Serie TV > CSI - Las Vegas
Ricorda la storia  |      
Autore: Jessica Fletcher    17/07/2013    2 recensioni
Nick prende con se un cane, Sam. La sua compagna, Anna, non è molto d'accordo ma qualcosa le farà cambiare idea.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nick Stokes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Una ragazza per Nick'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
sam

SAM



"Va bene, vieni a stare a casa mia" disse Nick al grosso pastore alsaziano disteso davanti a lui "però devi ubbidire a due semplici regole. Primo: la domenica si vede la partita, noi teniamo per i Dallas Cowboys. Secondo: quando ritorna la mia compagna, Anna, tu dormi per terra. D'accordo?"
La grossa bestia aveva chinato il capo in segno di assenso.

"Un cane?" Anna, la compagna di Nick, era veramente fuori di se "sto via 15 giorni per portare Tommy al mare e al mio ritorno trovo che hai preso un cane! E senza dirmi niente!! Vengo qui e trovo quella bestia in casa mia; Nicholas questa volta mi devi delle spiegazioni!";
"Vedi, Annie, il fatto è che, poverino, il suo compagno di lavoro e padrone è morto e lui non aveva più nessuno che si prendesse cura di lui. E' un cane poliziotto piuttosto avanti con gli anni e non può più stare in servizio. Ma in casa può esserci utile: sarà il compagno di giochi di Tommy e lo proteggerà da ogni tipo di malintenzionato e da ogni pericolo. Poi può fare la guardia alla casa e...."
".....E bisognerà portarlo fuori a fare i bisognini, portarlo dal veterinario, fargli il bagno, dargli da mangiare.....cose che farai tu, Nicholas, perché io non lo faccio di certo e....gli hai mica dato il permesso di dormire sul nostro letto, vero?"
"Eeeergh, no....certo che no. Ma perché me lo chiedi?"
"Così, proprio perché tu mi sembri il tipo da farlo, di dormire col cane (che schifo) ....guarda Nick che se lui non si comporta più che bene, lo mando al canile! di filato! e tu insieme a lui! Ci siamo capiti?!!!"

Anna sbuffava impietosamente guardando quell'intruso peloso rannicchiato in un angolo del soggiorno, ma suo figlio non era dello stesso avviso.
"Bubu!" esclamò Tommy  dirigendosi verso l'animale, abbracciandolo con impeto; per tutta risposta la bestiola gli diede una grossa leccata sul viso ed il piccolo, passato l'iniziale stupore, scoppiò in una risata divertita.
"Vedi?" osservò Nick "sono già amici"
"Va bene" rispose la sua compagna scuotendo la testa "sola contro due non ce la posso fare. Mi arrendo......lo teniamo. Come si chiama?"
"Si chiama Sam" rispose Nick e poi, rivolto al cane "Sam sàlut la dame!"
"In francese? perché gli parli in francese?"
"Perché è stato addestrato in Francia e capisce solo il francese"
"Aspetta un po', fammi capire.....hai adottato un cane al quale si deve parlare in francese? Ma il mio francese è terribile....non potevi trovarne uno che capisce l'inglese, normalmente?"
"Oh, insomma Annie, è un cane! Gli devi dare due o tre ordini, mica discutere sui massimi sistemi! Il tuo francese scolastico andrà benissimo.....del resto il mio non è certamente migliore"
Nel frattempo Sam si era avvicinato a Anna e le aveva porto, molto garbatamente, la zampetta anteriore destra, lei aveva stretto la zampa nella propria mano dicendo, rivolta al cagnone "Okay amico, sei il benvenuto in casa mia ma...comportati bene, altrimenti sono casini, inteso?" e gli fece una carezza sul capoccione.
"Brava, così ti voglio! Pace?" chiese Nick speranzoso;
"Pace" rispose lei "E adesso dammi un benvenuto di tutto rispetto che non vedo l'ora di abbracciarti e di baciarti". Per tutta risposta lui la prese fra le braccia per darle un sonoro ed appassionato bacio sulla bocca
 "E, stasera, a letto, ti darò il resto" aggiunse maliziosamente;
"Non vedo l'ora" fu la risposta.

Alla fine risultò che il grosso cane non dava poi noia più di tanto, anzi era ben addestrato ed educato: non sporcava in casa, non si era mai azzardato a salire sui letti o sul divano, mangiava tranquillamente dalla sua ciotola senza lasciare cadere una briciola di cibo o una goccia d'acqua. Tommy lo adorava, voleva sempre giocare con lui: gli saliva in groppa, gli tirava la coda, le orecchie e poi rideva divertito e la bestiola lo lasciava fare pazientemente, fino a che uno dei due genitori non interveniva: "Tommy, non fargli male.....non è di pezza, è di carne, come te", gli dicevano; allora il bambino smetteva e cominciava ad accarezzarlo lentamente sulla groppa "'cusa Sam.....'cusa" gli diceva, facendo vedere di essere pentito....per poi ricominciare con i soliti giochi qualche minuto più tardi.

