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Autore: Julia_Fred Weasley    18/07/2013    8 recensioni
Salve ragazze/i. Come va? Finalmente il sequel che tutti stavano aspettando! (ok, esagero ahah xD). Beh... vi ricordate di Julia Gray, una ragazza che è andata a Hogwarts il penultimo anno perché le altre scuole l'avevano espulsa perché odiava le regole e che appena entrata nel treno fa amicizia con i gemelli, di cui uno se ne innamora e che insieme, più la banda (il trio e famiglia Weasley) dovranno sconfiggere Voldemort perché aveva rapito suo padre che si era impossessato di un oggetto a lui appartenente (il diario)? (Ah... no?! Beh, ecco qui: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1226250&i=1 , se il link non funziona, basta copiarlo e incollarlo). Adesso in questo continuo, Voldemort ha preso di mira anche la Gray oltre Harry e dovranno distruggere il prossimo Horcrux, ma ci saranno anche molti colpi di scena oltre a un nuovo personaggio che darà da torcere ai gemelli Weasley. Beh, spero che vi piaccia e grazi ancora per aver seguito la storia precedente, ci vedremo alle recensioni... spero :p.
Vi avverto che questa storia, come la precedente presenta una miscela di eventi che già sono accaduti nella saga di Harry ma che però hanno un ordine.
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Luna, Lovegood, Neville, Paciock, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Capitoli 1
Harry si prende il mio corpo


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Salve… sì, sono tornata! Julia Gray, beh… dato che vi ho narrato della mia prima avventura, ho deciso di raccontarvi anche questa, cari lettori. È passata una settimana dall’ultima volta che abbiamo visto Voldemort e dei miei continui sogni su di lui. La mia famiglia, cioè ormai solo i miei genitori, si era trasferita alla Tana e mio padre dopo essere guarito e aver preso buona conoscenza di sé è andato di nuovo al Ministero con Arthur. Mia madre, invece sembrava aver trovato una nuova amica, Molly… già, mai mettere due mamme assieme, si mettono in combutta per ogni cosa, e poi sono così pettegole. Per quanto riguarda mio fratello, Victor, lui se ne andato, sta dalla parte dei cattivi adesso e non ho la minima idea di dove possa essere, mio padre ha anche fatto delle ricerche al Ministero, ma niente. Mia madre aveva anche presupposto che potesse essere morto e scoppiò a piangere. Se io sento la sua mancanza? Non lo so, adesso ditemi pure che sono apatica, ma io e lui non siamo mai andati d’accordo e non c’è mai stato amore fraterno e a volte avrei preferito avere un rapporto come quello di Fred e George con lui, ma sapevo che non ci sarebbe mai stato. Adesso vi chiederete di me, almeno spero, io… mi sono trovata un lavoro, già sono sorpresa anch’io, ma il mio lavoro è bellissimo e anche divertente, molto divertente. Faccio la commessa ai Tiri Vispi Weasley ma non solo, gestisco le spese di spedizione, gli arrivi, faccio nuove pozioni per i gemelli, dato che il mio ragazzo è negato. Ah! Già… io e Fred, sì… beh… noi stiamo bene. Ovviamente noi non siamo come una di quelle coppiette romantiche, anzi tra noi il romanticismo non c’è mai stato e per me va bene così. Ma se vedo che c’è qualcun’altra, a parte me, che gli ronza intorno… ha smesso di vivere! Quest’estate è stata molto movimentata e sapevamo che non era come le altre, Voldemort… si sentiva nell’atmosfera, ormai a Diagon Alley c’erano poche persone, le strade erano isolate a parte il negozio di Fred e George, si vede che la gente ha bisogno di ridere e Fred ne era assolutamente convinto. E non riuscivo a capire di come potesse pensare una cosa del genere. Da quando stavo quasi per perderlo, e dove l’unica ancóra di sopravvivenza era la mia mano che stava per cedere, avevo paura, avevo paura che potesse succedere ancora. Ma per fortuna lui riusciva a tranquillizzarmi. Anche Ginny stava bene, le bende le tolse e ormai camminava benissimo anche senza stampelle e quella fattura diventò solo un taglio sotto il seno. Mia madre e Molly ci facevano uscire poco fuori casa, avevano paura che potesse succedere qualcosa. E forse ne avevo anch’io. Ma l’unica distrazione che permise ancora di animare i nostri cuori fu il matrimonio di Bill e Fleur. Già da un po’ i due si erano stabiliti alla Tana per preparare il matrimonio. La signora Weasley e Arthur avevano deciso di farlo in giardino, con un enorme tendone bianco che collegava l’entrata della casa fino al centro del giardino. E Molly, non smise di dare ordini da quella settimana, anche se io e Fred ogni tanto ci nascondevamo nel garage della Ford Anglia per scansarci la Weasley. Comunque passando quell’estate lì, avevo imparato che i Weasley erano una famiglia numerosa. Io e Bill avevamo subito fatto amicizia, era molto divertente soprattutto quando prendeva in giro gli elfi del Ministero. E si poteva notare lontano un kilometro, di quanto tenesse al suo lavoro ma