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19 – Ledge of Love
Quando
Kate apre gli occhi, quella mattina, sente dei rumori provenire dal
bagno.
Per
una volta Peter si è svegliato presto e, apparentemente,
senza il bisogno di
lanciare la sveglia.
Resta
per qualche minuto a letto cercando di racimolare forze e pensieri.
La
Gates, con la storia del cd, era un uragano. Correva a destra e a
manca, si
incontrava con il sindaco – che, purtroppo per Kate, era
molto entusiasta della
cosa – organizzava provini e selezionava le canzoni.
Tutto
questo tra un caso di omicidio e l’altro.
La
fretta del capitano è da attribuire all’imminente
arrivo del Natale.
Tra
poco più di un mese New York sarà invasa dai
canti di Natale, e il cd della polizia
passerebbe
inosservato.
Pare
che il titolo più papabile sia ‘Hai
il
diritto di cantare’ inventato da Castle una sera
all’Old Haunt, il ché
probabilmente lo renderà un titolo inaccettabile agli occhi
della Gates a
prescindere che le piaccia o meno.
“Vecchia,
sei sveglia?” Peter si affaccia
alla sua camera da letto e le lancia una manciata di coriandoli
“Buon
compleanno!”.
“Ti
ringrazio” mormora togliendosi i piccoli pezzettini di carta
dai capelli
“Scommetto che tutto questo entusiasmo è
perché non vedi l’ora di andare da
Alexis”.
“Anche,
perciò sbrigati. So che alla tua età i muscoli si
atrofizzano, però non
lasciarti andare così…” Peter riesce a
malapena a finire la frase prima di
abbassarsi e schivare un cuscino.
Sembra
ieri che Peter era piombato nella sua vita ed invece sono
già passati due mesi.
Il
calendario indica il 17 Novembre per la precisione.
Il
suo compleanno.
In
cuor suo spera che Castle non abbia esagerato come suo solito.
Ne
hanno parlato nei giorni passati. Kate non vuole nulla di speciale. Una
cena
tutti insieme al massimo.
Finalmente
decide di alzarsi e controlla velocemente fuori dalla finestra.
Ok,
niente scritte in cielo. Forse si è davvero moderato questa
volta.
L’unica
cosa di cui è sicura è che lei e Peter sono stati
invitati ad una super
colazione di buon compleanno a casa dello scrittore.
Un
quarto d’ora dopo infatti viene travolta
dall’uragano Martha.
“Buon
compleanno darling!!” la
stringe
forte e poi le accarezza il viso “La tua nascita è
un giorno speciale che va
celebrato degnamente perciò…” Marta le
prende un braccio e la porta in cucina
“…grazie ai suggerimenti di tuo padre siamo lieti
di offrirti il brunch
domenicale di Johanna Beckett!” e con un gesto della mano le
mostra la grande
tavola imbandita.
“Ma
glielo volevo dire io!” Castle mette il broncio e toglie Kate
dalle grinfie
della madre “Mi hai rubato la scena!!” esclama
mentre la abbraccia.
“Scusa
caro, deformazione professionale”.
Rick
bacia Kate su una guancia “Buon compleanno musa” le
sussurra all’orecchio.
“Grazie”
risponde lei, a fior di labbra, prima di voltarsi verso gli altri.
Abbraccia
prima Alexis “Grazie anche a te” e poi torna tra le
braccia dell’eccentrica
rossa “E a te Martha”.
Castle
e Peter le guardano con un sorrisino soddisfatto.
“Sicura
che non ti da fastidio? Non sapevamo se era il caso di ricordarti i
brunch di
tua madre… proprio oggi…” balbetta,
Alexis, un po’ incerta.
“Oh,
no, è tutto perfetto!” Kate la rassicura
immediatamente.
Peter
passa alle spalle di Alexis bisbigliando un ‘te
l’avevo detto’ che le fa sorridere
entrambe.
“Mancherebbe
solo mio padre ma mi ha avvisata dell’udienza importante che
ha questa mattina,
perciò lo vedrò direttamente questa
sera”.
Castle
fa un passo avanti, fiero “Per la precisione alle nove di
questa sera, alla
sala banchetti del Four Seasons”.
Kate
trattiene il respiro “COSA? Mi prendi in giro?”.
“Si”
ammette lui candidamente, alzando le spalle.
Mentre
tutti scoppiano a ridere lei inizia ad arrossire.
“Tranquilla,
andiamo al Q3, contenta?” spiega Rick allargando le braccia
ed invitando tutti
a sedersi a tavola.
Il
tempo vola per Castle e Beckett che devono correre al distretto, solo
Peter
sembra non voler mollare il piatto.
“Hai
un serbatoio al posto dello stomaco!” esclama Alexis a
metà tra il sorpreso e
il disgustato.
