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Autore: misspunk94    30/01/2008    1 recensioni
Due occhi grigi si spalancarono all'improvviso, una mano piccola e delicata scostò i capelli lisci e lunghi dalla fronte, un corpicino minuto e pallido si sollevò dalla fredda terra. la piccola creatura girò la testa prima a sinistra poi a destra come per osservare ciò che la circondava, come se non ricordasse come c'era arrivata in quel luogo, come se fosse estranea.
ATTENZIONE: CONTIENE TERMINI VOLGARI!!!! A CHI NON PIACCIONO...NON LEGGA!!! E SCENE LEGGERMENTE HOT...QUINDI PER CRITICARE...NON LEGGETE DIRETTAMENTE...CHIARO???
Genere: Fantasy, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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le due ancelle la portarono in una stanza, c'era una vasca in legno che assomigliava più a una bacinella, con dei saponi intorno.
la tenevano forte per le braccia e le facevano mele con le unghie, ma lei non si lamentò, teneva la testa bassa e le braccia lungo il corpo, morbide.
una delle due parlò

-Anchemash, chiama Girma per riempire la vasca.
-e la ragazza con chi sta?
-La tengo d'occhio io, non preoccuparti.
-mmh, va bene.

Anchemash uscì da quella stanza che doveva essere il bagno per la servitù.
allora Michirash si avvicinò alla ragazza e le parlò

-stammi bene a sentire verme...

La fanciulla ancora nuda la guardò di sott'occhio.

-adesso noi ti faremo lavare, vestire e ti porteremo nel tuo alloggio. tu da li non uscirai sinchè non riverrò a prenderti per mostrarti il palazzo. chiaro?

lei annuì.

-bene. visto, iniziamo ad andare d'accordo.

Entrò Anchemash insieme a un'altra ancella, doveva essere Girma, stavano portando dell'acqua che riversarono dentro la vasca.

Anchemash -ecco poveraccia, entraci.

Girma ce la spinse dentro. L'acqua era fredda, e lei tremò al contatto con il liquido, ma dopo tutto lei non si poteva ribbellare: doveva subire, subire e ancora subire.
Iniziarono a passarle addosso una spugna con del sapone che aveva un odore a dir poco disgustoso, le lavarono i capelli e poi la tirarono su tutto di un colpo, quasi che la fecero cadere;
le passarono un telo addosso per asciugarla, lei lasciava fare, aveva freddo, e non mangiava da molto, neanche lei sapeva da quanto.

Girma -adesso ci tocca pure a pulire le serve! siamo cadute proprio in basso...
Michirash -si, ma dopo tutto lei sarà la schiavetta personale di Lady Miriam, non è una schiava come tutte le altre.
Anchemash -ahah, non oso immaginare cosa le farà quella donna.
Michirash -mmh, secondo me è gelosa...
Girma -di chi? di una schiavetta?!
Michirash -non hai sentito come l'ha minacciata il principe?!
Anchemash -già, sembra che il principe tenga molto a lei.
Girma -che motivo avrebbe? è solo una...bè, un verme!
Anchemash -già...
Michirash -si, ma va bè, adesso muviamoci a vestirla.

Le misero addosso una veste bianca, lunga e quasi trasparente, alla vita le legarono un laccetto dorato, finalmente non era più nuda, finalmente la sua carne era coperta da gli occhi degli spettatori.

Girma -adesso?
Anchemash -portiamola nel suo alloggio, poi Michirash andrà a prenderla per portarla dalla sua padrona.
Girma -bene. andiamo serva.

Uscirono tutte e quattro dalla stanza, lei era in mezzo, non la tenevano più per le braccia. Camminavano lungo i corridoi dell'ala riservati alla servitù, non erano belli, erano semplicemente piccoli e grigi,
non avevano sicuramente niente a che fare con l'ala dei nobili e la sala del trono, li c'era sfarzo, lusso. non una parola lungo il tragitto, le tre ancelle si davano occhiate fugaci ogni tanto e poi facevano qualche strano risolino.
Arrivarono finalmente, una stanzetta buia e piccola con una tavola di legno per letto con delle coperte sopra e un piccolo cuscino.

-Ecco servetta...questa è la tua stanza!

e ce la buttarono dentro con un calcio. "che brave signorine" pensò lei "proprio delle dame di corte.". la porta si richiuse e lei fu sola.



Il principe camminava nervosamente avanti e indietro per la sua camera, si guardava i piedi e ogni tanto alzava la testa al soffitto.
la portà in mogano si aprì di colpo

-Amore...
-che vuoi Miriam?
-ti pare questo il tono per rivolgersi alla propria sposa?
-tu non sei la mia sposa...
-lo sarò presto...
-...
-ad ogni modo...

si avvicinò slegandosi il corpetto, e poi quando gli fu vinino lo baciò

-Miriam, basta!
-cosa c'è che non va?
-non voglio.
-che hai?
-niente, non voglio e basta.
-non comportarti così con me. è quella ragazza vero?
-cosa centra?
-da quando c'è lei tu sei diventato ostile nei miei confronti.
-sono solo stanco, lei non centra niente.
-sarà, ma tanto lei è la mia schiavetta

lui si girò di scatto le prese un braccio e lo strinse forte

-osa, osa farle del male Miriam, provaci!

lei ritirò il braccio indignata, si voltò e uscì dalla camera. il principe riprese a camminare freneticamente, la voleva vedere, la doveva vedere.
"perchè mi interessa tanto quella ragazza? la conosco solo da oggi, l'ho trovata nuda in una grotta, è una come le altre..." pensava "bè, la voglio vedere.",
si sedette sul letto e continuò a pensare a quei pozzi grigi che aveva la fanciulla.
  
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