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Autore: nexxtoned    18/07/2013    2 recensioni
TI SEI MAI SENTITA AL DI FUORI DEL MONDO?
TI SEI MAI SENTITA ODIATA?
HAI MAI QUELLA VOGLIA DI PRENDERE TUTTO E SCAPPARE?
Questo è ciò che Lilith Casper sente ogni giorno.Forse però la sua vita è destinata a cambiare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – Scelte.

Ore 7.30

Stranamente oggi in casa c’è una tranquillità assoluta. Lilith è ancora a letto ma dalla sua stanza può sentire il familiare odore di caffè che la madre prepara ogni giorno, sempre alla solita ora e può sentire anche il padre discutere della causa che dovranno affrontare proprio oggi in tribunale per stabilire l’affidamento della loro figlia.

E Lil piange. Piange in silenzio, perché per diciotto anni si è sentita in colpa, si è sentita ferita e distrutta perché non poteva essere davvero il motivo della loro rottura. Pensa che un bambino non è mai un errore, anche se arriva all’improvviso, anche se inaspettato, non può essere considerato tale, perché quando lo hai tra le tue braccia, quando lo stringi delicatamente, fragile che potrebbe infrangersi da un momento all’altro, quando hai il tuo mondo tra le braccia non puoi istintivamente odiarlo. Un bambino ti cambia la vita, te la stravolge, te la contorce in una maniera davvero impossibile ma non riesci a non amare un esserino piccolissimo di cui sentirai il primo battito, le prime parole, la prima risata.

Lil semplicemente non capisce, non comprende e istintivamente, come ogni mattina, da ben diciotto anni, si ritrova a pensare e a piangere, come quando era più piccola, con toby al suo fianco ..

***
Dodici anni prima

Ore 7.30

Come ogni mattina, in casa, i genitori di Lil discutono fortemente con un tono di voce abbastanza alto.

Lilith è ancora a letto ma dalla sua stanza può sentire le loro urla e l’odore di alcool a cui ormai si è abituata.

Chi cazzo era quella donna? Eh? Chi era? Ti porti le puttane a letto, te le scopi e poi torni da me solo per l’erba e l’alcool ! Stronzo, hai una figlia e- 

ABBIAMO UNA FIGLIA! E’ ANCHE TUA, NON DIMENTICARLO! SE SOLO QUEL GIORNO AVESSI ABORTITO, dannazione,  SE SOLO AVESSI UCCISO QUEL MOSTRO, QUEL PICCOLO DISASTRO ORA MI SAREI SCROLLATO DI DOSSO TE E QUELLA STUPIDA BAMBINA! 

L’aria comincia ad essere sempre più pesante. Da un paio di notti Rose sta a guardare dove e cosa fa il marito.

Da quando è nata Lil tutte le cose sono cambiate. Hanno cominciato a bere e fumare. A loro sta bene così, se bevi, dimentichi e dimenticare in quale situazione si trovano a loro fa un gran bene. Grandissimo.

Ma Lil è troppo piccola. Per una bambina come lei è difficile. Diciamo che il suo mondo è un po’ diverso da quello degli altri bambini. E’ troppo piccola per capire che litigare in quella maniera non è affatto normale. Ma ha soli sei anni, e come può una bambina di sei anni, capire tutto ciò?

Shh. Non piangere toby, la mamma e il papà stanno litigando ma è normale..tutti i genitori fanno così..ti prego non piangere, altrimenti arriva la mamma e sai cosa fa..sshh ci sono io con te, ti aiuto io..un giorno andremo via da qui, magari la mamma e il papà smetteranno di litigare e saremo felici, proprio come le famiglie dei cartoni animati, ora dormi.. 

E Lil abbraccia il suo peluche. L’unico suo amico, singhiozzando perché deve farsi coraggio. Ha soli sei anni, ma sa cosa vuol dire piangere fino ad addormentarsi, andare a scuola e sentirsi dire poppante solo perché porta con se il suo peluche, il suo toby, quell’orsacchiotto peloso, l’unico gioco rimasto, l’unico che la fa sentire protetta, l’unico che la accetta.

