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Autore: lightoftheday    28/09/2004    1 recensioni
Jennifer è l’emblema della donna normale: non è belllissima, non è intelligentissima, non ha niente che la renda speciale o particolare. Ha quasi trentun anni, un lavoro stabile da segretaria, una vita senza scossoni, quella che ha sempre desiderato. Almeno finché il destino non ci mette del suo…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura! Mandy

Capitolo 35

Soluzioni piovute dal cielo

 

Nei giorni successivi sia Billy che Dominic avevano avuto diversi impegni che li avevano tenuti piuttosto lontani. Almeno quella era stata la scusa, Dominic aveva avuto come l’impressione che Billy avesse voluto staccarsi per un po’ da lui. Elijah sarebbe arrivato in città a metà della settimana, così Dominic aveva pensato che sarebbe stata una buona occasione per vedersi se avesse ceduto alla richiesta di Billy e avesse fatto conoscere Jennifer a lui e ad Elijah. Infondo non era una tragedia, ovviamente per come si erano messe le cose dopo che quelle foto erano state pubblicate su quel giornale, non avrebbero potuto andare fuori tutti insieme, ma potevano ugualmente organizzarsi.

Billy aveva rivisto un po’ delle sue posizioni nei giorni in cui non si erano visti. Forse si sbagliava ad aver tirato delle conclusioni così negative sul modo di comportarsi di Dominic nei confronti di quella ragazza: quell’occasione poteva essere veramente chiarificatrice. Che Dominic da diverso tempo fosse effettivamente cambiato non era cosa su cui si potesse discutere o avere dubbi, ma era anche molto probabile che questa Jennifer non fosse una santa: specialmente dopo aver conosciuto Susan, Billy aveva pensato che potesse essere così. Non era in genere il tipo che faceva di tutta l’erba un fascio, ma cominciava a pensare all’ipotesi che, se erano amiche, tanto diverse non potevano essere.

La famosa serata era stata organizzata non appena Elijah era arrivato a Los Angeles, una cena a casa di Dominic della quale Jennifer non aveva potuto che essere entusiasta. Le stava presentando dei suoi amici, dei suoi buoni amici da come Dominic ne parlava quando accennava a loro, questo l’aveva lusingata. Si sentiva come se lui la stesse facendo entrare sempre di più nel suo modo. Certo, poi si era sentita in imbarazzo incontrandoli, non era riuscita ad essere molto sciolta in loro presenza, sperò solo di non aver fatto la figura della stupida.

Quando Elijah e Billy si erano trovati davanti Jennifer, entrambi erano rimasti per qualche secondo a fissarla piuttosto sorpresi. Se poi la sorpresa fosse stata piacevole o meno c’era voluto un po’ per stabilirlo. Jennifer era tutto meno che il tipo di donna che Dominic solitamente frequentava, specialmente nell’ultimo periodo. Piuttosto truccata, anche un po’ appariscente, magari questo era anche normale. Di più insolito c’era che non era una bellezza stratosferica e che non fosse una del giro. Ai loro occhi risultava quasi strana nel suo modo di fare, eppure Jennifer non aveva dei comportamenti anomali per una persona comune.

Non ci avevano parlato molto, per l’intera durata della serata Dominic per altro era stato anche piuttosto distaccato nei suoi confronti e Jennifer non si era inserita nei loro discorsi, del resto avevano parlato parecchio di lavoro e lei non è che avesse poi molto da dire.

In un momento in cui lei era andata in bagno e anche Dominic si era allontanato, Billy ed Elijah avevano potuto tirare fuori le loro impressioni. Billy non aveva potuto fare a meno di ridere fino alle lacrime per un commento di Elijah su Jennifer.

