Ieri ho visto "The Hunger Games", perciò dedico un Non-ringraziamento a quel film che mi è piaciuto un sacco. Avrei scritto tutto questo ieri, ma avendo viso il film, sono entrata nell'ottica avventura/foresta/giochi omicidi, quindi il capitolo sarebbe venuto fuori totalmente di un altro genere, rispetto alla trama della storia.
Perciò.. il mio Non-ringraziamento va al mitico film "The Hunger games" <3
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Il mare era relativamente calmo, quella
notte, così come il
suo animo.
Se ne stava seduto sugli scogli,
com’era ormai sua
abitudine, nell’attesa della venuta del suo amante.
Osservava ammirato i giochi delle onde che
sovrapponendosi
creavano sfumature bianche e azzurre, splendenti sotto la luce chiara
della
luna.
Nell’attesa, il tempo sembrava
infinito e lo sguardo di Jonghyun
volava sull’orizzonte, a volte sul bagnasciuga, nell’attesa
di veder spuntare
quella chioma bionda che con il passare dei giorni aveva imparato ad
amare.
Aspettò qualche ora, perso in
visioni improbabili, fino a
quando una mano si adagiò sulla sua spalla, delicata.
Jonghyun girò il capo, incontrando
subito gli occhi blu di
Kibum.
Aprì la bocca per salutarlo, ma la
voce non venne fuori,
troppo emozionata per uscire allo scoperto e farsi udire da una
creatura tanto
sublime. Fu infatti Kibum a rompere il silenzio, con un sorriso.
Un sorriso non può rompere il
silenzio, voi direte.
Ma quello di Kibum, lo rompeva eccome.
Così tanta era la
dolcezza e la comprensione del suo sguardo, assieme alla piega
sorridente delle
labbra, che il silenzio si crepava, come una pallottola cerca di
sfondare un
vetro infrangibile, per poi dare il colpo di grazia con due fossette
createsi
accanto alle guance.
Jonghyun rimase folgorato da quella
visione, sentì il cuore
estremamente simile a quel vetro infrangibile, mentre la pallottola di
Kibum
era stata capace non solo di frammentarlo in innumerevoli schegge
trasparenti,
ma anche a farlo cadere al primo colpo, permettendo così alla
luce di entrare a
fondo nella sua anima.
Ogni incontro era così, per loro.
Sensazioni, emozioni, amore
puro, incantamento, estasi.
Visto l’improvviso mutismo di
Jonghyun, il più piccolo
parlò, con la sua voce bassa e gentile.
“Hai visto, Jonghyun? Non ti avevo
mentito”
Il maggiore rimase perplesso, senza capire,
probabilmente il
suo cervello doveva rimettersi in moto dopo gli ultimi minuti di
inattività.
“Mentito su cosa?”
“Sul fatto che saresti stato molto
felice”
Jonghyun ricordò in un secondo
quella mattina della
settimana precedente, in cui aveva visto un ragazzo dai capelli biondi
così
simili ai suoi.
“Eri tu, Kibum? Eri davvero
tu?” Gli occhi scuri si
illuminarono, assumendo un colorito insolito, marrone argentato.
Kibum sorrise ancora, questa volta per
prenderlo in giro.
“Jonghyun…tu sei sempre troppo
distratto. Finchè non sarai
tu a fare il primo passo, io non potrò fare nulla,
capisci?”
Jonghyun non capiva. Perché non
rispondeva mai alle sue
domande? Perché gli rispondeva con altre domande? Non ci stava
capendo nulla!
“Kibum, sii meno sibillino e parlami
con chiarezza.”
Il biondo rise, divertito.
“Vediamo se riesci a farmi
parlare..”
Detto questo si alzò, correndo verso
la spiaggia.
Mentre si allontanava, il maggiore
sentì continuare il suono
acuto della sua risata e si decise ad inseguirlo. Li aspettava una
notte di
puro piacere.
“Kim Jonghyun!”
“Si?! Presente!” E balzò in
piedi, trovandosi in classe, di
fronte al professore di biologia.