soprattutto a Fleur. E poi avevo scoperto che c’era un altro fratello, Charlie. Già, lui è in Normandia ad addomesticare i draghi e forse sarebbe venuto al matrimonio. Beh… lasciando perdere questo, adesso stavo cercando di sbrigare più in fretta le faccende che la signora Weasley mi affibbiava per il matrimonio dei piccioncini e giuro che non ne potevo più. Mi faceva correre avanti e indietro per ogni cosa, una volta per le tovaglie da mettere, una volta per i fiori e anche per il vestito di Fleur. Mi ordinò anche di misurarlo perché credeva che io e Fleur avessimo la stessa taglia. Cavolo! Lei è una Veela, io invece ero l’esatto opposto: ero più bassa di lei e… diciamocelo, la bellezza non è una delle mie virtù. Credeva che così poteva apportare qualche modifica al vestito senza che lei lo sapesse. E sinceramente, mi sentivo anche ridicola a indossare una cosa del genere. Ora invece stavo facendo vedere a Molly le partecipazioni e continuava a lamentarsi perché non erano mai come le voleva e quindi non so quante volte ho dovuto cambiarle. Poi passò di nuovo ai fiori facendomi scorrazzare per tutta la stanza cercando la combinazione giusta tra tutti quei fiori che aveva coltivato e che adesso erano nel salotto. Mi ordinò di andare a prenderne altri in giardino. Io, sollevata di non essere più nella stanza con Molly, mi precipitai fuori con le forbici. Incontrai Fred che era scappato per far si che la madre non desse ordini anche a lui.
- Fred! – esclamai – Grazie dell’aiuto, vedo che posso contare su di te nel momento del bisogno.
- Oh, andiamo! Non prendertela, sai che non è così, è solo tesa per il matrimonio.
- Guai a te se ti viene la voglia di sposarmi, io non sopporto questo lato di tua madre e poi cavolo! Anche mia madre si è volatilizzata. – Fred rise, si sedette vicino a me, sull’erba.
- Ti va se ti rubo per un momento? – pensai alla risposta, sicuramente se avessi detto di “no” sarei dovuta tornare da Molly, quindi…
- Sono tua! – esclamai mandando all’aria i fiori e cadendo tra le sue braccia, lo feci cadere a terra sotto il mio peso.
- Beh, io volevo portarti in garage ma se vuoi, anche qui va bene. – alzai gli occhi al cielo.
- Julia! – era Molly, mi alzai di scatto e presi la mano di Fred scappando verso il garage. Una volta entrati col fiatone, mi appoggiai alla parete. Non feci neanche in tempo a riprendere fiato del tutto che Fred mi prese il viso tra le mani facendomi incontrare ancora di più con la schiena la parete dietro di me, le sue labbra si posarono sulle mie come se stesse resistendo fin a quel momento e che finalmente esplose. Le sue labbra morbide assaggiarono le mie freneticamente, i suoi respiri eccitati che incontravano la mia bocca e le guance, io risposi al bacio accarezzandogli il volto, poi i baci diventarono più lenti finché non ci staccammo.
- Wow, non credevo fossi così disperato – sussurrai alle sue labbra
- Beh, mia madre è da una settimana che non ci fa fare quello che vogliamo, grazie a Bill – disse con ironia – Ringrazia che sono stanco, altrimenti sarei andato più a fondo.
- Oh, la mamma riesce anche a fermare il grande Fred, eh? – lui rise
- Sta zitta – mormorò mentre le sue labbra scendevano sulle mie, poi la porta si aprì
- Oh, sto interrompendo qualcosa? – scherzò Ginny
- No, figurati la prossima volta lascio anche la porta aperta. – rispose Fred infastidito
- Comunque papà vi sta cercando, vuole parlare con tutti noi. – poi se ne andò, io la seguì curiosa e Fred fece lo stesso. Quando entrammo nella casa, la signora Weasley mi rivolse uno sguardo un po’ arrabbiato ma lasciai perdere. Arthur era appena tornato da lavoro e c’era anche mio padre vicino a lui. Fred mi mise una mano sulla spalla che mio padre guardò ostile. Appena James si ridestò avevamo parlato anche di quella faccenda, di me e di Fred, anche se un po’ riluttante mio padre acconsentì, era molto protettivo ma propose una condizione: che non avremmo fatto niente davanti a lui, e forse quel piccolo contatto tra me e Fred, in quel momento, per papà era già troppo. Con la mia mano nascosta dietro alla sua schiena, toccai la gamba di Fred, lui capì, era molto paziente con mio padre, e la sua mano scivolò subito dalla mia spalla.
- Allora, tutti presenti? – fece Arthur sfregandosi le mani, si guardò intorno – Bene!... sapete che Harry è costretto a stare a casa dei suoi zii, per la sua sopravvivenza. Beh… adesso dobbiamo portarlo qui, anche perché è invitato al matrimonio, Ron ha mandato una lettera ad Hermione, così che ci raggiunga a casa di Harry. Ma sappiamo che è pericoloso che venga da sola, perciò vorrei che qualcuno andasse a prenderla. – spiegò il signor Weasley, poi all’improvviso si sentì un botto e alle spalle di Ron apparve Hermione che stava agitando una bacchetta sulla sua testa. Ron si girò e fece un grido stridulo per la sorpresa, mi misi la mano davanti alle labbra per non ridere dato che tutti quanti guardavano Hermione sbigottiti.
