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Autore: SandrinaWriter    21/07/2013    1 recensioni
Come sarebbe andata se Marissa non fosse morta? Se lei fosse riuscita a sopravvivere a quell'incidente? Come sarebbe continuata la sua storia con Ryan? Cosa sarebbe successo a Seth e Summer? Ecco come io immagino la mia quarta stagione di The O.C., ecco come avrei voluto che andasse. Perché Ryan e Marissa erano destinati a stare insieme. Perché Seth e Summer avevano un futuro davanti a sé. Perché i Fantastici Quattro sarebbero ancora stati Fantastici.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marissa Cooper, Ryan Atwood, Seth Cohen, Summer Roberts, Un po' tutti | Coppie: Marissa Cooper/Ryan Atwood, Ryan Atwood/Taylor Townsend, Seth Cohen/Summer Roberts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si dice che la sera prima di ogni partenza sia quella più importante, perchè improvvisamente ogni ricordo prende vita ed ogni minima cosa del posto che lasci sembra diventare fondamentale. Cominciano così ad affiorare i dubbi ed è lì che nasce la nostalgia, la malinconia perchè "sai quello che lasci, ma non sai quello che trovi". Marissa era in camera sua, doveva ancora preparare i bagagli e la cosa non è che le andava molto a genio. Era contenta di partire, di provare a cambiare vita, voltare pagina, cambiare aria, ma fare i bagagli le sembrava lasciare Newporth per sempre. Era cresciuta in quella cittadina, si era sbucciata per la prima volta il ginocchio, era il luogo delle liti più grandi con la madre, era diventata la migliore amica di Summer e poi aveva conosciuto Ryan, il suo unico grande amore. Per prima cosa prese tutte le foto con Ryan che aveva incorniciato. Doveva sì voltare pagina, ma non poteva e non voleva dimenticarlo. Era un pezzo importante della sua vita e doveva portarlo con sè. 

"Posso?"

"Mamma, vieni, entra"

"Vuoi una mano con i bagagli?"

"Se vuoi.."

"Ti fa male lasciare Ryan quì vero?"

"Sì, ma so che è inevitabile"

"Lo sa che ti trasferisci a Parigi e non in Canada?"

"Veramente no, volevo dirglielo, ma non ce l'ho fatta. Abbiamo litigato per l'ennesima volta e così l'ho lasciato andare senza dirgli nulla"

"Tesoro lo sai come è fatto. Appena verrà a saperlo..."

"Lo so, ma non me la sento ora di dirglielo. E' più forte di me"

"Sei tu che devi decidere, per cui fai quello che ti senti"

"Mamma posso chiederti una cosa?"

"Certo tesoro"

"Perchè sei cambiata così tanto? Ryan non lo potevi vedere, ci hai ostacolato in tutti i modi possibili e anche il fatto che mi lasci partire.."

"Quando sei stata in coma e ho visto che Ryan era lì quando ti sei svegliata, ho capito che nonostante tutto mi aveva fatto il regalo più grande. Ti aveva riportata tra noi. E' stato lì che ho capito che siete sì diversi, ma che siete fondamentali l'uno per l'altra. Davanti ad un amore così non potevo fare altro che aprire le braccia"

"Quindi tu credi che lui sia il mio grande amore?"

"Perchè tu non lo credi? Marissa quando i tuoi occhi lo guardano sono lucidi, felici, pieni di gioia. Quegli occhi non li hai mai avuti con nessun'altro, neanche con Luke"

"E riguardo la partenza?"

"Tuo padre me ne aveva parlato e non me la sentivo di ostacolarti di nuovo. Ormai sei grande, sei una donna e anche se mi mancherai da morire, è giusto che tu faccia le tue esperienze di vita e che sia tu a scegliere per il tuo futuro"

"Ti voglio bene mamma, anche se non te l'ho mai detto"

"Ti voglio bene anch'io Marissa, anche se non te l'ho mai detto"

Si abbracciarono forte come mai avevano fatto. Per la prima volta nella loro vita non erano le due Cooper acerrime nemiche, ma semplicemente Julie e Marissa, madre e figlia. Si asciugarono velocemente le lacrime di commozione e poi vennero interrotte da Summer che entrò in camera.

"Disturbo?"

"No, no, vieni cara, vi lascio sole" disse Julie lasciando la stanza.

"Vedo che le cose vanno bene tra di voi.."

"Già, meglio tardi che mai!"

"Hai finito di fare i bagagli?"

