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Autore: Son Kla    31/01/2008    4 recensioni
Siamo nel periodo del cell game. come se il passato non fosse già abbastanza cambiato dalla storia che conosceva trunks, qualcun'altro arriverà a sconvolgere l'epoca che il ragazzo cerca di salvare. Il rating lo tengo alto perchè potrebbero esserci scene un po più forti più avanti.
Genere: Romantico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci furono dei lunghi minuti in cui regnò il silenzio

Buonasera (anche se forse sarebbe meglio un “buonanotte” dato l’orario!) a tutti! Sembra incredibile, ma sono tornata alla carica! Dopo quasi un mese di assenza, riesco ad aggiornare… purtroppo, come qualcuno sa, tra scuola e problemi vari ho dovuto far passare in secondo piano molte cose, come questa fanfic. Ma oggi ho scritto un nuovo capitolo, e finalmente la storia riparte! Cominciamo con le recensioni del capitolo precedente!

Alan, che devo aggiungere? Hai capito quasi più di me quel capitolo! Beh, comunque che Trunks non sia ancora definitivamente l’amore, hai proprio detto bene. Per ora per lei è più un punto di riferimento, una certezza. Sono contenta che si capisca. Grazie del commento, al prossimo capitolo! È tornata anche Ainim! Beh, ormai ti considero parte del gruppo delle angels, eh! Sono contenta che mi segui con assiduità, per quel che riguarda la curiosità spero di averla saziata almeno un po’ con questo nuovo capitolo, fammi sapere! Grazie e un bacione grande! Ho trovato anche una commentatrice nuova, la carissima Xhennet! Che io adoro tra l’altro, perciò trovare la tua recensione è stato davvero un piacere doppio! Complimenti vivissimi intanto per esserti letta tutto il mattone dall’inizio, e comunque non avrei mai immaginato che tu volessi leggerlo, è stata davvero una piacevole sorpresa! Grazie mille dei complimenti, spero che la trama si sviluppi senza delusioni. Per l’appunto questa è la prima volta che aggiorno con così tanto ritardo, ma spero comunque che continuerai a seguire la storia e soprattutto che mi farai sapere cosa ne pensi! Un bacio grandissimo e grazie ancora! E poi, c’è l’immancabile Lory! Ogni volta mi fai i complimenti per le descrizioni, e questo mi rende sempre molto felice. Ho esaurito almeno un po’ la tua curiosità? Ah… lo so che aspetti il bacio xD pazienza dai… pazienza per un altro po’… eheh.

Un saluto anche alla Lovva e a Ele94 che a questo capitolo non ho sentito, ma visto che sono due delle mie angels le saluto con un bacione e spero che stiano bene!

E adesso… torniamo alla storia, che è meglio. Forse è un po’ più lunghina del solito… ma visto che sono mancata un mese, me lo concedete?

Un bacione a tutti, anche chi dà una letta veloce! Ci sentiamo al prossimo capitolo, la vostra scimmia x3

Cap.15 -Mano nella mano-

Ci furono dei lunghi minuti in cui regnò il silenzio. Dopo che Trunks aveva deciso, anche a nome mio, di restare, Goku si era avvicinato a me allontanando un po’ il ragazzo dal mio fianco. Non ebbi quella strana sensazione che sentivo quando mi si allontanava, quella brutta sensazione di abbandono, e non solo perché mi rimase comunque relativamente vicino. No, c’era dell’altro, qualcosa che non potevo ben meglio definire se non interpretandolo come una fiducia crescente nei confronti del giovane dai capelli lunghi.

Goku mi girò un po’ intorno, osservandomi attentamente, ogni tanto poggiava una mano su di me, a volte su una spalla, a volte sulla testa, restava qualche istante immobile, poi abbandonava il tocco e continuava a scrutarmi. Si fermò dopo qualche minuto, mi si mise davanti con le mani sui fianchi, lo sguardo pensieroso. Un’ ultima occhiata partì dai miei piedi arrivando fino ai capelli.

“Beh, perlomeno con quei fianchi farai dei gran bei bambini!” la voce era spensierata, quasi in contrasto con l’espressione fin troppo seria, che subito seguendo il tono delle parole mutò tornando meno greve.

Mi portai con uno scatto le mani sulla parte del mio corpo presa in esame, e sentii il volto farsi caldo, mentre istintivamente corrucciavo lo sguardo.

Ma… ma che c’entra!” mi lagnai. Sebbene dalla vergogna tenessi lo sguardo in un punto indefinito del terreno, mi accorsi che Trunks, divertito da quell’uscita spontanea, ridacchiava un po’ imbarazzato poco distante da noi.