“E’
bisafuto che i baschi hanno più bame” si difende
Peter, parlando con la bocca
piena.
Kate
scuote la testa e gli toglie il piatto da sotto il naso
“E’ risaputo anche che
i maschi sono maleducati!”.
“Ehi!
Non ho finito!” protesta il ragazzo.
Prontamente,
Castle si alza e prende il piatto dalle mani di Kate, radunando anche
gli
altri.
Li
impila e li posa nel lavandino.
Lì
accanto, sul ripiano, c’è una confezione di
cereali nuova, ancora sigillata.
Una
delle prime cose che Castle ha imparato da bambino è che
nelle scatole dei
cereali c’è sempre una piccola sorpresa.
Strappa
con forza la linguetta superiore e svuota il contenuto della confezione
in una ciotola.
Il
sacchettino di plastica non tarda a mostrarsi.
Lo
apre e fa scivolare il contenuto sul palmo della mano.
Per
qualche secondo fissa il piccolo oggetto di plastica rigida.
“Kate…
vieni qui un secondo?”.
La
donna aggira il bancone e raggiunge lo scrittore.
Castle
le afferra la mano sinistra e prima che lei possa rendersi conto di
alcunché le
infila il piccolo cerchietto di plastica all’anulare
“Prometto di romperti le
scatole, farti il solletico, inondarti di teorie strampalate e starti
appiccicato come le api al miele ora e per sempre. Amen”
esclama tutto d’un
fiato, praticamente senza respirare.
Il
viso di Kate è praticamente in fiamme.
Nonostante
stiano tutti ridendo.
Nonostante
sia ben cosciente che non è una proposta seria, per un solo
piccolo istante,
Kate ha sentito il forte desiderio di dire quel
sì.
“Tranquilla,
sei salva… per adesso!” la prende in giro Castle.
La
detective gli da un leggero pugno sulla spalla e si unisce alle risate,
cercando di non dare a vedere tutte quelle emozioni.
Alexis
le saltella vicino “Com’è
l’anello?” domanda curiosa.
Kate
le mostra la mano. Il suo anulare è circondato da una
piccola serie di stelline
di plastica gialla “Che carino” esclama la ragazza
“Credo che sia addirittura
fosforescente!”.
Peter
si avvicina e chiude le mani a coppa attorno all’anello
“Si, brilla” conferma
alle due.
Martha
posa le mani sulle schiena dei due giovani e li spinge gentilmente
verso il
tavolo “Siate buoni, datemi una mano a sistemare la
tavola” esclama alle loro
spalle facendo l’occhiolino a Richard.
Colto
il segnale, Castle prende Kate per mano “Seguimi”
le sussurra, conducendola
nello studio.
Da
un cassettino sulla scrivania estrae un piccolo plico di fogli
rettangolari
legati da un nastro rosso “Come da sua richiesta, milady, un
piccolo e semplice
regalo di compleanno”.
Castle
le porge il piccolo pacchettino di fogli e attende che lei lo apra.
Kate
tira delicatamente un lembo rosso del fiocco, poi scruta il
blocchettino
perplessa “Coupon Castle? Mi hai regalato dei buoni
sconto?” domanda con un
sopracciglio alzato.
Non
era questo che intendeva quando lo aveva supplicato di non strafare.
Lo
scrittore le sorride “Guarda bene!” le suggerisce.
Il
primo foglio, un po’ più spesso, funge da
copertina. Su di esso c’è scritto ‘Coupon
della felicità’ con la
calligrafia dell’uomo.
Castle
si siede sul bordo della scrivania tirando a sé Kate
“Aprilo”.
Kate
distende bene la schiena contro il petto di Rick e inizia a sfogliare
le
piccole paginette.
“Buono
per una giornata senza teorie cospiratorie” legge sul primo
foglio.
“Buono
per una serata di coccole” Kate ride e scuote la testa
divertita.
Ne
sfoglia un altro “Buono per zittire Castle per almeno
un’ora”.
“Di
questi ne ho fatti un po’, ho pensato che ti sarebbero
serviti. Però non sono
cumulabili perciò non fare la furba detective”
scherza Castle, solleticandole
il collo con il respiro.
Lei
ruota la testa di lato e gli lascia un piccolo bacio sulle labbra,
prima di
proseguire nella lettura.
“Buono
per una notte de fuego”
Kate guarda i fogli che vengono immediatamente dopo “Anche
di questi ne hai fatti un bel po’, vedo” constata
sorridendo.
Castle
annuisce vistosamente sulla sua spalla “Per taaaante notti de fuego!!”
sottolinea
mordicchiandole il collo.
Kate
si volta completamente e cinge le braccia attorno al suo collo,
lasciando perdere
il resto dei bigliettini.
