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Autore: aloneinthedark92    21/07/2013    1 recensioni
Salve a tutti, sono Aloneinthedark, sono nuovo e vorrei proporvi questa mia prima storia nel contest di Naruto, dove tre ragazze del nostro mondo vengono trasportate nel mondo di Naruto per compiere un lungo e pericoloso viaggio. Che cos'avranno a che fare col misterioso Albero della Vita? Che cosa vorranno da loro un gruppo di ninja, traditori del villaggio della Cascata? Bene, se vi ho incuriosito almeno un po' non vi rimane che leggere la storia, mentre io vi auguro buona lettura e mi scuso per eventuali errori grammaticali e descrizioni dei personaggi. A presto! XD
Genere: Avventura, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Attenzione, ricordo che i fatti si svolgono dopo la Grande Guerra Ninja, dove, secondo il mio finale, *POSSIBILE SPOILER* l’Alleanza Ninja è riuscita a vincere, sconfiggendo Madara e Obito, divenuto nel frattempo la Forza Portante del dieci code, oltre a Neji nessun’altro è deceduto e Sasuke è tornato al Villaggio della Foglia, perdonato da tutti per i crimini commessi, mentre l’Hokage in carica è rimasta Tsunade. Ora, questo è come secondo me finirà il manga, quindi se per caso(ma dovrei avere una fortuna grande quanto un grattacielo) il finale corrispondesse, oppure anche soltanto qualche parte, a questo ho messo in preventivo la parola Spoiler. Se non volete rovinarvi la sorpresa sul finale di Naruto, vi consiglio di saltare a piè pari questa parte e leggere direttamente il racconto, ricordandovi però che i personaggi nel testo non mi appartengono, sono tutti di Masashi Kishimoto. Vi auguro una buona serata ed una buona lettura XD

Era una bellissima giornata, il sole procedeva lungo il proprio percorso nel cielo che era sgombro da qualsiasi nuvola. Nel boschetto sottostante vi erano due ragazzi che camminavano lentamente e guardandosi intorno con circospezione: il primo era alto, magro, capelli corti, corvini e tirati indietro in modo che somigliassero al sedere di una papera, occhi neri come la pece, che indossava una maglietta grigia e pantaloni viola, con attorno una cintura viola con cui teneva il fodero di una spada; il secondo era alto, magro, capelli corti, biondi ed arruffati, occhi azzurri come il cielo e degli strani segni sulle guance, simili a baffi di una volpe; indossava una tuta arancione e nera, sandali che lasciavano le dita scoperte ed una fascia nera legata attorno alla testa, con inciso sopra uno strano simbolo. Stanco e sudato a causa della calda giornata, esclamò rivolto all’altro: -Ehi, Sasuke, non possiamo fermarci un attimo? Camminiamo ormai da ore, e comincio a sentire le gambe pesanti!- -Dobe- sbuffò in risposta lui, senza però voltarsi e continuando a camminare- Ci hanno affidato una missione di ricognizione di quest’area, dobbiamo proseguire senza permetterci un attimo di distrazione- -Non è giusto, però- borbottò il biondo, frustrato, senza accorgersi di aver superato l’amico che si era fermato ed osservava un punto imprecisato del bosco. Era preoccupato: percepiva delle strane vibrazioni in quella direzione dove, ne era certo, ci fosse un fiume. Così abbandonò il sentiero e Naruto, che nel frattempo aveva proseguito il suo cammino borbottando frasi sconnesse e senza notare che il suo compagno era sparito.

