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Autore: TeenSpiritWho_    19/07/2013    8 recensioni
Il futuro può essere cambiato anche solo dal più piccolo errore, e Duncan lo scoprirà presto. Verrà trascinato in un luogo sconosciuto e dovrà lottare contro chi amava per salvare chi ama. Perché non sempre le persone di cui ti fidi si conoscono del tutto...
Genere: Azione, Guerra, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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-Ehi, bellezza.-

Courtney si voltò, facendo svolazzare nell'aria i lucenti capelli castani. Il suo sguardo si fece subito duro nel vedermi.

-Oh, sei tu, Duncan.-

-Ho sentito che tu e le cheerleader fate un lavaggio di automobili per beneficenza...- dissi, sbirciando le sue lunghe gambe abbronzate e scoperte da sotto gli occhiali da sole -... che ne dici di darmi una ripassatina? Una ripassatina alla macchina, intendo.- feci un sorrisetto arrogante.

Lei alzò gli occhi al cielo -Smamma, Cooper.- ringhiò, tornando a passare una spugna insaponata sul cofano di un'auto.

-E dai, sono qui per la beneficenza!- mi avvicinai a lei e la presi per i fianchi -A meno che tu non voglia anche qualcos'altro...-

Lei mi tirò uno schiaffo in pieno volto. Gemetti per un secondo, portandomi una mano lì dove mi aveva colpito, poi scoppiai a ridere.

-Avanti, principessa, solo un appuntamento!-

Courtney sbuffò e si sistemò un ciuffo di capelli dietro a un orecchio -Ok. Vuoi sapere perché non sono mai voluta uscire con te? Ora te lo spiego. Sei un ribelle, un delinquente, sfacciato ed egocentrico! Sono abbastanza ragioni?-

Rimasi in silenzio per qualche secondo a fissarla mordicchiandomi il labbro, le sopracciglia inarcate.

Poi dissi -Che ne dici di domani alle 12?-

Per tutta risposta Courtney mi versò il secchio dell'acqua sporca in testa.

 

Mi svegliai di colpo, annaspando. Era solo un sogno. Solo un altro maledetto ricordo.

Cos'era quella sensazione di dejavù che avevo?

Sei un ribelle, un delinquente, sfacciato ed egocentrico! Courtney.

Sei un bambino. Sei arrogante, cinico, egocentrico e idiota! Gwen.

Oh, bene. Quindi per ben due volte mi era stato detto in faccia quello che ero veramente.

Ciao ciao, autostima.

Cercai di reprimere il cocente dolore che mi aveva travolto al ricordo della sera precedente. Ma niente era pari al dolore che provavo alla testa. Avevo l'impressione che qualcuno mi stesse trapanando dritto nel cervello.

Le gambe mi si erano addormentate. Dov'ero? Di sicuro non nel mio letto. No, ero seduto a terra, nella mia stanza, con la schiena appoggiata contro ad una parete. Dovevo essermi lasciato cadere lì, la sera precedente. Era già tanto se non ero svenuto in mezzo al corridoio.

Questa volta l'hai fatta grossa, amico.

Oh si. Un guaio irreparabile. Ottimo lavoro, l'unica cosa che avevi con Gwen era l'amicizia, e adesso non c'è più neanche quella. Davvero uno splendido lavoro.

Cercai di alzarmi ma, essendo le mie gambe leggermente atrofizzate, non ottenni risultati. Sentii Geoff rigirarsi nel letto. Aprì lentamente gli occhi e mi guardò con aria confusa, mezzo addormentato.

-Si può sapere che ci fai lì?-

-Penso a come mi sono rovinato la vita.-

-Eh?-

Si mise a sedere sul letto, stropicciandosi gli occhi.

-Allora, cosa è successo?-

-Sicuro di voler ascoltare le cronache di un povero sfigato?-

-Duncan.-

Sospirai -Ieri sono andato da DJ perché non riuscivo ad addormentarmi, e ci siamo presi una bella sbronza. E mentre cercavo di tornare in camera... beh, ho trovato Gwen e Trent che si baciavano.-

-Cosa?!- sbraitò lui, spalancando gli occhi.

-Ti supplico, non urlare!! La mia testa sta per esplodere!- mi portai le mani alle tempie, con un'espressione sofferente.

-Credevo che Trent fosse partito!- continuò lui.

-Lo credevo anche io ma, evidentemente, deve essere tornato ieri sera.- abbassai lo sguardo sulle mani che continuavo a torcermi in grembo -Io non so se te ne sei accorto ma... Gwen mi piace. Molto.-

Geoff fece un verso a metà tra uno sbuffo e una risata -Scherzi? E' palese!- roteò gli occhi.

Lo fissai per un istante a bocca aperta, poi esclamai -Vaffanculo!-

Lui scoppiò a ridere -Ho capito, sei di cattivo umore.-

-Si, pessimo umore. Perché la storia non è finita qui.-

Ora lo sguardo di Geoff era preoccupato.

