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Autore: xmeinwonderland    17/07/2013    2 recensioni
3069
Salve a tutti,il mio nome è Charlotte McDylan e questa è la mia vita.
Sono nata il 7 gennaio del 3051 a New York.
La mia nascita è stata programmata.
Proprio così,diciamo che tutto il mondo sapeva che sarei nata.
Gli Stati Uniti sono sempre stati al primo posto in fatto di tecnologia. Infatti durante il secolo 2900/3000 hanno inventato delle navicelle spaziali in grado di andare dalla Via Lattea ad un’altra galassia in,non poco tempo,ma neanche tanto.
Ed ecco che,nel 3050, entra in gioco Henry Hassel. Lui è il proprietario,se così si può chiamare,della più grande e tecnologica azienda astronauta a New York.
Al signor Hassel serviva un bambino nato tra gli anni 3050/3060 che avesse abbastanza fegato per viaggiare nello spazio per minimo due anni.
I miei genitori mandarono me.
Siamo nel 3071 e ho scoperto un nuovo pianeta con vita.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1.  "Emiòs."


"Mh, ​​a planet with life.
A new planet."

 
3071
 
La navicella in cui ormai vivo da due anni è atterrata.
Purtroppo no,non è atterrata a casa mia.
Purtroppo no,non è atterrata a New York
Purtroppo no,non è atterrata in uno dei paesi sperduti degli U.S.A.
Purtroppo no, non è atterrata sulla Terra.
Purtroppo no,non è atterrata su Marte.
Sinceramente non so dove è atterrata ma non è nella Via Lattea.