- Che c’è?! – esclamò come se non avesse fatto nulla di bizzarro – Mi sono materializzata usando anche un incantesimo di disillusione, perciò i babbani oppure i Mangiamorte non hanno visto niente di che, soprattutto i seguaci di Voldemort, ho usato un incantesimo speciale per loro. – Arthur la guardò sbigottito
- Ma come fai a… lascia perdere! – ci rinunciò – Beh, Hermione è qui e quindi ci dobbiamo occupare solo di Harry, l’Ordine verrà qui a momenti e intanto concentriamoci a sopravvivere poi passeremo alla seconda parte del piano. – Ed ecco che mi assaliva la paura un’altra volta, anche se i sogni erano passati purtroppo mi avevano lasciato il segno, quell’orrenda sensazione di ansia che si impadroniva dello stomaco era lì, dentro di me. La porta bussò e sobbalzai sentendo quei rimbombi, ero troppo persa dai miei pensieri. Mi girai e vidi che entrò Shacklebolt insieme a Moody, Tonks, Lupin e Hagrid.
- Ciao Arthur – salutò Kingsley con voce ferma, lui fece un cenno con la testa, mia madre che teneva le mani di Molly aveva un viso spaventato a vedere Kingsley e non ne parliamo quando entrò Moody facendo un cenno a noi ragazzi, per poco non urlò.
- Ragazzi, signorina Gray, Weasley! – diede una pacca sulla spalla a Fred che in cambio gli rivolse un sorriso, forse non credeva che Moody l’avrebbe preso in simpatia. – Bene, le scope e i Thestral sono qui fuori, andiamo?
- Si, certo Alastor, ma vorrei fare un ultimo avviso ai ragazzi: state attenti, se per caso succede qualcosa, combattete. Tenete gli occhi aperti, se per caso i Mangiamorte ci prendono di mira voi…
- Ma… - obiettai
- Voi… - continuò con voce ferma – Andatevene! Salvatevi! – finì Arthur, le mie labbra cominciarono a tremare, la situazione era anche più grave di quanto immaginassi. Shacklebolt aprì la porta della Tana e si piombò in giardino incitandoci ad andare. Mia madre corse subito verso di me mi prese il viso tra le mani.
- Julia! – stava già cominciando a piangere
- Mamma… starò bene, andrà tutto bene. – Fred mi aveva influenzato, ma poi cosa le potevo dire? – C’è il signor Weasley, Moody… Fred, vedrai che arriverò qui, sana e salva.
- Ma devi anche tener conto, signorina Gray che adesso Harry non è l’unico che Voldemort sta tentando di uccidere – intervenne Kingsley alle mie spalle. Già, forse avevo tralasciato questo punto. Da quando avevo sconfitto un Horcrux di Voldemort, lui cominciò a prendermi di mira, voleva che anch’io morissi insieme ad Harry. Beh, come dargli torto, però solo adesso si ricordava che aveva degli Horcrux e che la sua vita poteva essere in pericolo e ora che se ne accorge voleva il suo ultimo Horcrux tutto per sé, è davvero un egoista!
- Ma lo sa che sto facendo signor Shacklebolt?! Sto cercando di tranquillizzare mia madre e lei non mi sta aiutando! – il Ministro fece un sorriso poi alzò le mani
- Ok, me ne vado – poi tornai di nuovo su mia madre
- Mamma, mamma! – la chiamai cercando di attirare la sua attenzione, perché ormai la paura stava prendendo il sopravvento – Calmati, ok? Andrà tutto bene, ora va in casa, stai con Molly e Ginny. Io me la caverò.
- Dai, Alessandra, ci sarò anch’io, più al sicuro di così non può stare – fece mio padre togliendomi dalle mani ferree di mia madre
- Stai attento anche tu James! – lo ammonì
- Andiamo cara, entriamo in casa – Molly si prese Alex sotto braccio portandola a casa mentre Ginny ci guardava con una punta di fastidio e preoccupazione, anche lei voleva partecipare per prendere Harry ma ovviamente la signora Weasley lo proibì anche perché era la più piccola di casa. Andai vicino all’Ordine, Arthur mi spiegò che era un ordine per sconfiggere Voldemort e che purtroppo ha perso molti membri mentre cercavano di sconfiggerlo, presi la mia scopa, era vicino a quella di Fred. Vidi che stava parlando con George, perciò mi avvicinai a loro.
