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Autore: ShanHoward    20/07/2013    1 recensioni
…e l’unica cosa che riuscii a dirle fu “mi raccomando se mai incontrassi i Muse…pensami”
“tranquilla, sarai la prima a saperlo” mi rispose sorridendo…ormai rassegnata alla mia ossessione per loro.
Come potevo immaginare che quel giorno sarebbe stato più vicino di quanto pensassi???
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio in anticipo tutti coloro che hanno deciso di seguire questa ff. Un grande abbraccio a chi si è anche solamente fermato per una veloce lettura e a chi invece come la mia adorata AmandaJamesSurvival ha lasciato un commentino... =) 


You make me agitated

Erano passati quattro mesi dall’ultima volta in cui la vidi.

Ci sentivamo comunque quasi tutti  i giorni appena avevamo un momento libero.   Lei finalmente era riuscita a ingranare con i ritmi e gli orari Londinesi e io finalmente avevo trovato un lavoretto in un negozio di cd e strumenti…quale luogo migliore per una pazza come me…

Mi girai pigramente nel letto alla ricerca del mio cellulare abbandonato sul comodino. C’erano 3 chiamate tutte le sue e così la chiamai. Rispose al primo squillo con un urlante
“Ehy ma allora sei viva! Ti ho chiamato miliardi di volte, che fine avevi fatto?”
“Scusami, ma sono crollata all’istante”
“Mmm, ok va bene. Reggiti forte…la tua sorellina ha due sorprese per te!!!”
“Per me?”
“Fino a prova contraria sono al telefono con te…”
“Ahahahah scusami…vai, dimmi tutto”
“Beh, prepara le valigie,  finalmente ho trovato una bellissima casa, verrai a passare le vacanze qui con me”

Silenzio…

“Oiii, terra chiama Cinzia…”
“Stai scherzando spero…come faccio con il lavoro e tutto il resto, non posso partire così su due piedi. I biglietti poi?”
“Tranquilla è tutto calcolato. Al biglietto ci penso io, tanto il massimo che ti faranno aspettare sarà qualche giorno…”
“Oddio mio…ma io ti amo, giuro!!!”
“Si in effetti anche io mi amo…” aggiunse lei con un tono altezzoso.

Ridemmo di gusto al telefono, parlammo di miliardi di cose come se quei quattro mesi in realtà non fossero altro che 4 secondi…lei mi raccontò dei posti che aveva visto e dei personaggi famosi che aveva incontrato. Si perchè la sua vecchia amica, Haley, aveva uno studio fotografico e per ovvie ragioni molto spesso si trovava a dover lavorare per riviste prestigiose, scattando foto a vip altrettanto prestigiosi. Aveva avuto il piacere di conoscere le persone più in voga del momento, disse che aveva un quaderno pieno di autografi e album colmi di foto…

Ritornai alla vita reale nel momento in cui sentii una voce intromettersi nelle nostre risate…
“Tesorooo, sono a casa”
Tesoro? Quale tesoro?
“Spence, ma che succede?” chiesi innocentemente.
“Ehm, niente niente tranquilla” mi rispose con una punta di nervosismo nella voce.
“Sicura? Ma chi era? Comunque, ora che ci penso hai detto che le sorprese per me erano due, qual è la seconda?” chiesi cercando di prepararmi psicologicamente.
“Ah, già, la seconda…la seconda la troverai quando verrai da me…ora ti devo lasciare…ti adoro!!!”

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che riagganciò all’istante, lasciandomi piena di interrogativi. Sapevo già che, come mi succedeva ogni volta che c’era qualcosa che ignoravo,  avrei speso gran parte della giornata ad arrovellarmi il cervello finché non avessi trovato una risposta plausibile.

Così decisi finalmente di alzarmi dal letto e andare a fare colazione con calma, visto che per quel giorno il mio turno al negozio sarebbe stato di pomeriggio. Feci la mia abitudinaria colazione con latte e cereali davanti la tv, alla ricerca di qualcosa di umanamente visibile, dati gli innumerevoli reality show o programmi televisivi troppo noiosi per i miei gusti. Una volta terminato decisi di dare una ripulita a casa più per evitare di ascoltare le lamentele di mia madre che per altro…e lo feci nel modo in cui lo facevo sempre, anzi nell’unico modo che mi avrebbe certamente reso le faccende domestiche meno pesanti, ovvero armata del mio inseparabile mp3.

Così mi appropriai di tutto l’occorrente per ripulire quell’enorme casa, incoraggiata dall’allegria di Panic Station.

Nel pomeriggio andai a lavorare, con ancora in mente il pensiero di chi fosse quella persona al telefono. Possibile che Spence non mi avesse detto che divideva l’appartamento con qualcuno? O che semplicemente aveva trovato un ragazzo?  La voce del mio capo mi distrasse completamente. Era un vecchio amico dei miei genitori, avevo praticamente cresciuto i suoi due figli e perciò era stato più che felice di darmi un lavoro “onesto e divertente” come gli piaceva ripetermi spesso. Si perchè lui era un amante della musica in maniera sfegatata e da fan accanito quale era mi ripeteva sempre che nella vita se non si ha la musica non si ha nulla. Che solo chi riesce a dare sfogo ad ogni genere di sensazioni grazie alle melodie è veramente in grado di comprendere cosa significhi vivere. Chi meglio di me poteva capirlo, dipendevo da quei tre scalmanati in una maniera quasi maniacale… ma lui no, per lui esistevano e sarebbero sempre esistiti solo i suoi amati Pink Floyd.