- Ma siamo sicuri che se gli monta addosso non lo rompe? Insomma, la ragazza ha dei polpacci da terzino non indifferenti! E poi pensa ai loro eventuali figli… guarda i nasi di entrambi!-

- Dai, è una ragazza normale, non è una bellona ma nemmeno un cesso!- aveva ribattuto Billy ridacchiando. - Comunque una cosa ti dico, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Forse mi sbaglio, ma a giudicare dalle sue amicizie probabilmente la ragazza è sveglia, nonostante quello che vorrebbe far credere. Non ha detto una parola da quando siamo qui, e secondo me lo fa apposta.-

- Dici?- aveva commentato Elijah sorprendendosi per il commento di Billy.

- Chiamalo sesto senso, chiamalo come vuoi. Ti dico perché penso questo. Sai che Dominic si da parecchio da fare, come sempre del resto. Ecco, lei sembra non farci caso, e se è un minimo intelligente queste cose le vede. Allora perché continua a farsi incornare? Secondo me c'è un tornaconto, non ho capito di che tipo, da quel poco che so lei fa la segretaria, non è una che ha mire di farsi vedere con lui per pubblicità o che, ma sai, c'è modo e modo di approfittare di una persona. Che poi Dominic in questo periodo sia insopportabile e che viva veramente in modo strano non lo nego, comunque considero anche i fattori esterni a questo punto.-

- Allora, al di là di questa tipa, non lo penso solo io che Dom ha avuto un picco vertiginoso di stronzaggine…- aveva osservato Elijah.

Billy aveva annuito. - No, per niente.-

La conversazione era stata interrotta subito dopo, quando Dominic era tornato, appena in tempo perché tutti e tre potessero vedere Jennifer che tornava dal bagno. Era evidente che la ragazza pensava di non essere vista, si era aggiustata il vestito all'altezza degli slip non molto finemente e loro si erano visti tutta la scena. Billy ed Elijah si erano fatti una risata di gusto, Dominic un po’ meno: tutto avrebbe ammesso meno che quei gesti, che non avevano niente di precostruito, lui li trovava fantastici in lei; specialmente dopo la reazione dei due non l’avrebbe detto. Doveva ammettere che se fosse stato al loro posto, lui non solo avrebbe riso, ma probabilmente l'avrebbe presa anche pesantemente in giro, certe occasioni non se le faceva mai scappare di solito.

Quando Billy ed Elijah erano andati via, Jennifer aveva esternato a Dominic le sue impressioni. - Mi sa che i tuoi amici mi devono aver preso per una deficiente.- gli aveva detto sorridente, anche se Dominic aveva intuito che era dispiaciuta di quell’eventualità.

Ci aveva messo un po’ a tranquillizzarla e a rassicurarla del fatto che Billy ed Elijah non avevano pensato niente di simile su di lei. Il fatto che entrambi non avessero espresso nessun giudizio su Jennifer, preoccupò Dominic ancor più che se avessero espresso un parere negativo, questo non tanto per la ragazza, quanto per quello che avrebbero potuto invece pensare su di lui.

Con Jennifer le cose continuavano a rimanere stabili, si vedevano spesso e stavano insieme, lei gli dava sicurezza in un certo senso, era questa la parte migliore. Non cambiava nemmeno la propensione di Dominic alla scopata facile però, del resto in quel periodo era semplice eludere i controlli, bastava dire a Jennifer che si vedeva con i suoi amici. Dominic prima di tutto aveva bisogno di libertà, la sua coscienza era secondaria e anche se spesso si faceva sentire, lui la zittiva semplicemente. Era stanco però di tutta quella situazione, cominciava davvero ad avere bisogno che una soluzione gli arrivasse tra capo e collo dall’alto, senza pensare che se non era lui a trovare una situazione, nessuno l’avrebbe fatto al posto suo.

Come anche Billy aveva osservato, aveva cominciato a passare davvero tanto tempo a casa sua, in quei giorni in cui decideva di vederla. Ormai a casa di Jennifer si sentiva bene come se fosse la sua, anche se la sua, per forza di cose, era un po’ meglio. Innanzi tutto non era ad un quarto piano senza ascensore, per di più in quella casa non c’era l’aria condizionata che, con il caldo che faceva in quel periodo, era una qualità decisamente apprezzabile. Poi era piccola, davvero molto piccola.