Seguendo il suo sesto senso, Sasuke continuò a correre finchè il bosco finì, aprendosi su una spiaggia di sassi vicino al fiume che impetuoso, continuava la sua corsa fino a valle. Si fermò, neanche affaticato nonostante la lunga corsa che aveva appena sostenuto, e si guardò intorno, senza vedere nulla di interessante, soltanto sassi, rocce ed acqua. Che il suo infallibile sesto senso lo avesse tradito? Pensò preoccupato. Forse a causa del caldo anche lui cominciava a perdere colpi.. Maledicendosi per aver perso tempo, il moro fece per volgersi, pensando di tornare sul sentiero e raggiungere il Dobe che a quest’ora lo starà cercando disperatamente chiedendosi dove fosse finito, quando ad un tratto notò qualcosa che prima gli era sfuggito: poco distante da lui, un po’ sopra il livello del fiume, vi erano tre corpi di ragazze che giacevano sdraiate a terra. Il moro si avvicinò, circospetto, senza riuscire a non domandarsi chi fossero e da dove provenissero; inoltre non avevano nulla che le identificasse, e nemmeno un copri fronte che gli suggerisse a che villaggio appartenessero. Avvicinandosi, notò che erano prive di sensi, oppure erano addormentate, ma volle fare una prova: così afferrò un sasso minuscolo e lo lanciò contro la ragazza dai capelli biondi, ricci e lunghi; l’oggetto la colpì in testa e rimbalzò via, finendo per terra e poco distante, ma lei sembrò non accorgersi di nulla. Il moro sospirò di sollievo per il pericolo scampato e le si avvicinò, dopodiché si piegò sulle ginocchia ed iniziò a picchiettarle con l’indice sulla fronte, esclamando: -Pronto, c’è nessuno? Svegliati, bell’addormentata!- riuscendo infine a farle riaprire gli occhi.

Sarah sentì dei ripetuti colpetti sulla propria fronte e cercò di non farci caso, provando a continuare a dormire; quando però arrivò al limite della sopportazione decise di aprire gli occhi, chiedendosi chi fosse quell’idiota che la disturbava mentre riposava e che l’avrebbe pagata molto cara. Schiuse leggermente le palpebre, rivelando i suoi occhi castani che vennero aggrediti dalla luce solare. Li strinse, cercando di svegliarsi, dopodiché si volto, flettendo leggermente il busto e puntellandosi coi gomiti, e trovandosi davanti un ragazzo moro che la fissava incuriosito. Sbattè un paio di volte gli occhi, ancora mezza addormentata, dopodiché, quando realizzò di trovarsi a pochi centimetri da uno sconosciuto arrossì ed urlò con quanto fiato aveva nei polmoni, imitata da lui, ed indietreggiò, mettendo parecchi metri tra lei e il nuovo arrivato.

-Che succede, Sarah?- domandò Matilde, con la voce impastata dal sonno, destatasi a causa dell’urlo della sua amica- perché gridi in quel..?- Si voltò nella direzione dell’Uchiha ed appena lo vide i suoi occhi si trasformarono in due cuoricini mentre la bava fuoriusciva ad ondate dalla bocca; dopodiché con un balzo azzerò la distanza tra di loro, portandosi al suo fianco e si aggrappò al suo braccio come una piovra.
-Ma che diavolo stai facendo!?- urlò confuso e sorpreso lui- Mollami il braccio, mi hai sentito!?- ma lei non ci fece caso e partì in quarta: -Ehi, bel ragazzone, sei nuovo da queste parti? Io si, mi chiamo Matilde, che ne dici di portarmi a fare un giro dei dintorni per ambientarmi?- -Ma che diavolo stai dicendo, sei impazzita per caso!?- sbraitò quello di rimando- Nemmeno ci conosciamo, quindi staccati dal mio braccio!- guardò le altre due, che si limitarono a scuotere la testa, tra il divertito e l’imbarazzato. Succedeva tutte le volte: quando l’amica vedeva un ragazzo interessante gli si fiondava addosso, attaccandosi al suo braccio peggio di una piovra ed iniziava a dire cose senza senso. In questo caso la vittima era Sasuke. Alla fine però, dopo cinque minuti buoni, ebbe la meglio e grazie ad un rapido gesto riuscì a staccarsela di dosso, respirando faticosamente a causa del grande sforzo che gli ci era voluto.