- Ciao Gray! – salutò George circondandomi le spalle con il braccio, io guardai Fred con la stessa espressione con cui mi stava parlando mia madre prima. Fred se ne accorse
- Ok, vi lascio da soli – si allontanò George
- Fred… - la mia voce quasi non la riconobbi
- Lo so, ma calmati ok, non permetterò che ti possa accadere qualcosa, tu starai con me. – si avvicinò, la mia fronte toccò la sua, io socchiusi gli occhi mentre sentivo il suo respiro sfiorarmi la pelle, le sue mani andarono verso il mio viso mentre le mie gli tiravano l’orlo della maglietta – Non permetterò a nessuno di sfiorarti. – mi sussurrò, poi le sue labbra cercarono furiosamente le mie, io lo attirai più a me mentre le dita della mia mano si avventuravano della sua capigliatura rossa. Sentii un “Oh” imbarazzato di George mentre ci guardò di sfuggita grattandosi la nuca.
- No, signor Gray, perché non controlla… - cercò di fermarlo George
- Andiamo? C’è un vostro amico da salvare o mi sbaglio? – ci interruppe mio padre, Fred si staccò un po’ infastidito ma rispose a mio padre con naturalezza
- Si, certo, perché lei non è ancora sulla scopa? – chiese Fred, mio padre lo guardò in cagnesco ma poi appena il ragazzo lo superò notai che alzò un angolo delle labbra. Forse, anche se non voleva ammetterlo, gli piaceva Fred. Moody si mise a inizio fila, però notai che non aveva una scopa ma una specie di Bob che volava. Poi dietro c’erano Thestral, ma che io per fortuna non vedevo e preferirei non vederli se dovessi vedere la morte, poi dietro a questi volatili c’erano le scope. Fred già era sulla sua dato che mio padre ci aveva disturbato, io cavalcai la mia al suo fianco. Mi rivolse un sorriso.
- Pronti ragazzi? – chiese Moody, noi annuimmo, poi finalmente le nostre scope cominciarono a sollevarsi e la preoccupazione cominciò a scivolarmi via, come il vento sul mio viso. Per fortuna quell’esperienza non mi tolse ancora la felicità di volare. Non mi accorsi neanche che il sole stava tramontando e che stavamo per entrare a Londra. Cominciai a sentire freddo ma l’adrenalina reagì alla brezza che picchiava sul mio corpo. Le mie mani, ormai congelate ma solo esternamente, erano proprio davanti a me che tenevano fermo il manico di scopa e con diligenza si piegavano nella direzione in cui volesse che andasse la scopa. Sorvolammo Parliament Square e mi sorpresi nel vedere il Big Bang così vicino, era da un sacco di tempo che non guardavo quell’orologio. I nostri riflessi sulle scope erano imprigionati nell’acqua del fiume. Passammo anche sotto al ponte e man mano quel bellissimo paesaggio cominciava ad allontanarsi. Moody ci stava portando in un quartiere dove intravidi delle numerose case a schiera e mi domandai ancora una volta come potevano le persone riconoscere la propria di casa, erano così uguali, così simile l’un l’altra che per me era impossibile. Per fortuna casa mia era furori dal comune e anche un alieno poteva intravederla dallo spazio. Notai che Shacklebolt stava abbassando quota e così anche Alastor e Arthur. Noi li seguimmo e mi sorpresi di come l’espressione di Hermione al mio fianco fosse così sicura, si vede che il terrore di volare le era passato. Atterrammo su una strada dove all’inizio era piantato un palo con un cartello con su scritto “Privet Drive”. Moody si avvicinò alla casa con il numero 4. Noi ragazzi lo seguimmo. Per fortuna il viaggio era andato bene e man mano mi stavo abituando a quel posto tutto uguale e la casa di Harry non era così male. Dopo che Moody fu entrato io e Fred lo seguimmo a ruota, era la prima volta che vedevo la casa di Harry e notai che era completamente svuotata e mi domandai il perché. Una volta che il ragazzo con la cicatrice salutò i suoi amici, feci lo stesso anch’io abbracciandolo con forza, sapevo come si sentiva, entrambi eravamo nella stessa situazione. Diede una pacca sulla spalla a Fred e poi andò in cucina. Shacklebolt rimase sulla soglia facendo la guardia mentre Arthur e Alastor ci fecero entrare tutti nella stanza.
- Bene, ecco la seconda parte del piano – parlò il signor Weasley
- Credo che tu sappia, signor Potter, cosa sia questo particolare infuso – Moody aprì una boccetta che teneva in mano, Harry capì.
- No, non permetterò che voi vi trasformiate in me, e sicuramente non voglio che perdiate la vita per me. – anche se non me l’aspettavo che sarei dovuta trasformarmi in Harry, cercai lo stesso di aiutarli, di andare avanti col piano
- Harry – lo chiamai – Noi lo vogliamo, vogliamo combattere, non è colpa tua e se ci succedesse qualcosa, l’abbiamo fatto combattendo
- Julia, anche tu sei in pericolo, quasi quanto me e trasformandoti non farai altro che peggiorare la tua situazione.