Però casa sua, proprio perché più grande, sembrava più vuota. In casa sua mancava quel non so ché di vissuto che invece in casa di Jennifer si avvertiva, quel senso di stabilità che si ha quando una casa si considera davvero la propria casa.

Nella sua grande casa non c’era Sploffy che lasciava scie di pelo dovunque andasse, non c’erano dei vicini simpatici. Ormai, capitando spesso nel palazzo in cui abitava Jennifer, quasi ogni volta che passava per le scale gli capitava di salutare qualcuno: la signora Doyle intenta a dare l’acqua alle piante davanti alla finestra sul pianerottolo, lo salutava sempre dicendogli ciao caro; spesso incontrava anche la vicina di Jennifer con i bambini, faceva sempre le boccacce al più piccolo per farlo ridere, gli piaceva farlo. E poi Jennifer si occupava di lui e non lo faceva certo in modo opprimente, la cosa per Dominic era rassicurante. Che ogni tanto usasse un tono quasi materno non gli dispiaceva, si era soffermato a pensare a quell’aspetto e non l’aveva trovato poi così strano, anche lui a volte aveva come una strana voglia di essere protettivo. Gli era successo per ovvie ragioni quando Jennifer era stata aggredita e gli era capitato, tra le altre volte, anche la sera in cui l’aveva presentata ad Elijah e Billy e lei gli aveva confessato che si era sentita una stupida. Sapeva che si sentiva così molto spesso, forse per una sorta d’insicurezza insita in lei, chissà a che cosa poteva essere dovuta, si chiedeva Dominic.

Se solo si fosse fermato per un momento a pensarci forse in quel momento avrebbe potuto finalmente capire, capire che il suo modo di comportarsi così incoerentemente era sintomo che qualcosa non andava affatto. A domanda fatta, Dominic era pronto a dire che Jennifer per lui non significava nulla, eppure si preoccupava per lei, di continuo. Anche se non la chiamava, se la ignorava, non c’era giorno in cui non si chiedesse cosa lei stesse facendo, se stava bene.

A volte pensava che anche Jennifer avrebbe potuto potenzialmente comportarsi come lui, immaginarselo lo infastidiva e non poco, anche se poi questo senso di fastidio se lo faceva passare immediatamente ricordando a se stesso che se lui era libero, anche lei poteva esserlo. Pretendere il contrario sarebbe stato da egoisti, o ancora peggio da maschilisti. Tuttavia l’unica cosa che lo rincuorava era pensare che Jennifer non fosse affatto il tipo che faceva determinate cose, era quella che si può definire una ragazza per bene, era notevolmente rilassante poter pensare che lei non si sarebbe mai fatta portare a letto da uno che magari aveva conosciuto un’ora prima in un locale. Come invece Dominic era capacissimo di fare. 

Sin dall’inizio era stato così, Dominic aveva sentito che con Jennifer c’era la possibilità di ritirarsi in un mondo parallelo, man mano che le cose erano andate avanti, quel modo di estraniarsi dalla realtà era diventato sempre più persistente. Quella tranquillità era stata in un certo senso turbata da quelle foto su quel giornale, Jennifer anche le aveva viste qualche giorno dopo di lui, quando il giornale era uscito.

A metterla al corrente della cosa era stata Patricia, la quale a sua volta aveva ricevuto la notizia da una sua collega, che di punto in bianco gli era arrivata in ufficio con il giornale dicendole:- Mi sbaglio o questa ragazza assomiglia tantissimo alla tua amica Jennifer?-

Patricia aveva prima sgranato gli occhi, poi aveva abbozzato un:- Davvero, come le somiglia!-, per poi correre appena era cominciata la pausa pranzo dal primo giornalaio che trovava per comprare almeno un paio di copie, una per tenersela e una per darla a Jennifer. Gliel’aveva consegnata pochi minuti dopo, mentre pranzavano, Jennifer era rimasta a bocca aperta, senza sapere minimamente come commentare.

