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Autore: cucciola1cucciola2    18/07/2013    2 recensioni
Questa storia è un esperimento sul cartone animato Angel's friends, infatti i personaggi di quest'opera sono umani e vivono sulla terra.
Il giorno del settimo compleanno si Sulfus e del sesto di Raf,Angelie e Malachia, i genitori della bambina, morirono in un incidente stradale mentre stavano venendo alla festa per il compleanno dei due bambini. Raf, anche se molto piccola, capì cosa fosse successo ma non volle per nessuno motivo allontanarsi da Sulfus e così venne addottata. Dopo molti anni di vita insieme i due capiscono nel loro cuore è cresciuta una forte emozione che li lega da tempo. Questa emozione è l'amore che crescerà giorno dopo giorno nei loro cuori per poi sbocciare in tutto il suo splendore.
Anche se è la seconda fanfic che faccio su questa coppia, vi prego di essere clementi e di farmi sapere cosa ne pensate.
Cucciola1cucciola2
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                      Ti amo ma è un segreto 


Allora, so di essere in un disastro mostruso, ma ho avuto dei problemi in famiglia e non ho potuto aggiornare come speravo. Vi prometto però che oltre al capitolo 2, troverete anche il 3. Comunque veniamo al capitolo, vi avviso che è un capitolo un pochettino forte, in cui Raf passerà una brutta situazione, ma non preoccupatevi non le succederà niente... Spero che nonostante il capitolo sia un pochino forte, a voi piaccia e che mi facciate sapere cose ne pensate. Ho messo anche il capitolo 3 per non lasciarvi a bocca asciutta e per farmi perdonare sopratutto. Ok, ora basta. Vi lascio leggere il capitolo augurandovi una buona lettura;) ciao ciao;)

Capitolo 2: Festa di compleanno

Mentre ancora stava pensando, Raf aveva ricominciato a camminare tenendolo per mano mentre lui teneva lo sguardo basso e pensieroso...

"Sulfus, hai capito?" chiese Raf dopo essersi sbracciata per dirgli una cosa, ma lui era ancora con lo sguardo basso, perso nei suoi pensieri.

"Sulfus??? Ehi, che ti succede??" chiese Raf allarmata fermandosi davanti a lui, Sulfus parve riscuotersi dai suoi pensieri e la osservò con gli occhi lucidi..

"Sulfus, che ti succede?" chiese lei, ma Sulfus non rispose, la continuò a guardare con gli occhi colmi di pianto mentre una lacrima scendeva sulla sua guancia andando a depositarsi sulla mano che Raf aveva appoggiato. Raf lo guardò triste e poi lo abbracciò stringendolo forte, lui la strinse a sua volta mensolando i suoi capelli a quelli della ragazza; quell'abbraccio a tutti poteva sembrare un semplice abbraccio fraterno, ma per loro era molto di più, l'inizio di un sentimento che in loro si era formato senza che nessuno dei due lo sapesse.

Poi però, dopo innumerevoli minuti, dovettero staccarsi perchè il cellulare di Raf stava squillando.

"Pronto?" chiese attivando la chiamata senza nemmeno guardare il nome sul display.

"Ciao tesoro, sono la mamma... ascolta, dovreste tornare a casa, sono già le 6 del pomeriggio e vi dovete preparare per la festa di stasera." disse premurosa Amie

"Si, certo... adesso arriviamo." disse Raf "Ciao mamma" disse ancora e riattaccò.

"Sulfus, dobbiamo andare a casa, prepararci e andare alla festa." disse Raf riponendo il telefono nella tasca.

"Si, andiamo..." disse lui riasciugandosi le ultime lacrime mettendole una mano sui fianchi e attirandosela a se.

Così, dopo quasi 10 minuti arrivarono a casa e, dopo aver salutato i genitori, ognuno salìalla propria stanza. Raf osservò il suo armadio, che cosa poteva mettersi?? Tutto ciò che aveva erano dei vestiti sportivi, nulla che potesse indossare per una festa. Sconsolata si lasciò cadere sul letto.

Sua madre in quel momento entrò nella stanza e si avvicinò a Raf.