-Chi sei tu, e che cosa vuoi da noi?- domandò Sarah, secca- Fai parte di quegli uomini che ci ha attaccato stanotte?- -Già- ribattè lui, ripresosi un po’- potrei farvi la stessa domanda.. Chi vi ha attaccato?- -Io sono Sarah, questa ragazza più bassa vicino a me è Lisa mentre quella che ti ha aggredito si chiama Matilde. Tu chi sei?- -Il mio nome è Sasuke Uchiha, ero in compagnia di un ragazzo biondo ma lui non c’è ora. Ma si può sapere cosa ci facevate qui, da dove venite e chi vi ha attaccati?- -In verità noi non apparteniamo a questo strano mondo, siamo finite qui per sbaglio a causa del vetro del bagno della nostra scuola che deve aver aperto un passaggio per venire qui; riguardo ai nostri aggressori, erano un gruppo di dodici uomini più il capo- iniziò a spiegare la bionda riccia- ed avevano una specie di fascia legata attorno al braccio con su inciso uno strambo simbolo a forma di cascata tagliato a meta orizzontalmente. Ci hanno inseguiti fino ad un dirupo dal quale siamo cadute, poi quando ci siamo svegliate ci siamo trovate qui…- Il moro si allarmò: ninja del villaggio della cascata qui, nel paese del fuoco e soprattutto non molto lontani dal Villaggio della Foglia? Possibile che fossero proprio loro? Ma che cosa cercavano da queste tre? La cosa non gli piaceva per niente, doveva portarle dall’ Hokage, lei avrebbe saputo cosa fare.

-Forza, seguitemi, vi porto via da qui- disse infine- questo non è un luogo sicuro dove stare ed i vostri aggressori potrebbero essere già sulle vostre tracce- -Molto volentieri!- esclamò entusiasta Matilde, con gli occhi che le brillavano dalla gioia; ma dopo che ebbe mosso un passo fu bloccata da un braccio di Sarah che disse, scettica e con un sorrisetto dipinto sul volto: -No, grazie, tutto quello che vogliamo fare ora è trovare un modo per tornare a casa, nella nostra dimensione. Eppoi, qualcosa mi dice che tu sai qualcosa in più di noi su quelle strane persone che non vuoi dirci- Sasuke sospirò, esasperato: perché erano così cocciute? –Senti- ribattè infine, la voce leggermente incrinata dall’esasperazione, mentre una piccola venozza iniziò a pulsare sulla sua tempia- Io sono dalla vostra parte, ed è vero, so qualcosa di più rispetto a voi su quel gruppetto di persone; Ma se voi mi seguiste fino al luogo dove voglio andare, potremmo parlarne con delle altre persone e prendere una decisione al riguardo- la bionda lo squadrò per qualche secondo, decidendo infine che non stava mentendo, ma non sapeva se fidarsi di lui oppure no; poteva benissimo essere un alleato dei loro nemici, condurle in una trappola inducendole a seguirlo ed infine a consegnarle nelle mani di quel lugubre ed inquietante tipo, alle cui erano sfuggite soltanto poche ore prima. Inoltre probabilmente era anche forte ed estremamente abile nel combattere e se le avesse attaccate non avrebbero avuto chance. Ma d’altra parte poteva anche essere l’incontrario, cioè che volesse realmente condurle in un luogo sicuro, lontano dai loro inseguitori. Sospirò: perché doveva essere sempre così difficile? –Allora?- abbaiò Sasuke, sull’orlo di una crisi di nervi- hai scelto che fare, dannazione?- Sarah sospirò di nuovo, pregando di aver preso la decisione giusta, poi disse, decisa: -D’accordo, veniamo con te(gli occhi di Matilde si illuminarono di una strana luce, che la ragazza non seppe se definire inquietante o no). Ma vedi di non fare scherzi, o sarà peggio per te- il viso del ragazzo si aprì in un ghigno, e disse: -Alla buon ora, finalmente ti sei decisa. Bene, seguitemi: il tempo di tornare sul sentiero e trovare quel Dobe del mio compagno e vi accompagno al mio villag.. Oh, no, di nuovo!?- aggiunse poi, visto che la mora del gruppo era scattata in avanti e si era di nuovo avvinghiata al braccio del povero ragazzo, che cercava di scrollarsela di dosso imprecando ma senza successo.

