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Autore: Bianco e nero    17/07/2013    3 recensioni
“Stiamo per atterrare, vi preghiamo di allacciare le vostre cinture di sicurezza”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò un'altra settimana e di Sean neanche l'ombra. Beh, ecco in realta avevo cercato in tutti i modi possibili di evitarlo: a scuola nei corridoi indossavo il capuccio e mi muovevo velocemente; a pranzo stavo con Lily in un tavolo in un angolino il più lontano possibile da lui. Prendetemi per pazza, ma non volevo che quel minchione ci provasse nuovamente con me.



Quel mercoledì mattina mi alzai controvoglia perchè la sera prima avevo studiato fino alle due di notte come una forsennata. Ero molto stanca, avevo a malapena voglia di vestirmi. In bagno mi tirai dell'acqua gelata in viso, magari mi avrebbe aiutato a svegliarmi. Salutai mia madre e mio padre e non mi fermai neanche a fare colazione con loro. Con lo zaino in spalla mi incamminai verso l'edificio che mi avrebbe rinchiuso 5 ore.

Io quella cazzo di verifica di algebra non la volevo fare. La matematica non serve a niente. Le cassiere per fare i conti non fanno un'espressione algebrica, usano la calcolatrice cacchio.

<< Lils, pronta per il test? >>

<< Ams, non mi ricordo più niente di quello che ho studiato >>

<< Io speravo nelle tue conoscenze >> sbottai.

<< Io speravo in te >> sospirò Lily.

La camapnellà suonò, e il professore entrò in classe.

<< Ragazzi separate i banchi >>

Il prof ci diede il foglio del test quando i banchi furono tutti separati.Lo guardai con attenzione e pansai che non era poi così difficile. Riuscì a finirlo in tempo, poi il prof. passò per i banchi a ritirare i fogli e andò via di fretta con un arrivederci.

Lily non parlò per quelle due ore d'inglese, ma immaginavo già che doveva lamentarsi di algebra.

Infatti, appena uscimmo dalla classe dopo il suono della campanella, iniziò aparlare come una macchinetta.

<< Allora Ams, prima cosa io uccido O'Donnell per quella cazzo di verifica, seconda cosa ho sbagliato tutto, cavolo!

<< Lily, calmati, ti andrà bene, non era poi così difficile.. Solo qualcosa, ma per il resto era accettabile! >>

<< Se lo dici tu.. >> sbottò.

 


Ci spostammo in mensa. Tornammo al nostro solito tavolo, non quello in culo al mondo. Lily si stava abbuffando e io non ero da meno. Ad un certo punto un odore sgradevole di fumo circondò il nostro tavolo.

<< Ehilà, Grace >> disse Lily allegramente.

I suoi capelli neri erano raccolti in una coda e sulle labbra aveva un filo di rossetto rosso.

<< Lilian, come butta? >>

<< Dai, tutto bene >>

<< E tu Amy? >> finalmente mi sorrise dopo una settimana.

<< Benissimo, grazie >> anch'io ricambiai il sorriso.

<< Vi disturbo se mangio qui, con voi? >>

<< No no, fai pure >> risposi contenta.

Grace si presentò meglio, raccontò un po' di se e io feci lo stesso. Non so perchè ma sentivo come se qualcuno mi stesse fissando, così mi girai e incrociai lo sguardo di Sean che mi mangiava con lo sguardo. Rientrai nella conversazione, ma quello iniziava veramente a stancarmi.

 


Dopo altre due ore di lezione, salutai Lily che se ne andò via verso casa. Io prima dovevo controllare di avere le chiavi nel mio zaino. Rimisi lo zaino e spalla e cercai di camminare. Cercai di camminare perchè qualcuno mi blocco contro il muro con violenza. Riapri gli occhi dopo quella botta e mi ritrovai davanti Sean. Ora mi aveva stancato.

<< Ehi, dolcezza >> ghignò con soddisfazione.

Si avvicinò ancora di più in modo da far aderire i nostri corpi e attaccarmi meglio al muro. Questa volta non sarei riucita a difendermi o a scappare. Ero in trappola e nel retro della scuola non c'era nessuno che poteva aiutarmi.

<< Allora, non si saluta più? >> disse divertito.

<< Non ti saluterei mai, caro mio >> sbottai

<< Non rispondermi così, piccola >>

<< Lasciami andare >>

<< Prima voglio un bacino.. >>

<< Tu non mi dici cosa devo fare, cazzo! >>

Cercò di baciarmi, ma io spostai la testa e lui sentì sulle sue labbra la mia guancia.

<< Allora puttanella, ti fai baciare o no? >>

<< Non chiamarmi mai più in quel modo e.. no! >> urlai seriamente incazzata

<< Ehi, stai calma. Rilassati. >>

<< Io non sono per niente calma. Lasciami cazzo! >>

<< Ti lascio ad una condizione.. >> disse con un sorriso malizioso.

Sentii le sue mani scendere giù per la schiena, fino ad arrivare al mi sedere. Sfilò qualcosa dalle mie tasche e ne approfittò anche per palparmi. Gemetti infastidita. Era fortunato che non riuscivo a muovermi. Il suo corpo mi teneva appiccicata al muro mentre vidi che in mano teneva il mio telefono. Scrisse qualcosa, poi tirò fuori il suo e sorrise soddisfatto.

<< Ora ho il tuo numero, dolcezza. Ci si rivede, anzi ci si risente >>

Si staccò finalmente da me e mi provò a rubare un altro bacio, ma io lo spinsi via con tutta la forza che avevo in corpo. Se ne andò sghignazzando mentre io ormai ero fottuta. Merda.



*spazio autrice*

Scusatemi per il ritardo pazzesco e per lo schifo di capitolo troppo corto! Giuro che mi farò perdonare! c:

Se volete, uccidetemi pure :c

Ringrazio le 27 persone che hanno recensito e coloro che hanno letto questo schifo di fanfiction.
Scusatemi ancora, ora mi dileguo, ho taaaaaaanto sonno
Good night! :3

  
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