"Niente da mettere, eh?" chiese Amie

"Già, tutto quello che ho nell'armadio non va bene per una festa, mica posso metterni una felpa e un paio di jeans per una festa in mio onore..." disse Raf

"Già, meno male che la tua mamma ha sempre un asso nella manica o, come in questo caso, nell'armadio..." disse Amie facendo comparire dal "nulla" un vestito: era corto quasi fino al ginocchio, senza spalline, era blu scuro dalla scollatura a forma di cuore fino alla vita stretta; poi si allargava in una gonna a risvolti mentre il colore del vestito da blu scuro diventava più chiaro fino al celeste. Coordinato vi era un coprispalle a maniche lunghe blu scuro.

"Wow, mamma... è stupendo..." disse Raf rigirando tra le mani il tessuto morbido del vestito.

"Tutto il meglio per la mia bambina..." disse Amie e uscì dalla camera. Raf poggiò quella meraviglia sul suo letto per poi andarsi a fare una doccia calda, dopo 10 minuti uscì e si asciugò i capelli lasciandoli liberi sulle spalle, poi indossò il vestito e si truccò. Era praticamente pronta se non fosse per il fatto che non aveva della scarpe da abbinare.

"Mamma, non ho le scarpe da abbinare!!!" disse urlando correndo fuori dalla sua stanza verso quella della madre in fondo al corridoio. Sulfus aprì la porta della sua camera per vedere che stava succedendo ma si ritrovò i morbidi capelli di Raf in faccia, così capì e richiuse la porta tornando a vestirsi.

"Sta tranquilla eccole qui.." disse la madre mostrandole dei tacchi di velluto blu scuro con dei brillantini di una tonalità più chiara sparsi lungo la scarpa, Raf felice insossò immediatamente le scarpe e corse in camera sua ringraziando la madre. Si chiuse nella sua camera per sistemarsi all'ennesimo particolare. Nel frattempo Sulfus si stava vestendo: aveva optato per dei jeans scuri e una camicia dello stesso colore, sistemò il tutto sul letto e si fece una doccia. Dopo una mezzoretta uscì, si asciugò i capelli lasciandoli mossi e ribelli; prese pantaloni e camicia e cominciò a vestirsi.

Quand'ebbe finito valutò il suo aspetto allo specchio, indossò delle scarpe da ginnastica nere e dopo essersi dato una spruzzata di profumo, uscì dalla camera dritto in salotto.

"Sulfus, sei... sei bellissimo, oh... il mio bambino." disse la madre abbracciandolo

"Si, mamma ma non sono più un bambino..." disse Sulfus cercando di divincolarsi ma quella donna teneva nascosta una forza sovrumana.

"Tua sorella? Non scende?" chiese James alzandosi da divano.

"Era pronta quando le ho dato le scarpe, magari si starà sistemando." disse Amie lasciando il povero Sulfus che stava quasi per soffocare.

Ad un certo punto un rumore di tacchi proveniente dalle scale attirò la loro attenzione. Raf scese le scale un po' titubante, era bellissima: il vestito che indossava sembrava cucito su di lei, sembrava una principessa mentre scendeva piano piano le scale facendo alzare i boccoli dei suoi capelli ad ogni suo passo.

Sulfus si incantò a guardarla ammaliato, era veramente stupenda. La voce di sua madre lo riporto alla realtà.

"Tesoro, sei fantastica..." disse Amie guardando la figlia che ormai era davanti a loro.

"Si, fantastica.." disse James mentre Raf sorrideva imbarazzata, poi si girò verso Sulfus che la stava guardando ipnotizzato.

"Sei bellissima Raf, non ho mai visto una ragazza così bella e perfetta come te." disse Sulfus sorridendole.

"Bene, ora è meglio se andate, sono quasi le otto oramai." disse la madre e infatti una macchina suonò il clacson avvisandoli che la loro "carrozza" era arrivata per scortarli alla festa.

"Mi raccomando, voglio vedervi in casa domani mattina." disse Amie

"Sulfus, controllala, sei pur sempre il più grande" disse James preoccupato per la sua bambina

Dopo aver annuito e salutato i genitori i due ragazzi salirono sulla macchina che li avrebbe condotti alla festa organizzata in loro onore.