- A dir la verità, quella di tutti. Tutti noi stiamo rischiando la vita, e poi tanto Voldemort vuole uccidermi lo stesso se mi trasformo in te la mia situazione non cambia più di tanto e poi Molly vuole che tu ci sia al matrimonio, tieni… la partecipazione, prendila! Ti prego, me l’ha fatta cambiare dieci volte. – dissi rassegnata e per sbollire un po’ la tensione
- Senti Potter, tu hai ancora addosso la traccia! E se per caso vuoi venire alla Tana da solo… bene! Accomodati pure, ma poi non venire a frignare che qualche Mangiamorte ti stava per uccidere! – disse Moody, Harry stette zitto, sapeva che aveva ragione ma allo steso tempo voleva che i suoi amici fossero al sicuro. Fece un respiro rassegnato prima che io gli tirassi una ciocca di capelli e la portassi a Moody che la infilò nella boccetta. Il liquido al suo interno cominciò a uscire fuori con delle bollicine poi il suo volume diminuii e rientrò di nuovo dentro. Moody mise sette di noi in fila davanti a lui. Io ero in mezzo ai gemelli e Fred fu il primo a prendere la boccetta tra le mani.
- Ti avverto ragazzo, sa di piscio di folletto – affermò
- Hai una grande esperienza vero Malocchio? – scherzò Fred, cercai di rimanere seria mentre Moody lo guardava accigliato, offeso. – Scusa, cercavo di alleggerire la tensione – poi bevve un sorso della pozione, mi passò la boccetta. Mentre bevevo lui si accorciò di un bel po’ di centimetri, la bevvi d’un fiato e mi tappai il naso, in gola mi scese un liquido amarognolo. La Polisucco non funzionò immediatamente ma poi cominciai ad alzarmi di pochi centimetri, i capelli mi si accorciarono, la vista mi si annebbiò e i vestiti cominciarono ad andarmi stretti. George al mio fianco si abbassò come il fratello e la boccetta fece il giro delle persone rimanenti. Orami vedevo solo delle sagome sfumate che si muovevano, ed era come essere in un altro mondo. Qualcuno mi toccò la spalla poi mi prese la mano e mi porse degli occhiali. Me li infilai subito.
- Cavolo Harry! Non dirmi che tu vedi davvero così! È terribile! – esclamai
- Beh, almeno tu non vedi così per tutta la vita – mi incolpai immediatamente di averlo detto, lui lo notò, almeno notò la sua espressione – Stavo scherzando – alzai un angolo delle labbra amareggiata
- Ora, tenete, fate in fretta a cambiarvi – disse Moody buttando a terra un sacco pieno di vestiti, quelli di Harry. Presi i miei pantaloni, maglietta e felpa e me li posai a terra. Cominciai a spogliarmi e indugiai sull’orlo della maglietta e mi sentii in imbarazzo, anche se ero nel corpo di Harry. – Signorina Gray, si muova! – avvertii Alastor, come capiva che ero io? Poi cercai di tenere a mente che avrebbero visto il corpo di Harry e me lo ripetei in mente un bel paio di volte. Quando mi vidi il petto notai il reggiseno ed ecco che mi imbarazzai di nuovo e questo mi impedì di togliermelo come facevo abitualmente. E la mia goffaggine non faceva altro che farmi dimenare le braccia dietro la schiena senza però riuscire nel mio intento. Poi delle mani mi presero le spalle.
- Sono io – anche in quelle due parole trovai la sicurezza di Fred che con naturalezza trascinò le sue mani alla “mia” schiena e sganciò il reggiseno, buttandolo a terra.
- Non è in queste condizioni che vorrei sfilartelo – ringraziai di nuovo Fred che riusciva a farmi ridere in continuazione, ci mancò poco che non lo baciai ma poi forse, per Harry, sarebbe stato inquietante. Mio padre e il signor Weasley si guardarono imbarazzati ma poi James fece uno sguardo di rimprovero… ci risiamo! Alzai gli occhi al cielo. Mi infilai la felpa e fui pronta.
- Bene! Ora… Kingsley, tutto bene li fuori? – gridò Moody
- Sì, ma sbrigatevi – ordinò. Moody ci scortò fuori, vidi che la via fuori la casa di Harry era piena di scope già allineate e di Thestral. Hagrid si avvicinò a Harry.
- Harry, mi sembrava solo ieri fossi un asticello così piccolo e ora non mi sembra vero che stia per accadere tutto questo! – si prese un fazzoletto che per me sembrava una fodera di un cuscino e si asciugò gli occhi.
- Dai, Hagrid, c’è la faremo – lo incoraggiò Harry.
- E-e anche tu Julia, ti ho conosciuto solo l’anno scorso ma è come se fossi con Harry, Ron e Hermione da molto più tempo, non voglio vedere voi ragazzi così – finì bagnando il fazzoletto
- Non preoccuparti Hagrid, staremo bene, combatteremo – cercai di tranquillizzarlo
- Oh, venite qui! – ci strattonò e io e Harry andammo a finire sotto le sue possenti braccia e per poco non mi soffocò, i miei occhiali si stavano storcendo.
- Ok, ok, Hagrid, basta. – lo fermai
- Siamo pronti, Hagrid ne hai ancora per molto? – chiese Alastor
- No, ok… va bene, veniamo. – si asciugò il naso e proseguii verso una moto azzurra con un posto del passeggero a fianco, dove si sedette Harry. Ogni Harry doveva essere accompagnato da uno dell’ordine o da uno adulto. Mi girai verso Fred prima di salire sulla scopa insieme a mio padre e istintivamente alzai lo sguardo mentre lo feci.