"Sì, manca solo di chiuderli e poi tutto è pronto"

"Sicura?"

"Sì, perchè?"

"Non manca qualcosa?"

"Oddio no, cioè non credo. Il biglietto l'ho preparato, il passaporto anche, tutti i documenti sono sistemati. Che manca?"

"Questo.."

Summer tirò fuori dalla borsetta un pacchettino piccolo e rosa. Marissa lo prese e lo aprì curiosa.

"Oddio, non ci credo! Il nostro braccialetto dell'amicizia, quello che ci eravamo regalate a sette anni. Peccato che il mio l'ho perso.."

"Guardalo bene, quello non è il mio. Io ce l'ho al polso"

"Ma questo è il mio! Come hai fatto?"

"Non l'avevi perso. In realtà te lo avevo perso io per sbaglio. Era in uno dei tanti scatoloni in cantina, così l'ho lavato e ho pensato di dartelo stasera prima della tua partenza"

"Mannaggia a te, devi farmi piangere! Mi mancherai tanto.."

"Lo so, anche tu mi mancherai. Ma sappi che io ci sono sempre, che puoi chiamarmi anche di notte. Ci sarò sempre per te"

"Magari tu e Seth potete venire a Parigi a farvi una bella vacanza romantica!"

"Seth a Parigi? Ma ce lo vedi?" 

"Effettivamente.. Che ne dici se stasera dormiamo insieme nello stesso letto? Come quando eravamo piccole"

"Te lo stavo per chiedere io!"

"Ti voglio bene Summer"

"Anch'io ti voglio bene Marissa, non immagini quanto!"

Erano migliori amiche, due vere migliori amiche. Erano tristi e malinconiche, non si sarebbero viste per chissà quanto tempo, ma entrambe sapevano che nulla poteva dividerle, neanche l'oceano. Si addormentarono così sotto le stesse coperte, abbracciate come due sorelle, piccole come due bambine, felici e tristi come due amiche che devono dirsi "Arrivederci".

Il sole del mattino splendeva a Newporth e rifletteva sulle vetrate della casetta in piscina dei Cohen. Ryan era sdraiato nel suo letto. Quella notte non aveva chiuso occhio. Aveva passato tutto il tempo a pensare a Marissa, al fatto che sarebbe partita quella mattina stessa e chissà quando l'avrebbe rivista.

"Ryan? Sei sveglio?"

"Seth, secondo te?"

"Bene, comincia a ringraziarmi perchè ho trovato la soluzione perfetta per te e Marissa!"

"Sarebbe?"

"Guarda, questa volta mi sono veramente superato, ho spremuto fino all'ultimo tutto il mio cervello e.."

"Seth che idea hai partorito?"

"Partorito.. Voce del verbo partorire, bel verbo, mi piace questo tuo inserimento.."

"Seth?"

"Che c'è?"

"L'idea.."

"Sì, l'idea. Allora, potresti fare come nei film del cinema"

"Ovvero?"

"Chiami l'aereo del volo di Marissa e li avvisi della presenza di una bomba. Potresti metterti un fazzoletto per camuffare la voce, naturalmente numero anonimo e poi riattacchi subito. Così acquisti tempo e.."

"Seth ma che cavolo dici? Vuoi che mi sbattono in galera?"

"Effettivamente era un pò azzardata, però tu ami il rischio. Ammettilo mi sono veramente superato!"

"Sì, come no. Se ce l'avessi un cervello pure pure.."

"Sai, sei diventato troppo facile alle battute, dovresti tornare il Ryan di una volta.."

"Me lo hai già detto.."

"E te lo ripeterò all'infinito!"

"Quindi? Che faccio con Marissa?"

"Amico mio, credo non ci sia nulla da fare. Ti resta solamente di andare a salutarla all'aeroporto"

"No, all'aeroporto io non ci vado. Non voglio salutarla"

"Ryan, vieni, siediti quì, accanto a me"

"Seth, ce la fai ad essere serio per cinque minuti?"

"Okay, so che Parigi non è proprio dietro l'angolo, ma tu pensa che al giorno d'oggi esiste la tecnologia, santa tecnologia!"

"Parigi? Come Parigi?"

"Parigi?! Ho detto Parigi?! No, volevo dire...Dov'è che va Marissa?"

"Va a Parigi?" disse Ryan uscendo dalla casetta in piscina.