"Te sai qualcosa riguardo alla festa?" chiese Raf per smorzare l'atmosfera tesa che si era formata da quando erano saliti nella macchina

"No, Gas mi ha solo detto che si faranno dei giochi al buio e che sarà l'occasione perfetta per baciare le ragazze che ci sono alla festa, ma se ti mette le mani addosso se la dovrà vedere con me." disse Sulfus

"Sei troppo geloso, ma comunque io non vorrei mai e poi mai baciare Gas..." disse con aria schifata Raf

"Eccoci, siamo arrivati!" disse Sulfus guardando fuori dal finestrino. L'autista accostò la macchina e fece scendere Sulfus, poi lui fece scendere Raf.

Il locale che avevano affittato i loro amici era fantastico, dalle finestre si potevano vedere le luci colorate e la musica che rimbombava. Raf strinse forte la mano a Sulfus tutta emozionata e insieme, mano nella mano entrarono in quello che a tutti gli effetti sarebbe stato un inferno.

Appena entrati il dj, niente di meno che Gas, spense la musica facendo segno ad un ragazzo biondo, Filippo di incentrare la luce bianca su Raf e Sulfus.

"Ragazzi e ragazze, sono finalemente arrivati gli ospiti di questa serata, i nonchè festeggiati, Raf e Sulfus!! " disse Gas dal microfono mentre migliaia e migliaia di coriandoli d'orati e argentati si posavano sulle teste di tutti.

"Tanti Auguri!!!" urlò dal microfono mentre tutti gli altri applaudivano e urlavano, Raf era super imbrazzata e piangeva dalla gioia mentre Sulfus la teneva per mano sorridendo anche lui imbarazzato. C'erano tutti i loro amici, quelli della classe e quelli che conscevano per famiglia.

Gas riaccese la musica e riaccesse le luci colorate mentre gli amici facevano gli auguri personalemente ai due ragazzi.

"Augiri, amica mia, che bello questo vestito!! Sei bellissima!!" dissero Uriè, Dolce e Miki avvicinandosi all'amica che aveva ancora la mano intrecciata a quella di Sulfus.

"Grazie, sei troppo gentile." disse lei arrossendo

"Raf, Sulfus, auguri amici miei!" disse o meglio urlò Gas venendo loro incontro

"Grazie Gas" dissero i due "fratelli" all'uninsono.

"Raf, cavolo... sei fantastica stasera!" disse Gas alla ragazza

"Ti piace?" chiese lei imbrarazzata

"Certo, sei bellissima... mi concederesti un ballo?"chiese Gas facendo un inchino.

"Ehm.." balbettò Raf cercando lo sguardo di Sulfus che annuì felice, un ballo dopotutto non era nulla di male.

"Ok.." disse allora Raf e lasciò la mano di Sulfus per darla a Gas che la trascino nella pista.

Cominciarono a catenarsi in un pezzo house, anche gli altri, dopo poco li seguirono.

La serata continuò tranquilla per quasi due ore, ballavano e si scatenavano come pazzi.

Dopo un'ora di ballo sfrenato Raf decise di prendersi qualcosa da bere e un ragazzo si avvicnò a lei mentre stava bevendo un sorso della sua maxicola.

"Ciao, tu devi essere Raf. Sono un.. ehm... amico di Sulfus, mi chiamo Jack." disse un ragazzo dai capelli castani e gli occhi viola.

"Oh, ciao... Bella la festa vero?" chiese Raf continuando a sorseggiare quella bibita.

"Già, ma mai bella quanto te." disse lui avvicinandosi e toccandole la schiena. Raf rabbrividì e non certo di piacere al tocco di quel ragazzo, doveva trovare un modo per allontanarsi.

"Ehm.. scusa, devo andare un attimino in bagno..." disse divincolandosi.

"Vieni, ti accompagno io..." disse lui malizioso..

"No, grazie.. faccio da sola." disse lei con un po' di paura negli occhi che Jack percepì all'istante.

"Non sei mai stata in questo posto, voglio solo aiutarti." disse lui toccandole dinuovo la schiena ma quella volta scese fino al sedere.

Intanto Sulfus era insieme a suoi amici e si stava divertendo, ad un tratto percepì un brivido lungo la schiena, un brutto presentimento, si girò cercando con lo sguardo Raf, ma non la vide..