I ragazzi della classe sogghignarono divertiti
dalla scena.
“Signor Kim, vedo che la mia lezione
è molto noiosa e
complicata per lei. Vorrà dire che oggi pulirà tutta la
classe fino alla
chiusura.” L’ometto alzò un sopracciglio
soddisfatto, annunciando la fine della
lezione proprio sul suono della campanella.
“Dannazione..” Jonghyun si
lasciò cadere sulla sedia
passandosi le mani sul viso, ancora rilassato per la bella dormita
appena
interrotta.
“Hei, si può sapere che ti succede?
E’ da una settimana che
arrivi presto e ti addormenti sul banco”
Minho sembrava davvero preoccupato. Prese lo zaino
in spalla
e si avviò alla porta, con un sospiro liberatorio.
Jonghyun non gli rispose, aveva la mente altrove,
ancora
impegnata a coordinare le gambe nella corsa per la cattura di Kibum.
“Beh, vedi un po’ tu se hai voglia,
alle sei vado agli
allenamenti, ti aspetto li”
“Si, si, certo..” Mugugnò il
moro, appoggiando la fronte al
banco.
Nell’ultima settimana, ogni sogno aveva
sempre lo stesso
protagonista: Kibum, e il luogo era sempre lo stesso. Che dormisse di
giorno, o
di notte, si trovava sempre in quella spiaggia, illuminata dalla luce
della
luna.
Non riusciva a capire. Quel ragazzo sul
marciapiede era
davvero lui? Perché non gli forniva qualche informazione in
più, dannazione!
Kim Jonghyun, devi andare a mangiare e smettere di
pensare a
lui.
Proprio mentre usciva dall’aula, si
scontrò con un altro
ragazzo, che perse solamente l’equilibrio per un attimo.
“Scusa, non ti avevo vist-, oh.”
Jonghyun si ritrovò
nuovamente di fronte il rappresentante d’Istituto, questa volta
accompagnato da
uno studente che aveva visto raramente.
“Dobbiamo smetterla di finirci addosso in
questo modo”
Scherzò Jinki, ridendo. “Comunque io sono Lee Jinki,
piacere” E gli porse una
mano gentilmente.
Jonghyun si inchinò riconoscendo in lui un
ragazzo più
grande, per poi stringergli la mano.
“Jonghyun, Kim Jonghyun”
Jinki lo squadrò mantenendo la sua aria
spensierata, poi
gettò uno sguardo al compagno alla sua destra.
“Lui è Taemin, mio fratello”
Taemin gli sorrise, ma non si inchinò,
mantenendo un
contatto diretto con il suo sguardo.
“Piacere!”
Jonghyun rimase impalato a fissare come si
estendeva il
sorriso di quel ragazzino, in un modo che giurò di aver
già visto.
“Oh, p-piacere..mio”
Il fratello di Jinki lo osservò per un
momento, sorridendo
poi furbescamente, come se fosse stato a conoscenza di un segreto che
solo lui
in tutto il mondo sapeva. Per un attimo i suoi occhi furono
attraversati da un
lampo dorato, ma un secondo dopo, erano tornati scuri, furbi.
“Stai andando a mangiare?” Jinki
irruppe nei suoi pensieri
con violenza, strappandolo da quello stato di semi coscienza in cui era
caduto
alla vista degli occhi del più giovane dei tre.
“Si, oggi..oggi devo lavorare qui”
“Ahi ahi, eccolo qui il dormiglione della
lezione di bio”
“Come lo sai?” Jonghyun
aggrottò le sopracciglia,
visibilmente sorpreso.
“Mentre venivo qui, ho incrociato il
professore che, per
caso, si lamentava di un alunno che da una settimana si addormenta
durante la
sua lezione”
“Oh, beh, si…è una noia”
Jonghyun non poteva dire che lo faceva apposta a
svegliarsi
presto e a dormire in classe. A scuola arrivava con i primi studenti
proprio
per scorgere una faccia conosciuta, che però non era mai
arrivata, ma dopotutto
non poteva nemmeno essere sicuro che l’avrebbe incontrato a
scuola; durante la
lezione dormiva per vedere Kibum almeno in sogno.