Quella notte Nick era di turno, Anna aveva messo a letto Tommy, lo aveva fatto addormentare con la solita fiaba, gli aveva dato il bacino della buonanotte e poi era andata a dormire anche lei; Sam se ne stava accucciato nel suo solito angolo, probabilmente anche lui addormentato.
Era già notte inoltrata, quando Anna si svegliò di soprassalto, disturbata forse da un rumore sommesso, una specie di fruscio e da uno strano presentimento.....seguendo il  presentimento si diresse verso la cameretta di suo figlio.
E lì vide..... vide un uomo, in piedi vicino al lettino di Tommy che lo stava guardando intensamente, per poi chinarsi e prendere il piccolo, ancora addormentato, in braccio:
"E così tu se il figlio del mio amico Nick" stava dicendo l'uomo, con una strana cantilena, aveva un tono di voce che faceva rabbrividire: la voce di un pazzo; "io e il tuo papà siamo buoni amici.....lui si è preso cura di me una volta.....proprio cura di me. Mi ha fatto mettere in un ospedale dove mi hanno curato; mi hanno curato a lungo, a lungo....."

Nigel Crane..... Anna ne aveva sentito parlare come dello stalker che aveva tentato di uccidere Nick tempo prima, arrivando, comunque, a ferirlo abbastanza seriamente per avergli fatto fare un volo dal secondo piano.
"Lascia stare mio figlio!" gridò la donna, come una furia; ma l'uomo non le diede retta;
"Lascialo stare, ti prego ..... farò quello che vuoi, ma lascialo stare";
"Chi sei tu donna?" fu la risposta "cosa vuoi da me? Questo bambino ora è mio, lo porto via con me"
"NOOOO" gridò lei terrorizzata "no, no ti prego".
Il suo grido aveva svegliato Tommy il quale si era messo a piangere spaventatissimo, "Mama, mama" gridava fra i singhiozzi;
"Guarda, lo hai fatto piangere, lascialo stare lascialo stare!" Anna si era avvicinata all'uomo per afferrare il bambino ma si era fermata, raggelata: l'uomo aveva un coltello. Aveva sentito però come un fruscio dietro di se, un leggero passo.
Capendo cosa stava accadendo alle sue spalle gridò:
"Sam! Allez! Allez, Sam!"
Il  cane si lanciò verso l'uomo mordendogli il polpaccio in modo da affondare bene i denti, Crane gridò di dolore e lasciò cadere il coltello.
Anna fu lesta ad afferrare suo figlio e Sam ebbe via libera per avventarsi sull'uomo. In breve tempo gli fu addosso e lo buttò a terra, poi gli mise le grosse zampe sul petto e cominciò a minacciarlo da vicino digrignando i denti con la mandibola pronta ad azzannarlo sulla giugulare, se necessario.

"Nick.....hanno chiamato per un'emergenza e......la chiamata riguarda casa tua!"  DB Russel  era seriamente preoccupato;
"Oh, mio Dio......Anna, come sta?"
"Non lo so non me lo hanno detto....andiamo, non c'è un minuto da perdere"
Signore, fa che non le sia successo niente, fa che stia bene, fa che stiano bene lei e il bambino! Nick non riusciva a pensare ad altro mentre, a bordo della SUV, insieme a DB che guidava e a  Greg, seduto insolitamente taciturno sul sedile posteriore, si stava recando verso il proprio appartamento.

L'immagine che si presentò, una volta entrato in casa, ai suoi occhi era di quelle che non si dimenticano tanto facilmente: da una parte Nigel Crane steso a terra terrorizzato con Sam che lo inchiodava, ringhiando con fare minaccioso, al terreno; dall'altra parte la sua compagna, seduta a terra, con il loro bambino piangente in braccio mentre lo cullava cercando di calmarlo.
Nick sospirò, piuttosto pesantemente, poi si rivolse al cane;
"Sam, lassaiz tombeur!" e l'animale abbandonò la presa sullo stalker in modo che potesse essere ammanettato e condotto via da Greg.
"Okay, fottuto idiota! Adesso te ne ritorni da dove sei venuto e spero che non ne uscirai tanto facilmente" esclamò Sanders al quale la scena cui aveva assistito aveva fatto ritornare la voce e piuttosto incazzata, peraltro.

"Nick, noi portiamo questo disgraziato in centrale per interrogarlo. Tu rimani pure con la tua famiglia, hanno bisogno di te", Russel aveva ben chiare quali fossero le priorità del suo agente in quel momento, lui stesso aveva una famiglia e capiva bene come ci si sente in casi del genere.