Non che quelle foto fossero rimaste circoscritte al giornale: la testata era uscita quella mattina, ma tutti gli scatti pubblicati e anche diversi altri erano già su internet a portata di clic della popolazione mondiale.

Con Dominic Jennifer non aveva avuto occasione di parlare almeno fino a quella tarda serata, dato che lui aveva lavorato per tutto il giorno e non aveva avuto il tempo di farlo prima.

Jennifer lo aveva sentito entrare alle dieci passate, aveva sentito la chiave girare nella toppa mentre era al telefono. Quando aveva risposto e aveva sentito sua madre dall’altra parte per poco non le era preso un colpo. Non si sentivano spesso per ovvie ragioni, il fatto che proprio quel giorno con quel giornale in giro l’avesse chiamata, l’aveva messa sull’attenti. Sapeva che se a Spring Creek avessero visto quegli scatti lei e la sua famiglia sarebbero stati sulla bocca di tutti e in modo poco lusinghiero, quindi per un momento aveva sudato freddo, almeno fino a che non aveva capito che sua madre non sapeva nulla e quella telefonata voleva essere solo un’intrusione nella sua vita, come sempre.

Quando Dominic si era affacciato alla porta della sua camera da letto, Jennifer gli aveva fatto un cenno con la mano, lui si era avvicinato e si era seduto accanto a lei, passandole un braccio attorno alle spalle e dandole un bacio sulla tempia. Jennifer gli aveva fatto cenno di spostarsi guardandolo in un modo che era a momenti minaccioso e in altri implorante, aveva paura che sua madre dall’altra potesse sentire qualcosa e quest’eventualità quasi la terrorizzava. Intanto continuava a mandare avanti quella conversazione cercando di mantenere i toni quanto più normali riuscisse e, soprattutto, cercando di chiudere in fretta, del resto era già diverso tempo che sua madre indagava sulla sua vita.

- Dici mamma? A me non sembra che quest’estate sia eccessivamente calda, almeno non più delle altre.-

Jennifer aveva accentuato leggermente il mamma sperando che Dominic capisse che era un momentaccio, sicuramente non adatto per fare scherzi.

- Sì, certo, come al solito, lì da te è peggio.-

Dominic non aveva accennato minimamente a lasciare la presa, anzi, sembrava non volerne proprio sapere, le aveva spostato i capelli dall’orecchio e aveva cominciato a darle dei piccoli baci, Jennifer istintivamente aveva cercato di spingerlo via, ma infondo non le dispiaceva granché e non era riuscita ad essere convincente nel tentativo di toglierselo di dosso.

- Non lo so quando mi danno le ferie mamma, te lo faccio sapere appena mi dicono qualcosa. Comunque quest’anno forse verrò per meno tempo.-

Dall’altra parte Dominic aveva sentito lievemente alzare il tono della voce, intanto si stava divertendo a far scorrere le mani su di lei. Jennifer si era girata e l’aveva guardato torva, di rimando Dominic le aveva offerto uno dei sorrisi più furbetti che potesse tirare fuori.

- Non ti sto dicendo che non verrò affatto, dico solo che forse starò un po’ di meno.- aveva ribattuto lei evidentemente per delle proteste che aveva ricevuto.

Dominic diventava sempre più insistente e soprattutto ignorava palesemente tutti i tentativi di Jennifer di farlo smettere. Era più forte di lui, in quella situazione non poteva non darle fastidio.

