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Autore: Grace82    19/07/2013    3 recensioni
Siete mai state innamorate di qualcuno? Immagino di sì.
E se quel qualcuno fosse il fratello della vostra migliore amica?
E se quel qualcuno fosse così bello da spezzare il fiato?
E se quel qualcuno non fosse interessato a voi?
Questa è la situazione in cui si trova Giulia, 17 anni, fidanzata con Marco, ma consapevole delle farfalle nello stomaco che la vicinanza di Simone le provoca, consapevole di essere totalmente e incondizionatamente pazza di lui.
Simone, però, la considera semplicemente 'l'amica di sua sorella'.
E se il destino ci mettesse lo zampino? Se il destino riuscisse ad avvicinare due persone apparentemente tanto distanti?
Questa è la mia prima fan fiction e da poco sono entrata in questo mondo bellissimo.
Spero che la mia storia vi piaccia anche perché a me batte il cuore ogni volta che la immagino nella mia testa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’acqua scendeva copiosa sul mio viso e su tutto il resto del corpo.
Non sapevo da quanto tempo ero lì, seduta sul piano-doccia, con gli occhi chiusi, mentre le gocce si mischiavano alle lacrime.
Ero stanca.
Stanca di fingere di stare bene, cosa che avevo fatto nelle ultime ore per non far preoccupare nessuno, stanca di non poter avere quello che volevo, stanca di soffrire per amore e di essere trattata come un giocattolo.
Era domenica sera, forse le 6, e non riuscivo a togliermi dalla testa quel messaggio.
 
Ciao Giulia. Io non ce la faccio più a mentirti.
So che dovrei rispettare i tuoi tempi e ci ho provato.
L’altra notte, però, la tentazione è stata troppo forte e
non ho resistito.
Spero di non averti rovinato la vacanza.
Scusa.
 
 
Che bello scherzo che mi aveva fatto il destino.
Io avevo impiegato anima e corpo per non tradirlo e invece lui non ci aveva messo un secondo per farlo. Pensavo non lo meritasse, volevo dargli una possibilità, provare ad amarlo e invece lui era stato tanto gentile da lasciarmi per messaggio, durante la mia vacanza, facendo la vittima e perché poi?
Perché non gliel’avevo data.
Che bel mondo il nostro, o la dai o non vali per nessuno.
Questo era il principale motivo per cui ero arrabbiata e delusa. Non tanto per il tradimento in sé, in fondo anche io, pur avendo resistito, ci ero andata molto vicino.
Marco mi aveva mollata perché non era stato capace di accettare che io non mi sentivo ancora pronta per fare l’amore.
L’episodio di qualche mese prima si insinuò prepotente nella mia mente.
 
 
-È proprio bello qui- gli dissi mentre, mano nella mano, camminavamo sulla spiaggia di Pescara, dove eravamo andati in gita con la scuola, io insieme ai miei compagni di classe e lui con i suoi.
Ci eravamo allontanati da una piccola discoteca per stare un po’ soli.
-Lo so, deve essere speciale-
-Speciale per cosa?-
-Dai su, non è difficile-
Quando mi lanciò uno sguardo malizioso compresi subito quali fossero le sue intenzioni e, notando anche lui che avevo capito tutto, poggiò le labbra sulle mie.
Inizialmente ricambiai il bacio, stringendo le dita fra i suoi capelli, mentre lui palpava il mio fondoschiena.
Potevo farcela, ero pronta, in fondo stavamo insieme da due mesi, era normale no?
Allora perché avevo una strana fitta allo stomaco?
Pian piano il bacio divenne sempre più passionale.
La sua lingua cercava la mia con forza, mentre le sue mani cominciarono a sbottonare la camicetta che indossavo.
Una volta sfilata via si staccò dalle mie labbra per togliersi la maglia, rivelando il fisico palestrato celato sotto di essa.
Lentamente ci accasciammo sulla sabbia, mentre con foga riprese a baciare il mio collo, il mio seno, la mia pancia e, e poi niente, perché lo fermai.
-Marco, ti prego basta-
-Dai, sarà una cosa veloce-
Una cosa veloce? Ma che linguaggio aveva usato? Per lui ero qualcuno da una botta e via? La mia prima volta meritava qualcosa di più.
-Vaffanculo idiota- gli dissi scaraventandolo via da me.
Dopo aver riabbottonato la mia camicetta ritornai da Laura in lacrime.
 