Stokes, frattanto, si era inginocchiato a terra per abbracciare Anna e il loro bambino.
"Annie, stai bene? sei ferita?";
"Sto bene, Nicky, stiamo bene sia io sia Tommy ma se.....se non fosse stato per quell'adorabile cagnolone.....non so come sarebbe finita" e alzò la mano ad indicare Sam il quale si era avvicinato con fare tranquillo ai suoi padroni; Anna prese ad accarezzarlo fra le orecchie;
"Bravo, Sam, ottimo lavoro" gli disse Nick e la bestiola se ne ritornò  alla sua cuccia uggiolando tutto contento.

"Nicky, penso che dovremmo riportare Tommy a letto. Mi aiuti a farlo dormire?"
"Certamente" fu la risposta.

Il bimbo era ancora molto, molto scosso dalla faccenda e non la smetteva di piagnucolare; entrambi i genitori erano inginocchiati vicino al lettino: Anna gli accarezzava la testolina facendo scorrere la propria mano sui sottili capelli castani, mentre Nick gli teneva la manina e gli cantava la canzone di John Lennon, quella che gli piaceva tanto (Beautiful boy - ne parlo nella storia intitolata "Tenera è la notte"- nda).
 Finalmente Tommy chiuse gli occhi e si addormentò.

Nick si era alzato in piedi ed era già uscito dalla stanza, Anna lo stava seguendo ed era appena sulla soglia della cameretta quando l'improvviso calo dell'adrenalina che aveva in corpo le fece quasi mancare le forze.
Chiamò il suo compagno con voce tremante "Nicky! Nicky, credo di avere bisogno io di coccole, ora". Lui le si avvicinò lestamente e fece in tempo a prenderla fra le braccia un attimo prima che le gambe le cedessero......

La teneva stretta fra le braccia e la sentiva abbandonata, senza vita come se fosse stata una bambola di pezza. La prese in braccio (com'è leggera, leggera come una piuma) e la portò in camera da letto.

L'aveva adagiata fra le lenzuola e si era steso anche lui, al suo fianco, e la stava accarezzando piano; la sua mano, grande, un po' ruvida scivolava dolcemente sulla pelle di velluto, sfiorando il viso, le spalle, il seno, l'addome i fianchi fino alle gambe, e mentre la accarezzava le dava piccoli baci sul viso, sulle palpebre, sulle labbra socchiuse, sfiorandole appena.

"Nicky?" la voce di Anna era debolissima, Nick si sentì stringere il cuore;
"Dimmi"
"Quando ho visto quell'uomo, quel folle con il nostro bambino in braccio.....io......non lo so.....mi sono sentita morire....il mio piccolo, la mia creatura e poi, quando ha detto che lo avrebbe portato via....Dio Mio, lo avrebbe portato con se, il mio piccolo.....il mio Tommy....il nostro Tommy. Oh, Nicky, sono morta, in quel momento, sono morta cento volte!"

E poi vennero le lacrime, tante lacrime; fu come quando si rompe una diga e l'acqua straripa dagli argini e non si può più fermare. La ragazza piangeva col viso affondato contro al petto del suo uomo, mentre lui le accarezzava piano i capelli, le massaggiava la schiena, le spalle.

"Perdonami, Annie, perdonami"
"Non è colpa tua, Nicky";
"Sì, invece, è colpa mia, è colpa del mio lavoro. E' colpa di questo maledetto schifosissimo lavoro se questa sera sei stata in pericolo.....siete stati in pericolo......"
"No, Nicky, non maledire il tuo lavoro" Anna aveva smesso di piangere e tirava su col naso "so benissimo quanto ci tieni....";
"Però se vi fosse successo qualcosa, a te o al bambino......non so cosa avrei fatto, non lo so proprio".

Ora era lui che piangeva: lente, silenziose lacrime scivolavano sul suo viso, ed era lei che cercava di confortarlo asciugandole con la punta delle dita e baciandolo dolcemente.

Rimasero abbracciati a lungo a piangere e coccolarsi a vicenda fino a che, esausti, furono vinti dal sonno.
Il mattino li avrebbe trovati abbracciati, come sempre, e innamorati  più che mai.

Finale romantico e strappalacrime, in perfetto stile Jessica!
Allora una piccola avvertenza: in stagione 13 Nick in effetti adotta un cane lupo di nome Sam, col quale parla in francese ma a parte questo dettaglio (e il fatto che, in effetti, lui ci dorme col cane)  il resto è tutta farina del mio sacco e non ci sono spoiler di sorta (il telefilm è tutta un'altra cosa)

Un'altra cosa: perdonate il mio pessimo francese, di sicuro ho scordato qualche accento!



Saluto tutti, soprattutto il mio kiwi, e spero che comunque continuerete a seguirmi

Baci
Love
Jessie


  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Jessica Fletcher