- Sono qua giù – fece lui, io risi ma poi ritornai seria
- Fred… - lui non disse niente e mi abbracciò, anche se era nel corpo di Harry potei riconoscerlo tra sette. – Ora va! – salii insieme a mio padre la scopa sfoderando la bacchetta. Lui fece lo stesso insieme ad Arthur al nostro fianco. Moody era il primo e alzando il collo notai che era in piedi spartendo le ultime informazioni.
- Ora, al mio tre, partite! Uno… Due… Tre… - tutti i Thestral e le scope sfrecciarono verso il cielo. Mio padre aveva le mani strette sul manico mentre io agli intarsi della bacchetta. Il cielo era tempestato di nuvole e avevo un brutto presentimento e sperai che andasse tutto bene. Ci fu un momento in cui tutti nel cielo stavamo seguendo la stessa direzione ma poi il gruppo si divise quando entrammo in una nuvola nera, dove aveva origine la tempesta di cui mi accorsi poco dopo. Moody ci passò al nostro fianco poi mentre sfrecciava tra le pieghe della nuvola mi guardai intorno e notai che c’era una tempesta di Mangiamorte. Non li avevo mai visti così tanti in vita mia. Alcuni mi individuarono, cioè individuarono Harry. Si precipitarono verso di me, ma io fui pronta a indicarli con la bacchetta e a schiantarli, sperando che non ci fossero altri a darmi la caccia. Non riuscivo a non pensare a Fred e a come se la stesse cavando, al solo pensiero rabbrividì. Ovviamente stavo sperando troppo perché altri Mangiamorte erano al nostro seguito. Mi girai in piedi sulla scopa per poi risedermi dando le spalle a mio padre. Lanciai un incantesimo distruttivo così che la scopa del primo seguace si frantumasse. Infatti lui cadde a terra ma non prima di lanciare un anatema che io scansai facendo virare mio padre a destra col peso. Poi non lo vidi più. Il secondo non era da meno, mentre combattevo col primo non smetteva di lanciare schiantesimi che io faticai a scansare.
- Tutto bene lì? – chiese mio padre
- Alla grande! – feci stizzita mentre la pioggia mi bagnava i capelli e ringraziai in quel momento di averli corti. Il problema era che ormai i miei occhiali erano completamente fradici e oltre che vedere annebbiato adesso non vedevo proprio niente. Alzai la bacchetta e da essa partì un fascio rosso che schiantò anche il secondo Mangiamorte a terra, in balia del vuoto. Il terzo invece sembrava un po’ timoroso però non la presi facile. L’uomo con la maschera d’acciaio invece tentò di colpire mio padre. Devo ammetterlo, era una mossa furba.
- Papà! – mi girai di nuovo, toccando il mio petto con la sua schiena, presi il manico anch’io e lo aiutai a scendere così che il fascio verde ci mancò.
- Grazie tesoro, ci mancava poco. – disse mio padre alzando la voce. – Vuoi una mano?
- No, me la sto cavando così bene – scherzai, mio padre si girò prendendo la bacchetta dal suo stivaletto e con una decisione più viva del solito, puntò l’incantesimo al Mangiamorte che virò con la scopa facendo un giro su se stesso. Perdendosi tra i fulmini della tempesta. Durante il tragitto incontrammo Ron e Tonks. Anche loro indaffarati con gli scagnozzi. Io lo aiutai a sbarazzarsene di qualcuno mentre stavamo quasi per uscire dalla nuvola. Finalmente eravamo usciti dalla tempesta e ora eravamo nel bel mezzo della città, con autostrade e macchine che correvano a tutta birra. A fianco a noi c’erano dei fili elettrici e poi notai Harry, il vero Harry. Era insieme a Hagrid che però non stava guidando era svenuto e Harry cercava di mantenere la guida al suo posto. Una nuvola nera volteggiò di fronte a lui e poi da quel batuffolo scuro uscì fuori la testa di Voldemort. Ok, credevo che l’avrei rivisto solo alla fine di questa faccenda e invece ci incontriamo prima. L’abbiamo proprio fatto arrabbiare l’ultima volta. Harry riuscì ad allontanarlo mentre Voldemort cercava di ucciderlo con un anatema ma poi il suo sguardo riconobbe James e così anche me. Sul suo viso apparì un sorriso maligno e poi la sua bacchetta fu pronta