 
 
Lo avevo perdonato dopo due settimane di silenzio da parte mia.
Non avevo risposto alle sue chiamate né ai suoi messaggi e avevo evitato qualsiasi tentativo che aveva fatto per parlarmi.
Si era scusato tante volte dicendo che quello che avevo visto in spiaggia non era lui, che era stato preso dal momento e che non voleva ferirmi.
Che idiota che ero stata.
Un paio di colpi alla porta mi svegliarono dal mio stato semi-cosciente.
-Giulia! Sono io, Laura. Sei pronta?-
Merda, la festa! L’avevo proprio dimenticata.
Velocemente mi infilai l’accappatoio e andai ad aprire la porta.
-Cosa ci fai ancora tutta bagnata? Sono le otto!- disse in preda al panico.
Il mio orologio mentale andava indietro di ben due ore.
-Si scusami, è che mi sono addormentata e ho voluto fare una doccia per tornare in me-
Piccola bugia.
-Sbrigati! Hai qualcosa da mettere?-
-Ehm…veramente non ho portato nulla di particolarmente elegante!-
-Tu sei pazza! Per fortuna ci sono io. Mettiti qualcosa di sfuggita, asciugati i capelli e vieni in camera mia-
-D’accordo-
-Sbrigati!- gridò, ma ormai avevo già chiuso la porta.
Non le avevo detto nulla di Marco, avrei solo rovinato la serata con quel misterioso ragazzo di cui mi aveva parlato.
Così feci quello che mi aveva praticamente ordinato, e dopo pochi minuti mi catapultai in camera sua.
Una volta aperta la porta trovai Simone sul suo letto e lei in piedi con uno sguardo omicida nei suoi confronti.
-Cosa ci fai tu qui?- chiesi sorpresa.
-Ti guardo mentre ti vesti decentemente- rispose ammiccando.
Come risposta ebbe una violenta botta sulla spalla da parte della sorella.
-Scherzavo- fece alzando le mani in segno di resa –siete in ritardo, o meglio tu sei in ritardo e non avevo nient’altro da fare-
-Vieni anche tu?-
Solo in quel momento notai il suo abbigliamento: jeans scuri, maglietta bianca a maniche corte che risaltava i muscoli e metteva in luce la sua abbronzatura e una gilet nero abbottonato su di essa.
Riuscii a fermare la bavetta appena in tempo.
-Mi pare ovvio, chi vi controllerà altrimenti?-
-Come se non avessi intenzione di passare la serata a rimorchiare-
-Che c’è, sei gelosa?-
Lo fulminai con lo sguardo e aprii la bocca per rispondere, ma Laura intervenne prontamente.
-Questa discussione finisce qui. Tu vai a provarti quel vestito lì sopra e tu stai zitto o ti uccido- disse rivolgendosi prima a me e poi a Simone.
Obbedii silenziosamente.
Quando entrai in bagno indossai l’abito.
Era senza spalline, arrivava poco sopra le ginocchia ed era stretto al petto da un cinturino nero con un fiore per poi allargarsi man mano che scendeva verso il basso.
Il colore variava tra il viola chiaro e quello scuro.
Era molto carino, e mi stava anche bene.
-L’ho messo, mi piace!- urlai da dentro il bagno.
-Aspetta che arrivo!- rispose lei.
Quando entrò sgranò gli occhi.
-Tesoro, sei uno schianto- mi disse –lasciati truccare però-
-Non andarci pesante-
-Promesso-
In effetti fu impeccabile: mise un po’ di fondotinta, passò una linea di eyeliner accompagnata dal mascara e sulle labbra un leggero lucidalabbra.
Per quanto riguarda la pettinatura lasciai i capelli sciolti, ma Laura insistette per fare i boccoli ed io l’accontentai. Decisi di abbinare una borsetta, sempre di Laura, dello stesso colore, mentre come scarpe optai per semplici tacchi neri.
Una volta terminato il suo lavoro, ci mettemmo davanti allo specchio: per la prima volta dopo tanto tempo riuscivo a sentirmi bella.
-Amica mia, sei stupenda- mi disse lei.
-Anche tu, farai morire il povero pretendente-
Lei scoppiò a ridere, ma era bella per davvero.
Indossava un vestitino monospalla che arrivava poco sopra le ginocchia e che risaltava il suo fisico snello.
Era interamente blu, fatta eccezione per una larga striscia di paillettes che dal seno destro arrivava fino all’incavo della spalla sinistra per poi agganciarsi al retro del vestito. Il colore risaltava i suoi occhi azzurri, messi in mostra anche dal leggero ma efficace make-up. I capelli, marroni come il fratello, erano raccolti in un elegante chignon.
-Coraggio, andiamo-
-Scusa, devo fare pipì-
-Va bene, però sbrigati. Io ti aspetto in macchina-