"Sì, ho detto Parigi. Forse non dovevo dirlo. Me lo dicono sempre di tapparmi la bocca, chissà perchè poi non lo faccio.." esclamò Seth tra sè e sè.

Marissa nel frattempo era in aeroporto, era con suo padre e stavano facendo la fila dell'imbarco. C'era molta gente diretta a Parigi, Marissa e Jimmy dovevano solo effettuare i controlli e poi si sarebbero imbarcati. Julie e Summer li avevano accompagnati all'aeroporto, ma poi si erano salutati all'entrata. Sarebbe stato troppo doloroso per tutti e quattro vedersi andare via. Jimmy era eccitato da questa partenza, non vedeva l'ora di arrivare a destinazione e iniziare una nuova avventura insieme a sua figlia. Marissa invece aveva lo sguardo perso, si guardava intorno, cercando qualcosa o meglio qualcuno. Non era da Ryan mancare, non poteva non salutarla. Più volte avevano litigato in passato, ma alla fine l'aveva sempre raggiunta. Come quando improvvisamente era apparso al ballo di fine anno, Marissa non ci sperava più, era sola, ma poi lui arrivò. Si guardarono e ballarono come nulla fosse successo. 

Marissa fece un sospiro quasi di delusione e avanzò nella fila. Ormai era arrivato il loro turno, passò prima Jimmy ai controlli e Marissa lo guardava con la speranza di dimenticare il dolore che portava dentro.

"Fateci morire giovani o lasciateci vivere per sempre. Per sempre giovane, voglio essere per sempre giovane. Vuoi davvero vivere per sempre? Balliamo in stile, balliamo per un pò!" urlò Ryan comparendo improvvisamente.

"Ryan!" disse Marissa.

"Forever Young Marissa, te lo ricordi?"

"Sì, me lo ricordo"

"Perchè non mi hai detto la verità? Parigi è oltre l'oceano!"

"Volevo dirtelo, ma non sapevo come"

"Marissa, sei ancora in tempo, prendi le borse e torna a casa con me, insieme possiamo farcela"

"Ryan è il mio futuro che mi aspetta, ti prego.."

"Ma ti rendi conto quanto saremo distanti?"

"Ne abbiamo passate tante Ryan e le abbiamo superate tutte quante. Affronteremo e supereremo anche questa, vedrai.."

"E io che faccio, come faccio senza di te?"

"Vivi Ryan, vai avanti, costruisci il tuo futuro che quando ritorno sarà il nostro presente"

"Signorina, tocca a lei.." Disse l'hostess a Marissa

"Sì, scusi, arrivo subito.." Rispose Marissa

"Ryan, non sarà un oceano ad allontanarci, siamo più forti noi" e poi andò ad effettuare i controlli. Ryan fece ancora qualche passo e le si avvicinò.

"Non dimenticarti mai di me, non dimenticarti di come sono fatto. Ricordati di me, ovunque tu sarai"

"E tu non metterti nei guai!"

Ryan cominciò ad allontanarsi, avrebbe voluto dirle che l'amava, ma non ci riuscì. Si voltò un'ultima volta e fu sorpreso e felice nel vedere che anche Marissa lo stava guardando. Una lacrima bagnò il suo viso, Ryan non piangeva mai, ma quella volta fu inevitabile. Marissa gli fece un cenno di saluto con la mano e con le lacrime agli occhi, lui ricambiò e poi non la vide più. 

Andò verso l'uscita, si fermò ad un bar, chiamò Seth per rassicurarlo e dirgli che stava bene, che non aveva fatto nessun casino. Poi si fermò ad osservare la pista dell'aeroporto, quella dove ci sono tutti gli aerei, dove partono e atterrano. Avrebbe tanto voluto che l'aereo di Marissa fosse appena atterrato, che lei fosse appena tornata e invece vide il suo aereo dapprima correre per prepararsi al decollo e poi partì. Marissa era in quell'aereo, gli faceva male vederla volare via, ma voleva rimanere lì, voleva essere l'ultimo a salutarla. Guardava quell'aereo allontanarsi sempre di più e scomparire tra le nuvole, il suo cuore gli faceva male. Sentiva una stretta forte che non riusciva a trattenere. 

"Ti amo Marissa, ti amo" e se ne andò. Chissà quando avrebbe rivisto quei suoi occhi e quel suo sorriso. Ora avrebbe dovuto imparare a guardare il mondo non più con gli occhi di Marissa, ma con i suoi. E chissà se ce l'avrebbe fatta a resistere..

  
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