Si sedette al tavolo tra questi pensieri, senza
notare che
Jinki e Taemin gli si erano posizionati di fronte, con il loro pranzo.
“E’ così noiosa?”
La voce di Taemin lo sorprese.
Gli entrò nei padiglioni auricolari calda e
dolce come il
miele d’estate, si ritrovò a fissare quegli occhi scaltri
con una tale intensità
che quasi si dimenticò di parlare.
Che diavolo gli succedeva? Era come se i suoi
sensi
divenissero più lenti nella loro risposta, come entrare in uno
stato di
rilassamento. Sentì di poter parlare liberamente, che sarebbe
stato capito, che
loro erano le persone giuste.
Senza pensare, gli rispose.
“E’ che sogno una persona. Una persona
che non conosco. Io
e.. questa persona siamo amanti, e che amanti. Tutte le notti ci
incontriamo
sul mare e parliamo, e ci guardiamo e…” Si perse tra i
mille ricordi di Kibum,
ma si riprese in fretta.
“Ma..ma non capisco! Mi aveva detto che
sarebbe successa una
cosa importante e che sarei stato felice. Mi dice che non sono attento,
che
sono distratto! Ma cosa dovrei vedere di così
importante?!” Alzò la voce di molti
toni, esasperato, attirando l’attenzione delle persone accanto.
Jinki si guardò attorno arrossendo
lievemente per quella
scena cui non era abituato. Le persone li stavano guardando
circospetti, alcuni
in piedi, alcuni ai tavoli. Proprio mentre Jonghyun diceva di essere
distratto,
dietro di lui passò il nuovo studente, Kibum, con il suo vassoio
in mano, diretto
all’uscita della mensa che dava sul giardino.
Il biondo guardò la schiena di Jonghyun con
un sorriso
sarcastico in volto, poi si accorse della presenza di Jinki e Taemin al
tavolo
di quel ragazzo. Sorrise ad entrambi, in un modo più caloroso al
più piccolo, e
i fratelli lo corrisposero. Poi se ne andò fuori a mangiare.
“…e cosa dovrei fare? Io non lo so
davvero!” Jonghyun si
prese la testa fra le mani.
Taemin lo guardò mentre addentava il suo
panino. Aspettò di
mandare giù il boccone e parlò.
“Per me vuole dire che sei semplicemente
distratto. Che
dovresti fare attenzione alle più piccole cose. E’ ovvio
che stia aspettando
te. Quindi forse vuole dirti che lui non può venire da te in
prima persona, ma
tu devi trovare lui. Non credi?”
Le parole del più giovane furono di una
tale semplicità che
gli altri due lo guardarono stupiti. Sembrava aver capito tutto del
discorso
insensato di Jonghyun, anche se non aveva ascoltato più di mezza
frase. Come
aveva capito che si trattava di un “lui”?
Non aveva nessun problema a riguardo? Non si sentiva in imbarazzo a
trattare
quell’argomento?
Il moro sussurrò un “hai
ragione” appena accennato, poi
finalmente si decise a cambiare discorso, evitando possibili discorsi
sui suoi
gusti sessuali.
“E voi? Dai, raccontatemi qualcosa, io
nemmeno so perché vi
ho parlato di questo mio gran segreto..”
Fu Jinki a prender parola.
“Beh, io sono all’ultimo anno e sono
rappresentante, i miei
genitori sono persone semplici, mia mamma è una pittrice, mio
papà è musicista.
Lavorano spesso assieme, chiamano mia madre per alcune mostre in
gallerie d’arte,
mentre mio papà offre sottofondo musicale, che sembra una cosa
semplice, ma ti
assicuro che suonare ininterrottamente il pianoforte per mezza
giornata, è
stancante”
Taemin lo guardò complice, avvicinandosi di
più a lui, e il
fratello maggiore lo notò.