In realtà mi serviva un semplice momento per prendere coraggio e così, appena uscì dal bagno, mi posizionai davanti lo specchio e cominciai a fare dei profondi respiri.
Puoi farcela, è solo una serata, poi potrai tornare a deprimerti nel tuo letto. Respira.
Una volta ristabilita una parziale pace interiore uscii dal bagno e trovai Simone che, dandomi le spalle, alzava le coperte del letto di Laura per cercare qualcosa.
-Alleluia, voi femmine siete proprio incredibili, sono le nove e mezza e ancora non ti spicci-
-Sei tu che stai perdendo tempo- gli dissi ammirando il suo fantastico fondoschiena.
-Eccole, fottute chiavi. Se non sei pronta ti stacco…..wow- disse una volta girato, cominciando a squadrarmi.
Un sorriso malizioso comparve sulla mia bocca.
Poi ebbi un’idea, speravo solo di non cadere e fare la figura dell’idiota.
Avanzai sicura di me verso di lui, che era rimasto, forse senza accorgersene, leggermente a bocca aperta.
Con un dito gliela chiusi e mi sporsi verso il suo orecchio.
-Attento, potrei pensare di averti lasciato senza fiato- sussurrai con un tono sensuale, che io stessa pensavo di non avere.
Poi lo sentii deglutire e subito dopo irrigidirsi. Mi staccai tirandogli un leggero schiaffo sulla guancia e ridacchiando uscii dalla camera.
-Che fai non vieni?- dissi alzando leggermente la voce dato che lui non si decideva a raggiungermi.
Davvero lo avevo lasciato senza parole?
Nah, probabilmente era frutto della mia immaginazione.
Arrivammo in macchina in silenzio, e poco dopo raggiungemmo il locale della festa.
Era piccolo ma elegante e la musica si poteva sentire fin da fuori.
Simone scese per primo e, dopo averci aperto lo sportello, si mise in mezzo a noi porgendoci le sue braccia da vero gentiluomo.
-Signorine, posso avere l’onore di scortarvi nel locale che si innalza di fronte ai nostri occhi?-
Entrambe lo guardammo stupefatte.
-Chi sei tu e cosa hai fatto a mio fratello?- chiese Laura.
Tutti scoppiammo a ridere.
Alla fine io e la mia migliore amica accettammo il suo invito, e in una sorta di braccetto a tre entrammo nella piccola discoteca.
Che stessi cominciando a sentirmi meglio? Mah, lo speravo.
Come previsto la musica era talmente alta da costringerci ad urlare per parlare.
-Allora io vado- ci disse Simone allontanandosi dalla nostra vista.
-Balliamo?- mi chiese Laura.
-Non mi sembra il caso, non vedi come si appiccicano tutti?-
-Si lo so, ma Matteo dovrebbe essere nei paraggi, e poi siamo insieme!-
-Ah, e così ha un nome questo ragazzo-
Mi sembrava averla vista arrossire, ma non potevo giurarci.
Comunque in un batter d’occhio mi trascinò in pista e cominciammo a ballare. Dopo un primo momento di imbarazzo, mandai tutti all’altro paese e iniziai a scatenarmi. Mi volevo divertire, ne avevo bisogno.
-Eccolo là-
-Chi?-
-Come chi? Matteo- disse Laura alzando una mano per salutarlo.
-È carino-
-Lo so!-
E lo era davvero. Alto, biondo, occhi verdi, poteva sembrare il tipico principe azzurro.
Quei due continuavano a scambiarsi sorrisi e occhiate maliziose, mentre io mi sentivo sempre più fuori luogo. Quando poi Matteo si avvicinò a noi, Laura gli dedicò tutta la sua attenzione, quindi decisi di allontanarmi. Con una serie di slalom e spintoni riuscii ad arrivare alla fine della pista, ma proprio quando mi sembrava di vedere il traguardo, un bel divanetto vuoto per intenderci, una mano afferrò il mio polso ed io mi ritrovai a due centimetri dal viso di Simone. Un sorriso mozzafiato e malizioso comparve sul suo volto.
-Dove pensi di andare?-
-S-sui divanetti, a sedermi, e lontano da te- proferii alquanto sorpresa e per niente sicura di me.
-Non credo che tu voglia tanto allontanarti- mi sussurrò all’orecchio.
Probabilmente si accorse che centomila brividi percorsero il mio corpo, dato che mi guardò negli occhi sorridendo.
Io volevo fare qualcosa, ma mi sentivo paralizzata.
Sapevo che stava facendo tutto quello per vendicarsi di ciò che era successo in camera di Laura, sapevo che voleva solo dimostrare a me e a sé stesso che anche lui riusciva a lasciarmi senza fiato.
Sapevo tutto quello ma non mi importava, anche perché era vero, e non ci voleva un genio per capirlo.
All’improvviso divenne serio.
Delicatamente poggiò la mano sulla mia schiena accarezzandola, per poi fermarsi alquanto in basso, pericolosamente vicino al mio sedere.