-Sorella- sussurrò Lisa, titubante- pensi di aver preso la decisione giusta? Credi che sia saggio seguire uno che non abbiamo mai visto?- la bionda guardò il ragazzo, immersa nei suoi pensieri; già, aveva fatto la scelta giusta? E se si fosse sbagliata a vedere del buono in lui, se in realtà fosse davvero un complice e le stesse attirando in trappola? Ma se fosse stato così le avrebbe rese inoffensive già sulla spiaggia ed avrebbe chiamato i loro avversari. Decise: se qualcosa fosse andato storto, si sarebbe addossata lei tutta la responsabilità di aver messo tutte tre in pericolo. Volse lo sguardo verso Lisa, che stava aspettando la risposta e disse, sorridendo rassicurante: -Sta’ tranquilla, so quello che faccio, mi fido di quel ragazzo. Eppoi, ormai la scelta è stata fatta, non si può tornare indietro. Se per caso cercasse di fare qualche scherzo, lo sistemerò a dovere-

Continuarono a camminare per circa mezz’ora in quel bosco, con Sasuke in testa che aveva ormai rinunciato ad ogni tentativo di scollarsi di dosso la ragazza più insistente, snervante e tenace di tutte le cinque nazioni ninja a sua detta e raggiunsero il sentiero di terra battuta. “Ma dove sarà andato quel Dobe?” si chiese il moro, guardandosi intorno. –Sasukeeeeeeeeeeeeeeeee….!- gridò una voce acuta e penetrante, che rischiò di fracassare i timpani al gruppetto e che proveniva nella direzione opposta da dove l’Uchiha era venuto. Si voltarono tutti e videro un ragazzo alto, magro, capelli biondi corti ed arruffati, occhi azzurri come il cielo vestito con una tuta arancione e nera, sandali neri che lasciavano scoperte le dita ed una strana fascia che gli cingeva la testa e con sopra inciso nella placca d’argento uno strano simbolo che correva verso di loro, salutandoli tenedo sollevato ed agitando il braccio destro. Li raggiunse qualche secondo dopo ed esclamò al moro, seccato: -Razza di un Teme, si può sapere dov’eri sparito? Credevo di averti perso, ti ho cercato per tutto il bosco disperatamente ma non sono riuscito a.. Aspetta un minuto, e queste chi sono?- aggiunse poi sorpreso, alludendo alle tre ragazze.

-Il motivo per cui mi sono allontanato, Dobe- sbuffò Sasuke- ti presento Sarah, la bionda riccia, Lisa e questa attaccata al mio braccio è Matilde- vedendola l’espressione di Naruto cambiò diventando inquietante(come quella dove cerca assieme a Sasuke e Sakura di scoprire che cosa si cela dietro la maschera di Kakashi, quando elenca le possibilità al moro, solo immaginatela nel Naruto cresciuto e diventato maturo XD NDA), dopodichè si portò di fianco al moro e battendogli il gomito più volte contro il braccio rimasto libero sussurrando: -Ehi, Teme.. Ti sei fatto la ragazza?- In tutta risposta ricevette due pugni in testa, uno da un esasperato ragazzo ed uno dalla 18enne, che era arrossita nel frattempo.

-Baka di un Naruto!- urlò furioso lui- ci conosciamo solo da pochi minuti, e non è la mia ragazza!- ed il biondo ribattè, massaggiandosi la parte lesa: -Mi hai fatto male, Teme- dopodiché scoppiarono a ridere tutti, tranne il ragazzo che borbottava che non ci trovava nulla da ridere lui. Quando le risate si placarono, il gruppetto partì alla volta del Villaggio della Foglia, chiacchierando e facendosi qualche strana risata, soprattutto sui tentativi vani di Sasuke che tentava in tutti i modi di scollarsi di dosso un insistente mora.