“Grazie,
so che non deve’essere stato facile per te contenerti, ma
questo è esattamente
il tipo di regalo che volevo” appoggia la fronte contro la sua “E
l’averlo fatto tu a mano lo rende ancora
più speciale” gli prende il volto con entrambe le
mani e questa volta il bacio
che si scambiano è più profondo.
“Tic
tac piccioncini” urla una voce, dalla cucina.
Kate
si scosta con un gemito di disapprovazione “Qui dentro
c’è un buono utile a
zittire il proprio cugino?”.
Al
distretto c’era molto fermento, ma non per via dei casi da
risolvere o
criminali da arrestare.
Quella
era la giornata in cui i prescelti selezionati dal Capitano Gates
avrebbero
registrato le canzoni per il cd.
“Speravo
fosse solo un brutto incubo” esclama la detective sedendosi
alla sua scrivania.
Castle
resta in piedi osservandola “Lo sai vero, che qui dentro sei
l’unica che non si
deve preoccupare di fare brutte figure?”.
Kate
lo guardò poco convinta.
Solo
perché le era andata bene una volta non voleva dire che era
magicamente immune
alle figuracce.
E
la Gates non avrebbe mai perdonato una falla nel suo geniale
progetto di rilancio dell’immagine della polizia
newyorkese.
“Yo
Castle!” Espo li raggiunge seguito a ruota da Ryan.
L’ispanico sembra al
settimo cielo “La canzone che avete scritto è
stupenda! Mi aspettavo chissà che
rottura sdolcinata e invece è fantastica!!”.
Lo
scrittore non fa in tempo ad aprire bocca.
“Molto
bene detective” tuona la Gates alle spalle di Castle
“Non vedo l’ora di
ascoltarla. Tra mezz’ora al massimo vi voglio tutti allo
studio di
registrazione” e così come è apparsa,
sparisce nel suo ufficio.
Karposky
si avvicina mestamente “Prendo io i vostri casi se suona il
telefono”.
“Come,
tu non vieni con noi?” le domanda Ryan.
“A
quanto pare le mie doti canore non sono state sufficientemente
apprezzate”
spiega sarcastica il detective Karposky, prima di tornarsene alla sua
scrivania.
Kate
sbuffa sonoramente e poi prende il toro per le corna “Dai,
avviamoci. Via il
dente, via il dolore” a passo spedito fa da capofila, davanti
ai tre uomini
“Non vedo l’ora di sentire questa benedetta canzone
finalmente completa!”.
Due
isolati dopo, Javier Esposito è da solo in sala
registrazione.
Luci
soffuse per dare spessore all’interpretazione.
Microfono
acceso e religioso silenzio dietro al vetro.
Ryan
e Castle stanno per vedere la loro creazione prendere vita.
Kate
non sta più nella pelle, dopo settimane e settimane di
scarabocchi e fogli
sparsi in giro per casa.
Lanie...
Lanie si è presa la mattinata libera solo per sentirlo
cantare e, come
previsto, ha già i lucciconi.
Il
capitano Gates attende a braccia conserte che la performance inizi.
Espo,
con un cenno del capo al tecnico audio, si prepara a cantare.
No one
ever
thought that this would happen.
Especially
not to me.
No
I’m not
coming back and why would I?
So
high, I
can almost touch an airplane,
Look an
eagle
in his eye.
I know
it
seems insane but I feel like I could fly
And no,
there
ain’t no turning back now.
I gotta
make
my way to you.
Still
they
stand there with their arms out.
I
don’t wanna
be rescued.
No
safety
nets, no more regrets, I don’t need a parachute.
A moment of silence.
For the ones who lost it all.
For
the ones too afraid to fall.
And
I’m runnin runnin runnin,
Jumpin
into your love.
And
I’m fallin fallin fallin,
Yeah
I’m fallin for us.
No
one can talk me down, no one can talk me down.
No
one can talk me down, I’m on the ledge of love.
I’m
ready to jump in (jump jump)
Ready
to jump in (jump jump)
So
ready to (jump
jump) off of this ledge of love.
I can
see my
whole life flash before me.
And
baby you
and I look like the perfect story.
I
won’t let
this pass me by.
My
friends
may say (may say)
That
I’m
craz-ay. (crazy)
Why
can’t
they see I’m right where I want to be.
And no,
there
ain’t no turning back now.
I gotta
make
my way to you.
Still
they
stand there with their arms out.
I
don’t wanna
be rescued.
No
safety
nets, no more regrets, I don’t need a parachute.
A moment of silence.
For
the ones who lost it all.
For
the ones too afraid to fall.
And
I’m runnin runnin runnin,
Jumpin
into your love.