Con uno scatto improvviso fece aderire maggiormente il mio corpo al suo e non riuscii a trattenere un gemito, un misto tra spavento ed eccitazione.
La musica riempiva l’ambiente, mentre eravamo circondati da tantissime persone sconosciute che, fatte o ubriache, si dimenavano e ballavano con foga.
Tra noi, invece, tutto avveniva molto lentamente.
Ad avvolgerci c’era una strana tensione, che ero sicura percepisse anche lui.
Poggiò le dita appena sotto il mio seno e, con una lentezza disarmante, cominciò a scendere fino ad arrivare ai fianchi.
Con un altro scatto mi fece voltare in modo che la mia schiena aderisse perfettamente al suo petto. Poi con una mano tenne stretto il mio fianco, con l’altra percorse il braccio nudo in una cauta e inesorabile discesa.
Istintivamente chiusi gli occhi cercando di assaporare ogni singolo momento.
Non stavamo facendo nulla, eppure i miei ormoni erano su di giri, l’eccitazione alle stelle e di lì a poco avrei potuto strappargli i vestiti e saltargli addosso.
Il ragazzo ci sapeva fare.
Quando le nostre mani si sfiorarono, lui intrecciò le sue dita con le mie per poi sollevare il braccio e posizionare la mia mano sulla sua nuca.
Nel frattempo aveva appoggiato la bocca sul collo cominciando a lasciarmi una serie di caldi baci che, pur essendo assolutamente casti, mi trasmettevano sensazioni totalmente diverse.
Pian piano si avvicinò al mio orecchio.
-Sei bellissima- mi disse.
Il mio cuore fece una capriola.
 –Non aver paura, rilassati- e così feci.
Una volta tornato sul mio collo, alternò baci a semplici ed eccitanti carezze col naso.
Diede inizio ad un ballo estremamente sensuale quando pian piano cominciò a muoversi e ad ondeggiare in modo che io percepissi ogni singola parte del suo corpo.
Sì, anche QUELLA parte.
Volevamo sentirci più vicini, più uniti, in quanto lui faceva pressione sulla mia vita affinché i nostri bacini combaciassero maggiormente e io premevo sulla sua nuca per sentire in maniera più profonda i suoi respiri.
Non avevo mai provato sensazioni di quel tipo, con nessuno.
Non so quanto tempo era passato, ma io mi sentivo bene.
Alla fine, dopo l’ennesima canzone, ci staccammo leggermente.
Io avevo quasi il fiatone, il respiro era notevolmente accelerato, il cuore batteva all’impazzata e speravo con tutta me stessa che non mi facesse nessuna domanda, in quel momento non ero in grado di rispondere.
Con la mano spostò leggermente i miei capelli.
-Scusami, è meglio se vado. Laura potrebbe vederci e se non mi allontano da te rischio di saltarti addosso-
Detto questo mi lasciò sola, sulla pista.
Un sorriso ebete spuntò sul mio viso.
La sua frase non era una dichiarazione vera e propria, anzi, non lo era per niente, ma io, per una volta, volevo avere la presunzione di illudermi che tutto quello che avevo provato, lo aveva sentito anche lui.
Poco dopo cominciai a guardarmi intorno per cercare Laura.
Niente.
Decisi di uscire per prendere una boccata d’aria e vedere se lei era fuori.
Alla fine li vidi, Laura e Simone che parlavano poco distanti da me. In un primo momento pensai di raggiungerli, poi però decisi di ascoltare quello che stavano dicendo e, mimetizzandomi tra un gruppo di altri ragazzi, tesi le orecchie verso di loro.
-Cosa stai combinando con lei?- chiese Laura.
-Lei chi?-
-Non fingere di non capire! Ho visto sai il vostro adorabile balletto, e anche come la guardi-
-Come la guardo? Ma che stai dicendo? Lei è solo una tua amica e io mi stavo semplicemente divertendo-
Una fitta allo stomaco.
-Se per colpa tua lei soffrirà io ti…-
-Laura smettila! Te l’ho detto, lei non è niente per me quindi evita la ramanzina e lasciami in pace-
Stavo per vomitare, mentre lacrime silenziose cominciarono a rigarmi il viso.
Mi sentivo una stupida.
Io sarei rimasta per sempre ‘l’amica di sua sorella’.
Come avevo potuto solo pensare che lui si fosse accorto della mia esistenza?
Io non ero niente per lui, e lui si stava solo divertendo con me.
Bene, io mi sarei divertita con qualcun altro allora.
Con una rabbia incredibile mi asciugai le lacrime e rientrai nel locale, decisa più che mai a porre fine alla serata in un modo completamente diverso.
 