"Ragazzi? Raf dov'è?" chiese allarmato

"è andata a bere qualcosa..." disse Uriè indicandogli distrattamente il bancone.

Sulfus si diresse al bancone e vide Raf che stava parlando con un ragazzo moro, li vide allontanarsi ma lei non era rilassata, tutt'altro, era spaventata mentre lui le toccava la schiena scendendo verso il basso. Sulfus ribollì di gelosia ma decise di vedere dove stavano andando, magari a Raf piaceva quel tipo e non voleva per nessun motivo disturbarla.

Si avvicinò a loro tenendosi a distanza, stavano andando in bagno.

Intanto Raf...

"oh, grazie.. ecco lì la porta del bagno, grazie mille ora faccio da sola, grazie ancora Jack." disse Raf cercando di scappare ma il ragazzo la prese per i fianchi e la fece entrare in bagno, chiudendo poi la porta. Raf aproffitò del fatto che si fosse girato per entrare in un bagno e chiudersi dentro.

"Oh, cara e piccola Raf, esci fuori... non ti farò troppo male." disse lui mentre scassinava la serratura della porta del bagno in cui Raf si era rinchiusa, con uno strattone aprì la porta e ne trascinò Raf fuori buttandola per terra, lei urlò il primo nome che le venne in mente: Sulfus...

"Che cosa urlò stupida!" disse lui tirandole uno schiaffo e tirandola in piedi dai capelli, la immobilizzò al muro, tenendole ferme le mani, slacciò i bottoni dei suoi pantaloni e sollevò la gonna di Raf, in quel momento Sulfus entrò in bagno e ruppe una bottiglia sulla testa di Jack facendolo cadere per terra. Raf corse tra le braccia del ragazzo che l'aveva salvata ed inizio a piangere disperatamente stringendosi a lui, Sulfus la stringeva forte a se e le accarezzava i capelli per tranquillizzarla.

"Raf, stai tranquilla... è tutto finito, nessuno ti farà del male, ci sarò sempre io per te." continuava a ripeterle Sulfus accrezzandole i capelli; doveva portarla fuori da quel posto.

"Torniamo a casa?" chiese Sulfus accarezzandola dolcemente

La ragazza annuì contro il suo petto e si staccò da lui quel poco da riuscire a guardarlo negli occhi.

Sulfus prese un fazzoletto e lo intise con un po' d'acqua, poi lo passò delicatamente sugli occhi e sulle guancie di Raf per togliere il mascara che era colato sulle sue guancie mentre piangeva.

Quand'ebbe finito la guardò con un dolce sorriso cercando di rassicurarla mentre un mugolio attirò la loro attenzione, Jack si stava svegliando.

Sulfus prese per mano Raf e la portò fuori dal bagno chiudendo la porta a chiave.

Uriè si voltò verso di loro e notando il modo in cui Sulfus teneva Raf tra le braccia capì che era successo qualcosa che non doveva succedere; fece segno a Gas di spegnere tutto e così fece; la musica si fermò e così anche le luci colorate. Ora l'unica luce che c'era in quel momento era quella bianca del neon sulle loro teste.

Kabiria e Kabalè fecero uscire tutti quanti dicendo che c'era un problema e che avrebbero dato loro una spiegazione appena ce ne fosse stato il tempo. Dopo appena 5 minuti nel locale rimasero Raf,Sulfus, Miki, Dolce, Uriè, Gas, Kabalè, Kabiria e Filippo.

Gas e Sulfus avevano fatto sedere Raf dandole una tazza di the caldo. Sulfus era accanto a lei e l'abbracciava tenendola al sicuro.

"Che è successo?" chiese Dolce non appena tutti furono accanto ai due ragazzi.

"Ce la fai a raccontarlo, Raf?" chiese Sulfus consapevole che non sarebbe stato una passeggiata raccontare un fatto così indegno da essere chiamato umano.

"Si, credo di si, se non ce la faccio, lo farai tu.." disse lei guardandolo negli occhi.

