuro prima in quello di Jinki e poi in quello di Taemin.

Ora era in ascolto.

Avrebbe trovato Kibum.



____________________________________________

::INFINITESKYDRIVER CORNER::

Eccoci alla rubrica "Cosa facciamo capitare a questi sventurati?"

Abbiamo capito tutti che la fortuna NON è dalla parte del nostro Jonghyun. Taemin ed il suo passato, la prima parte è stata rivelata!
Kibum e Jonghyun riusciranno a vedersi, finalmente? Già due occasioni mancate, per loro.
Senza dare troppi spoiler, al prossimo capitolo!
Haloa! <3

- - - - - - - -

Ora che ci penso...un ringraziamento ce l'ho.

Oggi, in South Korea, è il 18/07/2013, un giorno speciale.

E' il compleanno di Lee Taemin.

Quindi il mio ringraziamento va proprio a TAEMIN, oltretutto mio bias, senza il quale questa storia nemmeno esisterebbe. Perciò dedico questo capitolo a lui.

Grazie Taemin per la tua gioia. Grazie per la tua perseveranza e per la tua speranza. Grazie per essere fiero di ciò che fai, perchè anche noi siamo fieri di te. Grazie per avermi fatto conoscere emozioni e sentimenti che vanno al di là dell'immaginazione. Grazie perchè al tuo ventunesimo compleanno, sei ancora il bambino giocoso e spensierato che nel 2008 esordì con i suoi 4 compagni disagiati come te. Grazie, perchè mi hai fatto scoprire quant'è bello vedere le cose sempre con un sorriso sincero. Grazie, perchè semplicemente esisti.

Grazie, Taemin.

- - - - - - - - -

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: Infinite Sky Driver