 NON URLARE! LIL STA ANCORA DORMENDO, NON VOGLIO RITROVARMELA QUI SINGHIOZZANDO CON IL SUO STUPIDO PELUCHE! 
STRONZA LA PROSSIMA VOLTA NON FARMI QUESTIONI INUTILI ! – urla james, scuotendo la bottiglia di vodka che ha in mano e non facendo nemmeno caso a ciò che dice – MI FAI RIDERE, HAI VENT’ANNI E MI SEGUI COME UNA SEDICENNE. FAI PENA PROPRIO COME TUA FIGLIA!   

PARLI TU CHE FINO A POCHI GIORNI FA NON RIUSCIVI NEMMENO A STARE IN PIEDI, L’ERBA TI FA MALE VECCHIO PUTTANIERE! 

E se ne dicono di tutti i colori, mentre la loro piccola bambina se ne sta in camera aspettando che si rilassino e che la madre, almeno per oggi, le prepari la colazione, e prega che lo faccia perché è affamata, ha bisogno di mangiare e non può aspettare la merenda dell’asilo nido, perché è troppo poco. Ed è davvero umiliante sentirsi gli occhi disprezzanti di tutti addosso perché divora avidamente la sua merenda, la tiene tra le manine come un qualcosa da proteggere, da non condividere con nessuno,  perché non mangia dalla sera precedente e la fame, in una bimba così piccola, si fa sentire.

Lil vorrebbe spiegare, vorrebbe parlare e raccontare ma è troppo timida e buona per far si che i suoi compagni cambino idea su di lei. Non ha la forza di lottare ma un giorno lo farà.

Lo ha promesso. A toby. Insieme scapperanno, fuggiranno e voleranno in alto. Perché a toby piace volare e gli piace anche il gelato. E Lil non capisce come mai i suoi amici possano odiarlo, gli piace il gelato, le costruzioni, gli aerei volanti, insomma ama tutte le cose che amano i bambini della sua classe, e allora perché deve essere trattato in maniera diversa?

Toby c’è qualcosa che non va in me? Oggi Joey e Grace erano con le altre bambine sul prato della scuola. Io mi sono unita a loro, sentivo che parlavano di thè e dolci, a me piacciono i dolci e allora ho pensato di chiedere dove dovessi sedermi. Mi sono avvicinata ma mi hanno detto che solo le vere principesse possono partecipare al loro incontro allora io ho chiesto cosa volesse dire, e mi hanno detto semplicemente le principesse sono belle, tu sei brutta. Loro non parlano coi peluche ma hanno gioielli e diamanti e poi le vere principesse non si ingozzano con le merende del nido! Vai via, qui nessuno ti vuole, stai con toby di certo è l’unico che ti vuole.  Mi sono subito allontanata..cosa ho fatto? Non direbbero mai ad una bambina che è brutta se non fosse la verità..toby non sono una principessa io? Aiutami toby. - Implora la piccola, chiusa nel bagno della scuola, mentre abbraccia il suo peluche, di nuovo.

***

Lil odia quell’odore di caffè. A dire il vero non le è mai piaciuto, sarà perche’ quando ero più piccola l’odore di caffè corrispondeva alle 7.30, l’orario in cui si sarebbe dovuta alzare e preparare per andare all’asilo. Odiava andare all’asilo. Odiava svegliarsi presto. (…)

Decide finalmente di scendere da quel letto e prepararsi per andare in tribunale; ancora con il pigiama scende le scale a chiocciola giungendo in cucina, dove ci sono la madre e il padre.

Buongiorno Lilith. – saluta la madre porgendole la tazza di thè appena preparato.

Buongiorno Rose. – ricambia la figlia, allungando la mano per prendere la tazza.

Ti ostini ancora a chiamarmi così, sono pur sempre tua madre 

Certo, te ne sei ricordata solo dopo diciotto anni, ti ho chiamata sempre così. Oh scusami, forse eri troppo impegnata a bere e fumare per farci caso – risponde Lil, la quale non vuole di certo considerarla tale dal momento che non c’è mai stata.

Oggi non ho voglia di discutere con te ragazzina, spero che tu sappia cosa dobbiamo affrontare. 

Certo che lo so. A proposito io non verrò.  – irrompe Lil, agitando la tazza di the’ che ha in mano e bevendone un sorso.

SILENZIO.