Jennifer stava tentando in tutti i modi di chiudere la conversazione con sua madre, del resto durava da quasi una mezz’ora e lei non sapeva proprio cos’altro sua madre poteva pretendere che lei le raccontasse della sua vita, dato che aveva già messo il naso in tutto quello che avrebbe potuto rivelarle, ricevendo in risposta una serie di balle su certi argomenti anche piuttosto grosse. Specialmente su quanto riguardava la vita amorosa, non avrebbe mai potuto dirle che si vedeva con qualcuno, o avrebbe ricevuto un ulteriore terzo grado da manuale al quale non voleva sottostare, dato che nemmeno lei sapeva fino in fondo se quella con Dominic poteva definirsi una relazione stabile, anche se lo sperava con tutta se stessa. Preferiva mille volte farsi ripetere la solita tiritera sul fatto che cominciava ad essere in un età in cui una donna avrebbe dovuto mettere su famiglia.

- Ma non lo vuoi un marito e dei figli come tutte le altre?- le diceva sempre, - Vuoi rimanere sola per sempre? Non vedi che tutte le ragazze della tua età sono tutte sistemate e tu no?-

Qui incominciava la lunga tiritera della lista delle sue compagne di liceo che ormai erano sposate e con marmocchi al seguito, Sara compresa, la moglie di Robert. - Avresti dovuto sposarti con Robert quando ne avevi la possibilità, un così bravo ragazzo non lo troverai mai in quella città infernale!-

Sempre le stesse cose, sempre gli stessi concetti e detti sempre con le stesse parole, ormai Jennifer rispondeva a monosillabi, sapeva che con sua madre non c’era modo di discutere, a volte aveva provato a farla ragionare, ma era riuscita solo a sortire l’effetto di essere considerata per la cattiva ragazza che, in fin dei conti, non era e non era mai stata. 

- Senti mamma, scusami, ma qui sono quasi le undici e io sono veramente stanca, oggi ho lavorato molto e vorrei dormire.- aveva detto Jennifer a sua madre mentre intanto cercava di tenere a distanza di sicurezza Dominic dal suo collo.

- Sì, non ti preoccupare, non mi sto sfinendo al lavoro, è stato solo per oggi.-

C’era stato un momento di silenzio, Dominic continuava imperterrito a dare fastidio a Jennifer, almeno fino a che lei non aveva alzato la voce piuttosto alterata:- Ma che domande sono mamma! Non sono una bambina, ma certo che mangio! Smettila di preoccuparti di questo!-

Dominic si era finalmente staccato per via del tono, quindi si era girato dall’altra parte ridacchiando, lo trovava troppo comico che la madre di una trentunenne facesse delle domande sul fatto che la figlia mangiasse o meno. Certo, anche a lui sua madre le faceva quelle domande, ma era diverso, le mamme con i figli maschi sono sempre più apprensive e a suo parere avevano ragione di esserlo, le donne per queste cose sono molto più regolari e disciplinate. Jennifer gli aveva dato un leggero schiaffetto come a dirgli: che hai da ridere di me?

- Sì, scusa, non volevo arrabbiarmi… d’accordo… buonanotte mamma… sì certo, ci sto attenta… ciao… ciao… sì… ciao…-

Jennifer aveva attaccato con decisione e aveva letteralmente buttato il cordless sul letto dietro di se, Dominic aveva seguitato a ridacchiare, per lo meno aveva continuato fino a che aveva visto l’espressione che Jennifer aveva sul viso. Non avrebbe saputo descriverla con lucidità, era dispiaciuta, ma forse dispiaciuta non era abbastanza. Tuttavia non volle sapere il perché di quell’espressione, non voleva sapere cose che la riguardavano così privatamente e di certo non le avrebbe chiesto niente.

Jennifer nel vedere che lui aveva smesso di ridacchiare e la stava osservando gli aveva sorriso.

- Sei veramente un bastardo quando ti ci metti!- gli disse sempre sorridendo.