“Questo nanerottolo qui, invece, i miei lo
hanno adottato
quando io avevo quattro anni. Siamo una famiglia e per me è
davvero mio
fratello di sangue.” Si guardarono negli occhi sorridendo.
“Non so nemmeno com’è successo,
in realtà. I miei erano
tristi, in quel periodo. Io ero sempre malato. Avevo quattro anni
quando mi
venne la febbre peggiore della mia vita, durò quasi un mese. Un
giorno però, mi
sono svegliato e stavo bene. Nella mia mente avevo inciso un indirizzo.
Mia madre
e mio padre sono rimasti senza parole, visto che andavo avanti da
parecchio con
quella situazione, così siamo andati nel luogo
dell’indirizzo. Magari ci
avrebbe dato una risposta.” Jinki si fermò un istante,
forse ricordava quel
giorno con tristezza, forse ancora stentava a crederci.
“Fatto sta che una volta arrivati, ci
trovammo di fronte l’orfanotrofio
di Seoul. Entrammo e, appena fummo accolti dalla proprietaria, tutti e
tre
andammo verso una culla, dove dormiva un bambino. Taemin”
Taemin sorrise felice, quella storia doveva
piacergli molto.
“Io dico sempre che è stato lui a
chiamarci” Lo prese in
giro suo fratello, e Jonghyun non poté fare a meno di pensare
che forse era
proprio così. Che era stato Taemin a chiamarli, allo stesso modo
in cui Kibum
aveva chiamato lui.
“E’..una storia sensazionale”
Disse Jonghyun semplicemente.
“Da quel giorno, Taemin è diventato
la mia speranza. Ho
imparato da lui che non bisogna mai arrendersi, ma continuare a lottare
per ciò
che si vuole, anche se tutti ti danno contro e ti ritrovi da solo.
Taemin mi ha
insegnato che non si è mai soli.” Jinki guardò
avanti a sé, commosso dalle sue
stesse parole.
Nel suo sguardo si poteva vedere la forza e la
perseveranza
di chi non ha mai mollato e mai mollerà.
Il moro lo guardò ammirato. Voleva essere
come lui. Si
sarebbe impegnato ogni giorno.
Taemin l’aveva chiamato a sé, anche
Kibum ci stava provando,
ma lui non era mai stato in ascolto.
Prese un respiro e chiuse gli occhi.
Quando li riaprì, puntò lo sguardo
sicuro prima in quello di
Jinki e poi in quello di Taemin.
Ora era in ascolto.
Avrebbe trovato Kibum.
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::INFINITESKYDRIVER CORNER::
Eccoci alla rubrica "Cosa facciamo capitare a questi sventurati?"
Abbiamo
capito tutti che la fortuna NON è dalla parte del nostro
Jonghyun. Taemin ed il suo passato, la prima parte è stata
rivelata!
Kibum e Jonghyun riusciranno a vedersi, finalmente? Già due
occasioni mancate, per loro.
Senza dare troppi
spoiler, al prossimo capitolo!
Haloa!
<3
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Ora che ci penso...un ringraziamento ce l'ho.
Oggi, in South Korea, è il 18/07/2013, un giorno speciale.
E' il compleanno di Lee Taemin.
Quindi il mio ringraziamento va proprio a TAEMIN, oltretutto mio bias, senza il quale questa storia nemmeno esisterebbe. Perciò dedico questo capitolo a lui.
Grazie Taemin per la tua gioia. Grazie per la tua perseveranza e per la tua speranza. Grazie per essere fiero di ciò che fai, perchè anche noi siamo fieri di te. Grazie per avermi fatto conoscere emozioni e sentimenti che vanno al di là dell'immaginazione. Grazie perchè al tuo ventunesimo compleanno, sei ancora il bambino giocoso e spensierato che nel 2008 esordì con i suoi 4 compagni disagiati come te. Grazie, perchè mi hai fatto scoprire quant'è bello vedere le cose sempre con un sorriso sincero. Grazie, perchè semplicemente esisti.
Grazie, Taemin.
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