CAPITOLO 2: Lord delle Ombre di Synia

Galadrien volò per molti giorni solcando pianure incontaminate,immense distese di foreste ed aspri picchi innevati fino ad arrivare alle terre più esterne di Equestria.
Ma non si fermò lì; non vedendo niente di interessante  continuò uscendo dai confini per inoltrarsi nella misteriosa foresta di Shimmerwood.
Qui decise di atterrare per continuare camminando,dopotutto volare non gli aveva portato nessuna soddisfazione.

Quando entrò nella foresta,subito si sentì osservato da occhi invisibili: infatti ogni volta che aveva quella sensazione si girava e non vedeva nulla.
Arrivato ormai verso la fine della foresta, Galadrien vide il cammino sbarrato da un enorme tronco.
Una preoccupazione da poco per un alicorno in grado di usare la magia: subito con un’esplosione magica fece a pezzi il tronco e spianò il passaggio.
Ma c’era un problema: aveva percepito,durante lo scoppio, molti altri movimenti come di foglie spostate e pietre scricchiolanti.
Non si era sbagliato:qualcuno lo stava tallonando e non si voleva far vedere.
Galadrien in preda alla paura corse in avanti a tutta velocità ,uscendo dalla foresta ed arrivando sulle montagne adiacenti. Ormai senza fiato,l’alicorno decise di accamparsi su un lato della montagna e ,dopo aver acceso un fuoco per riscaldarsi, lesse qualche pagina di un  libro di magia per distendere i nervi.
Ma ad un tratto dal nulla uscì una specie di palla che rimbalzò proprio verso Galadrien per fermarsi alle sue zampe.
Da questa uscì una musichetta gradevole e dalle decorazioni incise su di essa sembrava proprio un carillon.
Ma quando la musica finì, la sfera si aprì liberando un denso fumo viola che fece perdere i sensi a Galadrien.

Al risveglio l’alicorno non si trovava più sulla montagna ma si ritrovò in catene rinchiuso in quella che sembrava essere una cella sotterranea.
Subito Galadrien tentò di muoversi per raggiungere la porta,ma al primo suono delle catene,questa si aprì rivelando un pony incappucciato avvolto in un lungo mantello e fermato con una strana spilla.
Timidamente il pony si fece avanti e disse: “Ora devi venire con noi. Non opporti: non ti conviene.”
Altre due figure lo affiancarono,tirarono su Galadrien e lo trascinarono di peso fuori dalla cella.
Percorsero un lungo corridoio in muratura illuminato da un paio di torce appese alle pareti.
Alla fine di esso, Galadrien si ritrovò in uno spazio enorme dominato dalle tenebre.
L’unica cosa che riuscì a vedere l’alicorno furono delle rovine e delle colonne crollate incagliate al terreno dove si ergevano numerose figure incappucciate.
Ormai disorientato ,l’alicorno fu portato al centro dello spazio;dove su un’altissima montagna d’oro e gioielli, accasciato su un trono di marmo ,vi era un unicorno arancione.

In volto aveva un sorriso malvagio ed osteggiava una lunga cicatrice sulla fronte.
Quando il prigioniero ebbe raggiunto i piedi della montagna d’oro, le due figure che lo tenevano sciolsero le catene avvolte alle sue zampe e lo spinsero in avanti,scaraventandolo nella terra umida e fangosa.
L’unicorno ,vedendo che Galadrien era arrivato, scese dal trono e sogghignando si avvicinò.
Ad un tratto disse sarcastico: “Allora, il soggiorno è stato di vostro gradimento?”
Galadrien con voce rauca chiese: “Dove sono e cosa vuoi da me?”
L’unicorno sprezzante disse: “Beh,vostra altezza,credo che sia più che esplicito cosa vogliamo da te.”
A quelle parole subito Galadrien rispose rapido: “Non sono un reale.”
“Certo un alicorno che non è reale, buona questa sir.” disse ridendo l’unicorno.
“Comunque”continuò “ qualcuno chiederà una ricompensa per il tuo rilascio, dopotutto i reali pagano veramente bene per riavere un loro principe. Quindi rassegnati e mettiti comodo, rimarrai qui ancora a lungo.”
Ad un tratto la figura timida delle prigioni si fece largo tra le rovine e si avvicinò all’unicorno sussurrandogli nell'orecchio: “ Ehm ,mio signore, non credo sia un reale; aveva solo dei libri con se e niente di valore. Forse non ci sarà utile.”
A quelle parole l’unicorno si girò verso la figura incappucciata,che si rivelò essere un earth pony verde e con un colpo telecinetico lo buttò a terra.

Poi a gran voce disse: “Io sono Valerian,il potentissimo Lord delle ombre di Synia .La mia parola è verità e saggezza ,come osi tu patetico essere contraddirmi? Niente cibo per una settimana.”
A quelle parole il povero pony verde scappò tremando.
Galadrien riuscì a sentire anche le sue lacrime soffocate che colmarono il suo cuore di odio e disprezzo.
Troppe ingiustizie erano state compiute in questo luogo, è tempo che coloro che le avevano compiute paghino con il giusto castigo.
Con questo pensiero in mente, Galadrien si alzò e rivolgendosi all’unicorno disse: “è così che tratti i tuoi sudditi ,orribile mostro,?”
Valerian shockato chiese: “Che cosa hai detto?”
Galadrien,con tutti gli occhi di tutte le figure incappucciate a dosso, con coraggio disse: “Ti credi superiore a loro solo perché non hai incontrato un avversario pari al tuo livello. Be ora ce l’hai. Vediamo se hai il fegato di combattere un alicorno di Canterlot.”
Con gli sguardi attoniti di tutti i presenti e con la rabbia dipinta in volto, Valerian disse: “Ti sei scavato la tomba da solo ,stupido alicorno.”