Dominic la guardò sornione. - Un adorabile bastardo, però…-

- Non ne sarei così convinta fossi in te.- gli rispose Jennifer inclinando un po’ la testa e guardandolo storto, ma evidentemente divertita. Poi aveva continuato:- Adesso che non daresti noia a nessuno hai smesso? Certo sei strano…- aveva commentato quindi.

Dominic non se l’era certo fatto ripetere, aveva fatto una smorfia e usando una vocetta ridicola aveva detto:- Ogni suo desiderio è un ordine!-

Jennifer aveva sorriso, ma non aveva aspettato che fosse lui a cominciare, si era alzata per un attimo solo per mettersi a cavalcioni sulle ginocchia di Dominic e baciarlo, per poi farlo stendere sotto di lei, in uno di quei gesti che fino a prima di conoscerlo non avrebbe mai fatto per paura di sembrare una poco di buono. Era un semplice retaggio sbagliato che le era stato inculcato in testa, in quel momento le era sembrata la cosa più normale da fare oltre che un modo per affermare a se stessa che tutto andava bene, nonostante sua madre cercasse sempre di convincerla che non era così.

Non sapeva spiegarsi il perché, ma Jennifer dopo si chiese com’è che lui non le avesse mai chiesto di parlargli di cose che andavano un po’ più nel privato. Si ritrovò a pensare che non sapevano niente delle loro rispettive famiglie a parte cose rivelate appena, magari nel bel mezzo di un discorso che nulla aveva a che fare con quell’argomento. Immaginò che doveva essere per discrezione, del resto non è che a lei faceva molto piacere raccontare determinate cose, probabilmente non gli aveva mai fornito nemmeno l’occasione di introdurre l’argomento.

 

Stavano abbastanza lontani l’uno dall’altro, anche se si sfioravano leggermente. Erano rimasti un po’ in silenzio, lo facevano sempre di solito, almeno finché Dominic non lo aveva interrotto per farle una domanda, del resto era anche per quello che era andato da lei quella sera.

- Allora l’hai viste anche tu quelle foto, eh?- le aveva detto riferendosi al messaggio di testo che lei gli aveva mandato quel pomeriggio dopo aver visto il giornale.

Jennifer aveva annuito accompagnando i movimenti della testa con un mh mh.

- Pensi che sia un problema?- gli aveva chiesto poi, mettendosi seduta sul letto con le gambe incrociate e girata verso la spalliera, il modo da poter guardare Dominic in faccia.

Per un momento lui aveva guardato nel vuoto, per poi tornare con gli occhi su di lei. - No, per lo meno lo spero. L’unica cosa è che dovremmo stare davvero attenti, potrebbero anche rompere le scatole a te se t’individuano, le foto ce le hanno fatte qui vicino, potrebbe succedere che magari scoprono dove abiti e ti vengono a cercare, sono capacissimi di farlo.-

Mentre le diceva questo si era avvicinato mantenendo la posizione in cui stava, sdraiato supino accanto a lei, le aveva passato il braccio destro attorno alla vita, per poi accarezzarle il fianco sinistro.

- Davvero arrivano a tanto?- gli aveva chiesto Jennifer incuriosita.

- Fanno anche di peggio, ti fanno le poste ogni tanto.-

- Che palle.- aveva commentato Jennifer di getto, in un modo che aveva fatto sorridere Dominic, che le aveva istintivamente passato la mano dal fianco al viso. Jennifer aveva ricambiato quel sorriso e aveva messo la sua mano su quella di lui.

- Già, che palle!- le rispose Dominic, mentre cercava di attirarla verso di lui. Jennifer aveva assecondato quel movimento appoggiando la testa contro il suo fianco all’altezza della stomaco.

- Mi darebbe davvero fastidio se scocciassero te, io ci sono abituato, li prendo un po’ per il culo e faccio il vago, ma tu non lo so, magari ti mettono in difficoltà, o t’infastidiscono.- aveva aggiunto.