In quel preciso istante giunge in cucina anche il padre di Lil, troppo indaffarato nel controllare che tutto sia pronto per poter rivolgere un saluto alla figlia che con tono malizioso  afferma :

Mh James, dopo diciotto anni devo essere sempre io la prima a salutarti eh? Ma aspetta, tu non lo hai mai fatto! 

Senti, non so cosa ti sia preso oggi, ma se te ne sei ricordata abbiamo una sentenza da affrontare, io e tua madre stiamo discutendo da settimane a proposito del tuo affidamento. Ricordati che hai diciotto anni, potresti trovarti un lavoro e vivere da sola, ma dal momento che ci hai fatto causa siamo noi a doverti provvedere, quindi vedi di fare poco la spiritosa, anche perché oggi non è proprio giornata Lilith Casper.

Cosa mi è preso? COSA MI E’ PRESO? E’ DA DICIOTTO ANNI CHE MI SENTO DIRE CHE SONO QUESTO, SONO QUELLO, E TU TI MERAVIGLI DEL MIO COMPORTAMENTO? NESSUNO DI TUTTI E DUE SI E’ PREOCCUPATO DI SAPERE COSA VOLESSI IO ! MA CERTO, FIN QUANDO SONO USATA COME MEZZO PER PREVALERE L’UNO SULL’ALTRO, VA TUTTO BENE. MI AVETE ROVINATA, ED ORA VI STA BENE PROVVEDERE A ME E AI MIEI STUDI. NESSUN AFFIDAMENTO, VOGLIO SOLO I SOLDI PER POTER INTRAPENDERE UNA VITA AUTONOMA LONTANO DA VOI. FANCULO, NON VOGLIO STARE CON NESSUNO DI TUTTI E DUE. ECCO PERCHE’ VERRO’. ESPORRO’ AL GIUDICE LE MIE VOLONTA’ E POI STAREMO A VEDERE CHI AVRA’ LA MEGLIO! 

COSA? SEI PER CASO IMPAZZITA? – sbraita Rose, impietrita dal comportamento della figlia. L’hanno sempre considerata una ragazzina debole, ma ora, vederla parlare in quella maniera le faceva un certo effetto.

No Rose, non sono impazzita. Non la avrete vinta, non questa volta. Ed ora, se non vi dispiace, devo  preparami.   - annuncia Lil allontanandosi dalla cucina e salendo in camera.

E’ sorpresa di se stessa, ma sa che l’odio nascosto in tutti questi anni non poteva essere represso a lungo.

Lilith Casper non è debole.

Lilith Casper ha preso una decisione e la porterà avanti.

Lilith Casper ha scelto di cambiare, ora, adesso, per dare una svolta alla sua vita.

E cazzo, Lilith Casper è fiera di se stessa.

Arrivata in camera, apre le ante del suo armadio troppo grande per i pochi vestiti che contiene. Impreca, maledicendo il fatto che non ha una vasta scelta per potersi presentare in maniera decente davanti ad un giudice.

Opta allora per una felpona nera con un paio di jeans, e delle semplici scarpe bianche. E’ tutto quello che puo’ permettersi e impreca ancora una volta quando non riesce a sistemarsi quei suoi dannati capelli arruffati che raccoglie in uno chignon basso.

Non si è mai piaciuta, e nemmeno questa volta può dire di sentirsi almeno presentabile per una sentenza, ma ormai è fatta, così prendendosi coraggio, si da un’ultima sistemata al trucco.

MUOVITI, TI ASPETTIAMO IN MACCHINA!  – urla James, riportandola alla realtà.

ARRIVO! – è la risposta di Lil mentre frettolosamente, indossa le scarpe scendendo le scale e pensando a ciò che dovrà affrontare in meno di mezz’ora quando si ritroverà da sola, davanti ad un giudice, per affrontare la causa della sua vita.









Salve a tutti!
Innanzitutto volevo ringraziarvi per essere passate, mi avete fatto felicissima! E un ringraziamento speciale va a  tigrottadolce35 che mi ha lasciato una sua recensione rendendomi felicissima, Grazie!
Passando al capitolo, da come avete letto, la nostra Lil è uscita un po’ dal guscio, facendo valere la sua opinione ai genitori e quindi nel prossimo capitolo vedremo come se la caverà in tribunale !
Spero che vi sia piaciuto, datemi un parere con una recensione, se volete! Grazie mille(?)
Un bacio,fra.x
  
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