“Non hai proprio il fisico di una guerriera!” si difese il saiyan dai capelli biondi portandosi una mano alla nuca “Sei bassettina, hai i fianchi un po’ larghi per la tua altezza, e i tuoi muscoli non sono certo…” si interruppe lentamente, sembrò scorgere qualcosa nell’espressione che involontariamente avevo assunto. Non erano certo parole adulatorie, quelle che mi venivano rivolte, ma sentirle pronunciare da quell’uomo, con quell’aria bonaria e l’espressione solare, non potevano in alcun modo ferire. Sentendole rimbombare nella testa, durante il silenzio che si era creato, non riuscii a trattenermi da una risata. Trunks, che in un primo momento seguiva l’evolversi della scena un po’ impaurito dalla reazione che avrei potuto avere, al mio gesto di allegria distese i nervi e ricominciò a ridere a sua volta. Come se non avesse potuto gioire di una cosa palesemente divertente, se questa non avesse divertito anche me.

“Senti un po’, Goku! Hai conquistato così tua moglie?” tornai con lo sguardo su quello dell’uomo di fronte a me, assumendo un tono ironico. Lui sembrò non capire, la sua espressione dubbiosa per la mia risata rimase immutata, ma più concentrata, cercando di comprendere il senso della mia domanda. Poi si voltò verso Trunks, come a chiedergli consiglio. Il giovane, ancora divertito, si chiuse nelle spalle accompagnando il gesto con un’espressione un po’ dispiaciuta, come a dirgli che non poteva aiutarlo. Non è che non avesse capito, ma da quel poco che lo conosceva già sapeva che con Goku c’era sempre poco da spiegare, e preferì evitare di intromettersi nel discorso di sua natura già molto delicato. Sapeva che parlando di fisicità con una donna si corrono molti rischi. Il guerriero più grande, ancora confuso, sembrò dimenticarsi della mia domanda retorica e proseguì il discorso che sembrava essersi nel frattempo sviluppato nella sua testa.

“E poi, con quelle due cose lì davanti, se tu dovessi mai combattere alcuni movimenti ti risulterebbero sicuramente impacciati!” se il sorriso che avevo sul volto si stava rilassando, tornò a questa frase più teso e profondo. Almeno quello, avrei potuto prenderlo come un complimento. Ma ciò che mi faceva più sorridere, era vederlo parlare in modo schietto e spontaneo, come un bambino. “È veramente bizzarro immaginarti come guerriera. Finalmente, arrivò alla conclusione di tutto quel ragionamento, e esplicò a parole la motivazione dei gesti di poco prima.

“Ma io infatti non sono una guerriera!”

“Sì, ho capito, ma se è vero quel che ha detto Vegeta, almeno qualcosa di te dovrebbe riportare a una natura guerriera, invece…” si interruppe scrutandomi un’ennesima volta da capo a piedi, poi riprese la parola “… comunque, meglio passare oltre. Del resto, Vegeta non ha detto che hai combattuto, ma solo che hai sprigionato una strana energia.” Mi si avvicinò a passi lenti, mi sollevò una mano poi prese saldamente il polso voltando il palmo verso l’alto. “Tu ricordi qualcosa di quell’energia? L’hai sviluppata volontariamente?”

“Non ricordo niente. Ero concentrata sui suoi movimenti, ma accorgendomi che non si muoveva più, nel momento di silenzio aggiunsi “E comunque, non mi è mai accaduto niente del genere. Non ho mai sprigionato nessuna energia… né volontariamente, né involontariamente.”

Quindi non sai fare questo” alzò la mano che non teneva la mia, girò il palmo verso l’alto e materializzò una piccola sfera luminosa. Sebbene di dimensioni non maggiori a una palla da baseball, si poteva nitidamente sentire un imponente calore, oltre la forte luminosità che mi impose di voltare la testa dalla parte opposta. Non avevo mai visto niente del genere, se non nei cartoni animati e in qualche film di fantascienza. Eppure quella strana sfera era reale, e scaturiva dalle mani di quell’uomo. Voltai di nuovo lo sguardo verso quell’energia, la fissai, costretta però a strizzare gli occhi, molto attentamente. Trunks mosse qualche passo verso di noi, lentamente, distrattamente. Di lì a poco, Goku fece sparire la sfera. “Sapresti fare questo?” insistette, sempre tenendomi il polso.

“No” scossi il capo diverse volte accompagnando la risposta.

“Prova” sentii la stretta più serrata, imponendomi di tenere il palmo verso l’alto. Portai lo sguardo su quello di Goku.

Ma non so che devo fare.”

“Devi concentrarti… concentra le tue energie nella mano.