And
I’m fallin fallin fallin,
Yeah
I’m fallin for us.
No
one can talk me down, no one can talk me down.
No
one can talk me down, I’m on the ledge of love.
I’m
ready to jump in (jump jump)
Ready
to jump in (jump jump)
So
ready to (jump
jump) off of this ledge of love.
For
here.
I see
it all.
From
here
I see
everything.
From
here.
I see
the end
of time.
You and
I.
Girl,
that’s
why…
And I’m runnin runnin
runnin,
Jumpin
into your love.
And
I’m fallin fallin fallin,
Yeah
I’m fallin for us.
No
one can talk me down (no one), no one can talk me
down (no).
No
one can talk me down, I’m on the ledge
of love.
No
one can talk me down (no), no one can talk me down.
No
one can talk me
down, I’m on the ledge of love.
(jump
jump
jump) Don’t leave me out here.
(jump
jump
jump)
(jump
jump
jump) Out on this ledge of love.
Tutti
applaudono e urlano di gioia.
“Ragazzi
è meravigliosa! Siete stati bravissimi!” esclama
Kate a Castle e Ryan.
Ryan
guarda Castle per qualche secondo con complicità e poi
risponde “Beh sai, siamo
entrambi molto ispirati...”.
Il
tecnico preme il pulsante rosso che apre l’audio alla saletta
dove Espo sta
riponendo le cuffie “Sei stato grande! Mi servono un altro
paio di persone per
fare il coro e siamo a posto!”.
“Lanie
tutto bene?” Kate si accorge che l’amica non ha
ancora proferito parola.
“Si...
io...” si fa aria con la mano mentre cerca di rispondere a
Kate “...non l’avrei
mai immaginato...”.
La
Gates, in disparte sussurra “Niente male” attenta a
non farsi sentire.
“La
prossima è... “ il tecnico legge la scaletta
“Kate Beckett”.
Castle
la prende per le spalle e le massaggia energicamente, come
l’allenatore con il
suo pugile “Respira, vai là dentro e sii
straordinaria”.
Se
non fosse una donna adulta, Kate si metterebbe a correre su per le
scale che
conducono al loft di Castle.
Aveva
cantato. Aveva dominato la scena, divertendosi parecchio.
Quella
sensazione di euforia le è rimasta addosso tutto il giorno,
anche mentre si univa
a Karposky con le indagini in corso.
Come
l’altra volta, al Paradise, la scarica di adrenalina che
sente è molto forte.
Quando
però entrano nel palazzo trovano immediatamente
l’ascensore libero.
Niente
scale. Mi dovrò
scaricare in un altro modo
- pensa guardando
maliziosamente l’uomo accanto a lei.
“Sei
tarantolata? Non sei stata ancora ferma un secondo” nota
Castle, grazie anche a
quel leggero ticchettio che la gamba di Beckett sta producendo,
sbattendo il
tacco a terra.
Kate
lo fissa negli occhi, grata per il suo continuo spronarla ad aprirsi e
a
lasciarsi andare “Sono solo felice”.
“Davvero
lo sei?” le domanda Castle, stupito di essere riuscito in
tale impresa.
Kate
annuisce, lasciando rispondere solo il suo sorriso.
L’arrivo
all’attico li distoglie dal loro incantesimo di sguardi e,
mano nella mano,
escono dall’ascensore e svoltano a sinistra nel corridoio del
pianerottolo.
Una
donna bionda sta bussando alla porta dello scrittore.
Mentre
loro si avvicinano, questa si volta, mostrando un ben visibile pancione
di
almeno sei mesi sotto lo spolverino semi aperto.
Sebbene
l’avesse vista solo un paio di volte e sempre per pochi
attimi, Kate non faticò
a riconoscerla.
Castle
e Beckett arrestarono il passo all’istante, completamente
congelati dalla donna
di fronte a loro.
“Eccoti
finalmente…” esclama
Jacinta, poi
abbassa lo sguardo e si accarezza il
ventre. “…papà è
arrivato”.
*
Ledge of Love – Jon Huertas - http://www.youtube.com/watch?v=kvu76JJqn5g
Annuncio
importante – ho cambiato residenza, domicilio, numero di cel
e quant’altro. Sono
nascosta in un bunker segreto in un posto sperduto! Nessuna di voi
può
raggiungermi e picchiarmi! Ahahahahahahahah
Dovete
lasciarmi vivere x leggere il seguito u.u
Una
mamma x amica, The O.C., Beautiful, Revenge, Gossip Girl, One tree
hill... l’ex
incinta è prezzemolina, c’è un
po’ dappertutto... perché non in Castle? Lo so,
a mio rischio e pericolo, ma volevo provare xD
Buona
serata e buona domenica :-*
Ivi87