"Allora, quando ho detto ad Uriè di andare a prendere qualcosa da bere, mi sono avvicinata al bancone e ho ordinato una maxicola. Poi mi si è avvicianto quel ragazzo, Jack, dicendo che era un amico di Sulfus, ha comincato a mettermi le mani addosso e io gli ho detto che dovevo andare in bagno per allontanarmi da lui. Ma lui mi ha seguita fino in bagno per poi scaraventarmi sul pavimento, si è voltato per chiudere la porta e io ne ho approfittato per rinchiudermi in un bagno, lui però a scassinato la porta e mi ha prese e buttata per terra. Poi mi ha tirato uno schiaffo e mi ha sollevato tirandomi per i capelli. Mi ha schiacciato contro il muro bloccandomi le mani e... e se non fosse arrivato Sulfus spaccandogli una bottiglia in testa, probabilmente mi avrebbe violentata." disse Raf tutto d'un fiato mentre le lacrime scendevano senza sosta sul suo viso.

Sulfus l'abbracciò ancora di più, Gas prese la tazza che aveva tra lei mani, mentre lei si avvinghiava alla schiena di Sulfus piangendo disperatamente. Lui le accarezzava i capelli senza sosta mentre lei lacrime si facevano strada anche nei suoi occhi. Vedere la ragazza che aveva considerato più importante della sua vita, piangere, lo faceva sentire male e inutile perchè non poteva fare nulla per rimediare al suo dolore, un dolore che un maliale le aveva inflitto passandosi per un suo amico.

"Ma questo sciagurato ora dov'è?" chiese Filippo. Il ragazzo era ancora chiuso nel bagno, svenuto; dopo che i due furono usciti nessuno si era preoccupato di lui ma dopotutto, ciò che meritava era di passare la sua vita dietro le sbarre.

"Dovrebbe essere ancora nel bagno..." disse Sulfus ancora abbracciato a Raf che stava tranquillizzandosi.

"Chiamiamo la polizia." disse Dolce e tutti furono d'accordo.

Dopo quasi 10 minuti la polizia entrò nel capannone.

"Eccoci, diteci dove si trova il ragazzo e noi lo porteremo in centrale." disse un uomo

"è all'interno del bagno, non sappiamo se sia sveglio oppure no e non sappiamo se sia armato. Un ragazzo l'ha colpito sulla testa con una bottiglia per fargli perdere i sensi." disse Gas

"Va bene, poi dovrete lasciare una dichiarazione di tutto ciò che è successo, rivolgetevi al mio collega." disse lo stesso uomo indicandone uno biondo.

Dopo una mezzora, i ragazzi avevano lasciato la dichiarazione con il numero di telefono dei genitori di Raf e di Sulfus, Jack era stato arrestato e la polizia se ne era andata.

"Noi andiamo a casa... Raf è molto stanca e preferisco tenerla al sicuro." disse Sulfus tenendo per mano Raf.

"Ciao ragazzi, fateci sapere se avete novità dalla polizia." dissero i loro amici mentre i due se ne andavano.

Sulfus chiamò un taxi e dopo 10 minuti arrvarono a casa; pagò il tassista e scese dall'auto.

Con le chiavi di scorta aprì la porta, entrò e accese la luce della cucina. Preparò due bicchieri d'acqua: uno per se e uno per Raf, quand'ebbero bevuto, insieme salirono le scale.

Arrivati davanti alla camera di Raf, aprirono la porta e Sulfus la fece sedere sul letto.

"Posso dormire con te, Sulfus?" chiese Raf, non voleva dormire da sola, almeno non quella notte.

"Si, certo.." disse lui abbracciandola. Raf entrò nel bagno con il pigiama e dopo appena 5 minuti uscì con addosso una canotta azzurra e un paio di pantaloncini dello stesso colore.

"Andiamo?" chiese Raf sbadigliando, così i due uscirono dalla stanza di Raf per andare in quella di Sulfus. Sulfus prese un paio di pantaloncini corti e andò in bagno, dopo qualche minuto uscì con addossò dei pantaoncini neri, era a petto nudo. Si mise nel letto e Raf si accoccolò sul suo petto, Sulfus cominciò ad accarezzarle i capelli fino a farla dormire e poi anche lui stringendola tra le braccia, si addormentò. 

  
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