Mi infastidì, anche solo per un secondo, il modo che aveva di insistere. Non avevo la minima idea di quel che mi chiedesse di fare. Non capivo cosa intendesse per energie. Ma sembrava non voler proprio comprendere che non sapevo minimamente cosa fare, così portai lo sguardo sulla mano. E mentre pensavo di concentrarmi mi accorsi che in realtà pensavo a cosa volesse dire concentrare le energie, perciò pensavo senza in realtà concentrarmi. Pensavo fissandomi la mano, e ovviamente non accadeva niente.

“Non sei proprio capace, eh?” sentii la sua voce interrompere i miei pensieri. Fu in quell’istante che mi accorsi di come fossi totalmente sconcentrata.

“Te l’ho detto…”

Mollò la presa sul polso, lasciandomi libera la mano.

“Sì, ma eri anche troppo distratta.” La sua espressione era perennemente spaurita e allegra, ma bastavano poche parole per sottolineare come fosse in realtà a attento a ciò che lo circondava. Almeno, verso ciò che lo interessava.

“Forse mio padre si è sbagliato…” la voce di Trunks, disattesa, mi fece notare quanto vicino ormai ci fosse.

“Chi? Vegeta che si sbaglia su qualcosa del genere?” Goku portò lo sguardo sul giovane al suo fianco. “Tuo padre non fa che combattere da tutta la vita. Sa quello che dice.

“C’era caos in quel momento, era in difficoltà…”

“E comunque, Trunks, lui ha riconosciuto di esser stato aiutato da una potente energia; se non è stata lei, chi è stato?” dopo un attimo di silenzio, Goku proseguì “anche se non fosse stata lei, qualcuno ha sprigionato quel potere perché Vegeta lo ha percepito. Se ha avuto la forza di percepirlo, era abbastanza lucido da capire chi fosse a sprigionarlo. Sai meglio di me come noi saiyan possiamo resistere al dolore: quando perdiamo lucidità è praticamente solo in punto di morte.”

Il giovane dai lunghi capelli lisci chinò la testa e portò lo sguardo verso terra. Ciò che gli aveva detto quel guerriero molto più esperto di lui era vero. Si limitò a rimanere in silenzio, in cenno di assenso.

“Forza Mirai, vieni qui.” Si rivolse poi a me, Goku, che mi intimò di mettermi al suo fianco con un gesto della mano. Gli obbedii subito, portandomi vicino a lui con passo deciso.

“Adesso metti le mani in avanti col palmo verso l’alto” simulò il movimento che mi aveva appena descritto “Così. Aggiunse una volta in posizione. Lo imitai in silenzio.

Trunks, a pochi passi da noi, osservava attento.

Sulle mani di Goku si formò una sfera di energia gialla più grande di quella che mi aveva mostrato poco prima, delle dimensioni più o meno di un pallone da calcio. Come era successo prima, mi dava un po’ noia il calore e la luce, ma strizzai solo un po’ gli occhi cercando di resistere di nuovo col viso rivolto verso quello strano fenomeno.

Goku iniziò a muovere la mano verso la mia. Il calore si faceva sempre più noioso, la pelle bruciava a ogni centimetro che le sue mani si avvicinavano alle mie, ma rimasi immobile. Solo non riuscivo a mitigare un’espressione infastidita sul volto. I piedi di trunks si agitarono senza spostarlo di un passo, come se si volessero inconsciamente muovere ma la ragione li placasse.

“Prova a sostenere questa sfera d’energia” mi disse Goku con voce calma. Sembrava che per lui fosse meno faticoso che sollevare un bicchiere. Ma io mi sentivo bruciare sempre di più la cute, e iniziavo a sudare, vuoi per il calore, vuoi per la tensione che stava crescendo. Sforzandomi restai immobile mentre la sfera, sebbene sui miei palmi, era sorretta dall’uomo di fianco a me. Ma quando fece per mollarla lasciandomi l’onere di sostenerla, ritirai le mani facendo qualche passo indietro di scatto. Fu rapido lui, che con una mossa decisa, come se il mio gesto non lo avesse stupito nemmeno più di tanto, riprese subito l’energia per poi farla sparire in pochi istanti da dove era stata generata.

“Scusami.” E alzai subito lo sguardo verso di lui, che si voltava nella mia direzione scrutando che stessi bene. “scusami non ce l’ho fatta. Bruciava, bruciava terribilmente e poi…” non potetti finire, poiché mi prese le mani guardandole.

“Non ti sei fatta male, vero?” poi mi fece una carezza sulla testa e sorrise benevolo “Non preoccuparti va tutto bene.

Portai lo sguardo verso Trunks, era fermo, ma il suo corpo sembrava pronto a scattare in avanti. Era serio, ma pareva un animale legato, pronto a correre al massimo non appena la catena che lo tratteneva si fosse spezzata.

