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Autore: Elisewin_vive    30/01/2008    6 recensioni
Dedicata ad Harry e Ginny, la mia coppia preferita, che amo, e dedicata a tutti quelli che come me li amano perché sono teneri, gentili, introversi, timidi e perché a mio parere sono perfetti insieme.
E' un po'la conclusione che avevo immaginato di HP7 and the Deathly Hallows naturalmente avendo purtroppo letto gli spoiler su Wikipedia anche se la conclusione reale di HP7 è perfetta a mio parere...
Comunque questa storia è piena di SPOILER accennati perciò se non avete letto il libro sarà molto difficile capire anche se non impossibile...
Questa è la mia prima storia a capitoli... spero che vi piaccia... è molto più complessa delle one-shot ma mi piace anche di più...
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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***

Ormai era passato molto tempo da quel giorno in cui si sentiva tanto triste e adesso cercava di essere felice, ma non ci riusciva: Ron era tornato e la spada di Grifondoro era ormai in loro possesso, usata da Ron stesso per eliminare l’horcrux contenuto dal medaglione e dopo tante avventure ora lui, Hermione e Ron erano sani e salvi, all’interno delle mura di Villa Conchiglia ma ormai Dobby non c’era più.

Dobby era morto, per salvargli la vita.

Harry Potter non provava felicità per essere al sicuro ma solo tristezza, per quel suo piccolo amico, che ora giaceva nella tomba del cortile della villa di Bill e Fleur scavatagli da lui stesso, dormiente per sempre.

E ora aveva bisogno di una persona che lo consolasse, che lo stringesse, che non gli dicesse di farsene una ragione, di un amico, ma di un amico diverso da Ron ed Hermione.

Non il suo migliore amico o la sua migliore amica.

Aveva bisogno di Ginny.

Ginny. Ma sapeva benissimo che Ginny non era solo un’amica.

Ora capiva benissimo cosa provava per Ginny.

Lui la amava. Semplicemente, la amava.

Sentì bussare alla porta e temendo che fosse Ron, con cui condivideva la camera, si rannicchiò dentro al piumone del suo letto, senza rispondere niente a chiunque fosse fuori.

La porta si spalancò e contrariamente a quanto si aspettava entrò Hermione, raccogliendo le cose. Stavano per attaccare la Gringott.

L’alba entrava dalla finestra, bellissima.

Era passato un giorno dalla morte di Dobby ma a lui sembrava un secolo.

Passarono alcuni giorni da quando si erano intrufolati alla Gringott, trafugando dalla camera dei Lestrange la Coppa di Tassorosso e rompendo l’anima dell’Horcrux.

Adesso erano lì, lui, Hermione e Ron, di nuovo al sicuro, dentro Hogwarts e Neville era felicissimo e tutto l’ES viveva nella Stanza delle Necessità, per sfuggire ai Carrow e a Piton.

- Cosa facciamo adesso, Harry? – chiese Seamus, risvegliandomi dai miei pensieri – Qual è il piano? -

- Piano? – Ripetei – Be’, io, Hermione e Ron dobbiamo fare una cosa e poi ce ne andremo -.

Seguirono dei mormorii di confusione alle mie parole e le sopracciglia di Neville si aggrottarono

- Non capite – dissi.

Poi Ron e Neville si misero a discutere e cercando di sintonizzare il cervello su ciò che stava succedendo e non in zona Ginny.

- Ascolta – cercai di dire senza sapere realmente cosa dire ma non ci fu bisogno di pensarci perché si sentì un cigolio e la porta del tunnel si aprì alle mie spalle.

- Abbiamo ricevuto il tuo messaggio, Neville! Ciao, voi tre, lo sapevo che vi avrei trovati qui! – disse Dean, entrando nella Stanza.

- Ciao a tutti. Oh, è bello essere qui di nuovo! – Disse Luna, entrando a sua volta.

- Luna, cosa ci fate qui? Come…? – mormorai ma altri sussurri coprirono quasi completamente la voce di Neville.

- Ascoltate. Mi dispiace, ma non è per questo che siamo tornati. C’è una cosa che dobbiamo fare e poi… - ma le mie parole furono coperte da altre domande e un istante dopo, un rumore mi fece voltare e Ginny era lì, che varcava il buco nella parete, sorridendomi radiosa.

Quando anche i gemelli e Lee Jordan ebbero varcato il buco del passaggio segreto, mi avvicinai a Ginny e prendendola per una mano le sussurrai all’orecchio: - Vieni via con me – e ci avviammo verso la porta, io con il Mantello in una mano.

- Ritorniamo tra una mezz’oretta, dobbiamo parlare – bisbigliai a Ron ed Hermione, che fecero un segno di assenso con la testa.

Avvolsi bene me e Ginny nel Mantello e correndo per quanto la nostra copertura lo permettesse, ci precipitammo fuori dal castello, fino ad arrivare al nostro faggio dove ci togliemmo finalmente il Mantello.

- Oh, Harry – disse Ginny, sospirando e abbracciandomi – io… io… io ti… -

- Ginny, io ti AMO – dissi, accarezzandole dolcemente i capelli.

- Oh, anch’io Harry, anch’io… - mi disse lei, mentre le lacrime le rigavano il bel viso – Ti AMO-.

- Perché piangi? Hai paura? – le sussurrai all’orecchio.

- Piango per la felicità che provo per ciò che hai detto e perché posso finalmente stringerti e sentirti vicino a me. Io non ho paura: sono una Grifondoro, no? E dimmi, Harry, tu hai paura? –

- Non ho paura: sono con te – le dissi e lei, avvicinando il suo bellissimo viso al mio, mi baciò.

Fu un bacio casto, puro, sincero, leale, bellissimo, proprio come lei.

Fu un bacio vero, infinito, indimenticabile.

Mi vennero in mente le parole di una delle canzoni del suo gruppo preferito.

Erano perfette per noi, in questo momento.

Io e te chi l'avrebbe mai detto
io che avevo giurato che non avrei fatto
mai più il mio errore di prendere e via
buttarmi subito a capofitto
In un'altra storia impazzire per la gloria
Io no
mi spiace ho già dato
e l'ho pagato
però sta di fatto che adesso son seduto con te
in un'auto a dirti all'orecchio che
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai
ci sono passato di qua
tante volte tante volte poi
mi son scottato
per poi
riguardandomi tutto allo specchio dirmi dove avrai
così sbagliato
forse non so dire le cose giuste al momento in cui
andrebbero dette
o almeno scritte
così invece di lasciar perdere mi ritrovo qui
mano nella mano dicendoti
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai
però
certe volte ci penso e ho paura di sbagliare ancora tutto quanto
cos’è che rispetto al passato è cambiato così tanto da
esser convinto
questo giro è tutto diverso è che io non finirò
in un altro massacro
da uscir piegato
poi mi basta stare un attimo con te che però
sono sicuro di sapere che so
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire
mai
Andrà
tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai.

E, finita la canzone, finì anche il nostro bacio, purtroppo.

Incrociai il suo sguardo e capii che anche lei aveva pensato alle parole della canzone.

E (ancora contemplavo le stupende iridi azzurre dei suoi occhi) mi disse: - Andrà tutto bene - mentre il suo sorriso aperto e rassicurante irradiava la Terra.

***

E' il capitolo più importante della storia e prepara ad un forte shock del prossimo chap... ma non tutto è come sembra... sulle note di ANDRA' TUTTO BENE, degli 883, ecco a voi il terzo capitolo dell'omonima storia.

Sempre con affetto a chi legge e a chi recensisce,

L'autrice,

Hermionex95, Carlotta.

   
 
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