Era tarda serata quando raggiunsero il famoso villaggio, il sole tramontava all’orizzonte cominciando a sparire dietro la linea dell’orizzonte colorando di varie tonalità il cielo. Il quintetto si trovava davanti all’enorme portone dell’insediamento, che lasciò senza fiato le ragazze, mentre i due accompagnatori nonché residenti di quel posto scoppiavano a ridere per le espressioni di stupore, definite alquanto stupide, delle loro compagne.
-Benvenute al Villaggio della Foglia- disse Sasuke quando tornò serio, invitandole ad entrare. Così varcarono l’ingresso, rimanendo ancora più stupite dall’interno; per loro sembrò essere tornati nell’antico Giappone feudale: non c’era tecnologia, automobili od altri mezzi di trasporto, la gente si muoveva a piedi, mentre le case, costruite in legno, erano tutte vicine tra loro, colorate con varie tonalità. Tra queste ne spiccava una a forma di semisfera, rossa e con una grande scritta al centro, mentre sopra di essa vi erano cinque volti scolpiti in pietra ritraeni delle persone, quattro maschi ed una femmina.

-Quelli sono i precedenti Kage che hanno governato il nostro villaggio- disse Naruto, come a rispondere alla silenziosa domanda che si dipingeva sulle facce perplesse delle ragazze- Si, insomma, come dite nel vostro mondo, i capi dello stato o presidenti, giusto? Ed il quarto era mio padre- aggiunse poi, con una nota di malinconia che non sfuggì a Sarah. “In effetti si assomigliano- pensò, guardando prima il volto di pietra e poi il ragazzo- anzi, sono praticamente identici” Il biondo, notando che lo stava fissando, volse lo sguardo su di lei, perplesso, mentre la 17enne si affrettò a spostarlo, arrossendo. Dopo mezz’ora di cammino ed aver attraversato l’intero posto, raggiunsero l’edificio semisferico che l’Uchiha spiego fosse la Magione dell’Hokage, dopodiché entrarono, salirono le scale e bussarono ad una porta.

-Avanti, entra pure- esclamò una voce femminile autoritaria, così, dopo aver ottenuto il permesso il moro aprì la porta in legno ed entrò, seguito dal resto della compagnia, entrando in un piccolo studio circolare arredato con alcuni e pesanti mobili di legno, un vaso di fiori ed una scrivania, dietro alla quale vi era una donna sulla trentina(?) di anni alta, magra, capelli lunghi e biondi fino alle spalle, occhi marroni e sulla fronte uno strano rombo viola, seno prosperoso e vestita con una veste verde.
“Quella dev’essere l’Hokage- pensò Sarah, in soggezione- Mamma mia, sembra una buona persona, ma penso che non la farò mai infuriare” poi spostò la testa leggermente a destra, notando che la donna non era l’unica presenza nella stanza: vi era infatti un uomo alto, magro, capelli lunghi e bianchi tirati all’insù, il volto coperto per metà da una maschera scura e dalla strana fascia che gli copriva anche l’occhio destro, mentre l’altro era nero come la pece e vestito con un giubbotto verde e dei pantaloni neri.

-Ah, Naruto, Sasuke- esclamò felice la bionda- avete terminato il vostro giro d’ispezione, vedo- prima che però potessero rispondere l’albino aggiunse: -Chi sono queste tre ragazze?- -Non ne abbiamo idea, maestro Kakashi- rispose Sasuke, freddo come sempre- Le ho trovate svenute sulla riva del fiume durante il viaggio d’ispezione, dicono di venire da un'altra dimensione e di essere state attaccate da un gruppo di ninja traditori del Villaggio delle Cascate- -Sta dicendo la verità- chiese la donna rivolta alle ragazze e Sarah rispose, sempre leggermente in soggezione: -Si, signorina Hokage, tutto quello che ha detto lui corrisponde al vero. Noi ci trovavamo in bagno quando lo specchio ci ha trascinato dentro di lui, catapultandoci nella vostra dimensione, dopodiché siamo state attaccate ed inseguite da degli strani tipi con una fascia legata attorno al braccio sulla quale era disegnato uno strano simbolo somigliante ad una cascata. Nella fuga siamo cadute da un dirupo, e quando ci siamo svegliate abbiamo incontrato loro- Lady Tsunade, questo era il nome della bionda, congiunse le mani davanti a se, poi vi appoggiò sopra il mento, meditando se le parole della ragazza fossero vere oppure stesse mentendo. In tal caso avrebbe potuto ricorrere alla squadra interrogatori, che le avrebbe estratto le informazioni direttamente dal loro cervello. Rimase in quella posizione per parecchi minuti, dopodiché disse: -Ok, ti credo. E dimmi, il tizio che vi ha attaccato corrisponde a questo qui nella foto?- Shizune le passò una fotografia ritraente il volto di un uomo; ma le bastò anche un occhiata veloce per riconoscerlo.