Presi un bel respiro prima di parlare -Ho litigato con Gwen, ci siamo urlati contro. Le ho detto un sacco di cose senza senso, e la cosa peggiore è che lei ha ricambiato gli insulti. Mi ha dato dell'egocentrico, dell'arrogante...- lanciai un piccolo grido di esasperazione -Dio, mi sono persino confuso e l'ho chiamata Courtney!-

-Ahia.- Geoff si alzò in piedi per poi sedersi a terra accanto a me.

-Io penso che ci sia un motivo se l'hai chiamata Courtney.-

-Cosa? Che motivo?-

-Amico, tu sei innamorato di Gwen. Ma sei anche innamorato di Courtney.-

Lo guardai senza parole -Come puoi dire questo?! Courtney ha distrutto l'intero pianeta, non sono più innamorato di quel... quel... mostro!-

-Infatti. Ma tu sei ancora innamorato di lei, in un certo senso, perché sei innamorato della vera Courtney, quella che hai conosciuto quando avevi quindici anni.-

Ero nuovamente senza parole. Da quando Geoff era così profondo?

Scossi la testa, lentamente -Forse è per questo che continuo a fare quei sogni...-

-Quali sogni?-

-E' qualche notte che continuo a sognare vecchi ricordi di quando io e Court eravamo adolescenti...- spiegai -Geoff, come faccio ad amare due persone contemporaneamente? Non ha senso!-

-No, non ha senso. Ma io credo che capirai chi ami davvero, devi solo dare tempo al tempo.-

Sbuffai -Per te è facile dirlo, a te tutto va bene con Bridgette, non è vero?-

Lui mi guardò, senza parole.

Mi affrettai a scusarmi, prendendo la testa tra le mani -Scusa, mi dispiace. Sono ancora un po' sbronzo e decisamente di pessimo umore.-

-Non fa niente.- sorrise.

Rimanemmo lì, seduti sul pavimento, in silenzio, sconsolati.

-Bella merda.-

-Già, proprio una bella merda...-

 

Ero nella palestra da quasi un'ora ormai. Avevo deciso di sfogare un po' di rabbia prima di partire allenandomi a prendere a pugni un sacco. Tentai con tutto me stesso di svuotare la mente, non potevo permettermi di pensare alla sera prima o mi sarei depresso di nuovo.

Dio, che vergogna...

Serrai gli occhi, mordendomi il labbro e colpendo più forte. Poi mi fermai, osservando le nocche gonfie.

-Duncan? E' ora di andar...- Heather entrò nella palestra, e restò bloccata vedendomi.

Io la osservai stranito -Cosa c'è?-

Lei fece un sorrisetto malizioso. Abbassai lo sguardo: ero a petto nudo e nell'ultimo periodo avevo messo su un bel fisico palestrato. Imbarazzato, corsi a prendere la maglietta. Mentre la cercavo, imprecando sottovoce, lei mi si avvicinò.

-Sono contenta di venire in questa missione con te, sarà una buona occasione per...- mi passò una mano tra i capelli -...conoscerci meglio.-

Impallidii, bloccando la mia ricerca -M-m-ma ce-certo.-

-So che sarà molto pericoloso, ma tu mi proteggerai, vero?-

Scoppiai in una risata impacciata -Beh, se conti su di me per salvarti la vita, è meglio che rimani qui...-

Lei fece di nuovo quel suo sorriso terribilmente attraente -Allora sarò io a proteggere te.-

DJ entrò nella palestra, affannato -Dove diavolo eravate finiti? Muovetevi, siete in ritardo!- disse, e, apparentemente senza accorgersi di nulla, tornò fuori, indaffarato.

Io e Heather tornammo a guardarci. Io feci un sorriso falsissimo e afferrai la maglietta.

-Dovremmo andare.- biascicai, infilandomela.

Lei fece un cenno di assenso e mi voltò le spalle, andandosene. Era tornata fredda come sempre.

Ma che diavolo è successo?

Oh certo, ci mancava solo questo per confondermi ancora di più le idee. Quella ragazza era proprio strana: prima ci provava sfacciatamente con te, poi non ti guardava neanche in faccia!

Quando arrivai nel salone d'ingresso una folla di persone mi stava aspettando. Inarcai le sopracciglia. Cominciarono ad applaudire, esultando. C'erano tutti quelli che avevo conosciuto, anche solo di sfuggita, soldati, medici, infermiere, pazienti.

-Ma cosa...- mormorai, piacevolmente stupito.

Bridgette corse ad abbracciarmi, quasi in lacrime.