Jennifer gli sorrise e rimase per un momento a guardarlo. - Ma quanto sei carino!- gli disse prendendogli il naso tra l’indice e il medio della mano sinistra e stringendoglielo appena, per poi ritrarre la mano subito dopo. - Si direbbe quasi che sei innamorato di me quando ti preoccupi così!-

Non ci aveva pensato a quello che diceva, l’aveva detto e basta. Per un momento aveva temuto di aver fatto il passo più lungo della gamba, anche se, riflettendoci bene, non era poi così prematuro scherzare su quel concetto. C’era stato un momento di silenzio e Jennifer aveva sinceramente temuto il peggio, in un attimo le era cresciuta dentro un’ansia enorme, insieme alla paura di aver detto una scemenza che non avrebbe potuto rimangiarsi.

Effettivamente Dominic aveva avuto bisogno di un secondo per assimilare la cosa, ci volle pochissimo perché decidesse di risolvere la situazione come meglio sapeva fare. Del resto era stata lei per prima che l’aveva messa sullo scherzo, quindi bastava semplicemente che seguisse il tono della conversazione.

- Non dire certe cose o la rappresaglia sarà durissima!- aveva detto scherzando.

Jennifer aveva raccolto la sfida, gli aveva sorriso. - Ah sì? Che hai intenzione di fare se io ti dicessi ancora che potresti essere innamorato di me?-

Dominic aveva evitato di risponderle, era passato alla dimostrazione pratica direttamente. Jennifer quasi non si era accorta, era stato talmente veloce ad immobilizzarla sotto di lui che si era ritrovata a rispondere al suo bacio da un secondo all’altro senza capire come ci fossero arrivati.

Quando era sceso a baciarle il collo e non si era fermato scendendo fino all’altezza del suo ombellico Jennifer aveva cominciato a capire quali fossero le sue intenzioni.

- Mica avrai intenzione…-

- Mi lasci fare per una volta?- le aveva risposto lui interrompendola, alzando per un attimo la testa e incontrando il suo sguardo, le aveva sorriso furbetto per poi ritornare imperterrito alla sua “rappresaglia”.

Jennifer aveva sorriso a sua volta, anche se l’imbarazzava un po’ quella situazione la divertiva anche tanto. Del resto era sempre così, fin dalle prime volte era sempre stata imbarazzata, ma poi Dominic le faceva passare tutto.

- Tanto fai sempre quello che ti pare!- aveva commentato.

Dominic si era alzato improvvisamente, fermandosi di colpo. - No, per piacere non mi dire così perché mi sembra di sentir parlare il mio agente e l’ispirazione mi passa di colpo se mi fai pensare a lui adesso!-

Entrambi si erano messi a ridere dopo qualche secondo che si guardavano, era stata una di quelle risate spontanee che non si può fare a meno di assecondare. La cosa comunque non aveva certo distolto Dominic dal suo obiettivo principale.

 

Quando Jennifer si era addormentata sulla sua spalla dopo, Dominic si era ritrovato a pensare seriamente a quello che lei gli aveva detto non molto tempo prima. Si stava interrogando sul perché gli avesse detto una cosa del genere che, se anche era stata detta quasi per gioco, aveva l’aria di essere una cosa molto importante. Forse Jennifer si aspettava che Dominic le dicesse qualcosa di simile, ma lui sapeva che non l’avrebbe mai fatto. Istintivamente la strinse ancora di più verso di sé, quasi come se volesse fisicamente proteggerla, in antitesi con il fatto che se da qualcuno doveva proteggerla, quel qualcuno era proprio lui stesso.

Quella sicurezza che quel rapporto gli dava cominciava nuovamente a vacillare e questo gli faceva paura perché Dominic si conosceva e sapeva che quando la crisi arrivava lui reagiva sempre scansando il problema come meglio gli riusciva. In genere questo significava fare una marea di stupidaggini.

Conoscersi però evidentemente non bastava, o forse era un particolare irrilevante, perché puntualmente Dominic non faceva mai niente per evitarlo.

   
 
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