- Se non sono riuscito a uccidere lui posso uccidere te all’istante. – disse con voce viscida. Ad un tratto non seppi che fare, il panico si impossessò di me ed era già tanto che riuscii ad alzare la bacchetta. Chiusi gli occhi così forte che fra un po’ non mi fecero male le guance, tutti i miei muscoli erano tesissimi e girando la testa, non volendo un impatto con l’incantesimo che stava per lanciarmi, pensai a qualche incantesimo decente da dire. Il suo getto verde era a un millimetro da noi ma poi sentii un calore crescermi dentro, una sensazione che non avevo mai provato. Come se delle onde di energia attraversassero tutto il mio corpo. Questo calore cominciò anche a manifestarsi fuori dal mio corpo, la mi fronte era madida di sudore e non smetteva di martellarmi, come se avessi la febbre. Dopo percepì il calore lungo tutto il braccio trasferendosi poi alla bacchetta che emanò una piccola pallina dorata. Ebbi il coraggio di guardare con i miei occhi quello che stava accadendo. Ed infine la pallina dorata si trasformò in un raggio di luce potente come quello del sole che colpì e accecò Voldemort. Lui gridò e si impigliò e ci guardò andarcene. Quando tutto fu finito mi passai una mano sulla fronte, notai che la cicatrice si stava rimarginando. Cosa cavolo è successo?! Pensai, Come mi è uscita quella cosa?! Non feci neanche in tempo a riprendermi dallo shock che intravidi la Tana di fronte a noi. Atterrammo dopo Hagrid ed Harry e ringraziai quel contatto con la terra ferma anche se mi ero sporcata di fango per la caduta. Ero a terra guardando verso il cielo e riempiendo i polmoni d’aria. E anche quella era finita. Mio padre si chinò a me prendendomi il viso tra le mani
- Julia stai bene? – gridò guardandomi in quelle condizioni
- S-sì – annuii con respiri forti, lui mi abbraccio forte e poi si distaccò da me. Stavo cominciando a stabilizzarmi quando sentii la porta sbattere
- Julia! Julia! – mia madre si piombò su di me mettendosi a piangere come una fontana. L’evento della settimana scorsa l’aveva sconvolta.
- Mamma, sto bene! Te l’avevo detto che sarei arrivata sana e salva, mantengo sempre le promesse. – lei mi abbracciò e cominciò a ridere, almeno la feci sorridere. Mi aiutò ad alzarmi e intravidi Harry dall’altro lato che stava abbracciando Ginny e la signora Weasley. Anch’io gli corsi incontro a braccia aperte
- Julia! – esclamò, ricambiò l’abbraccio e notai che fra le sue braccia ero di nuovo della mia statura.
- Oh per la barba di Merlino! – gridò Molly, poi anche lei mi prese fra le braccia, stritolandomi e così anche Ginny.
- Voi siete i primi ad arrivare. – disse Ginny, i miei pensieri andarono subito a Fred – papà e Fred non sono ancora tornati
- Fred? – mormorai, corsi verso l’ingresso della casa, dove ero atterrata io pochi secondi prima. Alzai lo sguardo cercando di identificare qualcosa in quella notte buia. Ma niente. Dietro di noi, invece, si smaterializzarono Ron e Tonks. Andai ad abbracciare anche lui che si stupì.
- È la paura Weasley, non preoccuparti, non succederà di nuovo. – poi arrivarono Hermione e Kingsley, appena vide Ron si precipitò tra le sue braccia dandosi poi un bacio così lungo che quasi mi disgustai. Arrivarono George e Lupin, quest’ultimo teneva George per un braccio e notai che aveva la testa penzolante.
- GEORGE! – gridai, andai da loro, aiutando Lupin a sollevarlo
- Non preoccuparti, sto bene Gray. – disse con un mezzo sorriso
- Hai metà faccia sanguinante e stai bene?! – sentenziai. Lo portammo dentro sdraiandolo sul divano. Mi chinai a lui e lo abbracciai come se fossi sua sorella, le lacrime mi scesero senza volerlo e così anche i forti singhiozzi. George si sforzò di posarmi una mano sulla schiena tremante e io alzai lo sguardo dal suo petto per guardarlo
- Sto bene – sussurrò – Sono sempre bello, non preoccuparti – gli accarezzai la fronte e la guancia
- Sì, sì – annuì mentre le lacrime bagnavano il suo collo.
- Oh, figlio mio! – entrò la signora Weasley, io mi spostai per farle spazio e mentre mi alzai il mio braccio fu preso da Kingsley che mi bloccò al muro.
- Chi è stato a usare la pozione invecchiante su Argus Gazza, lo scorso anno? – mi chiese, ma che stava succedendo?! Mi spaventai.
- Ma che diamine… - mi arrabbiai
- Kingsley! – gridò James
- Rispondi alla domanda! – mi ordinò con il viso corrucciato, notai che la presa si stava facendo più stretta
- Io, sono stata io! – affermai tra le lacrime e la rabbia, poi mi mollò facendo un sospiro di sollievo – Ma che cavolo le è venuto in mente?! – sbraitai
- I Mangiamorte avevano capito che saremo partiti oggi, dovevo essere sicuro che nessuno fosse un impostore, scusami signorina Gray. – Feci dei respiri affannosi e poi me ne andai facendo uno sbuffo indignato verso il Ministro, Fred doveva ancora arrivare. Aspettai un altro po’ lì fuori poi sentii un “crack” e sospirai quando Arthur e Fred apparirono alla mia destra.