-Si, è proprio lui!- disse, sorpresa, mentre restituiva la foto- Ma come fate a conoscerlo?- -Dovete sapere che questo tizio si chiama Daisuke Turenzi, ed è un criminale ricercato di livello A per aver tradito il Villaggio delle Cascate ed ucciso parecchia gente. Avevamo perso le sue tracce da un bel po’ di tempo, ma non avrei mai creduto che si facesse vivo di nuovo- e Sarah, impaurita: -Un criminale di livello A che ci da la caccia? Ma che cosa può volere da noi?- -Vedete- iniziò l’Hokage, tornando nella posa meditativa di prima- prima di scappare dal suo villaggio natio e tradirlo, l’uomo parlava in continuazione di un Albero della Vita. Allora lo ritenevamo pazzo, perché per noi quella non era altro che una leggenda metropolitana spiegata dai maestri ninja a scuola per invogliare gli studenti ad allenarsi ed impegnarsi- -U-una l-leggenda?- balbettò spaventata Lisa, e la bionda ribattè: -Già. Questa narra che chi bevesse la linfa di quest’albero diventasse praticamente imbattibile, ma se si perdeva il controllo di quel chakra si diventa delle creature immonde, create dal demonio- -D’accordo- ribattè Matilde- ma che cosa centriamo noi? E perché ci ha chiamato qui?- -Questo non lo sappiamo con certezza che collegamento possiate avere voi con questo Albero, ma se ha usato una speciale Tecnica del Richiamo per farvi venire qui, allora la faccenda diventa pericolosamente seria- -Aspetta- chiese confusa Matilde- Tecnica del cosa?- -Tecnica del Richiamo- ribattè Kakashi- una speciale tecnica del nostro mondo che consente di richiamare qualsiasi cosa, da animali ad oggetti e nel vostro caso persone- -Non è questo il punto- disse la donna, troncando il discorso- ora come ora questo criminale sta dando la caccia a queste ragazze, e se riuscisse a mettervici le mani sopra l’intero mondo potrebbe essere in pericolo- -Andiamo, è ridicolo!- esclamò Naruto- Sta dando la caccia ad una leggenda, giusto? Credo che le non corrano alcun pericolo!- ricevendo però occhiatacce da tutti, così si ritirò nell’angolino, restandosene in silenzio.
-Il ragionamento del biondo non è sbagliato, ma non possiamo correre alcun rischio nel caso che questa cosa sia reale- disse la bionda, più a se stessa che agli altri, chiudendosi in se stessa per trovare una soluzione.

-Aspettate- esclamò Sarah all’improvviso- Noi non volevamo venirci nemmeno nel vostro mondo, non abbiamo scelto noi di rimanere invischiate in questa storia! Quindi, parlando a nome di tutte e tre, ci rifiutiamo di lanciarci in questa avventura e vi chiediamo di riportarci a casa, ora!- -Non è così semplice- ribattè l’albino, serio.

-E con questo che vuoi dire? Spiegati meglio!- Kakashi sospirò, poi disse: -La Tecnica del Richiamo usata da quel ninja dev’essere stata potentissima per avervi richiamate tutte e tre contemporaneamente qui nel nostro mondo. Quindi suppongo che..- Non proseguì, cercando di dirglielo con le giuste parole per affrontare quell’argomento delicato; a pensarci fu Sasuke che completò la frase nel modo più indelicato possibile: -Che abbia cancellato ogni traccia vostra in quel mondo. Per dirla in breve, voi in quella dimensione non siete mai esistite- -Si, grazie Sasuke, volevo proprio dire questo- commentò sarcastico il maestro, mentre le ragazze erano rimaste fulminate da quella rivelazione. Ogni loro traccia era svanita, cancellata per sempre. Sulla Terra non erano mai esistite. Ma se da un lato la cosa le rendeva tristi perché non avrebbero mai più rivisto i loro genitori, dall’altro erano anche felici ed entusiaste, soprattutto Sarah: il suo desiderio, espresso involontariamente, si era realizzato ed ora potevano farsi una nuova vita lì, in quella dimensione. Poi, rapido come un sorcio, il suo pensiero andò a Matilde; volse la testa, e come sospettava, la ragazza era in lacrime ma si sforzava per sembrare forte e non piangere davanti a tutti.