Scesi dalla astronave e mi girai verso Steven,nonché mio accompagnatore.
<< Ehi Steven,dove siamo atterrati? >>
<< Siamo su Stronk,un pianeta poco più piccolo della Terra,situato nella galassia di Andromeda. >>
Non capivo perché dovevamo per forza visitare i pianeti.
Ricordo che una volta il signor Hassel mi disse ‘Charlotte,ricordati che viaggi nello spazio per trovare pianeti con caratteristiche molto simili alla Terra. Per esempio la vita’.
Quindi sono su questo pianeta per trovare vita. In 18 anni ho visitato tre pianeti della Via Lattea e in nessuno di questi c’era vita. Ecco,ho perso anni della MIA vita per trovare VITA su altri pianeti.
<< Charlotte,andiamo >>mi chiamò Steven. Lo seguii e notai che potevo respirare. Notai che c’era la forza di gravità. Notai che sotto ai miei piedi c’era l’asfalto. Questo pianeta era identico alla Terra.
<< Magari qui troviamo qualcuno >>Dissi a Steven. Lui si girò verso di me e annuì,poi alzò gli occhi al cielo,indicò il sole e continuò a camminare.
Anche io alzai gli occhi al cielo e notai una piccola palla viola chiaro.
<< E’ il sole. >>mi disse Steven,fermandosi qualche passo dopo per ammirare una fontana.
<< Acqua >> sussurrai.
<< Acqua >>Ripeté Steven ad alta voce.
Una vecchietta si diresse verso la fontana per riempire la bottiglia che aveva con sé.
Poco dopo arrivò un cane che leccò l’asfalto,nel punto in cui la vecchietta stava facendo cadere tutta l’acqua dalla fontana, per bere.
<< Turisti? >>Una voce di un vecchietto mi fece girare.
<< Si >>rispose Steven << Ci serve una casa. Sa dove posso trovare il sindaco? >> continuò.
<< E’ davanti a lei signorino. Sono il sindaco in carne ed ossa. >>rispose a Steven il vecchietto. Un signore sulla settantina,capelli brizzolati,alto più o meno 1.60 e vestito in giacca e cravatta color marrone.
A New York non avevo mai visto persone vestite in giacca e cravatta.
<< Ci serve una casa. >>Ripeté Steven al sindaco.
<< Mi segua giovanotto.>> Il sindaco ci fece strada fino ad una piccola villetta.
La visitammo: all’esterno era bianca,il tetto blu ed era circondata da un grazioso giardino. Dentro il pavimento era bianco/celeste chiaro;dritto a noi c’era il salotto: tavolino in legno con sei sedie,una poltrona bianca,un divano a quattro posti bianco,un mobiletto in legno con sopra la TV e le pareti erano decorate con qualche quadro. A destra del salotto c’èra la cucina: Un tavolo rotondo con quattro sedie,un mobile con una piccola TV e tutto quello che di solito c’è in cucina. Davanti al salotto c’era una lunga scalinata celeste che portava al piano di sopra: c’erano due bagni, tre camere e una porticina in cui c’era una scala che portava alla soffitta.
Io e Steven decidemmo di comprare quella casa ma a Stronk il dollaro non si usava.
Dopo aver cambiato i soldi alla banca più vicina potemmo comprare la casa.
<< Tu disfa le valige,io cucino. >>mi disse Steven.
Aprii la prima porta che mi trovai davanti e… era il bagno.
Aprii la seconda e decisi che quella sarebbe stata la camera di Steven così,se mai dovessero entrare i ladri, avrebbero prima ammazzato lui e io avrei avuto tutto il tempo per scappare.
<< E’ pronto >>urlò Steven dal salotto.
Scesi giù di corsa,avendo tantissima fame.
<< Ho sistemato tutto. >>gli dissi,iniziando a mangiare quello che mi ritrovai nel piatto.
<< Dobbiamo trovarci un lavoro.>> mi disse Steven,iniziando anche lui a mangiare.
Annuii<< Cos’è questa roba? >> dissi indicando il cibo nel piatto.
<< Non so come si chiama. E’ una ricetta di questa città,me l’ha data il sindaco. >>
<< Come si chiama? La città intendo. >>
<< Emiòs. >>mi rispose Steven.
Finimmo di mangiare e andammo a guardare la TV.
<< Charlie,andiamo. Dobbiamo cercare lavoro >>mi chiamò Steven. Avrei voluto rimanere un altro po’ sdraiata sul divano ma,a quanto pare,non potevo.
Girammo tutta Emiòs in cerca di uno stupido lavoretto.
Sfiniti,entrammo in un bar per prendere il cappuccino.
Al bancone una signora mentre serviva i caffè parlava con un signore,intento a girare il suo cappuccino.
<< Troppi,ci sono troppi clienti in questo locale e io da sola non ce la faccio >>disse la signora,servendo un cornetto ad un bambino.
<< Ti toccherà mettere un annuncio di fuori. Così credimi,troverai un aiutante >>Le rispose il signore che aveva finito di bere e ora stava pagando.
<< Scherzava o le serve davvero un aiutante? >>Chiese gentilmente Steven alla signora.
<< No caro,non scherzavo. Vuoi lavorare qui? >>Le chiese la signora.
<< Si,vorrei trovare un lavoro. Quante persone prende? >>
<< Non più di due,caro >>rispose la signora.
<< Allora possiamo lavorare io e lei? >>Steven indicò prima sé stesso e poi me.
La signora annuì << Ci vediamo domani qui alle 6.00,siate puntuali. >> Salutammo la signora ringraziandola infinite volte e uscimmo dal bar. Si erano fatte le 19.00 e il sole,se questo era il suo nome,era diventato una palla viola scuro.
Per fortuna il sindaco ci aveva dato un pollo già cucinato,era solo da riscaldare.
Per fortuna a Emiòs il pollo esisteva.
Mangiammo solo il pollo. Finita la cena accesi la TV. Diciamo che feci zapping con in telecomando tra i canali per vedere un programma decente. Film normali? Serie tv normali? Un qualsiasi programma normale? In TV non c’era nulla.
<< Io vado a dormire. Buona notte. >>dissi a Steven.
<< Buonanotte >>mi rispose.
 
Emiòs non era come New York. Emiòs era una normale città. A Emiòs le auto avevano tutte le ruote. A Emiòs non c’era molta tecnologia.
A New York le auto venivano chiamate ‘uccelli-spara-fuoco’. In pratica erano auto che non toccavano la terra. Erano tipo aerei ma non si alzavano più di un metro dalla terra. A New York ovunque ti giravi c’era qualcosa di tecnologico.
Infondo stiamo nel 3071. Ora mi chiedo: Emiòs con la tecnologia non è per niente paragonabile ad una qualunque città della Terra.
Dunque,in che anno stiamo?
 






My space

Ehi,bellezze!
Bene,eccomi con un nuovo capitolo.
Spero vi piaccia.
RECENSITE,please. 

Banner by StayStrong1225. Thanks.
Sayonara!

  
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