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"Dove stai andando? Ehi, Georgie. Mi lasci da solo? Pezzo di deficiente! Ma che fai?".
Lo rincorre con i jeans infilati in una sola gamba. Uno schizzo di fango che aveva attraversato la divisa percorre a macchie il suo polpaccio destro fino al calzino di spugna che è tutto fuorché bianco. Andato, se n'è andato senza aspettarlo.
"Fidati di tuo fratello, zucca vuota".
La risata eccheggia contro il muro, fino all'antro delle docce. Fred infila in fretta l'altra gamba e allaccia la cintura. Il cuore batte forte, sa cos'ha fatto George.
Erano giorni che lo sospettava. Crede di fargliela, a lui? Lui, il suo gemello con mezzo etto di cervello in più?
D'un tratto i bottoni della divisa diventano difficili da incastrare. Strabuzza gli occhi, là fuori davanti alla porta c'è Angelina che lo aspetta.
Oh no. Georgie, torna indietro. Non sono davvero così coraggioso. Non vuoi farlo tu al posto mio, come al solito?
L'ultimo bottone è davvero l'ultimo scoglio? Adesso, con il manico di scopa sotto l'ascella, marcia con passo cadenzato verso un intero burrone.
Accompagnato da una ballata americana che canticchia nella mente per calmarsi, le prende una spalla. Quando vede il suo sussulto lasciar spazio a un sorriso radioso lo stomaco fa un triplo carpiato. Si sente come un barattolo pieno di maggiolini che sbattono contro il vetro. Bz bz brz.
Cosa le avrebbe detto? Bz. Che era carina? Brz... Che non scherzava quando l'aveva invitata al ballo del Ceppo?
"Angelina, ciao. Come sei... sei stata grande anche oggi, agli allenamenti. Cosa fai di bello da queste parti? Voglio dire, c'è buio e tutto quanto..."
"Vedo che non hai ancora ritrovato tutta la tua eloquenza, Weasley" - Brz bz.
"Di che parli? Sei tocca, ragazza, parola mia" - Bz brz bz.
Si appoggia allo stipite della porta con fare allusivo. Non riesce a togliersi dalla faccia quel sorriso di plastica che solitamente riserva ai momenti in cui le battute non facevano ridere abbastanza persone; quello di quando faceva con George uno scherzetto a Ron e la mamma li beccava subito.