Ok, allora… non ci siamo nemmeno così. Vediamo un po’ come possiamo fare…” il guerriero si voltò verso il giovane che ci guardava senza distrarsi un solo istante “Trunks, puoi aiutarmi?”

Con un cenno del capo, il ragazzo si avvicinò a Goku, il quale gli spiegò cosa doveva fare. Ma non capii quasi niente, ancora persa nei miei pensieri, nel guardarmi le mani, nella paura, nel desiderio di interrompere quelle strane prove.

“Allora, Mirai” tornò rivolto verso di me, il saiyan biondo, spingendomi delicatamente verso Trunks “tu stai qui vicino a lui. E mentre parlava, iniziò a camminare per distanziarsi un po’ da noi due “Ti mostriamo come si può liberare l’energia. Osserva bene, e se ti senti pronta a un certo punto…” si fermò e tornò voltato nella nostra direzione “… prova a sostenere l’energia di Trunks. Ma per adesso osserva.”

Muovendo la testa gli risposi senza parole che avevo capito, poi portai lo sguardo a Trunks, che trovai già con gli occhi su di me.

“Non preoccuparti, terrò l’energia bassa, d’accordo?”

“Mi fido di te.” Sembrò stupito da quelle parole, che mi uscirono spontanee dalle labbra. Le dissi riferite a ciò che mi aveva appena detto; le dissi riferite a lui come persona. Le dissi, perché in quel momento avevo solo lui.

I due uomini si concentrarono, ognuno a modo suo si misero in posa, e dopo pochi minuti nelle loro mani si formarono sfere di intensità e luminosità differenti, che poi spinsero l’una incontro all’altra. Un fascio di luce sembrava unire le mani dei due ragazzi, interrotto solo al centro dalle due energie che fuse creavano una sfera grande e luminosissima. Schizzavano strani raggi simili a fulmini da quella sfera, grandi da far paura, spuntavano da un polo della bolla energetica e con un balzo arrivavano al polo opposto per poi essere inghiottiti di nuovo. Sebbene quell’energia sprigionasse, oltre a forza e calore, anche un forte vento, i due non sembravano affatto affaticati né in difficoltà, tanto che quando i miei occhi persero la concentrazione per tornare ad osservare i due uomini che si confrontavano, mi sembrò quasi una cosa facile da farsi. Non pensavo che poco prima non ero nemmeno riuscita a concentrarmi; guardando loro sembrava solo tutto così semplice. Che Goku fosse un guerriero più forte ed estremamente più esperto di Trunks l’avevo capito, perciò non mi stupii se il più del tempo il punto d’incontro delle due energie era sempre più sbilanciato verso il giovane Trunks. Via via che passavano i minuti, sembravano quasi dimenticarsi di me, di dovermi mostrare qualcosa: sembravano più voler dimostrare qualcosa a loro stessi, e le energie si intensificarono. La bolla luminosa che scaturiva dal contrasto dei loro poteri era sempre più vicina a Trunks, ma Goku si tratteneva magistralmente per non rischiare di ferirlo in alcun modo.

Mentre loro parevano ormai essersi scordati di me, ricordai quello che mi aveva detto Goku, di provare a sostenere l’energia con Trunks se me la fossi sentita. Senza pensarci su più di una volta mossi una mano in direzione di quelle del ragazzo. Lui se ne accorse, mi guardò senza muovere la testa, sorrideva come a rassicurarmi. Sorridendogli a mia volta poggiai il palmo sul dorso delle sue mani unite.

Non ebbi nemmeno il tempo di accorgermi cosa stesse accadendo. In quel preciso istante il fascio di energia che usciva dalle mani di Trunks raddoppiò, i capelli del ragazzo divennero biondi e irti verso il cielo, come erano quelli dell’altro guerriero. La sfera energetica divenne enorme e iniziò a correre indietro lungo la scia luminosa verso Goku, che anche se preso alla sprovvista riuscì comunque con uno sforzo a deviare il colpo verso il cielo, dove esplose e si esaurì. Il contraccolpo sbalzò Trunks qualche passo indietro, mentre io rotolai qualche metro per terra per poi fermarmi contro una roccia. Ricordo solo la polvere, tanta polvere da non vederci niente, la terra arida su cui ero sdraiata, e il mio respiro disturbato dalla terra che, volante, mi entrava nei polmoni ad ogni respiro. Non mi dava noia non poter respirare. L’unica cosa che mi angosciava era che, con quel senso di soffocamento, non riuscivo a chiamare quel nome, quel nome che mi rimbombava nella testa… il suo nome.

  
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