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Autore: TemariMegami    18/07/2013    2 recensioni
La prima volta che si incontrarono fu alla selezione dei Chūnin, dove i ninja di Suna erano stati mandati in missione lì per creare scompiglio, per uccidere e procurare terrore agli abitanti di Konoha. Il padre del trio del Deserto era anche il Kazekage di Suna stessa ed in combutta con Orochimaru per far sì che egli potesse dar sfogo ai suoi comodi. Il trio di cui parlo, fu proprio quello in cui una giovane ragazza, ma all'interno di essa già adulta, si scontrò –durante l’esame- con un giovane ragazzo dallo sguardo pigro, ma dall'intelletto fuori dal comune.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L'inizio.





Passarono ormai tre anni dal loro primo confronto, ogni volta che s’incontravano non perdevano attimo per punzecchiarsi a vicenda, trovare quel che più stuzzicava l’altro alla lite, quanti giochi di sguardi e quante parole dette ed altrettante nascoste. Lei lo salvò da una fine certa, tempo fa, lui fece lo stesso tempo dopo. Partecipavano ormai entrambi come supervisori agli esami chūnin, e dire che proprio in quell’occasione ci fu il loro primo incontro. Tra battibecchi, incontri e scontri sconti si ritrovavano sempre insieme. Lei, ormai donna di quasi 20 anni, Jōnin ambasciatrice del suo Villaggio. Lui 17 anni, Chūnin dall’acume ipersviluppato, pigro e svogliato.
Nessuno dei due riusciva ad accorgersi di quanto le loro menti, le loro anime, si stessero avvicinando. Era una soglia pericolosa, quella dell’amore, se ti prende è difficile poi districare le sue fila, più intricate di una ragnatela. Entrambi sapevano, in cuor loro, che qualcosa stava cambiando, anno dopo anno, ma ugualmente conoscevano le loro reciproche posizioni, i loro luoghi di nascita. Non sarebbe potuto nascere nulla, troppi chilometri di distanza, le loro posizioni sociali, il loro carattere, frenavano entrambi dall’anche solo pensare che qualcosa potesse sbocciare. Ma in fondo si sa bene che l’amore è cieco e nessuno dei due avrebbe potuto fingere per troppo tempo, anche se loro erano davvero dei grandi attori.
 
Ennesimo esame Chūnin a cui i due supervisori avrebbero dovuto partecipare, in quel periodo c’era una strana calma che aleggiava tra i paesi, ancora nessuna guerra, quindi nessuna preoccupazione, più o meno.
Sabaku no Temari aveva appena varcato le grandi porte che lasciavano il libero accesso al villaggio di Konoha, Kotetsu ed Izumo erano lì ad accogliere visitatori, viandanti, ambasciatori; e proprio in quel momento videro le forme familiari della bionda dai quattro codini ispidi, lo sguardo fiero ma profondo e di certo non avrebbero potuto dimenticare il suo enorme Ventaglio, di cui non si separava mai. Subito Kotetzu si alzò dalla comoda sedia con cui prima giocherellava a far l’equilibrista con il suo inseparabile amico, per avvicinarsi alla ragazza.
 
-Temari-san! Bentornata al villaggio di Konoha, presumo tu sia qui per gli esami Chūnin visto che ci saranno tra poco. –
 
Sorrideva, come ogni volta, tutta quella felicità non poteva che stizzire la ragazza, ogni volta era la stessa storia, si ritrovava a fingere sorrisi di circostanza pur di non scatenare nei suoi interlocutori domande che avrebbero intaccato la sua personalissima vita privata e a lei proprio non andava a genio una prospettiva simile. Si limitava, quindi a rispondere in tono fintamente allegro, con risposte brevi ma che avrebbero placato la voglia d’informazione altrui. O almeno, lo sperava ardentemente, ogni volta.
 
-Kon’nichiwa, Kotetsu. Si, in effetti sono qui per gli esami, come ogni anno supervisionerò le prove e… giusto di questo… dovrei proprio sbrigarmi, sa… Tsunade-hime aspetta il nostro colloquio e sono già in ritardo a causa di una tempesta di sabbia avvenuta nel deserto durante il mio cammino. –
 
Salutò in fretta i due e s’inoltrò nel villaggio, fiera della sua "sceneggiata". Camminava piano sperando di non incontrare più nessuno mentre si recava all’albergo più vicino per prenotare un alloggio dove avrebbe pernottato per i prossimi giorni. Un passo dopo l’altro, però, i suoi pensieri si facevano più confusionari, fino a poco prima era applicata a pensare alle sfide a cui avrebbero dovuto partecipare gli aspiranti chūnin e alle mansioni di cui lei stessa si sarebbe dovuta occupare, ma repentinamente il soggetto dei suoi pensieri cambiò. Nel suo stesso pensiero, accanto a lei era seduta una figura all’inizio sfocata, per nulla nitida, ma secondo dopo secondo non faceva che renderla più chiara fino a quando non realizzò di chi si trattasse. Ed ancora una volta si ritrovò a maledire se stessa e quella terribile sensazione di vuoto, un vuoto che sono a Konoha si sarebbe potuto colmare. Si. Quello di fare a pezzi Shikamaru Nara, il suo incubo peggiore ma forse…anche il suo sogno migliore…
 
 

Starnutì, più volte, steso sull'erba morbida del bosco dei Nara, portò una delle mani, fino ad ora posate sotto la testa, sotto al naso, grattandolo con cura. Qualcuno stava parlando -o pensando- di lui ed anche in un modo affatto carino a dirla tutta, questo tipo di sensazioni un uomo riesce a comprenderle e lui più di tutti.
 
-Che seccatura…-





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"Angolo della scerittrice: So che è poco, ma...suvvia, è la mia prima volta. Sono ancora "vergine" su EFP. Come sempre, mi piacerebbe avere un vostro parere sullo svolgimenti, se vi attira, consigli, critiche, tutto. Grazie a tutti."
  
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