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Autore: metaldaymon    17/07/2013    1 recensioni
ho deciso di scrivere questa storia in seguito a un idea venuta in mente a una mia amica. gli elfi io gli vorrei caratterizzare un pò a modo mio, mantenendo i caratteri principali delle diverse specie.
spero vi piaccia
Genere: Fantasy, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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la guerra degli elfi primo capitolo Aveva cessato di piovere da poche ore, il cielo, che fino a poco prima era nero e scuro, ora si era fatto limpido e il sole illuminava la strada di terra battuta facendo brillare l'erba e le foglie ancora bagnate. Una farfalla appena uscita dal bozzolo stava scaldando e asciugando le ali al sole prima di spiccare il volo incessante della sua breve vita, ignara di cosa sarebbe avvenuto di lì a poco.
Qualche minuto dopo, un urlo squarciò il silenzio che avvolgeva la silenziosa pianura facendo alzare i corvi e gli altri uccelli appollaiati sui rami del bosco al limitare della piana mentre in lontananza si iniziò a udire un rumore di zoccoli.
-Presto! Presto! Dobbiamo raggiungerli prima che varchino il bosco!- urlò un comandante a cavallo
-Sissignore!- gli fecero eco due soldati, anch'essi a cavallo.
Poco più avanti, due figure spronavano i loro cinghiali tentando di mettere più distanza possibile dagli inseguitori.
-Muoviti, Lyanna, dobbiamo cercare di raggiungere il bosco prima di essere alla portata del loro gelo-
-Non ce la possiamo fare, Mark, gli animal...- non fece in tempo a finire la frase, che una vampata di vento gelido gli arrivò a pochi centimetri facendo imbizzarrire le loro cavalcature, che li disarcionarono per poi fuggire verso il bosco.
-Lyanna, tutto bene?-
-Si, fratello-
-Bene, prendi nostra sorella e continua a correre, io cerco di trattenerli finché posso, al di la del bosco c'è un castello, cerca di raggiungerlo-.
-Mark, non avrai intenzione di usare il fuoco degli antenati?-
- Non c'è alternativa Lya, non possiamo permettere che uccidano la bimba-
- Fratello... addio-
Le ultime parole volarono dietro all'esile figura dell'elfa che correva via verso il bosco, lasciando solo il fratello che si girò dalla parte opposta, dove stavano arrivando i soldati, e si preparò alla battaglia.
I soldati, dopo aver sparato un altro gelido flusso d'avvertimento in direzione della giovane, raggiunsero il giovane dall'alto profilo, scuro di carnagione, i capelli argentei e gli occhi rossi come il fuoco lo identificavano come Drow o elfo scuro. Esso si mise in posizione di battaglia facendo ondeggiare un poco la tunica nera di cui era vestito. "L'unico modo di evitare che i tre imperiali uccidano anche le mie sorelle è quello di usare il fuoco degli antenati", si disse. Essa è un abilità che tutti i Dunmer conoscevano ma che nessuno osava usare in quanto portava alla morte e alla chiusura delle porte del Landural, sapeva anche di non non essere abbastanza forte per riuscire a farcela da solo contro tre avversari, era ancora un apprendista nel fiore della gioventù
“Almeno le mie sorelle riusciranno a salvarsi”, pensò.
-Fermo, in nome dell'imperatore, schifoso abitante del sottosuolo. Per ordine diretto dell'imperatore Torbal il Grande, primo del suo nome, imperatore degli orchi e degli umani, nemico degli elfi e degli abitanti del sottosuolo, sei dichiarato vita non desiderata e quindi da annientare subito.
-Se devo morire, preferisco portarti con me, feccia umana!- Disse sputando a terra in direzione del soldato che aveva parlato.
Detto ciò, delle grandi fiamme divamparono dalle sue mani mentre il fumo usciva dagli occhi che, da rossi, erano diventati neri e, senza neanche lasciar loro il tempo di urlare e scagliarglisi addosso sfoderando i loro poteri del ghiaccio, donò il suo corpo allo spirito del fuoco bruciando i tre armati.
Dal limitare del bosco, due occhi rossi guardarono il fratello autodistruggersi per permetterle di salvarsi, riducendosi a un mucchio informe nero e condannandosi all'eternità nel Tanwall. Portando con se gli inseguitori aveva permesso a lei di salvarsi ed ora le due dovevano affrontare le insidie del bosco della pace apparente.
“Anf, anf, ecco il castello, attraversare il bosco è stata dura, forse non riuscirò a farcela ma almeno mia sorella ce la farà, è salva”, pensando ciò, la giovane elfa scura, si accascio vicino al castello sognando le verdi vallate del Landural, dove si sarebbe diretta, una volta cessato di respirare, per riunirsi al grande spirito.
-Signora matrona, scusi il disturbo, abbiamo rinvenuto il corpo di una giovane elfa dunmer, vicino all'entrata sud del castello, portava con se una piccola elfa, anch'essa dunmer. La bimba è in buone condizioni, probabilmente la madre ha usato la magia della cura del fuoco per tenere al sicuro la piccola, può essere che sia stato lo sforzo di attraversare il bosco della quiete apparente ad ucciderla-.
La matrona, un'elfa dalla pelle dorata e dai lineamenti alti e regali, smise di leggere l'antica pergamena che stava decifrando con un movimento della mano, che fece muovere la tunica bianca con ricami in oro e argento, che raffiguravano una grande quercia, la quale richiamava il suo ruolo di matrona e sapiente.
-Portate dentro la bambina, il cadavere dell'elfa invece bruciatelo, che possa cosi raggiungere il Landural e per oggi non disturbatemi più-.
-Come vuole lei signora- detto ciò il giovane servitore si ritirò, lasciando sola Catalist, matrona del clan Altdun e grande saggia esperta nelle magie curative.
  
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