-Mati..- sussurrò la bionda ricciola, triste- mi dispiace, per quel che può valere- ma la ragazza ribattè, alzando la testa, asciugandosi le lacrime e mostrando un sorriso: -Tranquilla, va tutto bene.. per lo meno ora mamma e papà staranno di nuovo insieme ora senza litigare a causa mia- -Dai, vieni qui..- sussurrò in risposta l’amica, abbracciandola, imitata successivamente dalla sorella. La scena tuttavia durò poco, perché Tsunade era uscita dai suoi ragionamenti, ed aveva trovato una soluzione, che si apprestò a spiegare anche agli altri.

-Non sappiamo se questo Albero della Vita sia reale oppure no- iniziò, seria- ma il nostro nemico continuerà a dare la caccia a questo ed a voi ragazze. Per questo dico che da domani vi affiderò a Kakashi affinchè lui vi addestri a diventare ninja, dopodiché metterete insieme una squadra e partirete alla ricerca dell’albero, tentando di precedere l’avversario e se ne avrete la possibilità, distruggerlo per sempre. Questa è una missione di livello A, molto pericolosa e non vi assicuro che qualcuno di voi ne uscirà vivo. Siete pronti? Accettate l’incarico?- -Viste le premesse- ribattè Matilde, seria- mi verrebbe da rifiutare, ma visto che oramai siamo in ballo, proseguiamo. Chi è con me?- dopodiché allungò la mano davanti a se, il cui palmo fù sovrastato da quello di Sarah e Lisa, successivamente da Naruto, che preso dall’euforia del momento, vi si lanciò letteralmente sopra. Quello di Sasuke non arrivava, così il biondo esclamò: -Forza, Teme, che diavolo stai aspettando?- ed il moro, sbuffando: -Va bene, va bene, sto arrivando..- Dopodichè sebbene la mano tremasse leggermente e fosse arrossito poggiò la mano sopra al mucchio.

-Via, verso l’avventura!- urlò carico di entusiasmo Naruto, mentre le mani venivano lanciate in aria assieme ad urla di gioia(tranne Sasuke, che si era astenuto ma che gli era scappato un sorrisetto), mentre Tsunade e Kakashi sorridevano, pensando all’ardore ed all’entusiasmo che ardeva in quei giovani, nonostante stessero per affrontare la più pericolosa missione della loro vita.

Angolo Autore:
Ed eccoci qui col terzo capitolo finalmente, dopo uno due giorni di solito blocco dello scrittore finalmente son riuscito a sfornare questo capitolo! Ho dimenticato di mettere l’OOC, vabbè, lo metto ora visto che non avevo preso in considerazione quell’atteggiamento di Sasuke nei confronti di quella piovr.. Volevo dire, di Matilde(Vi ricorda qualcuno? Fateci caso XD), differente rispetto al solito freddo, duro e distaccato xD Ecco spiegato il motivo per cui le ragazze son state catapultate nel vivace quanto mortale mondo di Naruto. Spero di non aver fatto plagio con altre storie, non era mia intenzione, e nel caso fosse così la cancello immediatamente, mentre ricordo che i genitori di Matilde si erano separati ed il padre era andato a vivere in America assieme alla figlia, ecco il motivo delle parole della ragazza. Quali pericoli attenderanno dietro l’angolo le ragazze? Sopravviveranno all’addestramento di Kakashi? Non mi resta che augurarvi un buon proseguimento e buona lettura e se volete potete anche recensire la storia, anche negativamente, così mi aiuta a crescere come autore!
A presto
Aloneinthedark92                           
  
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