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Autore: Be Only One    18/07/2013    1 recensioni
-Vuoi sapere cosa c'è Potter? C'è che tu sei un superbo, arrogante, idiota, pallone gonfiato, odioso, incapace e assoluto stronzo. Mi hai fatto stare male per anni, ma poi quando io ti avevo dimenticato ecco tu che riappari rovinandomi tutto. Abbiamo fatto sesso, ci siamo baciati. Hai vinto la scommessa. Non era quello che volevi? Il problema è che dopo tutto questo io sono incondizionamente e schifosamente innamorata di te - dissi con tutto il fiato che avevo in corpo.
- Lily, ora ti devo confessare una cosa, è una storia abbastanza lunga e presto capirai tutto -.
Lo fissai sbalordita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A Cinzia che mi sopporta

 

 

 

 

1 SETTEMBRE 1771, ORE 20:12. 1 ANNO. LILY

 

Eravamo in attesa della professoressa McGranitt. Ero talmente ansiosa che mi sudavano le mani. Presi un lungo sospiro. In quell'esatto istante sentii qualcuno toccarmi la spalla. Mi girai nervosa. Due bambini stavano giocando dietro di me.

<< Scusa >> mormorò quello con gli occhiali, rivolgendomi un sorriso.

<< Io sono James Potter >>. Così dicendo mi porse una mano. Gliela strinsi.

<< Lily Evans >> mormorai incerta. Lui mi fece un sorriso smagliante che non riuscii a non ricambiare.

<< In che casa vorresti stare? >> mi chiese lui con voce sicura.

<< Bè io non saprei, ecco, non so.. >> borbottai.

<< Io vorrei essere un Grifondoro, sai anche Silente è andato lì. La culla dei coraggiosi di cuore..spero di non finire in Serpeverde, tutti i maghi oscuri sono stati in quella casa >> disse con la voce che voleva incutere terrore.

Ad un tratto mi ricordai di lui.

<< Ma tu sei quel bambino di prima, quello sul treno.. >>.

Il suo sorriso si spense. L'altro bambino, quello con i boccoli iniziò a pizzicargli un braccio per attirare la sua attenzione quando entrò la professoressa McGranitt facendoli zittire.

 

 

Il cappello mi oscurò la vista della sala.

Allora dimmi dove ti colloco?

Non avevo idea di come rispondere a quella domanda. Pensai a Piton a tutte quelle allusioni sulla grandezza di Serpeverde, pensai a Tassorosso e alle dicerie che pensavano fosse una casa di mollaccioni, pensai a Corvonero e alla sua fama per il grande intelletto ed infine pensai a quel ragazzo occhialuto, quel James Potter, che mi aveva impressionata.

Mmm, vedo tanta confusione dentro la tua testa. Il tuo amico ti ha suggerito Serpeverde, ma è realmente ciò che vuoi?

La voce del cappello risultava scettica. Pensai che forse no, non era quello che io in realtà volevo.

Quel Potter ti ha fatto cambiare idea eh Lily Evans? Devo dire che il tuo intelletto è superbo, ma il tuo coraggio è altrettanto apprezzabile. Che ne dici di GRIFONDORO!

Sentii il cappello urlare l''ultima frase a tutta la sala e mi alzai in fretta e furia dallo sgabello.

 

Mi scostai una ciocca di capelli rossi da viso e feci vagare lo sguardo sulla Sala Grande. La professoressa McGranitt stava ancora leggendo i nomi in ordine alfabetico. Sentii pronunciare dalla sua voce sicura e decisa << Potter James >>. Un bambino, lo stesso che prima aveva preso in giro Severus e che aveva parlato con me prima dello smistamento, ora stava camminando sicuro di se vero lo sgabello. Distolsi un secondo lo sguardo per posarlo sull'altro ragazzino, con i capelli lunghi e l'aria imbronciata che ora stava incrociando le dita sotto il tavolo. 

Il cappello parlante gridò: GRIFONDORO!

Vidi tutto il tavolo esultare, Sirius alzarsi per abbracciare l'amico. Mi scappò un leggero sorriso e poi distolsi velocemente lo sguardo.

"Sono simpatici però", pensai prima di darmi della stupida mentalmente e di continuare a seguire lo smistamento.

 

Quella sera mi addormentai pensando a quel bambino dagli occhiali rotondi e alla sua discussione in treno con Severus. Perché, dopotutto non ero così scontenta del fatto che io fossi a Grifondoro e Severus nel Serpeverde? Cosa aveva detto il cappello? Che era stato quel bambino a farmi cambiare idea? Ma se non lo conoscevo neanche da mezz'ora? Quel bambino, invece mi trasmetteva gioia e odio insieme. Un sentimento troppo complicato per una bambina di undici anni. Mi addormentai serena, scacciando quegli strani pensieri.  

  
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