Un secondo dopo l’unicorno balzò sull'avversario sparando un dardo energetico, che venne subito respinto da uno scudo protettivo evocato da Galadrien,che passò subito al contrattacco.
Per circa un’ora fulmini di vario colore e schermi difensivi a forma di sfera volarono e rimbalzarono dappertutto.
Infine Valerian evocò un poderoso pugno di pietra che neanche la miglior difesa di Galadrien riuscì a fermare.
Stordito dal colpo, l’alicorno  si ritrovò a terra spiazzato,mentre l’avversario si avvicinava verso di lui per dargli il colpo finale.
L’alicorno doveva pensare in fretta a un qualsiasi incantesimo di risposta ma non gli veniva in mente niente di utile. Sembrava la fine, quando nella sua mente affiorarono due parole: “crystalli mensura” Anche se non sapeva esattamente cosa sarebbe venuto fuori, Galadrien si alzò e con grande sforzo pronunciò le parole magiche.
Dal suo corno si sprigionò un raggio multicolore che colpì e bloccò Valerian.
Ma l’incantesimo continuò: la pelle dell’unicorno si irrigidì finché al posto dell’unicorno non rimase che una statua luccicante di cristallo. Meno di un secondo dopo essa esplose in una pioggia di brillantini luccicanti.
Galadrien ce l’aveva fatta e ,sotto lo sguardo di tutti,d’istinto, si avvicinò al trono di marmo.

Sedendosi, fece un lungo respiro e con ,sorridendo, annunciò ad alta voce: “Io sono Galadrien di Canterlot, ora Lord delle Ombre di Synia e giuro di guidarvi con equità e benevolenza. Riprendete pure le vostre normali mansioni.”
Le figure se ne andarono dalla sala senza dire nulla anche se dalle loro espressioni si percepiva la loro confusione.
“Tu” disse ad un tratto Galadrien al pony verde umiliato da Valerian.
Questo si avvicinò al trono tremante e chiese: “Ha bisogno di qualcosa ,mio signore?.”
Galadrien rispose secco: “Ho bisogno di informazioni.”
L’alicorno continuò: “Cos'è questo posto? Ma soprattutto che cosa sono le ombre di Synia?”
Il pony verde allora cominciò. “Questa è la Città delle Colonne ,mio signore, antica fortezza pegasus ormai caduta a terra in rovina. L’intero sistema è un labirinto di gallerie e sotterranei,spesso non ancora esplorati. Ci troviamo praticamente oltre la foresta Shimmerwood molti metri sotto terra.”
Galadrien lo guardava incantato dalle sue parole ed il pony,notando l’interesse del suo signore, continuò un po’ imbarazzato: “Le ombre di Synia sono un’ organizzazione che riunisce tutte le spie e saccheggiatori del nord del continente. Qui organizziamo assalti e spionaggio in tutte le parti del continente; l’efficienza è il nostro punto forte, mio signore.”
Galadrien allora chiese: “Scusa ma tu come ti chiami?”
Il pony imbarazzato disse sottovoce: “Keyer,mio signore, il mio talento sono le serrature e le chiavi.”
Sentendo la risposta,Galadrien allora continuò. “ E dimmi ,Keyer, e tutto quest’oro?”
Keyer da eccitato che era ,per via che qualcuno lo aveva chiamato per nome, divenne stranamente sconsolato e disse: “Questi sono i frutti delle nostre fatiche . Padron Valerian lo pretendeva tutto per sé e ne gestiva una minima parte per comprare viveri ed armi.”
Galadrien sapeva cosa doveva fare.

Ci rifletté su un attimo e poi con aria seria ordinò: “Keyer,tu sarai il mio luogo-tenente:sarai tu a controllare che ognuno svolga il suo compito e che l’organizzazione funzioni senza intoppi. In caso di problemi chiamami.
Ecco i tuoi primi veri incarichi: manda delle spie ad Equestria.
Che si posizionino nelle grandi città a raccogliere tutte le informazioni possibili,soprattutto a Canterlot . Ma ora prendi questo bottino e dividilo tra tutti;l’oro sarà ora distribuito equamente ed ognuno sarà responsabile in tutto e per tutto della propria parte di bottino.
E dato che ci sei portami delle mappe di questo posto che le voglio esaminare.” Keyer, non credendo ai suoi occhi e alle sue ,corse subito dai suoi compari a divulgare la notizia dell’immensa generosità e del grande senso di giustizia del loro nuovo signore.
Con quell'atto Galadrien si era garantito la benevolenza ed il rispetto tra le Ombre.

Ormai erano i suoi occhi e le sue orecchie.