“Bambolina, per oggi credo che tu abbia terminato.”
“Ma no non è vero, ci sono miliardi di scatoloni  stracolmi di cd da sistemare. Per non parlare degli strumenti appena consegnati”.
“No no non preoccuparti, posso benissimo gestirli da solo. E poi se non sbaglio hai delle valigie da preparare.” Mi sorrise perfido.
“Come scusa? …Oddio non ci credo…tu sapevi tutto dall’inizio e non mi ha detto niente?”
“Beh Spence mi ha pregato di non dirti nulla…però devo dire che sono riuscito nella parte”
“Io ti odio” risposi mettendo il broncio.
“No. Tu mi vuoi bene e lo sappiamo entrambi. E ora vai, da quanto ho capito anche i tuoi genitori sono complici. Il biglietto lo hanno ritirato loro”
Lo abbracciai forte, e mi fece promettere di scattare miliardi di foto e mandargli qualche cartolina. Come potevo negargli una cosa del genere!!!
 
Tornai presto a casa e come precedentemente anticipato, trovai mia madre che mi sventolava davanti gli occhi quel fatidico biglietto. Mi raccontò tutto, di come Spencer l’avesse supplicata anzi tormentata al telefono dicendogli che sicuramente quella vacanza mi avrebbe rimesso al mondo. Ma la verità, sospettai, era che conoscendo Spencer, come minimo l’aveva minacciata in qualche modo…dio quanto la adoravo!

E così qualche giorno dopo mi ritrovai in aeroporto con mille valigie riempite per 3/4 di prodotti, visto e considerando che il clima Inglese non era proprio fan dei miei capelli. Salutai i miei e mi diressi al gate per salire sul mio volo. Lasciai un messaggio a Spencer…

Sms: Tra poche ore rivedrò il tuo bel visino =)
Sms: Oh si, anche io non vedo l’ora di vedere la tua faccia...

Risi del tutto ignara di cosa stesse parlando. Non appena mi sedetti sprofondai in un leggero sonnellino, arrendendomi al mancato sonno della notte precedente, dovuto all’ansia dell’attesa.
Mi svegliai giusto in tempo per sentire l’hostess che informava dell’imminente atterraggio. Una volta scesa riaccesi il telefono e trovai un sms di una Spencer elettrizzata: sms: Manca pochissimo…I love u!!!

Recuperai le mie valigie sorridendo, e cominciai a camminare rispondendo distrattamente a qualche sms  finché non sentii un urlo e non mi ritrovai con una specie di scimmietta, che riconobbi come Spencer, che mi saltò addosso. Cademmo letteralmente all’indietro fra risate, urla di gioia, piagnucolii e baci. Dio quanto mi era mancata!!! Non osai immaginare come avessi fatto tutti quei mesi senza di lei…era una cosa inconcepibile.   Ci guardammo negli occhi, ognuna ansiosa di condividere tutto quello che era successo nella separazione. Sembravamo due idiote, sdraiate per terra che ridevano e scherzavano. Mi guardò e disse…

“Riguardo la seconda sorpresa…beh…avrai capito che in teoria sto con qualcuno…”
“Beh non sono poi così stupida” le dissi sorridendo.
“No no appunto. Beh lui mi ha accompagnata qui e ha portato un paio di amici…”
“No no no no ferma. Non vorrai mica rifilarmi qualche pazzo schizofrenico perchè ti avverto, lo sai che non sono cose che fanno per me.”
“Tranquilla fidati di me” si voltò un attimo per valutare la situazione e tornò a guardarmi sorridente.

Considerando che eravamo ancora per terra una in braccio all’altra, osservai  i suoi movimenti ma l’aeroporto era talmente stracolmo di persone che non riuscii a sbirciare nulla, e così pensai semplicemente che il suo ragazzo ci stesse aspettando li vicino.

“Sorpresaaaaa!!!”

Si scostò leggermente restando a cavalcioni su di me con un sorriso. Ebbi appena il tempo di alzarmi col busto e reggermi sui gomiti. Tre figure si innalzavano difronte a noi, tre figure che avevo visto miliardi di volte sullo schermo di un pc. Si avvicinarono lentamente con cautela, quasi avessero paura di una mia qualunque reazione. Rimasi letteralmente folgorata dalla loro presenza….ero…ero…ero senza parole.

Mi alzai di scatto recuperando un po’ della dignità che avevo perso, e uno di loro si affiancò a Spencer circondandola con un braccio.

“Ciao, sono Matthew Bellamy” mi disse stringendomi la mano e sorridendo.

Battei le palpebre come minimo un centinaio di volte, giusto per realizzare che non lo stavo immaginando.  Sognavo quel momento da praticamente una vita, l’avevo immaginato in tutti i modi possibili e immaginabili e avevo preparato mentalmente ogni genere di risposta. E da frana quale sono, dopo aver perso un miliardo di battiti, li guardai uno per uno e me uscii con un…

“I Muse…Matt…Chris…Dom…O cazzo!!!”

   
 
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