-Oh, Duncan, ci mancherai tanto!-

Rimasi con le braccia spalancate, mentre lei si aggrappava a me -I-io non credevo di esservi così simpatico...-

Lei alzò la testa -Scherzi? Tu hai portato un po' di vita in questo posto! Ora la routine ricomincerà a essere una noia...- si staccò da me e si asciugò gli occhi nel camice da dottoressa -Torna sano e salvo, ok?-

-Potrei avere bisogno delle tue cure quando tornerò.- questa volta fui io ad abbracciarla.

DJ mi si avvicinò -Vorrei poter venire con te. Ma c'è così tanto lavoro da fare qui...-

-Non preoccuparti, amico. Fai già abbastanza.- gli diedi una pacca sulla spalla.

DJ sorrise, commosso.

Salutai tutti, strinsi mani, abbracciai, feci battute per asciugare le lacrime di alcuni con una risata. Ma i miei occhi continuavano a cercare qualcuno, e quel qualcuno non c'era.

Gwen, dove sei?

Mi dispiace così tanto...

Poi tutti dovettero tornare al lavoro, e rimasi di nuovo solo con il gruppo di persone che sarebbe partito con me. Oltre a Heather c'erano Noah e l'infermiera coi capelli rossi (che avevo scoperto si chiamasse Zoey). Geoff era ancora nella sua stanza, ignaro della mia partenza. Non potevo farlo venire con me: certo, si era allenato anche lui, ma non potevo fargli rischiare la vita, non di nuovo. Sarebbe stato molto meglio qui, con Bridgette. Con Gwen. Ma avrei tanto voluto salutarlo...

Mi infilai lo zaino e imbracciai un fucile.

Scambiai con gli altri uno sguardo d'intesa -Sono pronto.-

 

Avevamo davanti a noi circa una settimana di cammino. Niente macchine perché, anche se Noah fosse riuscito ad aggiustarne una, non avremmo trovato benzina.

Decidemmo di attraversare i boschi. Sarebbe stato più improbabile incontrare spiacevoli compagnie.

Il sentiero era tortuoso e scomodo, con continue biforcazioni e interruzioni. La compagnia era silenziosa: Heather era gelida, come al solito, Zoey sembrava quasi spaventata da me e Noah era intento a studiare delle carte. Quanto mi mancava Geoff.

Sbuffai, annoiato. Non ero abituato a stare zitto per tutto quel tempo.

-Allora... com'è che non hanno ancora scoperto il rifugio, anche se è sotto una botola quasi nel centro della città?- chiesi.

-Oh, è circondata da una cupola di invisibilità- rispose Noah, senza staccare gli occhi dalle cartine, come se fosse una cosa naturale -L'ho inventata io. Rende impossibile vedere o percepire la botola in qualsiasi modo.-

-Tu hai inventato una cosa del genere? Grandioso!-

Lui ridacchiò, lusingato -Oh beh, sai com'è, quando si è un genio...-

-E' solo che, sai, mi aspettavo di trovare qualcosa come delle macchine volanti in giro per la città, nel 2063- continuai.

Finalmente Noah alzò gli occhi dalle carte -Nessuno ha avuto tempo di progredire scientificamente, con la guerra. Nessuno tranne i pochi fortunati come me che hanno trovato un rifugio e del materiale.-

Mi azzittii, e rimasi in silenzio per tutto il resto della giornata. Quando arrivò la sera le mie gambe chiedevano pietà.

-Ragazzi, che ne dite se ci fermiamo qui per la notte?- supplicai.

Heather si guardò intorno -Può andare. Piantate le tende sotto quell'albero, io vado a cercare della legna per il fuoco.-

Zoey lanciò uno sguardo atterrito verso l'oscurità tra gli alberi -Questo posto mette i brividi.-

-Lo so, anche io non vado pazzo per la prospettiva di dormire nel bosco, ma è meglio che camminare per questi sentieri di notte.-

Dopo la magra cena che le nostre provviste consentirono, organizzammo dei turni notturni per controllare che nessuno ci sorprendesse nel sonno. Mi offrii per il primo turno. Mentre gli altri dormivano beatamente, io imbracciai il fucile e mi andai a sedere contro al tronco di un albero, osservando il fuoco che brillava nella notte. Mi sarebbe piaciuto che Gwen fosse accanto a me in quel momento...

Sbattei la testa contro il legno duro dell'albero dietro di me un paio di volte, con una smorfia.

E piantala!

Sentii un fruscio di foglie. Meccanicamente le mia testa si alzò di scatto, in ascolto. Silenzio più totale.

Forse me lo sono sognato. Non me ne stupirei, muoio di sonno.

Nel dubbio, però, mi alzai in piedi e mi avvicinai al fuoco, cercando di scorgere qualcosa nell'oscurità. Forse, un movimento...

Ma fu troppo tardi quando me ne accorsi e la mazza era già calata sulla mia testa.



Lo so, vi ho confuso le idee e in questo capitolo c'è troppa poca Gwen. ç__ç
Rimedierò! :3

Intanto godetevi questo capitoletto! 

  
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