- Julia! – gridò Fred, io corsi verso di lui il più velocemente possibile. La famiglia sentendo la sua voce si catapultò fuori casa. Le lacrime scorrevano lungo le tempie e finalmente mi aggrappai a lui, nella sua forma. Mi alzò da terra sospirando con forza.
- Stai bene? – gli presi il viso tra le mani, lui annuii e mi baciò come se non ci fosse un domani
- Sì, sì… sto bene – sospirò, poi mi baciò ancora, io mi strinsi a lui e per poco non gli strappai i vestiti
- Fred… Fred… - dissi tra le lacrime, lui mi posò a terra e me le asciugò coi pollici, con le labbra fece un sussurro intimandomi di stare zitta
- Basta piangere, sono qui… sono qui – rispose, gli presi l’orlo della maglia e lo baciai ancora. – Tu stai bene? Non riuscivo a pensare che a te, non mi sentivo al sicuro senza te, volevo vederti e subito.
- Sono qui – mormorai, poi le sue labbra premettero contro le mie, per la millesima volta.
- Forse, sarà meglio lasciarli soli – fece imbarazzato Arthur passandoci a fianco – Dov’è George? – domandò d’un tratto
- È in casa, signor Weasley, è successo qualcosa – risposi, Fred aveva intuito e con forza mi prese la mano e andammo verso la casa finché non entrammo e Fred si precipitò su George. Anch’io andai verso di loro.
- È stata colpa mia! Se anch’io non fossi stata partecipe alla battaglia questo non sarebbe successo – dissi
- Stai scherzando vero? – mormorò George
- No
- Non è stata colpa tua o di Harry, è successo. È stata colpa di Voldemort, se proprio vogliamo dare la colpa a qualcuno. – ringhiò Fred
- Beh… adesso sai come riconoscerci, mamma – fece George per sbollire la tensione. Poi anche Bill si presentò con Fleur accanto.
- Malocchio è morto. – annunciò e la casa fu assorbita da un silenzio tombale. La giornata finì e dopo che Molly preparò da mangiare ci ritirammo nelle nostre stanze. Io andai con Fred, avevamo una nostra stanza, cioè la mia. E George andò con Ginny, così che i miei avevano un posto loro. Eravamo sdraiati, Fred mi abbracciava forte e entrambi stavamo guardando le nostre mani che giocavano tra loro, finché non le intrecciammo. Mi accoccolai di più nell’incavo del suo collo. Fece un sospiro e forse capii cosa stava accadendo.
- Fred? – mormorai
- Julia, oggi, mentre ero lì e quei Mangiamorte mi colpivano, pensavo a te, e non riuscivo a concentrarmi, volevo trovarti, assicurarmi che stessi bene e sconfiggere quegli imbecilli assieme. – ammise, io sorrisi
- Fred, io sono felice di averti trovato, sei stato l’unico che è venuto verso di me e ha voluto fare la mia conoscenza senza che io facessi il primo passo. È la prima volta che non mi sento sola e che so di poter contare su qualcuno e adesso so qual è il mio posto, neanche quando abitavo tra i babbani sapevo qual era ma tu me lo stai facendo capire giorno dopo giorno e ho deciso che voglio stare qui, nel mondo magico e soprattutto con te. – mi immersi ancora nel suo odore mentre lui sfiorava le sue labbra sulla mia fronte. Ci furono solo sospiri e baci in quella stanza buia poi notai che Fred stava per dire qualcosa:
- Io… Io ti amo Gray. – disse, forse dovevo dirlo anch’io, ma avevo paura di perderlo, non volevo che succedesse come quella volta, nel mondo babbano. Ero caduta in quella frase e poi se n’era andato e non sapeva quanto mi aveva fatto soffrire. Non volevo perdere le persone a cui tenevo di più, ma quella parola per me aveva un significato importante. Era una parola… “pesante” e se lui l’aveva detta. Uno come Fred, forse l’avrei dovuta dire anch’io ma non c’è la feci. La mia paura di stare da sola era troppo grande. Sì, avevo i miei genitori, ma l’anno scorso stavo quasi per perdere mio padre, mia madre non è di grande aiuto e mio fratello… si può definire, ormai, morto.
- Anch’io. – risposi, era meno esplicito di un “ti amo”. Poi, superando lo shock di quella notte, riuscimmo ad addormentarci.



P.S - Ok, grazie per aver letto e soprattutto ringrazio coloro che seguono questa serie ^_^ Grazie per chi metterà questa storia tra le seguite, ricordate e preferite e beh... a presto, al primo capitolo non posso dire molto e sì, questa parte già stava nel film ma come ho detto nell'introduzione che così (in questa storia) come nella precedente ci saranno delle scene trattanti i film o libri messi però in ordine diverso ma che hanno un ordine in questa storia, spero di essere stata chiara altrimenti basta chiedere e poi se per caso trovate delle discordanze beh... chiedete, anche se per caso le troverete vuol dire che le ho messe per far andare avanti la storia, come ho detto prima c'è un ordine/disordine in questa storia, ma non vi preoccupate, capirete! (almeno spero :p). Ci vedremo col secondo capitolo....
Julia :D
  
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