Note autrice
 
Ciao ragazze!
Eccomi col nuovo capitolo.
Mi è piaciuto tantissimo scriverlo e per questo spero che anche voi lo apprezziate!
Che ne dite del ballo sensuale che fanno i due ragazzi? Naturalmente c’era molta elettricità tra loro.
Alla fine Giulia riceve un’altra batosta.
Pensate che Simone la stia solo sfruttando per divertirsi? Fatemi sapere i vostri pareri e, perché no, anche i vostri consigli.
A presto
Grace82
 
Vestito Giulia: http://images.google.it/search?site=&tbm=isch&source=hp&ei=pV3pUbO5DY3P4QSCzoHAAg&q=vestitini+estivi+eleganti&oq=vestitini+estivi+eleganti&gs_1=mobile-gws-&biw=1024&bih=677&sei=Mq3pUe_qLsrGswaWp4D4BA#facrc=_&imgdii=_&imgrc=4EcHfEx-yJpi3M%3A%3B9_TPraROYBL9BM%3Bhttp%253A%252F%252Fabitisposamilanolove.myblog.it%252Fmedia%252F00%252F01%252F1454213271.2.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fabitisposamilanolove.myblog.it%252Ftag%252Fabiti%252Bda%252Bsposa%252Ba%252Bbergamo%3B600%3B850
Vestito Laura: http://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=1024&bih=677&q=vestitino+estivo+elegante&oq=vestitino+estivo+elegante&gs_l=img.3...69.5671.0.5796.23.17.0.6.0.1.271.2376.6j7j4.17.0....0.0..1ac.1.20.img.EARqc8jndYg#facrc=_&imgdii=_&imgrc=NDP20qKtk_7ysM%3A%3BVvgr1Gqwq1-9wM%3Bhttp%253A%252F%252Fi01.i.aliimg.com%252Fimg%252Fpb%252F020%252F194%252F479%252F479194020_786.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fitalian.alibaba.com%252Fproduct-gs%252Froyal-blue-one-shoulder-sequins-elegant-evening-summer-dresses-s029-584868850.html%3B531%3B800
 
  
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